di Hammer
Contrariamente a quanto comunemente si ritiene, il primo attentato sul suolo americano compiuto da terroristi legati ad al-Qaeda non fu quello contro il World Trade Center del 26 febbraio del 1993, ma l'assassinio del rabbino israelo-americano Meir Kahane che fu ucciso da un colpo di pistola sparatogli da distanza ravvicinata dal terrorista egiziano El Sayyid Nosair nel 1990.
Meir Kahane nacque a Brooklyn nel 1932 e la sua politica era nota per le posizioni nazionaliste e favorevoli alla deportazione di tutti i palestinesi dalla Cisgiordania e dalla striscia di Gaza. Negli Stati Uniti Kahane fondò la Lega di Difesa Ebraica, movimento considerato un gruppo terrorista dall'FBI nonostante si professasse contrario al razzismo e al terrorismo, e il Kach, partito politico israeliano sionista nelle cui intenzioni vi era di concedere la cittadinanza israeliana ai soli ebrei e l'uso della guerra per risolvere la questione palestinese.
Kahane fu anche eletto al parlamento israeliano nel 1984 e vi rimase per un solo quadriennio, in quanto nel 1985 il governo dichiarò il Kach un partito razzista impedendo così al partito stesso di ripresentarsi alle elezioni del 1988.
La sera del 6 novembre del 1990 Meir Kahane tenne un discorso davanti a oltre trecento persone nella sala conferenze del secondo piano del Marriott Hotel al numero 525 di Lexington Avenue, a Manhattan. Al termine dell'evento il rabbino si sedette a uno dei tavoli usati per la conferenza e venne attorniato da un gruppo di persone che avevano assistito al discorso che gli fecero delle domande a cui Kahane stava rispondendo. Un uomo vestito da ebreo ortodosso gli si avvicinò da dietro e gli sparò due colpi con una pistola calibro .357. Il primo perforò la testa di Kahane dal collo alla guancia sinistra, il secondo lo mancò. L'attentatore corse quindi verso l'uscita per scappare e si scontrò con un uomo dello staff di Kahane, il settantatreenne Irving Franklin, a cui sparò nella gamba per riprendere la propria fuga.
Arrivato in strada l'attentatore tentò di dirottare un taxi davanti a una sede delle poste puntando la pistola al guidatore. Intervenne sulla scena l'agente della polizia postale Carlos Acosta, che indossava un giubbotto antiproiettile, il quale estrasse la pistola e intimò al fuggitivo di non muoversi. L'assassino di Kahane gli sparò al petto, ma nonostante l'impatto del proiettile l'agente riuscì a rispondere al fuoco colpendo l'attentatore al mento e immobilizzandolo. L'assassino fu identificato come il trentaquattrenne El Sayyid Nosair. Meir Kahane e i tre feriti, tra cui lo stesso Nosair, furono portati al Bellevue Hospital dove il rabbino fu dichiarato morto alle 21:57.
El Sayyid Nosair fu condannato da un tribunale dello stato di New York a 22 anni di reclusione solo per possesso illegale di arma da fuoco e per aver sparato ad Acosta, ma non per l'omicidio di Kahane in parte per il fatto che la famiglia di questi non acconsentì allo svolgimento dell'autopsia rendendo impossibile il recupero del proiettile mortale.
Nosair venne dapprima detenuto nel carcere di Attica e una cellula jihadista guidata da Omar Abdel-Rahman (più noto con il soprannome di The Blind Sheik) tentò di pianificare un attentato con un camion bomba contro il penitenziario allo scopo di far fuggire lo stesso Nosair. Il piano fu abbandonato a seguito dell'arresto di Abdel-Rahman per il primo attentato al World Trade Center.
Proprio nell'ambito del processo ad Abdel-Rahman, nel 1995 Nosair fu sottoposto al giudizio di un tribunale federale il quale lo condannò all'ergastolo per aver partecipato alla pianificazione di attentati contro alcuni obiettivi nella città di New York e anche per l'omicidio di Meir Kahane. Il tribunale stabilì che Nosair non agì da solo, ma che era legato a una cellula terroristica.
Nel 2002 emerse dalle indagini sull'11/9 che Osama bin Laden aveva finanziato la difesa di Nosair al primo processo e che alcuni parenti del terrorista avevano compiuto un viaggio in Arabia Saudita per raccogliere dei fondi messi a disposizione dal leader di al-Qaeda.
Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, Nosair ammise agli inquirenti nel 2005 di essere l'autore materiale dell'omicidio di Meir Kahane e aggiunse di non aver intrapreso questo progetto criminale da solo perché al Marriott Hotel di Lexinton Avenue c'erano con lui due complici, il giordano Bilal al-Kaisi e il palestinese Mohammed Salameh, il secondo dei quali fu anche uno degli attentatori del primo attacco contro le Torri Gemelle. In ogni caso, secondo quanto riportato dal giornalista Peter Lance, i legami tra Nosair e bin Laden risalgono a molto prima dell'omicidio di Kahane, l'egiziano infatti ammise anche di aver sorvegliato un aeroporto nell'ambito del suo piano per uccidere Kahane insieme a un uomo chiamato Ephron Gilmore che lavorava per bin Laden.
