2008/04/26

Odissea Nada/1: Executive Order e "liste Bush"

di mother

A seguito degli attentati dell'11 settembre 2001, il governo americano prese una serie di provvedimenti per impedire il ripetersi di tali atti. Fra i vari provvedimenti adottati, alcuni più discussi, altri meno, può essere interessante vedere quelli che vertevano su sanzioni economiche e blocchi patrimoniali: gli Executive Order (già discussi qui), visibili sul sito del Tesoro USA (le sanzioni applicate verso gruppi terroristici).

Dal Terrorist Assets Report 2001 vediamo che:

The U.S. Government has used economic sanctions as a tool against international terrorist organizations since 1995, marking a significant departure from the traditional use of sanctions against hostile countries or regimes. Following the events of September 11, 2001, President Bush issued Executive Order 13224, significantly expanding the scope of U.S. sanctions against international terrorists and terrorist organizations. The combination of innovative programs targeting international terrorist organizations with those targeting terrorist-supporting governments represents a wideranging assault on international terrorism, its supporters and financiers.
...
On September 23, 2001, President Bush declared a national emergency pursuant to the International Emergency Economic Powers Act, 50 U.S.C. §§ 1701- 1706 (“IEEPA”), and other authorities in Executive Order 13224 (EO 13224) (Tab 1), "Blocking Property and Prohibiting Transactions With Persons Who Commit, Threaten to Commit, or Support Terrorism." EO 13224 was issued in response to the grave acts of terrorism and threats of terrorism committed by foreign terrorists, including the terrorist acts committed on September 11, 2001 in New York and Pennsylvania and against the Pentagon, and the continuing and immediate threat of future attacks on U.S. nationals and the United States. The terrorist acts of September 11, 2001, were also recognized and condemned in United Nations Security Council Resolution 1368 of September 12, 2001. EO 13224 imposes economic sanctions on persons who commit, threaten to commit, or support certain acts of terrorism. It prohibits transfers, including donations of funds, goods, or services to any organizations or individuals designated under its authority, and it blocks all property in the United States or within the possession or control of a U.S. person in which there is an interest of any designated person. President Bush identified, in the Annex to EO 13224, 12 individuals and 15 entities whose assets are blocked (Tab 1). Additional individuals and entities have subsequently been designated by the Secretary of State and the Secretary of the Treasury.

A seguito degli attentati dell'11 settembre, il presidente Bush, con l'Executive Order 13224, estese le sanzioni contro le organizzazioni terroristiche e i terroristi internazionali (azioni non più solo verso gli stati, ma anche contro le organizzazioni non statali e contro singoli individui).

Tali atti vengono condivisi con la comunità internazionale, e ogni singola nazione può decidere se adottare le sanzioni espresse negli Executive Order o meno. Biunivocamente, singole nazioni della comunità europea possono proporre propri nominativi di organizzazioni, stati o persone coinvolte nel terrorismo, i quali possono essere adottati dagli Executive Order.

In campo europeo le liste che raccolgono i nominativi delle persone, organizzazioni e stati legate al terrorismo per cui vengono indette sanzioni economiche vengono chiamate in genere "liste Bush". Executive Order e "liste Bush", ovviamente, devono essere conosciuti ed applicati dalle banche, di qualsiasi natura esse siano, nel rispettivo territorio di appartenenza, a pena di gravi sanzioni nel caso di mancato rispetto.

Per capire cosa siano queste liste si può leggere qui:

Lotta contro il finanziamento del terrorismo

Dall’epoca della sua adesione all’ONU, la Svizzera è obbligata in virtù del diritto internazionale ad attuare le misure coercitive non militari decretate dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. Le misure coercitive per l’applicazione delle sanzioni dell’ONU (Nazioni Unite), dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) o dell’UE sono emanate sotto forma di ordinanze del Consiglio federale e poggiano sulla legge federale sull’applicazione di sanzioni internazionali (legge sugli embarghi, RS 946.231).

Le liste di persone, organizzazioni e gruppi colpiti dalle sanzioni sono di norma riprese in allegato alle corrispondenti ordinanze del Consiglio federale. Il Segretariato di Stato dell’economia (seco) del Dipartimento federale dell’economia è l’autorità competente per l’esecuzione di simili ordinanze.

Gli intermediari finanziari hanno l’obbligo di informarsi costantemente sulle sanzioni vigenti e di applicare tempestivamente le misure coercitive e gli obblighi di comunicazione.

Attualmente sono in vigore sanzioni nei confronti delle persone e organizzazioni legate a Osama bin Laden, al gruppo «Al-Qaïda» o ai Taliban; ....

Provvedimenti nell’ambito della lotta contro il finanziamento del terrorismo

1. Risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU e liste nominative dell’ONU. Già nell’ottobre del 1999 il Consiglio di sicurezza dell’ONU – per il tramite della sua risoluzione n. 1267 – aveva disposto sanzioni economiche nei confronti del regime dei Taliban in Afganistan perché tale regime accettava attività terroristiche. In passato questa risoluzione ha subito diverse modifiche. Attualmente le sanzioni non sono più dirette contro i Taliban in quanto gruppo e l’Afganistan, bensì contro determinate persone fisiche e giuridiche nonché organizzazioni legate a Osama bin Laden, il gruppo «Al-Qaïda» o i Taliban...Nel settembre del 2001 il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha adottato un’ampia risoluzione per la lotta contro il terrorismo, ossia la risoluzione n. 1373, che impone agli Stati di applicare determinati provvedimenti, tra l’altro il blocco dei valori patrimoniali.

La risoluzione in questione non è diretta contro un preciso regime, bensì contro il terrorismo in genere. Ogni Stato è libero di allestire le proprie liste. L’applicazione di queste liste nominative nazionali può essere decisa dagli altri Stati su base volontaria....Gli USA trasmettono le proprie liste agli altri Stati, invitandoli a riprendere come terroristiche le designazioni di persone e organizzazioni e quindi ad adottare nei loro confronti provvedimenti ai sensi della risoluzione dell’ONU, segnatamente il blocco dei valori patrimoniali. Le liste trasmesse dagli USA sono denominate «liste Bush», dato che poggiano su un decreto del presidente Bush (Executive Order 13224 del 23 settembre 2001).

[link]

Le "liste Bush" sono disponibili nella confederazione svizzera a questo indirizzo. Possono essere viste anche qui (ASG, chi siamo). Anche il Liechtenstein le ha adottate.

Come primo esempio, possiamo vedere che le "liste Bush", sin dal primo numero in data di pubblicazione 24-09-2001, indicano Osama Bin Laden (Usama Bin Laden) implicato con il terrorismo e da perseguire con restrizioni economiche applicate nei suoi riguardi. Tuttavia la collaborazione fra nazioni in campo economico per combattere il terrorismo inizia proprio a seguito degli attentati dell'11 settembre 2001 in America.

Infatti non esistono "liste Bush" precedenti gli attentati, sebbene esistessero già degli Executive Order che condannavano le azioni di paesi che appoggiavano Usama Bin Laden. Il 20 agosto 1998, Bill Clinton, nell'EO13099, aggiunse all'EO12947 altre tre persone in correlazione alle sanzioni contro la distruzione della pace in Medio Oriente.

On August 20, 1998, President Clinton issued Executive Order 13099, "Prohibiting Transactions With Terrorists Who Threaten To Disrupt the Middle East Peace Process" (Tab 6) to amend Executive Order 12947 by adding three individuals and one organization to the Annex of EO 12947:
Usama bin Muhammad bin Awad bin Ladin Islamic Army (a.k.a. Al-Qaida)
Abu Hafs al-Masri
...

