È stato pubblicato nell'ottobre del 2009 il libro "Growing Up bin Laden" scritto da Omar e Najwa bin Laden, rispettivamente figlio e moglie di Osama bin Laden, con il contributo della scrittrice Jean Sasson. Omar e Najwa raccontano nel libro la loro vita all'interno della famiglia del più ricercato terrorista della terra. Come è ovvio, il volume è stato completamente ignorato dai sostenitori delle teorie del complotto: infatti contiene dichiarazioni che stroncano oltre ogni ragionevole dubbio i loro deliri.
Non deve certo essere facile portare un cognome ingombrante come "bin Laden" nel mondo in cui viviamo successivo all'11/9 e questa difficoltà appare evidente nel racconto di Omar. Questi, infatti, riconosce che suo padre è l'organizzatore degli attentati dell'11/9/2001 che hanno causato poco meno di tremila morti innocenti.
Parimenti non deve essere facile accettare che il proprio padre è un assassino di massa e lo stesso Omar ha avuto difficoltà ad accettarlo, ma ha dovuto arrendersi all'evidenza dopo aver sentito le rivendicazioni del padre.
Dice testualmente Omar:
"I did not want my father to be the one responsible. Only much later, when he took personal credit for the attacks, did I know I must give up the luxury of doubt. That was the moment to set aside the dream that I had indulged, feverishly hoping that the world was wrong and it was not my father who brought about that horrible day. After hearing an audiotape of my father's own words taking credit for the attacks, I faced the reality that he was the perpetrator behind the events of September 11, 2001. This knowledge drives me into the blackest hole."
La traduzione in italiano è la seguente:
"Non volevo che fosse mio padre il responsabile. Solo molto tempo dopo, quando si è assunto la responsabilità personale degli attacchi, ho capito che dovevo rinunciare al lusso del dubbio. Era il momento di mettere da parte il sogno che mi ero concesso, sperando con fervore che il mondo si sbagliasse e che non fosse stato mio padre a causare quel giorno orribile. Dopo aver sentito una registrazione audio della viva voce di mio padre che si assumeva la responsabilità degli attacchi, ho affrontato la realtà che era lui il perpetratore che stava dietro gli eventi dell'11 settembre 2001. Questa consapevolezza mi porta nel più nero degli abissi."
Omar non specifica a quale delle rivendicazioni del leader di al Qaeda faccia riferimento, ma poco importa. Ciò che conta è che il figlio di Osama bin Laden riconosca l'autenticità delle rivendicazioni del padre e la sua colpevolezza.
Essendo stata questa pubblicazione del tutto ignorata dai complottisti, chiediamo noi a loro come spiegano questa ammissione del quarto degli undici figli di Osama bin Laden.
Cari sostenitori delle teorie del complotto, credete che anche Omar bin Laden sia al soldo della CIA? O forse credete che l'imitatore di Osama scelto dai cospiratori sia stato tanto bravo da ingannare anche il figlio di Osama?
Restiamo in attesa dell'ennesima patetica scusa che i complottisti si inventeranno per continuare a vendere la loro paccottiglia. Intanto anche il figlio di Osama bin Laden smentisce i loro deliri.