2008/07/04

Firefight: testimonianze di rottami d'aereo

di Paolo Attivissimo. Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Questo articolo raccoglie in traduzione i brani del libro Firefight: Inside the Battle to Save the Pentagon on 9/11, di Patrick Creed e Rick Newman, che riguardano il ritrovamento di rottami del Boeing 757 della American Airlines che colpì il Pentagono l'11 settembre. Le evidenziazioni sono aggiunte.

La lettura di quesi brani chiarisce alcuni dati molto importanti per le discussioni sulle tesi cospirazioniste: la quantità di rottami piccoli, riferita da un grande numero di testimoni, è ben più vasta di quello che traspare dalle fotografie sinora pubblicate; i rottami erano così tanti che l'FBI dovette rinunciare alla catalogazione completa in loco; tutti i rottami principali furono fotografati e catalogati, ma i risultati di questo lavoro non sono ancora stati pubblicati (presumibilmente per poterli usare nei processi contro gli organizzatori e fiancheggiatori); parti d'aereo molto piccole furono ritrovate nel cortile centrale del Pentagono e sul tetto dell'edificio; almeno uno dei motori penetrò nel Pentagono.

Inoltre moltissimi testimoni parlano dell'odore forte di carburante d'aereo e descrivono allarmati la presenza di carburante, in pozze incombuste, anche a distanza di ore dall'impatto. Quest'aspetto è particolarmente difficile da giustificare per i sostenitori delle teorie alternative, dato che un missile o un aereo di piccole dimensioni non avrebbero potuto depositare così tanto carburante. I missili (compresi i missili Cruise) non contengono affatto carburante per aerei.

E' importante notare che manca in queste testimonianze ogni accenno a parti grandi d'aereo, per cui chi ha interpretato le immagini dell'impatto ritenendo che mostrino il troncone di coda dell'aereo che viene scagliato sopra il Pentagono si scontra con l'assenza di testimonianze che ne descrivano il ritrovamento e la presenza.

Il ritrovamento delle scatole nere verrà descritto in un articolo a parte.

Le testimonianze di ritrovamenti di resti umani ed effetti personali dei passeggeri sono raccolte in un articolo separato.

Dopo che l'aereo scoppiò all'impatto, l'esplosione scagliò molti pezzi all'indietro, sul prato accanto all'eliporto; alcuni furono scagliati con tale forza da atterrare sul lato opposto del Washington Boulevard, a quasi 300 metri di distanza [la nota specifica la fonte del dato: "da un'intervista all'agente speciale dell'FBI Tom O'Connor, uno dei funzionari responsabili della raccolta di prove al Pentagono l'11/9"]. Ma migliaia di frammenti furono anche trasportati in avanti e in alto, anche oltre il tetto dell'edificio. Nel cortile interno del Pentagono, pezzetti d'alluminio scesero fluttuando come coriandoli. Altri pezzi atterrarono sul tetto, insieme a parti del corpo di almeno una delle vittime [la nota precisa che la fonte di questo dato è costituita da "testimonianze oculari di numerose fonti"]. (pagina 29)


Il materiale che si trovava nella parte anteriore dell'aereo in genere interruppe per primo la propria corsa, dato che la porzione del muso perse la propria integrità strutturale prima della parte restante. (pagina 29)


La massa trapassò l'Anello C e produsse un foro circolare, di circa 4 metri di diametro, nella parete interna dell'anello. Attraverso il foro fuoriuscì una catasta di rottami in fiamme, che finì nell'A-E Drive, la strada di servizio fra gli anelli B e C. Ma la maggior parte dei rottami si accatastò dietro la parete dell'Anello C. (pagina 30; la nota dice che il dato è fornito "sulla base di testimonianze oculari multiple")


[pochi minuti dopo l'impatto, in corrispondenza del foro d'uscita, Steve Carter vide che]... C'erano rottami e macerie in fiamme dappertutto, compreso un grande oggetto fumante che sembrava il cerchione metallico di una ruota da camion. (pagina 32)