Fra questi ci sono Osama bin Laden e Al-Masri (attentati di Madrid dell'11 marzo 2004 e di Londra del 7 luglio 2005). Inoltre riguardo ai Talebani:

Executive Order 13129 (EO13129) (Tab 9), effective July 6, 1999, imposes trade sanctions and blocks property and interests in property of the Taliban, persons owned or controlled by, or acting for or on behalf of the Taliban, or those providing financial, material, or technological support for, or services in support of, the foregoing, if those assets are in the United States, come within the United States, or are within the possession or control of U.S. persons. Blocked Taliban assets are included in this report because EO 13129 was issued in response to the use of territory under the control of the Taliban by terrorist Usama bin Ladin and a foreign terrorist organization, al Qa’ida, as a safe-haven and base of operations.

[continua con l'embargo sul commercio d'armi in Iran, Iraq, Cuba, Siria, Sudan, Corea del Nord, ecc...]

L'EO13129 di luglio 1999, emanato da Clinton, impone sanzioni economiche verso i Talebani, poiché questi ospitano nei loro territori Osama Bin Laden e organizzazioni terroristiche come al Qa'ida.

Qualche esempio di come sia ampio il campo d'azione degli Executive Order / "liste Bush" e non ristretto al solo terrorismo di al Qaeda si può rilevare dall'inserimento di decine e decine di altri soggetti ed organizzazioni discutibili nelle liste. Assieme a questi nominativi vi sono anche l'Abu Sayaff group (pressoché sconosciuto nel nostro paese, perché operante dall'altra parte del mondo, ma forse uno dei più sanguinari gruppi terroristici mai esistiti) e il GIA Armed Islamic Group.

Si lamenta dell'Executive Order 13224 del 23 settembre 2001 anche il sito pro forze libanesi per l'inserimento nella lista della TV araba al-Manar, emittente oscurata anche in Europa a causa della sua inclinazione a trasmettere i video di propaganda dei terroristi (esempio 1, esempio 2).

The U.S. Department of the Treasury today designated pursuant to Executive Order 13224 al Manar, a satellite television operation owned or controlled by the Iran-funded Hizballah terrorist network. Additionally designated today were al Nour Radio and the Lebanese Media Group, the parent company to both al Manar and al Nour Radio.

Un altro riferimento viene fatto in questo post, in cui si fa notare come nelle "liste Bush" gli Hizbullah (o Hezbollah) vengano riconosciuti come una delle maggiori organizzazione dedite alla produzione di dollari falsi come forma di autofinanziamento ,con tanto di video della NBC a dimostrazione, tanto da risultare inserite fra i gruppi terroristici da perseguire.

One of the most prominent and influential members of the Hizballah terrorist organization, along with two of his companies, was designated by the Treasury Department today under Executive Order 13224. Assad Ahmad Barakat has close ties with Hizballah leadership and has worked closely with numerous Islamic extremists and suspected Hizballah associates in South America's tri-border area (TBA), made up of Brazil, Paraguay and Argentina. . . . Barakat has also been involved in a counterfeiting ring that distributes fake U.S. dollars and generates cash to fund Hizballah operations. As of early 2001, Barakat was one of two individuals reportedly in charge of distribution and sale of the counterfeit currency in the TBA.

[link]

A riferimento di quella vicenda che coinvolse gli Hezbollah c'è anche questo articolo.

Nelle "liste Bush" vediamo comparire fra gli altri nomi quello di Muhammed Daki (lista 46 del 11-10-2003). Inoltre Cooperativeresearch ricorda come sia emersa la vicinanza fra Muhammed Daki e Ramzi Bin al-Shibh nella cellula di Amburgo.

Records indicate that would-be hijacker Ramzi Bin al-Shibh lives at the same Hamburg, Germany, address as a Moroccan named Mohamed Daki during this time. Daki will be arrested in April 2003, and will admit to knowing bin al-Shibh and some others in the Hamburg cell. In April 1999 Daki will obtain a visa to travel to the US, but it is not known if he goes there. It is generally assumed by the press that the Hamburg cell keep themselves separate from other al-Qaeda cells in Europe. However, Daki is an expert document forger and a member of al-Qaeda’s Milan cell. There is considerable evidence that the Milan cell has foreknowledge of the 9/11 plot. The cell is under heavy surveillance by Italian intelligence before 9/11 (see August 12, 2000 and January 24, 2001), but apparently the connection between the Milan and Hamburg cells through Daki is not made. German authorities will interview him after 9/11, and he will admit ties to bin al-Shibh, but he will be let go, not investigated further, and not put on any watch lists. He will later come under investigation in Italy for recruiting fighters to combat the US in Iraq. He will finally be arrested and charged for that, but not for his 9/11 connections.

La "lista Bush" n° 53, la n°16 e la n°59 indicano i nomi proposti dall'Italia alla comunità internazionale.

La vicenda che riguarda Youssef M. Nada vede il coinvolgimento della banca islamica AlTaqwa di cui era a capo nella sede svizzera, inserita nella "lista Bush" n°4. Qui è disponibile il comunicato con cui si dà mandato al blocco finanziario dei beni appartenenti a persone coinvolte nel terrorismo internazionale.

Ufficio Italiano Cambi
Unione Europea
Nazioni Unite - Acts against terrorism
US Treasury - USA
Office of Foreign Assets Control - USA
Financial Action task Force - GAFI
Global Counter-Terrorism Strategy
Uniting against Terrorism
2005 World Summit

(continua)

Pronti tutti i video dell'incontro di Verrès

di Paolo Attivissimo

Segnalo brevemente che sono ora disponibili su Youtube tutti i video dell'incontro La Cospirazione Impossibile tenutosi a Verrès (Aosta) l'11 aprile scorso. I video sono catalogati e presentati in questo articolo.

Chi volesse una versione scaricabile in alta qualità dei video è pregato di contattare undicisettembre chiocciola gmail.com.

2008/04/25

Northwoods, il precedente che non c'è

di Hammer. L'articolo è stato corretto dopo la pubblicazione iniziale.

Una delle argomentazioni preferite dei complottisti è che l'Operazione Northwoods, concepita dal Capo degli Stati Maggiori Riuniti Lyman Lemnitzer al fine di giustificare l'invasione di Cuba, costituisca un importante precedente a sostegno dell'ipotesi che ciò che accadde l'11 settembre 2001 fu un autoattentato per giustificare l'invasione di Afghanistan e Iraq.

Il piano del Generale Lemnitzer prevedeva infatti di organizzare finti attacchi, contro obiettivi statunitensi e di alcuni paesi caraibici, da attribuire al governo cubano al fine di convincere l'opinione pubblica e le Nazioni Unite della necessità di un intervento militare americano a Cuba. Il piano fu rifiutato dal Segretario alla Difesa Robert McNamara e dal Presidente John Fitzgerald Kennedy.

Ma nonostante l'interesse dimostrato dai teorizzatori di verità alternative, le somiglianze tra questo documento, desecretato nel 1997 a seguito di una richiesta FOIA e da allora pubblicamente disponibile, e l'ipotetico complotto dell'11 settembre 2001 sono davvero poche e il paragone è quantomeno azzardato.


Il diverso contesto storico


L'operazione Northwoods fu presentata nel marzo del 1962: in piena guerra fredda.

In quegli anni, a causa della nascente alleanza tra Khruscev e Castro, gli Stati Uniti si ritrovarono ad avere un alleato dell'Unione Sovietica a poche centinaia di chilometri dalle proprie coste e inevitabilmente i rapporti tra i due paesi si inasprirono progressivamente.

L'anno prima, nel 1961, gli USA avevano appoggiato uno sbarco di esuli cubani nella Baia dei Porci al fine di tentare la controrivoluzione ai danni del governo di Fidel Castro. Il tentativo fallì, e Cuba, come reazione, strinse i propri legami con l'Unione Sovietica. In risposta a ciò, pochi mesi dopo, il presidente John Kennedy decretò l'embargo nei confronti di Cuba.

