"Non c'è dubbio sul fatto che ricostruiremo. [...] Lo skyline sarà riempito di nuovo. [...] Siamo un popolo molto, molto forte." Rudy Giuliani, 12 settembre 2001.
"Come segno della determinazione degli Stati Uniti d'America, la mia amministrazione lavorerà con il Congresso e [George Pataki e Rudy Giuliani] per mostrare al mondo che ricostruiremo New York." George W. Bush, 20 settembre 2001.
"Sarebbe la tragedia delle tragedie non ricostruire questa parte di New York. Darebbe ai terroristi la vittoria che cercano. Questa città non è morta e non possiamo permetterle di morire. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti." Larry Silverstein, 16 settembre 2001.
All'indomani degli attacchi dell'11 settembre 2001, quando il lavoro di sgombero delle macerie era appena iniziato, fu chiaro per tutti che la reazione della nazione non poteva non passare dalla ricostruzione del World Trade Center.
Avviare subito un progetto di ricostruzione rappresentava un tassello fondamentale che avrebbe contribuito a ridare fiducia al popolo e a dimostrare che il terrorismo non avrebbe sconfitto libertà e democrazia.
Il primo passo compiuto in questo senso da parte dello stato di New York fu l'istituzione, nel novembre del 2001, della "Lower Manhattan Development Corporation" (spesso abbreviato in LMDC): un ente preposto a coordinare la ricostruzione in ogni sua fase.
Il lavoro della LMDC fu da subito piuttosto problematico e incontrò varie avversità. Nell'aprile del 2002 la LMDC inviò a 24 studi di architettura di New York la richiesta di avanzare proposte per la ricostruzione del World Trade Center. Non ci fu alcun annuncio pubblico di questa iniziativa e agli architetti furono concessi solo dieci giorni per sviluppare le proprie proposte. Ma ancora prima di attendere la scadenza prevista, la LMDC ritirò la richiesta dopo una sola settimana decidendo quindi, senza alcuna gara d'appalto e senza consultare la cittadinanza, di incaricare la società Beyer Blinder Belle di curare la realizzazione e supervisione del piano di ricostruzione.
Da subito diverse testate locali (tra cui il "Gotham Gazette" e il "New York Times") avanzarono qualche dubbio sulla scelta, poichè la Beyer Blinder Belle era più nota per opere di restauro che non per creazioni nuove.
I timori della stampa si rivelarono fondati e la LMDC fu preso costretta a cambiare strategia. Quando le sei proposte avanzate dalla Beyer Blinder Belle furono mostrate al pubblico, nel luglio 2002, ottenero giudizi pesantemente negativi da parte dei 5000 cittadini newyorkesi che si erano recati a vederle nel Federal Hall di Wall Street.
La LMDC indì quindi una nuova gara: questa volta aperta a chiunque nel mondo volesse proporre un piano per la ricostruzione del World Trade Center. Arrivarono in poche settimane ben 406 proposte e nel mese di settembre la LMDC restrinse a sette i nomi dei semifinalisti
Foster and Partners
Una delle sette proposte semifinaliste, proveniva dallo studio Foster and Partners.
Il progetto prevedeva la presenza di un'unica torre divisa in due metà che desse l'illusione di due edifici gemelli. E' ovvio il rimando alle compiante Torri Gemelle.
Nel progetto, il grattacielo era alto 500 metri e basato su geometrie triangolari. Le due metà erano connesse da tre ponti di passaggio equidistanti in altezza, utilizzabili come punti di osservazione, come sedi di bar e ristoranti e anche come vie di fuga in caso di emergenza.
La nuova costruzione sarebbe sorta dove prima si ergevano gli edifici 4 e 5 del World Trade Center. Al posto delle Torri Gemelle il progetto prevedeva dei muri di acciaio e pietra che ne ricalcassero l'impronta e che rimanessero per sempre a creare un luogo di memoria e riflessione.
Tra il memoriale e il World Financial Center si sarebbe esteso un parco di 10 ettari che avrebbe dovuto sostituire la Plaza nella abitudini di vita dei newyorkesi.
La nuova torre rappresentava un esempio di struttura ecologica in grado di autoventilarsi grazie alle facciate multistrato traspiranti. Inoltre la presenza di tre atri alberati in ciascuna metà della torre, uno in corrispondenza di ciascun ponte, avrebbe ossigenato l'aria interna con il risultato di ottenere ingenti risparmi e riduzione degli sprechi dovuti al condizionamento d'aria.
