2008/04/02

105 bubbole in Zero (prima parte)

di Undicisettembre. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Nella versione di Zero presentata alla Festa di Roma ci sono 105 errori gravi, tagli ingannevoli, dati fasulli e stupidaggini tecniche. O meglio, con l'aiuto paziente degli esperti siamo arrivati a centocinque, poi ci siamo stancati di contare.

Un errore al minuto: questa la media del video presentato come il risultato di "due anni di preparazione, ricerche, inchieste. Per scoprire tutto ciò che la versione ufficiale non dice." Niente male.

Dato che Zero è ancora in evoluzione, non è il caso, per ora, di descrivere e documentare in dettaglio ognuna di queste centocinque Zerobubbole e spendere troppo tempo su cartoni animati ed affermazioni che potrebbero finire in pattumiera grazie a qualche forbice imbarazzata. Lasciamo che esca in DVD nella sua stesura finale, come promesso per l'ennesima volta.

Aggiornamento: la versione in DVD è stata pubblicata ed è recensita qui.

Nel frattempo, dato che Zero circola già in versione leggermente rimaneggiata tramite le proiezioni private (ora offerte con lo sconto estivo, nota sconsolato un lettore di Chiesa), vale la pena di offrire al lettore interessato una prima guida snella per vaccinarsi contro gli errori e le manipolazioni presenti nel video. Qui sotto trovate le prime ventinove Zerobubbole, che riguardano la pre-sigla e la parte dedicata alle Torri Gemelle. Nei prossimi giorni verranno pubblicate man mano le altre.

Una premessa importante: queste 105 bubbole, complessivamente, coprono l'intero contenuto di Zero. Di conseguenza, non si tratta di qualche errore qua e là o di cercare il pelo nell'uovo: alla fine dell'analisi, di Zero non si salva più nulla. Tolti tutti i peli, l'uovo non c'è più.

Dopo l'uscita del DVD, a bocce ferme, riordineremo e pubblicheremo tutti i dettagli tecnici delle Zerobubbole, che si stanno rivelando un viaggio molto utile e illuminante, a prescindere da Zero, nel mondo dell'ingegneria strutturale, della sicurezza antincendio, dell'aeronautica, della fisica, della chimica, della storia contemporanea e della psicologia e metodologia dei cospirazionismi.

Con questo ci congediamo dalle teorie cospirazioniste proposte da Giulietto Chiesa, Franco Fracassi, Thomas Torelli e Francesco Trento per dedicarci, salvo novità, alla pubblicazione di articoli di ricerca tecnica pura correlati alla dinamica degli eventi dell'11 settembre 2001 e alle loro conseguenze e sviluppi.

Pre-sigla


  1. La telefonata interrotta dal crollo della Torre Sud. E' un trucco di montaggio: in realtà la telefonata della donna che dice che il calore è insostenibile (particolare importante in seguito) prosegue per altri 20 minuti, ed è negli atti del processo Moussaoui. Zero non lo dice, ma la donna è Melissa Doi, e le sue grida non sono dovute al crollo, ma al fatto che sta chiamando i soccorritori, in una parte di telefonata che è stata tagliata ad arte. (dettagli)
  2. Osama bin Laden non è ricercato dall'FBI per l'11 settembre, quindi l'FBI non crede sia colpevole. Falso. L'FBI ha chiarito che non è ricercato soltanto per ragioni puramente procedurali: non sono state ancora formulate imputazioni formali, e non c'è fretta di farlo, perché tanto è già ricercato dall'FBI per altri attentati gravissimi. Inoltre l'FBI ha dichiarato più volte che lo ritiene pienamente responsabile degli attentati dell'11 settembre: per esempio tramite il portavoce Richard Kolko a novembre del 2007.
    Non solo: se davvero l'FBI non credesse alla colpevolezza di Osama, vorrebbe dire che l'FBI non è complice della cospirazione, e che quindi quello che dice è vero. E l'FBI dice che le teorie complottiste sono tutte panzane: l'11/9 è stato perpetrato da 19 dirottatori, l'aereo al Pentagono c'era eccome, e le Torri Gemelle non sono state demolite. Come la mettiamo? (dettagli)