La tensione tra i due paesi crebbe costantemente e sarebbe sfociata, nell'ottobre del 1962, nella celebre Crisi dei Missili.

Il piano Northwoods fu dunque proposto in un clima di grande tensione: ciò nonostante venne rifiutato. Un simile clima di "pericolo imminente" non vigeva certo alla fine degli anni '90 e fino a prima dell'11 settembre stesso. Il contesto storico era quindi completamente diverso e meno esasperato: mancavano le condizioni alla base perché si arrivasse a eccessi di questo tipo.


Il contenuto dell'operazione


Tra le varie ipotesi proposte dall'operazione Northwoods vi erano:
  • la diffusione di false voci che accusavano Cuba di trasmissioni radio clandestine,
  • la realizzazione di falsi attacchi e disordini contro la base statunitense di Guantanamo,
  • il bombardamento di una nave da guerra statunitense in acque cubane,
  • l'affondamento (reale o simulato) di barche che trasportavano esuli cubani,
  • una campagna terroristica da imputare a comunisti cubani nelle vicinanze di Miami, altre zone della Florida e Washington,
  • la distruzione delle coltivazioni di paesi caraibici quali Haiti, Repubblica Dominicana, Guatemala e Nicaragua con ordigni incendiari,
  • l'intimidazione di aerei civili e l'abbattimento di velivoli militari statunitensi da parte di F-86 opportunamente dipinti come dei MiG cubani,
  • l'abbattimento di un finto aereo civile charter da parte di un finto MiG cubano.

Come si può facilmente notare, il contenuto dell'Operazione Northwoods è molto meno folle e macchinoso di quanto i complottisti credono che sia accaduto l'11 settembre 2001. Non prevede, ad esempio, lo scambio di grossi aerei con missili, aerei più piccoli, bombe o altre assurdità di questo genere.

Non solo. Le uniche sostituzioni di velivoli previste dall'operazione Northwoods avrebbero comportato lo scambio di aerei con altri aerei uguali: dipinti e numerati appositamente in modo da risultare indistinguibili dagli originali. Questo concetto è espresso e sottolineato molto chiaramente laddove si parla dello scambio di finto volo charter con un aereo telecomandato da abbattere.

Dice infatti il testo dell'operazione descrivendo l'aereo sostitutivo:

"An aircraft at Eglin AFB would be painted and numbered as an exact duplicate for a civil registered aircraft"

La traduzione italiana è la seguente:

"Un aereo alla base militare di Eglin verrebbe dipinto e numerato come un'esatta copia del volo civile registrato"

L'Operazione Northwoods non prevede nemmeno, in nessuno dei suoi punti, la connivenza di centinaia di civili, pompieri, giornalisti o altre classi di persone.

Se il volo American 77 non si è schiantato al Pentagono, dobbiamo immaginare che i suoi passeggeri si nascondano da qualche parte per non essere trovati e che quindi siano parte della cospirazione. Lo stesso dicasi per i passeggeri del volo United 93, dei pompieri che hanno dichiarato l'imminente crollo spontaneo del WTC7 mentre si trovavano a Ground Zero, dei giornalisti che diedero la medesima notizia in diretta mondiale, dei tecnici di settore che hanno redatto studi sul crollo del World Trade Center. In sintesi, coinvolgerebbe una miriade di civili.

Al contrario, il piano Northwoods non prevede nulla del genere. L'unico punto in cui potrebbe prevedere il coinvolgimento di civili è l'abbattimento di un finto aereo charter. Il piano non specifica chi sarebbero le persone che avrebbero dovuto fingersi passeggeri: forse civili, forse militari. Non è dato di saperlo. Ma anche se si fosse trattato di civili, sarebbero stati un numero esiguo: poche decine, forse. Non certo le centinaia che servirebbero a tenere segreto il complotto dell'11 settembre.


Perché desecretare?


L'Operazione Northwoods fu desecretata nel 1997; ma se negli stessi anni si stava organizzando l'11 settembre, non sarebbe stato più saggio tenerlo nascosto?

Questo interrogativo è senza risposta, a meno che i complottisti ce ne diano una. Sono proprio considerazioni come questa che fanno emergere la totale inconsistenza delle teorie cospirazioniste.


Cosa dicono in proposito i complottisti italiani


Come accennato, l'Operazione Northwoods viene citata anche dai principali sostenitori italiani di ipotesi di complotto. E' interessante notare come su questo argomento sia Massimo Mazzucco sia Giulietto Chiesa riportino informazioni molto imprecise.

Mazzucco parlò del Northwoods nel suo contributo filmato andato in onda nella puntata di "Matrix" del 7 settembre 2007. In quell'occasione lo definì "un piano della CIA", ma contrariamente a quanto sostenuto di Mazzucco, il Northwoods era un piano architettato dagli Stati Maggiori Riuniti, non certo dalla CIA.

Poco dopo lo stesso Mazzucco asserì che quello intitolato "Justification for US Military Intervention in Cuba" sarebbe uno dei paragrafi del testo. Ma le immagini mostrate dal regista italiano smentiscono quanto egli stesso sta dicendo; la frase citata è infatti l'oggetto ("Subject") dell'intero documento e non di uno dei suoi paragrafi.

L'immagine a fianco, tratta proprio dalla puntata di "Matrix" in questione e con evidenziazione in rosso dello stesso Mazzucco, chiarisce il concetto oltre ogni ragionevole dubbio.

Giulietto Chiesa menzionò il Northwoods nella puntata di "Matrix" dell'11 settembre 2006 e anche nella puntata di "Le Storie" (Raitre) del 31 gennaio 2008.

In quest'ultima occasione l'europarlamentare sostenne che il piano Northwoods prevedeva la sparizione di un aereo facendolo schiantare da qualche parte di nascosto.

Nulla del genere si trova nel piano Northwoods. Al contrario, come già descritto, il piano era quello di scambiare un vero aereo carico di passeggeri con uno vuoto, telecomandato, da abbattere con un velivolo militare.

E' davvero desolante notare come, anche laddove basterebbe la lettura di un documento a chiarire i dubbi, i sostenitori di teorie alternative preferiscano riportare informazioni errate e imprecise. Purtroppo questo è il livello della ricerca a cui ci hanno abituato.


Cosa dimostra realmente l'Operazione Northwoods


Il caso dell'Operazione Northwoods, nonostante non rappresenti un valido precedente su cui basare le teorie complottiste sull'11 settembre, serve comunque come spunto per alcune riflessioni.

La prima e più ovvia considerazione è che chi vuole ordire un vero complotto che preveda la sostituzione di aerei si preoccupa del fatto che il velivolo sostituto sia esteriormente identico all'originale. I veri cospiratori lo avevano capito già negli anni '60; i complottisti del terzo millennio non lo hanno ancora capito.

Sostituire un velivolo di linea con un oggetto completamente diverso (missili o velivoli considerevolmente più piccoli) è semplicemente assurdo perché nessun testimone oculare cadrebbe nel tranello. Nemmeno il piano Northwoods comprendeva un'insensatezza del genere.

La seconda, naturale, considerazione è che chi vuole ordire un vero complotto (come Lemnitzer, nella foto qui accanto) coinvolge il minor numero di civili indispensabile. Se è possibile, nessuno. Nessun cospirazionista ha ancora spiegato come sarebbe possibile tenere in silenzio la miriade di civili che avrebbero dovuto fingere la propria scomparsa l'11/9/2001. Attendiamo fiduciosi che qualcuno ce lo dica.

