Subbuglio nel mondo dei complottisti. Alex Jones, esponente di spicco di coloro che credono alle teorie di cospirazione riguardanti l'11 settembre, ha annunciato su Prisonplanet, un sito dotato guarda caso di una ricca sezione a pagamento, di aver scoperto qualcosa di sensazionale, descritto con aggettivi come "scioccante, stupefacente, incredibile, sorprendente" ("shocking... astounding... incredible... amazing"): l'11 settembre, la BBC annunciò il crollo del WTC7 con una ventina di minuti d'anticipo.
Se state trattenendo a stento uno sbadiglio deluso, non siete i soli. Ma di questi tempi, il complottismo deve raschiare il fondo del barile per continuare ad alimentare l'interesse che genera incassi. La storia è talmente ridicola (persino Luogocomune.net la presenta con formula dubitativa) che vale la pena di raccontarla per mostrare a che livelli di squallore è giunto il complottismo a sei anni dagli attentati.
Cominciamo dall'inizio. Nel suo articolo, Alex Jones presenta un filmato della BBC, specificamente del canale internazionale BBC World, nel quale la giornalista Jane Standley, da New York, parla del crollo del WTC7 (identificato allora come Salomon Brothers Building) mentre il WTC7 è ancora in piedi alle sue spalle.
Secondo Jones, questo errore prova che la BBC sapeva in anticipo del crollo (pardon, demolizione controllata) del WTC7, che quindi era stato pianificato, e ha letto per sbaglio in anticipo sul previsto una velina passatale dai Grandi Cospiratori.
La teoria di Jones, infatti, è riassunta in queste sue parole: "il crollo del WTC7 non fu una sorpresa, perché le emittenti televisive lo annunciarono ancor prima che avvenisse!... Chi ha detto alla BBC che l'edificio stava per crollare prima che questo accadesse, e perché la BBC ha annunciato il crollo prima che si verificasse realmente? Molti hanno ipotizzato che sia stato fatto trapelare troppo presto un comunicato stampa di qualche genere e che le agenzie di stampa, le stazioni radio e le TV abbiano annunciato prematuramente il crollo del WTC7".
"This newly uncovered video confirms that the collapse of WTC 7 was no surprise, because television news stations were reporting on it before it happened!... Who told the BBC that the building was going to collapse before it did and why were they reporting its fall in advance of the event actually taking place? Many have speculated that some kind of press release was leaked too soon and AP wires, radio stations and TV news outlets prematurely reported on WTC 7's collapse.
Jones fa di tutto per imbastire una storia emozionante e drammatica. Dice che il collegamento con la giornalista viene "misteriosamente" interrotto poco prima dell'orario del crollo effettivo ("Minutes before the actual collapse of the building is due, the feed to the reporter mysteriously dies"). Certo, perché i collegamenti intercontinentali non saltano mai, specialmente quando l'infrastruttura di telecomunicazione è sotto sforzo ed è danneggiata (l'area del WTC ospitava vari sistemi vitali di telecomunicazione resi inservibili dagli attacchi (fonte; fonte)).
2008/08/07: E' emerso in seguito che l'interruzione fu dovuta al timer del satellite che regolava il tempo concesso alla BBC, che finiva alle 17.15 precise, come raccontato qui.
Poi Alex Jones tira in ballo la censura dei potenti, perché il filmato viene rimosso da Internet poche ore dopo l'uscita del suo articolo. Niente paura, gli intrepidi complottisti non si arrendono: "Ma centinaia di persone erano già riuscite a scaricare il video che ora è virale su Internet e i censori non riusciranno a chiudere il coperchio stavolta".
"However, hundreds of people had already managed to download the clip and it has gone viral on the Internet and the censors won't be able to shut the lid this time"
E' insomma un complotto nel complotto: Alex Jones ha trovato la prova che incastra la BBC e che la coinvolge nella Grande Cospirazione, ma i cospiratori si annidano ovunque, anche nella Google Inc., tanto da riuscire a far sparire il video incriminante. Anche Google, oltre alla BBC, fa quindi parte del tentacolare complotto.
Il botto provocato da quest'accusa è stato talmente forte (basta vedere i commenti su Digg) che la BBC s'è sentita in dovere di replicare, come potete leggere qui. Ma la replica è peraltro poco chiarificatrice, perché la giornalista non ricorda in che contesto preciso fece l'annuncio ed è stato smarrito (mistero!) il nastro originale che poteva far luce sulle ragioni e sull'orario esatto dell'annuncio anticipato. E come ulteriore ingrediente di mistero, anche il video originale, da oltre un gigabyte, è scomparso: il suo link è inattivo (Undicisettembre ne ha comunque copia).