Le Torri Gemelle e l'Edificio 7


  1. Un testimone parla di "esplosioni" dentro le Torri. Lo fanno in tanti. I complottisti interpretano sistematicamente la parola "explosion" come prova della detonazione di esplosivo, ma dalle parole del testimone (Brian Clark) e dal contesto (il momento dell'impatto) è chiaro che il termine viene usato genericamente per indicare anche qualsiasi boato o scoppio prodotto da impatti, incendi e cedimenti delle strutture. (dettagli)
  2. Le Torri Gemelle erano concepite per resistere a impatti anche multipli, ma stupidamente i progettisti non considerarono il carburante degli aerei. Falso. Zero prende un'opinione informale ("credo che... probabilmente"), rilasciata in un'intervista da un responsabile esecutivo del progetto delle Torri (Frank DeMartini, morto negli attentati), la taglia togliendo il "credo che" iniziale per nascondere che si tratta di una congettura, e la spaccia per un dato tecnico. Bel coraggio, quello di prendere le parole di un morto che non si può difendere dalle manipolazioni. I progettisti delle Torri, Leslie Robertson e John Skilling, hanno invece dichiarato formalmente, e i documenti d'epoca confermano, che fu ipotizzato un solo aereo di linea che volasse lentamente e con poco carburante perché stava atterrando a fine volo, e che sapevano benissimo che il pericolo maggiore non era l'impatto, ma l'incendio che ne sarebbe scaturito. Non sono mica scemi; invece nessuno degli "esperti" di Zero è ingegnere strutturista o progettista di grattacieli. Chissà come mai. E perché gli autori di Zero non sono andati a intervistare il progettista Robertson, invece di tagliuzzare le parole di un morto? (dettagli)
  3. Le Torri Gemelle erano come alberi e quindi non dovevano crollare. Il professor Steven Jones, che fa questa dichiarazione, dimentica che gli alberi sono strutture piene: le Torri Gemelle, invece, avevano un nucleo centrale e un perimetro che reggevano la struttura, ma il resto (il 95% del volume) era spazio vuoto abitativo. Il paragone con gli alberi è del tutto ridicolo. Immaginate di scavar via il 95% del legno a un albero: reggerebbe a un impatto? (dettagli)
  4. Le Torri crollarono improvvisamente, senza preavviso. Falso. Vi furono numerose avvisaglie anche mezz'ora prima del primo crollo: movimenti e cedimenti anche al piano terra misero in allerta i comandanti dei vigili del fuoco, ma le radio inefficaci non riuscirono a diffondere gli ordini di evacuazione. (dettagli)
  5. Le Torri crollarono in "circa 8-10 secondi", quindi troppo in fretta, e in verticale. Falso. I filmati mostrano solo la prima parte del crollo, fino al momento in cui la struttura è nascosta dalla nube di polvere. Se ascoltiamo le registrazioni dei boati, scopriamo che durano almeno 16 secondi. Non solo: la parte centrale delle Torri rimase in piedi per quasi un minuto prima di collassare anch'essa.
    La distribuzione delle macerie, fino a 170 metri dalle Torri, dimostra che il crollo fu tutt'altro che verticale: ci sono foto che mostrano quanto s'inclinò la sommità tranciata di entrambe le torri.
    Zero non mostra nulla di tutto questo. Come mai? (dettagli)
  6. Dario Fo dice che i costruttori pensarono a "degli aerei che arrivassero sopra le torri senza carburante... per fiato proprio". Falso. I documenti dimostrano che i progettisti presero eccome in considerazione il carburante, ma negli anni Sessanta non c'era modo di simularne scientificamente gli effetti. Ciononostante, John Skilling, capo ingegnere strutturista del World Trade Center, sapeva benissimo, e lo dichiarò apertamente nel 1993, che il carburante di un aereo avrebbe prodotto "un incendio terrificante". Come già detto: i progettisti delle Torri Gemelle non sono imbecilli, e Zero è scorretto nel cercare di presentarli come tali.
    E poi scusate: Dario Fo è un premio Nobel per la letteratura, non per l'ingegneria strutturale. Perché Zero non fa parlare un tecnico? (dettagli)