L'ultima, inevitabile, riflessione è che il caso dell'operazione Northwoods dimostra proprio che nessun complotto resta segreto all'infinito. Se l'11 settembre fosse davvero una cospirazione, potremmo aspettarci che venga prima o poi desecretata.

Ma se questi sono gli indizi su cui si basa il cospirazionismo, siamo sicuri che quel giorno non arriverà mai.

2008/04/22

Ayman Al-Zawahiri sbufala i complottisti

di Paolo Attivissimo

In un messaggio audio diffuso oggi, Ayman al-Zawahiri, il numero due di al Qaeda, ha detto che le teorie cospirazioniste sono una "bugia" inventata allo scopo di suggerire "che non ci siano, fra i sunniti, eroi che sanno ferire l'America come nessun altro ha fatto nella storia", come riferisce CNN.

Il file audio, lungo due ore e recante il logo di As-Sahab (la divisione media di al Qaeda), contiene la seconda parte delle risposte a oltre 900 domande inviate da sostenitori e oppositori di al Qaeda e da giornalisti.

Nel messaggio, al-Zawahiri accusa al-Manar, emittente legata a Hezbollah, e i media iraniani di aver disseminato questa "bugia".

La domanda alla quale stava rispondendo al-Zawahiri, come nota l'International Herald Tribune, riguardava specificamente la teoria, circolante in Medio Oriente ma non solo (Blondet docet), che gli attentati dell'11/9/2001 furono opera di Israele.

2008/04/19

Ipse dixit: Mahmoud Ahmadinejad

di Paolo Attivissimo

"Quattro o cinque anni fa, a New York si è verificato un evento sospetto. Un edificio è crollato, e hanno detto che 3000 persone erano state uccise, ma non hanno mai pubblicato i loro nomi... Con questo pretesto, loro [gli Stati Uniti] hanno attaccato l'Afghanistan e l'Iraq e da allora sono state uccise più di un milione di persone soltanto in Iraq."


– Mahmoud Ahmadinejad, presidente iraniano, in un discorso tenuto a Qom il 16 aprile 2008. Evidenziazioni aggiunte. Testo riportato dall'emittente iraniana PressTv in inglese: "Four or five years ago, a suspicious event occurred in New York. A building collapsed and they said that 3,000 people had been killed but never published their names... Under this pretext, they [the US] attacked Afghanistan and Iraq and since then, over a million people have been killed in Iraq alone." Secondo Associated Press, la dichiarazione è stata trasmessa in diretta dalla televisione di stato iraniana.

2008/04/17

Incontro di Verrès: il video

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

E' disponibile la registrazione video integrale dell'incontro-dibattito tenutosi a Verrès l'11 aprile, dedicato alla discussione delle teorie cospirazioniste e delle loro presunte prove.

Se alcune parti risultano indicate come "non disponibili" da Youtube, è un errore di Youtube: i video sono stati caricati correttamente. Per vederli, si può cliccare sul link corrispondente alla parte mancante (indicato qui sotto) e scegliere l'opzione di visualizzazione in alta qualità. In alternativa, si può consultare la versione pubblicata su Vimeo.com (i link sono elencati qui sotto).

Non sono stati effettuati tagli, proprio per garantire l'integrità del video: il montaggio consiste soltanto nell'alternanza delle telecamere e nell'aggiunta delle schermate e dei filmati mostrati nella presentazione per consentirne la visione agevole.

Vista la lunghezza dell'incontro e del successivo dibattito, ecco un sunto delle singole parti. I link portano direttamente allo spezzone corrispondente.

Origini, personaggi e psicologia del cospirazionismo undicisettembrino

  1. Presentazione della serata (Youtube; Vimeo). Reminiscenze dei miei dubbi iniziali sulla versione ufficiale. Breve storia del cospirazionismo sull'11/9. Il buco nel Pentagono secondo Meyssan e secondo la realtà delle foto che Meyssan non mostra. Non so cosa sia l'urlo in sottofondo che si sente intorno al primo minuto.
  2. Descrizione del "movimento per la verità" (Youtube; Vimeo). Assenza di esperti informati dei fatti che sostengano le tesi cospirazioniste. Un complottista fra il pubblico interrompe incredulo quando cito la teoria delle microonde spaziali per distruggere il WTC. Cause non cospiratorie di "esplosioni" al WTC. Commercializzazione della tragedia. Psicologia: Sindrome del Messia. Indisponibilità al confronto: i complottisti erano stati invitati.
  3. I complottisti che rifiutano il confronto (Youtube; Vimeo). Elenco non tecnico dei motivi di palese assurdità delle teorie cospirazioniste (ovvero come demolire i complottisti in poche battute). Il pubblico inizia a insorgere contro il complottista che continua a interrompere.
  4. Come mai i complottisti sono ancora vivi (Youtube; Vimeo), se hanno davvero scoperto una terribile verità? Distinzione fra complottismo e perplessità legittime. Presentazione del gruppo Undicisettembre. Le teorie scomparse: il "pod", il carrello a discesa automatica di Meyssan, il Volo 93 atterrato a Cleveland e il "B-52" che colpì l'Empire State Building in Loose Change prima edizione.
  5. Ragioni di un'indagine non politica (Youtube; Vimeo). L'antiamericanismo non spiega il cospirazionismo. Motivazioni psicologiche della presa dei cospirazionismi in generale, anche negli Stati Uniti.
  6. Psicologia del cospirazionismo (Youtube; Vimeo). La Sindrome del Cospiratore Pasticcione e altri errori della mentalità complottista; funzione consolatoria di questa forma mentis. Come riconoscere un complottista. Inizia l'elenco delle otto inchieste già fatte dai vari enti tecnici e giuridici: a chi mai faremmo riaprire le indagini?
  7. Presentazione delle inchieste tecniche degli enti statunitensi e del materiale pubblicato da Undicisettembre (Youtube; Vimeo).


Smontaggio della teoria cospirazionista cardine: nessun aereo al Pentagono


Questa parte è fruibile anche separatamente dalle altre, come esempio di metodo d'indagine di Undicisettembre.
  1. Dimostrazione pratica d'indagine, prima parte (Youtube; Vimeo). Lavorando esclusivamente sulla base dei testimoni e dei reperti osservabili, immaginando di non sapere cosa ha colpito il Pentagono, quali deduzioni si possono fare? Testimonianze, vicinanza all'aeroporto Reagan, nessun divieto di sorvolo, vano unico senza muri maestri, telecamere pubbliche.
  2. Dimostrazione pratica d'indagine, seconda parte (Youtube; Vimeo). La larghezza della fascia di pali abbattuti, la questione delle bobine di cavo, la tacca nel muretto, le dimensioni della breccia d'impatto, dove sono finiti i motori.
  3. Dimostrazione pratica d'indagine, terza parte (Youtube; Vimeo). Breccia d'impatto, invito-sfida di Blondet per un faccia a faccia (che accetto), rottami d'aereo, discussione con i complottisti in sala, la coincidenza del "Mazzucco Express".
  4. Dimostrazione pratica d'indagine, quarta parte (Youtube; Vimeo). I rottami e i cadaveri. Il complottista interrompe sempre più spesso. Esempio di manipolazione cospirazionista: Mazzucco che a Matrix accelera di dieci volte la manovra del Volo 77 per farla sembrare acrobatica.
  5. Dimostrazione pratica d'indagine, quinta parte (Youtube; Vimeo). L'esperimento di Zembla con il simulatore di volo. Esempi di voli radenti di aerei di linea: incredulità del complottista in sala anche di fronte alle fotografie. Dario Fo e il buco di "cinque metri ripeto cinque metri" in Zero. Tiriamo le somme degli elementi a favore della ricostruzione comunemente accettata e quelli a favore delle teorie alternative. Fine della dimostrazione e inizio del dibattito. L'ala colpita del Pentagono era vuota?