Peterson Littenberg
Lo studio di architettura Peterson Littenberg fu creato proprio dalla LMDC nell'estate del 2002 come società di consulenza e fu invitata a partecipare alla gara con un proprio progetto.
La loro proposta fu quella di creare un nuovo distretto, chiamato New York Garden, che prendesse il posto del World Trade Center. Come dice il nome stesso, il nuovo distretto sarebbe stato un immenso parco a disposizione della città di New York e si sarebbe esteso fino a Battery Park nella punta meridionale di Manhattan.
Nell'area precedentemente occupata dalla Torre Nord era prevista la creazione di un anfiteatro per eventi pubblici di vario genere con 2797 posti a sedere, ovvero il numero delle vittime degli attentati.
Nelle fondamenta dell'anfiteatro sarebbe stato creato un museo in memoria degli eventi dell'11 settembre 2001.
Al centro della Plaza il progetto prevedeva di riporre il monumento "The Sphere" nella sua posizione originale.
Tutt'attorno alla Plaza stessa sarebbero stati costruiti una serie di palazzi di uffici di cui due, sul lato orientale, di altezza considerevole che avrebbero raggiunto i 425 metri così da creare le nuove Torri Gemelle.
Skidmore, Owings and Merrill
La società Skidmore, Owings and Merril, nota anche con l'acronimo SOM, aveva al suo attivo già nel 2001 molti degli edifici più noti del pianeta tra cui la Willis Tower di Chicago (al tempo chiamata Sears Tower). Attualmente la SOM annovera tra le sue opere anche la realizzazione del progetto architetturale del Burj Khalifa.
Il progetto proposto dallo studio Skidmore, Owings and Merril per la ricostruzione del World Trade Center era piuttosto bizzaro e prevedeva un denso intreccio verticale di palazzi che formassero un'unica griglia con alla base, laddove in precedenza sorgevano le Torri Gemelle, un'imponente vasca d'acqua che avrebbe avuto il ruolo di memoriale della tragedia. Accanto ad essa era situata una stazione per il trasporto intermodale estesa per tutta la larghezza tra Greenwich Street e Church Street.
La posizione reciproca dei diversi elementi è mostrata dalle immagini seguenti.
Daniel Libeskind
Daniel Libeskind è un architetto polacco, naturalizzato statunitense, fondatore dell'omonimo studio newyorkese.
Il progetto di Libeskind prevedeva la costruzione di 5 palazzi di altezza crescente.
Il primo dei cinque sarebbe stato costruito a sud della Plaza; altri 3 dove un tempo sorgevano il World Trade Center 4 e 5; un ultimo, più alto, al posto dell'ex World Trade Center 6. Quest'ultimo, di 541 metri, era denominato "Gardens of the World" per via delle numerose aree verdi che avrebbero trovato luogo al suo interno.
Il piano includeva anche la presenza di un memoriale dove prima sorgevano le Torri Gemelle che ne ricalcasse la base con una struttura di cemento.
Due aree pubbliche triangolari, chiamate "Park of Heroes" e "Wedge of Light", erano state disegnate in modo che l'11 settembre di ogni anno la luce del sole vi entrasse senza incontrare ostacoli tra le 8:46 (ora del primo impatto aereo contro i World Trade Center) e le 10:28 (ora del crollo della seconda torre).
United Architects
Sotto il nome di United Architects si riunirono più di sessanta studi di architettura e design di ogni parte del mondo. Il piano da loro proposto era chiamato "United Towers" e prevedeva la presenza di 5 torri di altezza variabile unite alla sommità. Una di esse, la più alta, avrebbe raggiunto l'altezza di 490 metri.
L'unione delle cinque strutture creava nella Plaza un gioco di luci e ombre che, nelle intenzioni del progettisti, ricreava l'atmosfera delle cattedrali gotiche.
La nuova costruzione prendeva il posto degli edifici del World Trade Center 3, 4, 5 e 6 così da lasciare ben visibili le basi delle Torri Gemelle che sarebbero rimaste come memoriale.