[In una sala trasformatori nell'Anello C]... l'odore di carburante d'aereo era fortissimo... Le mani di Carter cominciarono ad essere appiccicaticcie a causa del sangue, del carburante d'aereo e di altre sostanze. (pagina 33)


... le porte della stazione [dei pompieri, accanto all'eliporto] erano aperte al momento dell'impatto, e l'interno era pieno di piccoli pezzi taglienti dell'alluminio dell'aereo e di altri rottami, che sporgevano dalle pareti come piccole lance. (pagina 37)


[il vigile del fuoco Derek] Spector vide un pezzo slabbrato di alluminio luccicante che recava una grande lettera C rossa, e riconobbe la scritta. Capì cos'era successo: un jet della American Airlines aveva colpito il Pentagono, proprio come i due aerei che avevano colpito le torri a New York. La C faceva parte della parola "American" dipinta sulla fusoliera dell'aereo. (pagina 42)


Spector perlustrò rapidamente con gli occhi l'area disseminata di rottami alla ricerca di poltroncine d'aereo. Non ne vide. (pagina 42)


Nei resti della stanza 1D516, il maggiore dell'esercito Dave King... sentì l'odore del carburante d'aereo e capì: anche loro erano stati colpiti da un aereo. (pagina 51)


[Craig Powell] sentiva l'odore del carburante che bruciava... corse verso l'A-E Drive. Era una scena apocalittica. A circa 15 metri da lui, c'erano dei rottami in fiamme ammucchiati contro il muro di mattoni alla sua destra. Un rottame grande somigliava al cerchione di una ruota. Supponendo che fosse stato un aereo a trapassare l'edificio, Powell dedusse che il pezzo faceva parte del carrello. Aveva una colorazione rosata. Era il sole che gli luccicava sopra, o era sangue? Non riuscì a capirlo. Alla sua sinistra, lo scoppio aveva prodotto tre grandi fori fumanti nel muro, ciascuno grande come l'imbocco di una caverna. (pagina 56)


Il capitano [dei vigili del fuoco] Ed Hannon... corse verso un tunnel che portava direttamente al cortile interno... emerse barcollando un uomo che puzzava di carburante d'aereo. (pagina 79)


[Il vigile del fuoco Bobby] Beer condusse la propria squadra dentro l'edificio, il più vicino possibile alle fiamme, passando dal vano deformato di una porta fra i Corridoi 4 e 5: il punto principale d'accesso all'eliporto. Si misero le maschere e attivarono la propria riserva d'aria appena furono entrati nell'edificio. Essendo cresciuto come figlio di membri dell'aviazione militare, in mezzo agli aerei, notò subito l'odore del carburante di jet. (pagina 93)


Thomas e Tarantino, gli ufficiali di marina, si erano arrampicati sopra un pezzo di carrello e altri pezzi di fusoliera d'aereo mentre strisciavano nello spazio angusto, usando gli estintori per liberare uno stretto percorso fra le fiamme. (pagina 99)


All'imbocco del terzo foro [nell'A-E Drive, uno dei fori d'uscita dei rottami dell'aereo, il pompiere Jim Anderson e i suoi uomini] videro un pezzo di ruota e innumerevoli frammenti di rottami. Alcuni sembravano pezzi di sedili. (pagina 149)


Mosely e Anderson notarono pezzetti di metallo sminuzzato su tutto il prato [al centro del Pentagono]. "Sono pezzi dell'aereo" disse Mosely, deglutendo a fatica. "Sono dappertutto". In qualche modo, la forza dell'impatto dell'aereo e l'esplosione avevano scaraventato frammenti del jet sopra e oltre il tetto del Pentagono, fino al cortile interno. (pagina 151)


[Nel cortile centrale] centinaia di pezzetti di metallo luccicavano nel prato, riflettendo il sole che penetrava il fumo. (pagina 157)