Il dibattito


Terminata, non senza fatica a causa delle continue interruzioni, la presentazione vera e propria, inizia la sessione di domande e risposte a ruota libera.
  1. Primo blocco del dibattito (Youtube; Vimeo). Varie domande sulle Torri Gemelle: le rotte apparentemente strane dei voli dirottati, le manovre d'impatto, le temperature degli incendi, la presunta non gravità degli incendi, il confronto con la Windsor Tower.
  2. Secondo blocco del dibattito (Youtube; Vimeo). Perdo un po' la pazienza per le continue interruzioni del complottista, che fa domande senza ascoltare nemmeno le risposte. Il fumo nero è sintomo di incendio scarso? La teoria della caldaia che non fonde. Insurrezione del pubblico contro il complottista.
  3. Terzo blocco del dibattito (Youtube; Vimeo). La reale disposizione delle scale d'emergenza al WTC che permise la fuga di 16 persone e dimostra l'incompetenza tecnica dei cospirazionisti. La teoria della presenza di metallo fuso. Campioncino di termite.
  4. Quarto blocco del dibattito (Youtube; Vimeo). Le panzane fotografiche di Steven Jones. La dinamica del crollo delle torri. I tempi di crollo. Le "guglie": la struttura centrale delle Torri crolla dopo il resto.
  5. Quinto blocco del dibattito (Youtube; Vimeo). Manca il rumore delle esplosioni durante il crollo delle Torri Gemelle. L'omertà assoluta di tutti i soccorritori. Le put option. La bandana del dirottatore del Volo 93. Il complottista continua a interrompere. Insurrezione finale del pubblico e chiusura forzata del dibattito.

2008/04/14

Hani Hanjour: l'addestramento al volo

di John - www.crono911.org

Hani Hanjour è il terrorista che pilotò il volo American 77 contro il Pentagono, la mattina dell'11 settembre del 2001.

L'immagine a sinistra, estratta da una ripresa di una videocamera di sorveglianza dell'aeroporto di Dulles ed esibita tra gli atti del processo Moussaoui, lo mostra (è l'uomo con la camicia bianca) mentre si avvia all'imbarco dopo aver superato gli ultimi controlli di sicurezza.

Hanjour è stato al centro di vivaci discussioni, incentrate sulla sue effettive capacità di pilotaggio.

Contestazioni e critiche traggono spunto essenzialmente dal fatto che il volo American 77 si schiantò contro il Pentagono dopo aver volato per alcuni secondi a una quota estremamente bassa: una manovra che non sembra conciliarsi con i giudizi particolarmente critici espressi da alcuni istruttori di volo sulle sue capacità di pilotaggio.

Nel 2006, in uno dei nostri primi articoli, ci occupammo della questione mettendo insieme le fonti giornalistiche di cui disponevamo all'epoca ("I misteri di Hani Hanjour") e dimostrammo che le dichiarazioni dei suoi istruttori di volo non erano poi così nette: alcuni di loro non avevano alcun dubbio sul fatto che Hanjour sarebbe stato capace di effettuare quella manovra.

Il 9/11 Commission Report, d'altro canto, era giunto alla stessa conclusione basandosi sugli elementi ottenuti nel corso delle attività investigative svolte dall'FBI e su una serie di dati oggettivi, primi fra tutti le certificazioni al pilotaggio acquisite da Hanjour ed il suo curriculum addestrativo.

Oggi disponiamo di un ulteriore elemento di valutazione: la "Hijackers Timeline", una cronologia di 297 pagine redatta dall'FBI nel 2003 ed utilizzata dalla Commissione Indipendente che nel 2004 pubblicò il citato Report.

Il documento di cui disponiamo è descritto dall'FBI come una "Working Draft Chronology of Events for Hjackers and Associates" ("Bozza di lavoro della cronologia degli eventi relativi ai dirottatori e ai loro complici") ed è stato reso pubblico nel 2007.

Il testo contiene ancora numerose parti classificate: una nota indica che la declassificazione completa è prevista solo il 1° febbraio 2032. Purtuttavia, le parti declassificate offrono numerosi dati di grande utilità per il ricercatore e da esse abbiamo estrapolato gli eventi che riguardano l'attività addestrativa e quella di volo di Hani Hanjour.

1991


Ottobre 1991: corso di inglese presso l'Università dell'Arizona.

1996


18 aprile 1996: primi contatti con la scuola di volo Sierra Academy of Aeronautics - Airline Training Center (SAAATC) in California.

maggio-agosto 1996: corso di inglese presso l'Holy Names College in California.

31 maggio 1996: la SAAATC accetta la domanda di iscrizione di Hanjour.

20 agosto 1996: supera gli esami fisici di idoneità al volo stabiliti dalla FAA.

20 agosto 1996: la SAAATC conferma l'accettazione di Hanjour ai propri corsi di pilotaggio.

26 agosto 1996: Hanjour sostiene e supera un esame su cellula e motori presso la SAAATC.

3 settembre 1996: lezioni presso la SAAATC.

5 settembre 1996: 4 ore di lezioni su aerodinamica, stalli, effetto suolo e principi del volo presso la SAAATC.

6 settembre 1996: 4 ore di lezioni sull'aereo, i controlli pre-volo e le procedure, presso la SAAATC.

9 settembre 1996: addestramento di 4 ore sulla strumentazione, presso la SAAATC.

dal 29 settembre 1996 al 15 ottobre 1996: Hanjour frequenta la scuola di volo Cockpit Resource Management (CRM) in Arizona.

1997


10 dicembre 1997: Hanjour riprende le lezioni alla CRM.

12 dicembre 1997: addestramento al pilotaggio per 1,5 ore con la CRM.

15 dicembre 1997: addestramento al pilotaggio per 3,3 ore con la CRM.

16 dicembre 1997: addestramento al pilotaggio per 1,5 ore con la CRM.

17 dicembre 1997: addestramento al pilotaggio per 2 ore con la CRM.

18 dicembre 1997: addestramento al pilotaggio per 1,4 ore con la CRM.

19 dicembre 1997: addestramento al pilotaggio con la CRM.

dal 29 dicembre 1997 al 19 febbraio 1998: Hanjour segue i corsi di addestramento presso la Arizona Aviation di Phoenix.

1998


23 febbraio 1998: Hanjour esegue un "solo flight" presso la Arizona Aviation.

24 febbraio 1998: "solo flight" presso la Arizona Aviation.

1 marzo 1998: "solo flight" presso la Arizona Aviation.

3 e 4 marzo 1998: lezioni di volo presso la Arizona Aviation.

9 marzo 1998: lezione privata di addestramento al pilotaggio per 1,3 ore.

10 marzo 1998: "solo flight" presso la Arizona Aviation.

13 e 14 marzo 1998: lezioni private di pilotaggio sul C-172 per un totale di 3 ore.

15 marzo e 16 marzo 1998: "solo flight" presso la Arizona Aviation.

17 marzo 1998: lezione privata di addestramento al pilotaggio su C-172 per 1,5 ore.

24 marzo 1998: lezione privata di addestramento al pilotaggio su C-172 per un'ora.

30 marzo 1998: lezione privata di addestramento al pilotaggio su C-172 per 1,5 ore.

1 aprile 1998: lezione privata di addestramento al pilotaggio su C-172 per 1,5 ore.

13, 15, 16, 19 aprile 1998: "solo flight" presso la Arizona Aviation.

22 aprile 1998: lezione privata di addestramento al pilotaggio su C-172 per 1,6 ore.

23 aprile 1998: "solo flight" presso la Arizona Aviation.

19 maggio 1998: lezioni di volo presso la Arizona Aviation.

21 maggio 1998: addestramento basico sul C-172 presso la Arizona Aviation.