  7. Nessun grattacielo in acciaio è mai crollato per un incendio, quindi il crollo delle Torri Gemelle è sospetto. Zero dimentica già il piccolo particolare che le Torri Gemelle non crollarono per un semplice incendio: furono prima colpite da due aerei da 110 tonnellate ciascuno, lanciati a oltre 700 km/h (immaginate una locomotiva scagliata come un ariete alla velocità di un proiettile), e poi riempite di circa 32.000 litri di carburante. Nessun altro grattacielo ha mai subito la stessa duplice ferita.
    La vulnerabilità dell'acciaio al calore è ben nota: proprio per questo si riveste con protezioni antincendio (che gli impatti asportarono). Chiedete ai Vigili del Fuoco italiani: oltre i 500°C, l'acciaio non regge più il carico e la struttura non può far altro che crollare. E ci sono molti esempi di grandi edifici in acciaio crollati per puro incendio, anche senza impatti d'aereo. (dettagli)
  8. Un grattacielo a Madrid bruciò per ore senza crollare. E' sleale paragonare un grattacielo in puro acciaio (le Torri Gemelle) con un grattacielo in cemento armato e acciaio (la torre di Madrid). I Vigili del Fuoco sanno benissimo che una struttura in puro acciaio cede rapidamente in caso d'incendio; una in cemento armato no. Infatti tutta la parte d'acciaio della torre di Madrid citata da Zero crollò per puro incendio, senza neppure essere stata colpita da un aereo che la riempisse di carburante. Rimase in piedi solo la parte centrale in cemento armato (assente nelle Torri Gemelle). I danni furono tali che fu necessario demolire quel che rimase del grattacielo madrileno.
    Zero mostra immagini spettacolari del rogo senza rendersi conto che quelle immagini dimostrano che un grattacielo ancora vuoto, senza arredi combustibili e senza 32.000 litri di kerosene aggiunto, brucia come una torcia: come fa allora a dire, come farà tra poco, che gli incendi alle Torri Gemelle erano modesti? (dettagli)
  9. Il fumo degli incendi delle Torri era nero, sintomo di incendi modesti. Ma come: poco fa, Zero ci ha presentato una donna che telefonava dicendo che faceva "molto, molto, molto caldo", tanto che si sentiva bruciare, e adesso dice che le Torri Gemelle avevano solo un focherello?
    La realtà è che il colore del fumo non indica affatto l'intensità o il calore di un incendio. Chiedete anche questo ai Vigili del Fuoco: vi diranno che il colore del fumo indica il tipo di materiale che sta bruciando. Perché i complottisti non hanno controllato prima di dire queste stupidaggini? (dettagli)
  10. Alcune persone riuscirono a scendere attraversando i piani in fiamme, quindi gli incendi non erano poi così violenti. Zero dimentica di dire che questo avvenne solo nella Torre Sud e soltanto per sedici persone. Nella Torre Nord, da sopra i piani incendiati non si salvò nessuno. Quindi quest'affermazione non dimostra nulla per la Torre Nord.
    Zero non dice che quelle sedici persone usarono l'unica scala d'emergenza rimasta intatta, dotata di protezioni antincendio e situata (ai piani in fiamme) non al centro dell'edificio, ma nello spigolo opposto a quello d'impatto, e protetta dall'impatto dai dodici motori d'ascensore da 24 tonnellate l'uno che si trovavano al piano colpito. (dettagli)
  11. Una donna si affacciò dalla breccia d'impatto, quindi gli incendi non erano intensi. Ancora una volta, Zero dimentica la povera Melissa Doi presentata prima, che diceva di sentirsi bruciare. Per non parlare delle circa duecento persone che si gettarono nel vuoto pur di sfuggire agli incendi. Che provino a raccontare ai familiari di questi duecento che i loro cari si sono suicidati per un focherello da nulla.
    Zero non lo dice, ma la donna in questione si affacciò alla breccia ben tre quarti d'ora dopo l'impatto, quando gli incendi erano migrati altrove, come fanno sempre gli incendi quando consumano tutto ciò che può bruciare. E la breccia fungeva da presa d'aria per gli incendi, per cui era un punto fortemente ventilato. (dettagli)