Cox e Lyon... nell'Anello C riuscivano vedere una zona in cui il solaio era crollato. Potevano sentire l'odore del carburante d'aereo, come se fosse accumulato in una riserva da qualche parte e continuasse ad alimentare l'incendio. (pagina 160)


Alcune persone si misero in tasca dei pezzi di rottami che sembrava potessero essere pezzi dell'aereo, come morbosi souvenir dell'evento. Per l'FBI, il trattamento trasandato dei rottami era un problema allarmante... era compito dell'FBI raccogliere e documentare ogni frammento di prova. (pagina 177)


La prima priorità di Tom O'Connor [agente speciale dell'FBI] era trovare e raccogliere tutti i pezzi d'aereo e gli altri elementi di prova dal prato sul lato ovest dell'edificio, prima che i pompieri e gli altri soccorritori li calpestassero completamente. Mandò sul prato ogni agente disponibile e il prato fu diviso in settori... andarono avanti e indietro in una griglia di ricerca più o meno ordinata. La procedura consisteva nel piantare una bandierina accanto a ciascuno elemento di prova, fare in modo che un fotografo lo fotografasse dov'era, e poi raccoglierlo e metterlo in un sacchetto, etichettando ciascuno dei sacchetti. C'erano migliaia di pezzetti di prova conficcati nell'erba e nel terreno, e c'erano anche altri oggetti strani più grandi. Gli agenti trovarono quello che sembrava essere un grande finestrino di plexiglass sul prato, che avrebbe potuto provenire da un finestrino d'aereo, ma era troppo grande: ci vollero numerosi agenti per trasportarlo. Qualcun ipotizzò che potesse essere una delle finestre antiscoppio del Pentagono, scagliata chissà come a 150 metri dall'edificio. (pagina 180)


Uno dei pezzi di rottami che McKenzie fotografò personalmente fu un pezzo d'alluminio recante il logo con la doppia A della American Airlines. (pagina 183)


...si aspettavano di vedere una grande distesa di rottami d'aereo, come quelle che si possono vedere in TV dopo uno schianto. Ma non c'erano grandi pezzi d'aereo. Tuttavia gli agenti dell'FBI stavano setacciando l'area e raccogliendo pezzetti da usare come prova. (pagina 204)


Cornwell rientrò nel Corridoio 5, diretto verso il cortile interno. Girò a destra, dentro l'AE Drive, dove esaminò attentamente il foro d'uscita e i rottami sparsi all'esterno del foro. Vide la ruota che sembrava far parte del carrello. Pezzi di cadavere galleggiavano nell'acqua oleosa. (pagina 223)


L'intero edificio era saturo di carburante d'aereo, e dopo avervi lavorato dentro per cinque o sei ore, l'odore era così familiare che sembra far parte dell'aria ambiente. (pagina 236)


...era il fumo nero e denso tipico degli incendi di idrocarburi. (pagina 236)


L'esplorazione del prato ovest da parte di Rumsfeld fu breve. Nel voltarsi per tornare nell'edificio, si chinò e raccolse un pezzo d'alluminio contorto, grande come il coperchio di una scatola da scarpe, che sembrava provenisse da un'ala o una coda d'aereo. Lo studiò per un istante, poi se lo portò in ufficio, come forte promemoria di quello che gli aggressori avevano fatto a quest'edificio. (pagina 248)


...per assicurarsi che nessuno contrabbandasse nulla, c'erano agenti dell'FBI di guardia a ogni ingresso nell'edificio che controllavano le persone alla ricerca di oggetti contrabbandati quando uscivano. Bogozi vide un pompiere che non conosceva cercare di allontanarsi dall'edificio con le braccia piene di mattoni, come souvenir. "Rimetti a posto quella roba!" latrò un agente dal viso severo. (pagina 346)