23 maggio 1998: addestramento basico strumentale sul C-172 presso la Arizona Aviation, comprendente la manovra "S verticale", per 1,4 ore.

25 maggio 1998: addestramento alla manovra "S verticale" sul C-172 presso la Arizona Aviation, per un'ora.

27 maggio 1998: addestramento alle virate, al recupero da assetti inusuali e dallo stallo, al volo lento, sul C-172 presso la Arizona Aviation, per 1,2 ore.

29 maggio 1998: addestramento alla "S verticale", virate, strumentazione, sul C-150 presso la
Arizona Aviation, per 1,2 ore.

30 maggio 1998: addestramento alla strumentazione, sul C-150, presso la Arizona Aviation, per 1,4 ore.

1 e 2 giugno 1998: lezioni di volo presso la Arizona Aviation.

5 giugno 1998: addestramento alle virate temporizzate, alle virate a compasso e alla rotta, sul C-150 presso la Arizona Aviation, per 1,1 ore.

17 giugno 1998: addestramento alle virate a compasso temporizzate e alla rotta, su C-152 presso la Arizona Aviation, per 1,4 ore.

18 giugno 1998: addestramento al simulatore di volo per la radionavigazione presso la Arizona Aviation per 0,9 ore.

19 giugno 1998: addestramento al simulatore di volo per la radionavigazione presso la Arizona Aviation, per 1 ora.

20 giugno 1998: Hanjour acquista un pacchetto di ore di volo al simulatore presso la Superstition Air.

21 giugno 1998: addestramento al simulatore di rotta e radionavigazione per 1,1 ore alla Arizona Aviation.

25 giugno 1998: addestramento al simulatore di volo presso la Arizona Aviation.

1 luglio 1998: addestramento al simulatore di rotta e radionavigazione per 1 ora alla Arizona Aviation.

2 luglio 1998: addestramento su C-172 alla radionavigazione, per 1,3 ore presso la Arizona Aviation.

7 luglio 1998: addestramento di radionavigazione al simulatore per 0,9 ore presso la Arizona Aviation.

8 luglio 1998: addestramento al simulatore presso la Arizona Aviation.

10 e 11 luglio 1998: addestramento alla radionavigazione su simulatore, presso la Arizona Aviation.

12 luglio 1998: addestramento al simulatore presso la Arizona Aviation.

16 luglio 1998: addestramento all'atterraggio strumentale (ILS) presso il Williams Gateway Airport di Phoenix, al mancato approccio all'atterraggio e alla preparazione per l'approccio all'atterraggio su simulatore presso la Arizona Aviation.

17 luglio 1998: addestramento al simulatore presso la Arizona Aviation.

23 luglio 1998: addestramento al simulatore presso la Arizona Aviation.

24 luglio 1998: addestramento all'atterraggio strumentale (ILS) presso il Williams Gateway Airport di Phoenix, al mancato approccio all'atterraggio e alla preparazione per l'approccio all'atterraggio su simulatore presso la Arizona Aviation.

12 agosto 1998: addestramento all'approccio ILS su C-172 presso il Williams Gateway Airport.

14 agosto 1998: addestramento all'approccio ILS su C-172 presso il Williams Gateway Airport.

30 agosto 1998: addestramento all'approccio ILS su C-172 presso il Williams Gateway Airport.

1 settembre 1998: addestramento all'avvicinamento e radionavigazione ILS/DME su C-172 della Arizona Aviation presso il Casa Grande Airport, per 1,7 ore.

2 settembre 1998: addestramento all'avvicinamento VOR per 1,5 ore sugli aeroporti Chandler e Stellar, con C-172 della Arizona Aviation.

6 settembre 1998: addestramento all'approccio e alla radionavigazione per 1,3 ore su Cessna 172RG della Arizona Aviation presso il Chandler Airport.

7, 8 e 30 settembre 1998: lezioni di volo presso la Arizona Aviation.

1, 3, 5, 7 e 12 ottobre 1998: lezioni di volo presso la Arizona Aviation.

13 ottobre 1998: addestramento al volo su C-172 presso la Arizona Aviation per 1,4 ore.

14 ottobre 1998: "solo flight".

15 e 18 ottobre 1998: addestramento al volo su C-172 per 1,5 ore presso la Arizona Aviation.

15, 16, 17, 19, 21 e 26 novembre 1998: addestramento al volo su C-172 della Arizona Aviation.

27 novembre 1998: "solo flight".

3 e 4 dicembre 1998: "solo flight".

1999


2, 3, 6-11 gennaio 1999: addestramento al volo commerciale su PA-23-150.

12 gennaio 1999: addestramento al volo sul PA-28-101 per un'ora.

24 febbraio 1999: "solo flight".

1 marzo 1999: "solo flight".

1, 8 e 10 marzo 1999: lezioni di volo private su PA-23-150.

13 marzo 1999: lezione di volo privata su PA-23-150 con volo cross-country fino a Chino, in California.

19 e 20 marzo 1999: lezioni di volo private su PA-23-150.

10 e 13 aprile 1999: lezioni di volo commerciale su PA-23-150.

15 aprile 1999: Hanjour ottiene la licenza FAA di Pilota Commerciale.

15 aprile 1999: "solo flight".

2000


dal 13 al 15 dicembre 2000: lezioni di volo quotidiane presso la Arizona Aviation.

21 dicembre 2000: si iscrive presso la Jet Tech di Mesa per addestramento e certificazione al Boeing 737.

23 dicembre 2000: "solo flight" presso la Arizona Aviation.

2001


dal 25 al 29 gennaio 2001: istruzione a terra presso la Jet Tech.

dall'1 al 5 febbraio 2001: istruzione a terra presso la Jet Tech.

8 febbraio 2001: inizia il corso di addestramento al Boeing 737-200 presso la Pan Am Academy. Il corso comprende lezioni in aula e al simulatore.

21 febbraio 2001: completa con successo il corso di addestramento di 60 ore per B-737-200 alla Jet Tech.

16 marzo 2001: termina corso di addestramento al B-737-200 presso la Pan Am Academy.

21 maggio 2001: prende lezioni di volo e a terra presso la AFTS di Teterboro.

18 giugno 2001: noleggia un velivolo presso la Caldwell Academy nel New Jersey.

dal 23 giugno al 29 luglio 2001: si addestra al simulatore della Sawyer School in Arizona.

3 luglio 2001: noleggia un velivolo presso la Caldwell Academy nel New Jersey.

9 agosto 2001: effettua un'ora di addestramento di volo alla Freeway Airport.

17 agosto 2001: effettua 1,4 ore di addestramento di volo alla Freeway Airport.

20 agosto 2001: effettua un'ora di lezione di volo presso la Congressional Air Charter in Maryland.

22 agosto 2001: tenta di noleggiare un aereo della Congressional Air Charters ma il noleggio non gli è concesso a causa delle cattive condizioni meteo.

26 agosto 2001: noleggia un aereo della Congressional Air Charters per un "solo flight" di 1,5 ore.

28 agosto 2001: effettua due ore di lezioni di volo presso la Congressional Air Charter.

Voli in solitario, licenza di pilota


Questo lungo log può apparire impressionante a un profano, ma è solo una frazione del log che può vantare un pilota di aerei di linea con modesta esperienza.

La sua importanza sta nel fatto che i dati oggettivi in esso contenuti smentiscono inesorabilmente taluni giudizi e affermazioni, ed in particolare quella, piuttosto frequente tra i complottisti, che "Hanjour non era in grado di volare nemmeno su un piccolo Cessna 172".