L'omicidio di Meir Kahane è purtroppo meno noto di quanto dovrebbe essere e spesso viene relegato alla cronaca nera e non considerato un vero atto di terrorismo. Al contrario questo avvenimento mostra quanto pericolosa fosse al-Qaeda più di dieci anni prima del 2001 e conferma che il nome di Osama bin Laden era noto agli inquirenti molto prima dei sanguinosi eventi dell'11/9.
Contrariamente a quanto comunemente si ritiene, il primo attentato sul suolo americano compiuto da terroristi legati ad al-Qaeda non fu quello contro il World Trade Center del 26 febbraio del 1993, ma l'assassinio del rabbino israelo-americano Meir Kahane che fu ucciso da un colpo di pistola sparatogli da distanza ravvicinata dal terrorista egiziano El Sayyid Nosair nel 1990.
Meir Kahane |
Kahane fu anche eletto al parlamento israeliano nel 1984 e vi rimase per un solo quadriennio, in quanto nel 1985 il governo dichiarò il Kach un partito razzista impedendo così al partito stesso di ripresentarsi alle elezioni del 1988.
La sera del 6 novembre del 1990 Meir Kahane tenne un discorso davanti a oltre trecento persone nella sala conferenze del secondo piano del Marriott Hotel al numero 525 di Lexington Avenue, a Manhattan. Al termine dell'evento il rabbino si sedette a uno dei tavoli usati per la conferenza e venne attorniato da un gruppo di persone che avevano assistito al discorso che gli fecero delle domande a cui Kahane stava rispondendo. Un uomo vestito da ebreo ortodosso gli si avvicinò da dietro e gli sparò due colpi con una pistola calibro .357. Il primo perforò la testa di Kahane dal collo alla guancia sinistra, il secondo lo mancò. L'attentatore corse quindi verso l'uscita per scappare e si scontrò con un uomo dello staff di Kahane, il settantatreenne Irving Franklin, a cui sparò nella gamba per riprendere la propria fuga.
Arrivato in strada l'attentatore tentò di dirottare un taxi davanti a una sede delle poste puntando la pistola al guidatore. Intervenne sulla scena l'agente della polizia postale Carlos Acosta, che indossava un giubbotto antiproiettile, il quale estrasse la pistola e intimò al fuggitivo di non muoversi. L'assassino di Kahane gli sparò al petto, ma nonostante l'impatto del proiettile l'agente riuscì a rispondere al fuoco colpendo l'attentatore al mento e immobilizzandolo. L'assassino fu identificato come il trentaquattrenne El Sayyid Nosair. Meir Kahane e i tre feriti, tra cui lo stesso Nosair, furono portati al Bellevue Hospital dove il rabbino fu dichiarato morto alle 21:57.
El Sayyid Nosair |
Nosair venne dapprima detenuto nel carcere di Attica e una cellula jihadista guidata da Omar Abdel-Rahman (più noto con il soprannome di The Blind Sheik) tentò di pianificare un attentato con un camion bomba contro il penitenziario allo scopo di far fuggire lo stesso Nosair. Il piano fu abbandonato a seguito dell'arresto di Abdel-Rahman per il primo attentato al World Trade Center.
Proprio nell'ambito del processo ad Abdel-Rahman, nel 1995 Nosair fu sottoposto al giudizio di un tribunale federale il quale lo condannò all'ergastolo per aver partecipato alla pianificazione di attentati contro alcuni obiettivi nella città di New York e anche per l'omicidio di Meir Kahane. Il tribunale stabilì che Nosair non agì da solo, ma che era legato a una cellula terroristica.
Nel 2002 emerse dalle indagini sull'11/9 che Osama bin Laden aveva finanziato la difesa di Nosair al primo processo e che alcuni parenti del terrorista avevano compiuto un viaggio in Arabia Saudita per raccogliere dei fondi messi a disposizione dal leader di al-Qaeda.
Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, Nosair ammise agli inquirenti nel 2005 di essere l'autore materiale dell'omicidio di Meir Kahane e aggiunse di non aver intrapreso questo progetto criminale da solo perché al Marriott Hotel di Lexinton Avenue c'erano con lui due complici, il giordano Bilal al-Kaisi e il palestinese Mohammed Salameh, il secondo dei quali fu anche uno degli attentatori del primo attacco contro le Torri Gemelle. In ogni caso, secondo quanto riportato dal giornalista Peter Lance, i legami tra Nosair e bin Laden risalgono a molto prima dell'omicidio di Kahane, l'egiziano infatti ammise anche di aver sorvegliato un aeroporto nell'ambito del suo piano per uccidere Kahane insieme a un uomo chiamato Ephron Gilmore che lavorava per bin Laden.
L'omicidio di Meir Kahane è purtroppo meno noto di quanto dovrebbe essere e spesso viene relegato alla cronaca nera e non considerato un vero atto di terrorismo. Al contrario questo avvenimento mostra quanto pericolosa fosse al-Qaeda più di dieci anni prima del 2001 e conferma che il nome di Osama bin Laden era noto agli inquirenti molto prima dei sanguinosi eventi dell'11/9.
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