  12. L'esperto Kevin Ryan fu licenziato per aver sfidato la versione ufficiale. Falso. Fu licenziato perché si spacciò per un rappresentante di un prestigioso ente governativo di certificazione, la Underwriters Laboratories (UL), in una delirante lettera aperta, in cui faceva sembrare che la UL desse del bugiardo a un altro ente incaricato delle indagini sulle Torri Gemelle, il NIST, e faceva credere che la UL aveva fatto certificazioni inesistenti dell'acciaio delle Torri e che secondo la UL le Torri non sarebbero dovute crollare per gli incendi.
    Inoltre Zero omette, guarda caso, di specificare in cosa è esperto Ryan. Incendi? No. Metallurgia? No. Aeronautica? Neanche. Kevin Ryan è un esperto in acque potabili. (dettagli)
  13. L'esperto Kevin Ryan dice di aver sbugiardato la teoria ufficiale del crollo. Peccato che la teoria contro la quale si accanisce Ryan non è quella ufficiale. E' quella che fu proposta inizialmente da alcuni tecnici, ma che le perizie e le osservazioni dimostrarono ben presto essere errata. Ryan, insomma, sbugiarda una teoria obsoleta, già smentita e accantonata da tempo: scopre l'acqua calda. Del resto, è un esperto di acque potabili, non d'ingegneria strutturale di grattacieli. (dettagli)
  14. L'esperto Kevin Ryan dice che nei test d'incendio, i modelli dei solai delle Torri non collassarono. Bella scoperta: infatti non collassarono neanche i solai originali delle Torri Gemelle. Anzi, si imbarcarono tanto da tirare verso l'interno le colonne delle facciate, facendole cedere e innescando il crollo. Lo si vede nei filmati e nelle foto: basta guardarle. Perché Zero non lo ha fatto? (dettagli)
  15. L'esperto Kevin Ryan dice che i test del NIST dimostrano temperature "molto basse" degli incendi al WTC. In altre parole, il NIST smentisce la versione ufficiale? Ma allora non fa parte del complotto e quindi ci possiamo fidare. Però il NIST dice che le teorie complottiste sono panzane. Allora come la mettiamo?
    La mettiamo che un incendio in un ufficio produce immancabilmente temperature altissime (anche oltre 900°C). Lo dicono i Vigili del Fuoco italiani. Lo dice lo standard ISO 834.
    La realtà è che qualcuno ha letto una frase del NIST che parla di temperature dell'acciaio sotto i 250°C e non ha capito che si riferisce solo a uno specifico gruppo di campioni recuperati dalle Torri: quello non troppo esposto al fuoco, tanto da avere ancora la vernice protettiva (dettagli).
  16. Il NIST ha fatto tornare i conti "grazie al computer" e cambiato teoria. No, ha corretto le ipotesi iniziali alla luce delle foto e dei filmati, oltre che dei reperti. L'inflessione delle colonne perimetrali appena prima del crollo è un fatto documentato fotograficamente, non è una teoria e non è frutto di manipolazioni al computer.
  17. Le Torri Gemelle sono cadute troppo in fretta, come se la struttura sottostante non avesse opposto resistenza. Falso. L'ha opposta, tanto che il tempo di crollo non fu quello della caduta libera ("circa 9 secondi", dice Zero), ma oltre 16 secondi (basta ascoltare la durata del boato del crollo nel documentario 11/9), e le colonne centrali rimasero in piedi ancora più a lungo. La struttura sottostante non aveva una robustezza tale da bloccare la caduta, ma l'ha frenata.
    I rapporti tecnici parlano di tempi fra 9 e 12 secondi, ma si riferiscono all'arrivo a terra delle prime macerie, che sono appunto in caduta libera ai lati della struttura, non al crollo completo dell'edificio.
  18. L'Edificio 7 (WTC7) è caduto troppo in fretta. Falso. I filmati sui quali si basano i conteggi dei complottisti mostrano solo una parte del crollo: il resto è coperto dalla nube di polvere e dagli edifici adiacenti. I dati dei sismografi indicano un crollo durato almeno 13,5 secondi.
  19. E' stato trovato del metallo fuso in pozze alla base delle Torri: è prova di attentato. Dove sono le foto di questo fenomeno straordinario? I complottisti chiedono prove fotografiche di ogni cosa, ma quando fa comodo alle loro teorie, si accontentano di una vaga descrizione aneddotica.
    E' noto che sotto le macerie, gli incendi sono continuati per tre mesi: hanno creato zone ad alta temperatura, sufficienti a fondere alcuni metalli bassofondenti, come l'alluminio. Inoltre i lavori di taglio al cannello delle macerie hanno prodotto colature di acciaio che possono aver formato pozze.