Hanjour ha effettuato, infatti, almeno una ventina di "solo flight", ossia voli senza istruttore a bordo, inclusi alcuni noleggi. Questo significa che per una ventina di volte, l'ultima delle quali il 26 agosto del 2001, gli istruttori e responsabili di almeno tre scuole e società di volo non hanno avuto alcuna remora ad affidargli un costoso aereo, e in tutte queste circostanze Hanjour è decollato, ha volato ed è atterrato da solo, senza schiantarsi.

Non può esserci quindi alcun dubbio sul fatto che Hanjour sapesse volare, al di là di qualsiasi valutazione soggettiva di questo o quell'altro istruttore di volo.

A questa palmare constatazione oggettiva si aggiunge l'evidenza che Hanjour ottenne la licenza di pilota commerciale il 15 aprile 1999, superando quindi gli esami teorici e pratici della FAA, e nel marzo del 2001 aveva completato con successo il corso di addestramento di base per il Boeing 737-200 che comprendeva 60 ore di volo al simulatore.

E' interessante anche richiamare i velivoli più utilizzati da Hanjour nella sua esperienza addestrativa, così come risulta dalla timeline.

Il Cessna C-172, nelle versioni base (nella foto) e con carrello retrattile, è il velivolo più usato dalle scuole di volo di tutto il mondo per l'addestramento basico iniziale. E' con questo modello che Hanjour ha imparato a volare:



Il Piper PA-23 è un velivolo più impegnativo del precedente. L'ala bassa, la formula bimotore e la capacità di trasportare da 4 a 6 persone lo rendono ideale per l'addestramento al volo commerciale e per l'abilitazione ai velivoli plurimotori, due tasselli che costituiscono la porta di ingresso per il passaggio ai grandi aerei di linea.


Infine, il Boeing 737-200, per il quale Hanjour ha completato il corso di abilitazione di base con 60 ore di simulatore, è un bireattore commerciale di linea, la cui configurazione è molto simile al più grosso e moderno Boeing 757.


E' il caso di sottolineare gli argomenti di alcune delle lezioni di volo di cui Hanjour ha beneficiato: le virate a compasso temporizzate (ossia utilizzando la bussola magnetica e mantenendo un rateo di virata predeterminato); il recupero da assetti inusuali; l'effetto suolo; gli avvicinamenti e gli approcci.

Sono argomenti che fanno parte del bagaglio addestrativo di qualsiasi pilota e che certamente sono tornati utili ad Hanjour nel pianificare la manovra che ha portato l'American 77 contro il Pentagono.

La Timeline dell'FBI aggiunge ulteriori dati oggettivi che vanno a confermare la capacità di Hani Hanjour di eseguire quell'attacco e non lasciano più alcuno spazio a dubbi e incertezze.

L'argomento Hanjour è però tutt'altro che esaurito: lo studio della Timeline e la presenza di passaggi ancora classificati, rapportati alle informazioni contenute in altre fonti (il 9/11 Commission Report, il Joint Inquiry, il processo Moussaoui, le dichiarazioni di Khalid Sheikh Mohammed e le inchieste di alcuni media medio-orientali) consentono di individuare circostanze estremamente interessanti (per chi ha a cuore la ricerca seria) che non mancheremo di approfondire in altri articoli.

Radar e transponder spiegati da un esperto

di Paolo Attivissimo con Giulio Bernacchia

Introduzione


Molte ipotesi di complotto riguardanti l'11 settembre si basano su una cattiva conoscenza della tecnologia aeronautica. Per esempio, si sostiene che un aereo di linea che spegne il proprio transponder (trasmettitore di identificazione), come fecero i velivoli dirottati, rimarrebbe comunque chiaramente visibile sui radar; di conseguenza, sarebbe stato comunque facile tracciare e intercettare i quattro aerei dell'11 settembre, anche a transponder spento. Se non fu fatto, vuol dire che qualcuno volle che non si facesse: quindi c'è sotto un complotto.

La realtà è ben diversa: ecco la spiegazione in parole semplici di un esperto di settore, Giulio Bernacchia, pilota professionista con esperienza diretta di controllo del traffico aereo civile e militare, citato qui con il suo permesso. Le sue credenziali, compresa la scansione della licenza di pilota e di altre certificazioni, sono pubblicate su Internet qui: includono 29 anni di esperienza di volo militare e civile (brevetto di I° grado nel 1977, volo militare dal 1979) ed esperienza come istruttore ed esaminatore su simulatori e come pilota di AWACS.

Quello che segue è il testo di un commento pubblicato da Bernacchia nel mio blog personale nel 2006. Lo ripubblico per aggregare qui tutto il materiale riguardante l'11 settembre attualmente distribuito in vari siti. Su sua richiesta e con il suo permesso, ho adattato leggermente il testo per eliminarne i refusi e riordinarne i concetti senza alterarne il senso.

Come funzionano realmente i transponder e i radar del controllo del traffico aereo


Occorre innanzi tutto fare una premessa molto importante: il sistema di controllo del traffico aereo italiano e quello americano sono molto diversi, ed erano diversissimi prima dell'11 settembre.

Detto questo, passiamo alle basi: il radar (nella foto, un radar Alenia ALE 335 L e radar secondario ALE 9, tratto da Radartutorial.eu) emette energia elettromagnetica, che rimbalza sul bersaglio e torna indietro al ricevitore. Lì viene analizzata da un computer che, in base ad un algoritmo, decide se il segnale riflesso ricevuto è "monnezza" o è qualcosa che cinematicamente ha senso. Se il computer decide che il segnale ha senso, lo invia allo schermo, e compare il blip (puntino) verdolino tipico degli schermi radar mostrati nei film.

Questo è ciò che vedevano i primi radar, quelli della seconda guerra mondiale. Tanti blip verdolini, che si cercava di identificare in base a ragionamenti logici (per esempio, se viene verso di noi, è probabilmente nemico; se è sopra Berlino, è un caccia della difesa aerea tedesca, eccetera).

Poi è nato il transponder, una scatoletta che, sollecitata da un impulso da terra (proveniente da un'antenna posta sopra quelle a "rete di pollaio" tipiche dei radar), risponde fornendo una serie di informazioni al controllore a terra. Il controllore, vedendo accanto al blip verdolino una serie di dati, identifica l'aereo.

L'evoluzione della tecnica ha fatto si che i radar del controllo civile mostrassero soltanto le informazioni testuali del transponder, e non più il blip "grezzo". La scelta fu fatta per consentire una visione più chiara da parte del controllore: non più schermi pieni di puntini e macchie bianche, ma soltanto una pulitissima rappresentazione sintetica con numeretti e letterine.

Il blip si chiama primario, mentre la rappresentazione sintetica è nota come secondario. Se un controllore vuole vedere il blip relativo ad un simbolo sintetico, agisce sui controlli della propria console, escludendo tutta una serie di filtri e facendo riemergere la rappresentazione grezza. In questo modo ha a disposizione sia il primario, sia il secondario, oltre ad una serie di schifezze (disturbi, falsi echi, eccetera) che inevitabilmente emergono escludendo i filtri.

Ma in condizioni normali questo non si fa mai. Il traffico civile viene seguito attraverso i segnali dei transponder, al punto che se un aereo decolla e gli va in avaria il transponder, al pilota può essere ordinato di effettuare deviazioni mostruose o gli può essere vietato l'ingresso in certi spazi aerei, perché i controllori non lo vedrebbero più, a meno di modificare le rappresentazioni sulle loro console, cosa che incasinerebbe di molto il loro lavoro.

I militari operano con radar diversi, perché devono vedere bersagli "non cooperanti", ossia velivoli nemici che ovviamente non andrebbero in giro dicendo per esempio ad alta voce elettronica "sono un bombardiere sovietico, quota e velocità X!". I radar militari sono però in grado di leggere i transponder, allo scopo di scremare il più possibile i bersagli amici da quelli sospetti.

