di Leonardo Salvaggio
Lo scorso 11 gennaio l'FAA (l'ente americano che gestisce il trasporto aereo) ha disposto lo stop di tutti i voli in partenza dagli aeroporti degli Stati Uniti a causa di un problema di un software di gestione delle comunicazioni verso i piloti. Si è trattato del primo arresto totale dei voli dall'11 settembre 2001.
Il software interessato dal disservizio è noto come NOTAM (Notice to Air Missions) ed è utilizzato da varie agenzie governative per inviare ai piloti informazioni di sicurezza relative alla rotta che il velivolo deve percorrere o alla località di destinazione, ad esempio nell'elenco delle notifiche si trovano numerose segnalazioni di vulcani attivi da evitare. L'FAA ha annunciato la prima volta che il sistema era indisponibile alle 19:47 (ora della costa orientale) del 10 gennaio, quando il sistema aveva smesso di inviare aggiornamenti già da quattro ore. Un'ora dopo ha annunciato che i tecnici stavano lavorando alla risoluzione del problema, ma per tutta la notte il disservizio non è rientrato. La mattina dell'11 gennaio l'agenzia ha ordinato alle 7:30 lo stop di tutti i voli in partenza. Intorno alle 9 il divieto di decollo è stato revocato; in quel momento erano stati posticipati circa 8.500 voli e 1.200 erano stati cancellati. Ovviamente ci sono volute ore prima che i ritardi venissero smaltiti.
Tuttora le cause dell'incidente non sono chiare. L'FAA ha dichiarato che non si è trattato di un attacco informatico, ma di un errore umano di un ingegnere che durante una finestra di manutenzione ha sostituito uno dei file del database con una copia corrotta dello stesso in quanto non ha seguito correttamente la procedura. La spiegazione è di suo ragionevole, ma non spiega per quale motivo il Canada, che utilizza un software diverso anch'esso chiamato NOTAM, abbia avuto problemi simili nelle stesse ore; in ogni caso il disservizio in Canada e durato solo tre ore e non ha causato ritardi perché il sistema di backup ha sostituito il primario che era indisponibile. In ogni caso né l'FAA né l'omologo canadese Nav Canada hanno spiegato se i due eventi siano legati. Una seconda notevole stranezza è che soli dieci giorni prima, l'1 gennaio, nelle Filippine si è verificato un problema simile che ha causato il blocco totale dello spazio aereo.
Rispetto al blocco dei voli dell'11 settembre, questo caso recente presente comunque una notevole differenza: in questa occasione i velivoli già in volo hanno potuto completare il loro viaggio verso le loro destinazioni, mentre l'11 settembre 2001 tutti i voli dovettero atterrare nel più breve tempo possibile. Quello dell'11 settembre non fu comunque la prima chiusura dello spazio aereo, il quanto nel primi anni 60 i voli degli Stati Uniti furono bloccati tre volte nell'ambito di altrettante esercitazioni militari note come Sky Shield.
Il Segretario dei Trasporti Pete Buttigieg ha dichiarato alla CNN che le indagini dovranno proseguire per capire da dove è arrivato il file corrotto e perché la ridondanza dei sistemi non ha garantito il funzionamento. Fino a quando questi aspetti non verranno chiariti, quanto accaduto l'11 gennaio scorso resterà poco chiaro.
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