I pompieri sul tetto riferirono che lassù c'erano piccoli pezzi di rottami d'aereo, insieme a pezzetti di altro materiale che sembravano poter essere resti umani. (pagina 347)


All'inizio, aveva senso raccogliere ogni pezzetto dell'aereo o qualsiasi altra cosa che potesse contribuire a documentare i crimini. Ma c'era una quantità insostenibile di rottami. Inoltre, a distanza di ventiquattro ore, c'era ben poco mistero su cosa fosse accaduto: dei terroristi avevano dirottato l'aereo e l'avevano lanciato intenzionalmente contro il Pentagono. Eppure gli agenti stavano ancora raccogliendo prove come se l'FBI dovesse ricomporre un gigantesco rompicampo. A un certo punto, Adams vide numerosi agenti che raccoglievano rottami che sembravano pezzi d'aereo e li portavano alla postazione di comando dell'FBI. "Cosa stanno facendo?" disse a un collega. "Puliscono il prato?"
Vari supervisori dell'FBI si riunirono per discutere che cosa dovessero recuperare di preciso le operazioni di recupero. Un supervisore sostenne che ogni pezzo d'aereo era significativo e doveva essere trattato come prova preziosa. "Non è possibile" ribatté Adams "Sappiamo cos'è successo qui. Abbiamo veramente bisogno di raccogliere ogni singolo pezzo d'aereo?".
Il National Transportation Safety Board aveva avviato la propria centrale operativa nelle vicinanze: loro erano gli esperti che avrebbero determinato esattamente cos'era successo al Volo 77. Adams e alcuni altri andarono a chiedere ai funzionari dell'NTSB cosa ne pensavano. "A voi servono pezzi dell'aereo?" chiese Adams. "No, è chiaro cos'è successo qui", rispose un dei funzionari dell'NTSB. "Non ci servono pezzi delle ali e cose del genere. Ma ci servono le scatole nere." ... I funzionari dell'NTSB spiegarono cosa cercare e tirarono fuori alcune foto per mostrare l'aspetto delle scatole nere. ... erano rinforzate e progettate per sopravvivere a uno schianto, ed erano installate nella coda dell'aereo, la parte maggiormente in grado di sopravvivere... (pagina 351-352)


C'era una grande catasta di pezzi d'aereo intorno al foro d'uscita nell'A-E Drive. Agenti, pompieri e soccorritori avevano riferito di aver visto pezzi della cabina di pilotaggio, del carrello e pezzi d'aereo d'ogni sorta in quel posto, insieme a dozzine di pezzi di cadavere. Anche se le scatole nere erano situate in coda all'aereo, era decisamente possibile che avessero attraversato tutto il foro prodotto dall'aereo mentre trapassava l'edificio e fossero finite nella catasta alla testa della traiettoria del velivolo. (pagina 352)


[vicino all'Anello E, quello più esterno, il capitano dei pompieri di Arlington Bob] Gray coordinò la rimozione delle macerie per consentire di creare ulteriori puntelli: i pezzi d'aereo dovevano andare in una catasta e le macerie dell'edificio in un'altra. (pagina 368)


[vicino al foro d'uscita, nell'A-E Drive allagato], man mano che il livello dell'acqua calava, si rivelava un grottesco garbuglio di rottami d'aereo e di parti di cadavere... Titus notò l'odore: così rancido da essere indescrivibile... non c'era nulla che somigliasse a pezzi d'aereo, tranne dei piccoli pezzi di metallo fuso e contorto. Era difficile anche individuare parti di cadavere, ma tutti sapevano che c'erano... (pagina 369)


[Il 13 settembre] il gruppo di Regan entrò nel Corridoio 4, a destra dell'area d'impatto... [c'erano] ancora pozze di carburante d'aereo dappertutto, pronte a prendere fuoco (pagina 372)


