Spesso le trattazioni delle scale del WTC e dell'intervento dei pompieri citano queste immagini:
Queste foto sono autentiche e provengono dai siti dei giornali americani, che per un certo periodo hanno pubblicato la storia degli eroi del WTC, i pompieri, riportando anche dove possibile il materiale multimediale scattato dai sopravvissuti e/o pompieri stessi.
In queste ultime due immagini si può vedere Mike Kehoe, pompiere della Ladder 28, sopravvissuto al disastroso crollo della torre WTC1 (link di riferimento). Le foto furono scattate da John Labriola.
La storia di John può essere letta qui, mentre qui è riassunta la trascrizione dell'intervista che rilasciò. A questo link possono essere viste le altre foto di Labriola di quel tragico giorno.
La storia di Mike Kehoe è ricostruita in due articoli:
- il lungo articolo di Time
- l'articolo Persona dell'anno 2001
- Dimensioni delle scale. Come già descritto qui, vi erano tre ordini di scale, di cui una di dimensioni maggiori delle altre due. Presumibilmente quelle fotografate sopra sono quelle minori. Si può notare come il dimensionamento avesse completamente soddisfatto la normativa, ma risultasse all'atto pratico insufficiente per uno sfollamento fluido della gente, soprattutto per l'incrociarsi fra persone che scendono e pompieri che salgono. La natura direzionata della foto non permette di fare valutazioni sull'alzata-pedata della scala, che appare piuttosto ripida. In futuro sarebbero da riformulare i vincoli normativi riguardanti le scale per prevedere il deflusso della folla dall'edificio senza formazione di code e rallentamenti.
- L'uomo bagnato. Si ritrova quindi un elemento delle testimonianze. Poiché l'uomo non presenta lesioni significative ed è bagnato dalle spalle alla cintola, è presumibile che si trovasse ad un piano inferiore a quello d'impatto quando, per l'oscillazione dell'edificio, gli idranti a getto d'acqua del sistema anticendio sono entrati in funzione nei piani senza incendio, inondando i lavoratori degli uffici.
- Presenza di pulviscolo bianco sulle scale. Presumendo che vi fosse un sistema di pulizia efficiente, potrebbe quindi risultare che il pulviscolo bianco sia polvere di intonaco, staccatosi a seguito delle fratture che potrebbero essersi verificate sui muri sottoposti a taglio quando l'edificio oscillò a causa dell'impatto dell'aereo.
- Come affermato dalla testimonianza di Rodriguez i vari dati: porte di accesso a scale bloccate, crollo di piani antecedentemente al collasso generale, acqua che scendeva per le scale, acqua che scendeva per il vano ascensori.
- Acqua e fumo che scendevano per il vano scale come testimoniato da altri superstiti, forse per incendi o danni verificatisi in altro loco.
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