Il grattacielo risultante dall'intreccio delle singole torri avrebbe deovuto essere non solo tra i più alti ma anche tra i più sicuri al mondo. Per raggiungere questo obiettivo le scale del complesso erano progettate in modo che consentissero di raggiungere rapidamente un'altra delle torri o di abbandonare l'intera struttura.
THINK Design
Sotto il nome di THINK Design si riunirono alcuni studi associati di architetti di New York tra cui Shigeru Ban, Frederic Schwartz, Ken Smith e Rafael Viñoly. Il loro progetto prevedeva di far rinascere il World Trade Center con il nome di World Cultural Center.
Attorno all'impronta delle Twin Towers sarebbero stati costruiti due nuovi edifici gemelli reticolari aperti (similmente alla Tour Eiffel di Parigi) adibiti a luoghi di cultura con solo pochi piani abitabili.
All'interno avrebbero ospitato un memoriale, un museo sugli attentati dell'11 settembre 2001, diverse sedi per concerti o conferenze, un anfiteatro e piattaforme per osservare la metropoli dall'alto. Le due nuove torri sarebbero state collegate da diversi passaggi sopraelevati.
Il progetto collocava alla base delle torri due immense vasche d'acqua per riflettere l'immagine dei due edifici e la luce del sole.
Il piano prevedeva anche la presenza di 8 edifici più bassi, da costruire intorno alle due torri, adibiti a uffici in modo da poter soddisfare anche la domanda del mercato degli spazi di lavoro.
I progettisti avevano anche previsto l'eventualità di attacchi terroristici contro le torri del World Cultural Center. La struttura esterna reticolare dei due edifici gemelli avrebbe infatti consentito un'opportuna redistribuzione del peso in caso di rottura parziale della stessa.
The Dream Team
Con il nome "The Dream Team" si designa informalmente l'unione di quattro studi archietturali di New York. La squadra era composta da Richard Meier and Partners, Eisenman Architects, Gwathmey Siegel and Associates e Steven Holl.
Il progetto del Dream Team prevedeva di costruire nella Plaza del World Trade Center uno spazio pubblico, analogamente ad altri luoghi newyorkesi quali Union Square e il Rockefeller Center, chiamato Memorial Square.
Sul lato settentrionale e su quello orientale la piazza doveva essere delimitata da due edifici composti, rispettivamente, da due e da tre torri interconnesse dell'altezza approssimativa di 338 metri (1111 piedi, nella misura originale).
Nel progetto i due edifici simboleggiano due mani che intrecciano le proprie dita come a proteggere il popolo che vive nella Plaza. Sul lato occidentale, dove prima sorgevano le torri, sarebbero state create due vasche d'acqua in vetro quale memoriale alle vittime. Intorno alla Plaza alcuni edifici erano adibiti a luoghi di cultura come librerie, sale per concerti e teatri. Due viali alberati dalla Plaza si estendevano oltre al World Financial Center fino al fiume Hudson.
La scelta di un unico vincitore
Le varie proposte furono presentati al pubblico il 18 dicembre 2002 nel Winter Garden del World Financial Center. Nelle prime settimane del 2003, dopo che lo studio Skidmore, Owings and Merril si era già ritirato spontaneamente dalla competizione, la LMDC ridusse la lista dei contendenti a due soli nomi finalisti: THINK e Daniel Libeskind.
In seguito a questa scelta Larry Silverstein protestò nei confronti della LMDC sostenendo di essere l'unica persona a cui spettava la scelta su chi avrebbe ricostruito il World Trade Center. Come riportato da The Observer, la scelta di Silverstein sarebbe caduta su un progetto alternativo della Skidmore, Owings and Merril; ma la sua protesta rimase inascoltata.
Nel febbraio 2003 gli studi THINK e Daniel Libeskind presentarono di nuovo i propri progetti alla LMDC. La commissione a cui spettava il compito di scegliere il vincitore intendeva incaricare THINK della ricostruzione, ma il governatore dello stato di New York Pataki sovvertì la scelta dell'ente da lui stesso istituito prima che l'annuncio fosse dato al pubblico cambiandone gli esiti.
Il 27 febbraio del 2003, il piano proposto dallo studio Daniel Libeskind fu ufficialmente nominato vincitore della gara per la ricostruzione del World Trade Center.
La seconda parte dell'articolo verrà pubblicata in seguito.