...trovarono numerose poltrone d'aereo, accatastate in mezzo ai soliti mucchi di mobili per ufficio rovesciati e macerie eterogenee. Un paio di queste poltrone tratteneva ancora i corpi tramite le cinture... erano i primi oggetti inconfondibilmente provenienti da un aereo visti da chi non era esperto d'aviazione.
Un funzionario dell'NTSB era vicino, e Regan gli chiese della strana distribuzione dei danni. "Non capisco perché non stiamo vedendo un maggior numero di pezzi d'aereo" disse.
L'esperto dell'NTSB, che aveva più dimestichezza con la dinamica degli incidenti aerei, descrisse l'aereo come un proiettile che si era autodistrutto progressivamente dal muso verso la coda. "Immagina di prendere una banana e spingerla dentro un tritacarne" spiegò. "Ogni pezzo trapassa quello che gli sta davanti. Questo è quello che è successo qui. L'unico motivo per cui quelle poltrone sono rimaste intere è che provenivano dal retro dell'aereo."(pagina 373-374)


Presso il foro d'uscita, invece, [il 14 settembre 2001] l'attività ferveva. L'agente dell'FBI Mark Whitworth era stato in quella zona il giorno dell'attacco insieme ad alcuni esperti dell'NTSB, e avevano riconosciuto pezzi della sezione di coda del Volo 77 insieme a molti altri rottami d'aereo. (pagina 400)


L'aereo si era quasi disintegrato, ma la squadra di Dan Fitch trovò numerose grandi ruote dentate, piegate e annerite, che pesavano un centinaio di chili ciascuna: ci vollero un paio di addetti per maneggiarne ciascuna. Altri oggetti, nelle vicinanze, sembravano grandi ingranaggi, e striscie di metallo che parevano essere palette di una ventola. Gli addetti si resero conto che stavano smembrando i resti di uno dei due motori del velivolo. La carenatura d'alluminio che lo aveva racchiuso interamente era stata strappata via, ma le viscere del motore erano lì.
Le squadre della FEMA adoperarono un cannello da saldatore per liberare la porzione centrale del motore dalla colonna nella quale era conficcato. Poi Fitch e molti altri usarono travi da 15x15 cm per disincagliare il motore dalla colonna e spingerlo via dalla catasta. Con l'aiuto di alcune truppe della Old Guard, fecero rotolare il pesante pezzo di macchinario su un carrello e finalmente riuscirono a spingerlo all'esterno. Lo sforzo richiese la maggior parte di un turno di lavoro (pagina 425).


Ma il promemoria più inesorabile della carneficina era l'odore. Nei primi uno o due giorni dopo l'11 settembre, era l'odore oleoso di carburante d'aereo, infuso di fumo, a sopraffare gli addetti, intasandone le gole e facendone lacrimare gli occhi. (pagina 426)


... un assistente di un membro del Congresso si avvicinò a Plaugher tenendo un pezzo d'aereo che era sfuggito all'FBI. "Il mio capo vuole sapere se lo può tenere come souvenir" disse. "Le consiglio di rimetterlo esattamente dove l'ha trovato" rispose Plaugher con cipiglio. "Perché?" chiese l'assistente. "Questa è la scena di un crimine" lo informò Plaugher "e lei ha appena interferito con un elemento di prova." (pagina 437)

9 commenti:

brain_use ha detto...

i complottisti latitano?

Dov'è il pilota di marina o casadiavolodicevadiessere?

Anonimo ha detto...

Tutti dichiarano che hanno capito di cosa si è trattato quando hanno sentito la puzza di carburante. Possibile che nessuno ha notato un aereo schiantarsi?
Pietro il Saputello

Paolo Attivissimo ha detto...

Possibile che nessuno ha notato un aereo schiantarsi?

Certamente, Pietro. Se vuoi tener fede al tuo appellativo, non devi fare altro che aprire la tua copia di Firefight a pagina 23 o 24 o 35 o 37 o 203 e troverai le testimonianze oculari di Conde, McCoy, Lewis, Boger, Skipper, Wallace e Sullivan.