In realtà l'intero cancan ha una spiegazione veramente banale. La cronista ha semplicemente letto quello che le arrivava da Londra, che a sua volta arrivava dal circuito delle notizie d'agenzia, che quel giorno erano comprensibilmente un po' confuse. Si sapeva dal primo pomeriggio che il WTC7 era pericolante, e un crollo dato per imminente è stato frainteso per la fretta e la concitazione, diventando un crollo avvenuto. Persino la CNN lo ha annunciato erroneamente addirittura un'ora prima che avvenisse. Anche la CNN fa parte del Grande Complotto?
Da quello che dice la cronista della BBC, infatti, è chiarissimo che non ha la più pallida idea di com'è fatto il WTC7 (o Salomon Brothers Building) e che sta improvvisando sulle imbeccate che le arrivano dalla redazione a Londra.
Anche a Londra, comunque, non hanno le idee granché chiare (e chi le aveva, quel giorno?). A 13:35 del filmato integrale (equivalenti alle 17:08 di New York, secondo i calcoli fatti da Jones), Philip Hayton, vecchia conoscenza di chi segue la BBC, ripete ai telespettatori e alla cronista quanto ha annunciato pochi minuti prima dallo studio londinese: "Ci avete sentito parlare pochi minuti fa del crollo del Salomon Building, e in effetti è crollato. A quanto pare si trova a poche centinaia di metri da dove sorgevano le torri del World Trade Center".
Notate che neanche lui sa dov'è di preciso l'edificio. E' anche incerto sulle cause del suo crollo: "E sembra che non sia stato il risultato di un nuovo attacco, ma che sia accaduto perché l'edificio era stato indebolito durante gli attacchi di stamani".
"Now more on the latest building collapse in New York. You might have heard a few moments ago [us?] talking about the Salomon Building collapsing, and indeed it has. Apparently that's only a few hundred yards away from where the World Trade Center Towers were. And it seems that this was not a result of a new attack, it was because the building had been weakened during this morning's attacks"
A questo punto (14:02 del filmato) Hayton passa la parola alla cronista, Jane Standley, in collegamento da New York, e le chiede cos'altro può riferire a proposito del crollo: "What more can you tell us about the Salomon Brothers building and its collapse?"
E come risponde la Standley? Dice "Be', in realtà soltanto quello che già sapete, i dettagli sono molto, molto vaghi..." ("Well, only really what you already know, details are very very sketchy") e cambia discorso. Per i restanti sei minuti del collegamento non accenna più al WTC7, che pure sarebbe il tema centrale per il quale è in video. Lo fa per un'ottima ragione: non sa nulla di più di quanto sappiano i suoi colleghi a Londra (che annunciano il crollo con una scritta in sovrimpressione), e lo fa capire molto chiaramente con quelle parole d'esordio.
Infatti il WTC7 è effettivamente ancora in piedi, fumante, alle sue spalle, anche se lei non lo sa (e neppure in studio lo sanno): la veduta di New York non è una proiezione o una registrazione, come hanno pensato alcuni complottisti, perché le ombre e la direzione della luce sugli edifici sono perfettamente a registro con quelle della giornalista e non c'è traccia dei difetti tipici delle sovrimpressioni fatte con il chromakey o altre tecniche video analoghe.
Ma da dove arriva la notizia sbagliata del crollo avvenuto del WTC7? Di preciso non si sa, ma è indubbio che circolava da diverso tempo. Infatti la CNN ne parlava già alle 16:10 locali, dicendo che l'edificio "è crollato o sta crollando... o sta per crollare". Notate quanto è vaga la notizia. Ed è noto dalle testimonianze dei pompieri che l'edificio era già indicato come pericolante da alcune ore.
Tutto qui. La BBC, come altre emittenti, ha semplicemente diffuso una notizia rivelatasi poi inesatta: qualcuno ha avvisato che l'edificio stava per crollare, nella confusione dei dispacci qualcun altro ha frainteso che il crollo imminente era un crollo già avvenuto, nessuno era in grado di verificare perché l'area era inaccessibile, e così il crollo previsto è stato annunciato per errore un po' prima che avvenisse realmente.
Fine del mistero. Ancora una volta, i complottisti vengono pescati a ricamare trame sulle banalità a qualsiasi costo pur di suscitare puzza d'intrigo. Ma soprattutto emerge chiaramente un luogo comune (ogni riferimento è voluto) del complottismo: nello strano universo in cui vivono i complottisti, i cattivi organizzano con sapienza trame complicatissime ma commettono regolarmente un sacco di errori rivelatori come questo della BBC. E il bello è che nessuno nota tutti questi errori, tranne i complottisti. Chiediamoci perché.