  20. I grattacieli sono stati demoliti con la termite. La termite non è un esplosivo, ma una miscela incendiaria. Se fosse stata usata la termite, allora non ci sarebbero state esplosioni. Ma Zero dice che ci furono esplosioni. Zero vuole forse dirci che qualcuno ha usato termite e anche esplosivo, giusto per sicurezza? Come si sarebbe riusciti a introdurre di nascosto termite ed esplosivo, in un edificio occupato quotidianamente, e a collocarlo a ridosso delle colonne, come richiesto per la demolizione esplosiva e per il taglio con la termite, senza che nessuno notasse nulla?
    Ci vogliono 120 grammi di termite per ogni chilo d'acciaio da tagliare. E la termite non agisce istantaneamente, come fa un esplosivo, ma procede per fusione progressiva. Quindi non è utilizzabile per produrre tagli istantanei, necessari per distruggere la struttura piano per piano nella sequenza rapida (in tutto meno di venti secondi) e accuratissimamente temporizzata che ipotizzano i cospirazionisti.
  21. Nelle macerie c'è dello zolfo che non ci dovrebbe essere: lo zolfo è un ingrediente della termite. Lo zolfo è un ingrediente di tante, tante altre cose presenti nelle Torri Gemelle. Per esempio, nei pannelli dei divisori interni in gesso (che contiene appunto zolfo).
  22. L'esperto Steven Jones dice che è stata usata la termite e che gli esperti di demolizione infatti usano esplosivi radiocomandati. Ma la termite non è un esplosivo: è una miscela incendiaria. L'esperto non sembra essere molto esperto, se fa un errore del genere.
  23. Sono state trovate goccioline di metallo, come quando si usa la termite. Ma non sono stati trovati i contenitori resistenti ad altissime temperature, necessari per far colare la termite incandescente sulle colonne. Come mai?
    Non solo: particelle sferoidali metalliche si trovano nelle strade di ogni città del mondo. Undicisettembre le ha trovate in un parco a Milano, dove si presume non sia stata usata termite. Sono particelle prodotte dal normale logorio di ogni componente metallico dei veicoli che circolano.
  24. E' stato trovato del bario: uno degli ingredienti della termite militare. Ma il bario è anche un ingrediente della carta, del vetro, delle lampade fluorescenti, delle pitture, degli schermi dei computer, degli elettrodi delle batterie nei gruppi di continuità. Tutti materiali tipicamente presenti in un edificio adibito a uffici. Come mai gli esperti di Zero non sanno queste cose?
  25. Ci sono state esplosioni prima dei crolli. Ma la termite non esplode: brucia. E gli esplosivi non lasciano pozze di metallo fuso. Come la mettiamo? Come mai queste esplosioni, che secondo Zero sono avvenute a ripetizione prima dei crolli, non si sentono nei filmati?
    Un edificio in fiamme può produrre boati per mille altre ragioni: cedimento improvviso di una parte della struttura o deflagrazione di materiali infiammabili. Anche una batteria, buttata nel fuoco, scoppia. Vuol dire che è stata minata?
  26. Pochi istanti prima del secondo impatto, nella torre adiacente si vedono delle esplosioni. Falso. L'inquadratura stretta scelta (guarda caso) da Zero non fa vedere che le "esplosioni" avvengono durante l'impatto, non prima. E non sono esplosioni: sono lenti sbuffi di fumo, risucchiati dallo spostamento d'aria prodotto dall'impatto avvenuto nella torre adiacente e dalla relativa deflagrazione del carburante.
  27. Il custode William Rodriguez parla di esplosioni in basso, prima dei crolli. Rodriguez ha cambiato versione: nelle interviste iniziali non parlò di esplosioni multiple, ma di un rumore "come lo spostamento di mobili". E che senso avrebbe prodigarsi in esplosioni in basso, un'ora prima, quando la presunta demolizione partirà cento piani più in alto e la base sarà comunque distrutta dalla colossale valanga di macerie?


Aggiornamento (2008/04/04): la seconda parte delle 105 Zerobubbole, dedicata al Pentagono, è ora disponibile qui.

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