Questo articolo, come del resto dice il titolo, raccoglie le testimonianze di rottami, non di schianti, che sono documentati a parte.

Chi ha capito che si era trattato di un aereo dall'odore di carburante lo ha fatto perché è arrivato al Pentagono dopo lo schianto e quindi, giocoforza, non lo ha visto.

Ti consiglio caldamente di leggere il libro. A prescindere dalle considerazioni pro o anticospirazioniste, è illuminante e chiarisce moltissimi aspetti ignoti dell'incendio al Pentagono e di come si sono svolti i soccorsi.

Anonimo ha detto...

...non devi fare altro che aprire la tua copia di Firefight a pagina 23 o 24 o 35 o 37 o 203 e troverai le testimonianze oculari di Conde, McCoy, Lewis, Boger, Skipper, Wallace e Sullivan.

C’è una cosa che proprio non capisco.
Se tutto è così chiaro e evidente, che bisogno c’è di sparare ogni volta qualche bubbola?

Alan Wallace (e Mark Skipper):

So many people think Mark and I watched the plane hit the building. We did NOT. We only saw it approach for an instant. I would estimate not longer than half a second.

http://gvfd29.org/modules/news/
article.php?storyid=438

Paolo Attivissimo ha detto...

So many people think Mark and I watched the plane hit the building. We did NOT. We only saw it approach for an instant. I would estimate not longer than half a second.

E allora?

Hanno forse detto "Ehi, no, noi abbiamo visto un missile Cruise" oppure "Ma quale Boeing 757, era un Global Hawk"?

E io non ho scritto che hanno visto lo schianto. Ho semplicemente invitato a leggere le loro testimonianze riportate in Firefight. Quindi non sto sparando alcuna bubbola, per rispondere alla tua domanda.

brain_use ha detto...

In effetti qui si sta parlando dei rottami.
Se vogliamo parlare di testimoni, ricordo che ce ne sono 56 che hanno visto un aereo della AA.
Nessuno che abbia visto qualcos'altro.

Anonimo ha detto...

beh allora è semplice: quando si parlerà invece di testimonianze di chi ha visto l'aereo, qualcuno chiederà come mai non si parla di rottami

2 + 2 evidentemente non è sempre facile :D

rotfl

Paolo Attivissimo ha detto...

La capacità dei complottisti di focalizzarsi su un aspetto del tutto irrilevante della vicenda pur di ignorare tutto il resto e di attaccare le persone invece di concentrarsi sui fatti non finisce di stupirmi.

Nei commenti non pubblicati, invece di chiedersi come spiegare tutti i testimoni che confermano (per varie ragioni) la presenza di un aereo passeggeri al Pentagono, si accaniscono contro i singoli autori di Undicisettembre o si impuntano su chi ha visto l'impatto e chi ha "soltanto" visto l'aereo passargli sopra la testa.

Del fatto che Firefight racconti delle centinaia di pompieri e soccorritori che hanno visto rottami, raccolto valigie dei passeggeri, composto pietosamente i resti dei passeggeri, trovato poltrone d'aereo e motori d'aereo, non una parola.

E poi sarebbero loro i "ricercatori della verità". Quelli che dicono che quei resti umani non appartengono ai passeggeri e quindi quei passeggeri sono chissà dove a spassarsela.

Meno male che c'è la moderazione preventiva, perché dopo aver letto i dati di Firefight, i "no planer" del Pentagono sono allo stesso livello di assurdità dei "no planer" alle Torri Gemelle.

Che pena.

Mario ha detto...

Inoltre moltissimi testimoni parlano dell'odore forte di carburante d'aereo e descrivono allarmati la presenza di carburante, in pozze incombuste, anche a distanza di ore dall'impatto.
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Interessante, soprattutto se si considera che dentro il WTC1-2 possono essere rimaste egualmente delle pozze di carburante.