Il problema sta nella integrazione dei due servizi, quello civile e quello militare. Se il civile perde il contatto col transponder di un dato aereo, non vede più nulla di quell'aereo. Il controllore potrebbe allora cercare la traccia primaria escludendo i filtri, ma non sempre ciò è possibile. Negli USA, molte console erano soltanto dei ripetitori di segnali secondari, e non erano fisicamente collegate ad antenne radar "tradizionali".

Anche ammettendo che sia possibile cercare il primario, la cosa richiede tempo e deve essere una procedura approvata (per cercarne uno ne perdi cento); inoltre fa comparire tutte le tracce che legittimamente possono viaggiare senza transponder, come per esempio i piccoli aerei. Di conseguenza, il controllore deve mettersi a fare la caccia al blip, andando a logica e procedendo per esclusione ("quello è diretto di là e non va bene, quell'altro va troppo piano e forse non è lui..."). Ci vuole tempo!

Il radar della difesa aerea è esattamente nelle stesse condizioni, anzi peggio, perché non ha nemmeno la situazione fresca di dove l'aereo in questione era l'ultima volta che è stato visto. Allora iniziano le telefonate, gli scambi di deduzioni, guarda qui, guarda lì... Ci vuole tempo. Il sistema non è congegnato per acchiappare aerei suicidi.

In Italia i controllori civili siedono a fianco dei colleghi militari, ed il coordinamento è strettissimo, in confronto a quello che c'era negli USA prima dell'11 settembre. Ma comunque tracciare un aereo che spegne il transponder non è cosa istantanea.

Adesso le cose sono organizzate in maniera diversa in USA, ma oggettivamente prima dell'11 settembre chiunque sarebbe stato preso in contropiede. I terroristi ci conoscevano molto di più di quanto noi conosceremo mai loro.

2008/04/10

Psicologia dei cospirazionismi e indagini tecniche sull'11/9 a Verrès (Aosta) venerdì 11 aprile

di Paolo Attivissimo, L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Venerdì sera alle 21 sarò a Verrès (Aosta), al Salone Bonomi in Piazzale Europa, per una conferenza-dibattito sull'11 settembre dal punto di vista delle teorie cospirazioniste e soprattutto per parlare degli aspetti ancora poco chiari e delle comprensibili perplessità che la dinamica straordinaria degli attentati ha suscitato in molte persone, pur senza indurle a evocare spettri di complotto.

Come è possibile che due colossi siano crollati così a New York (per non parlare di quel terzo crollato nel pomeriggio)? Come mai la difesa aerea è stata spiazzata? Quali sono le vere ragioni tecniche di una tragedia che ha letteralmente cambiato la storia? Perché le teorie cospirazioniste (non solo sull'11/9) hanno un'attrattiva così viscerale? Cercherò di dare qualche risposta a queste e altre domande attingendo alla mia esperienza personale di ex complottista e studioso dei cospirazionismi, portando del materiale pressoché inedito e proponendo un'analisi specifica dell'attacco al Pentagono, per poi dare spazio alle domande del pubblico.

L'ingresso è libero: Giulietto Chiesa è stato invitato, ma anche stavolta ha detto agli organizzatori che non è disposto al contraddittorio. Peccato, perché si parlerà anche del suo video Zero e delle 105 bubbole che contiene. Dovrebbe esserci comunque qualche cospirazionista a movimentare la serata, a giudicare da quanto leggo nei siti specializzati.

Portate le penne USB, così potrete scaricare l'ultima versione di Zerobubbole (il PDF che contiene l'elenco completo degli errori di Zero), i video di debunking di Misteri da vendere e le foto ad alta risoluzione che presenterò nel corso della serata.

Per maggiori informazioni, contattate gli organizzatori presso 12vda.com.

Post eventum


La serata è stata piacevole: è sempre affascinante notare le espressioni di sorpresa ("ah, ecco!") del pubblico quando mostro immagini poco conosciute (come quelle dei tanti rottami al Pentagono), che chiariscono le giuste perplessità di chi non è complottista, ma semplicemente non ha avuto occasione di studiare l'argomento.

Al tempo stesso, la relazione è stata abbastanza movimentata: un membro del pubblico, in particolare, ha iniziato ad interrompere quasi subito con le classiche obiezioni cospirazioniste e altri gli hanno risposto altrettanto vivacemente, pregandolo di lasciarmi parlare, ma con poco successo; gli animi si sono scaldati non poco. Per un attimo ho temuto la rissa.

Come previsto, l'atteggiamento del contestatore solitario ma rumoroso ha seguito i classici schemi del cospirazionismo (che proprio per questo avevo presentato nella parte iniziale della presentazione, dedicata alla psicologia dei cospirazionismi): interruzione dell'esposizione altrui, raffica di asserzioni non documentate, spostamento di paletti man mano che le asserzioni venivano sbufalate, rifiuto di ascoltare le risposte. Lo abbiamo lasciato andare avanti non poco, e di questo mi scuso con gli altri partecipanti: ma se sono io a zittire qualcuno, i complottisti mi accusano subito di censura.

Comunque, come spesso avviene, il modo migliore per mostrare chiaramente quanto siano ridicole le ipotesi dei complottisti è lasciar parlare chi le presenta. L'esempio fatto dal cospirazionista in sala a proposito della caldaia in ghisa, che misteriosamente non fonde quando la si usa, è stato uno dei momenti clou della serata.



Anche il video dei "cinque metri ripeto cinque metri" con Dario Fo credo sia stato illuminante. Eccone una versione Youtube, leggermente ripulita rispetto alla versione mostrata durante la relazione (ho aggiunto i sottotitoli per chiarire quale parte proviene da Zero e quale proviene dalla documentazione fotografica non presentata in Zero):



Se il video non viene visualizzato qui sopra, il link diretto è questo.


Da lì siamo andati grosso modo a ruota libera, usando la relazione come canovaccio e rispondendo di volta in volta, con il supporto delle immagini e dei filmati, alle varie domande e facendo una ricostruzione dell'impatto al Pentagono, partendo dai dati disponibili e arrivando per deduzione a cosa può o non può aver colpito il Pentagono.

Preparerò una versione Youtube completa appena possibile: sono circa tre ore (la relazione dura molto meno, il resto è dibattito) [vedi aggiornamento qui sotto].

Vorrei ringraziare ancora Elena e Angelo, di 12vda.com, che hanno organizzato l'incontro, e tutti coloro che sono intervenuti (cospirazionisti compresi), per la splendida ospitalità, per il permesso di pubblicare le foto che vedete qui, e per la resistenza umana. Tre ore di dibattito sono una mazzata per chiunque.



La prossima tappa sarà a Lugano l'11 settembre; a ottobre, se tutto va bene, ci sarà anche un faccia a faccia con Maurizio Blondet.

Aggiornamento

Il video integrale della conferenza è ora disponibile.

2008/04/07

Pentagono, confermata la foto dei rottami d'aereo

di Henry62
Buongiorno a tutti,
solo due righe per segnalare la pubblicazione del seguente articolo su 11-SETTEMBRE:
Si tratta di un nuovo fondamentale tassello che si inserisce nella ricostruzione dell'attacco al Pentagono.

2008/04/06

105 bubbole in Zero (quarta parte)

di Undicisettembre. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Con questa quarta e ultima parte si conclude l'elenco dei 105 dati fasulli, errori gravi, tagli ingannevoli e stupidaggini tecniche del video Zero, nella forma in cui è stato presentato alla Festa di Roma a ottobre 2007 (diversa da quella in DVD uscita ad aprile 2008). La prima parte, dedicata alla pre-sigla e al World Trade Center, è qui; la seconda, dedicata al Pentagono, è qui; la terza è consultabile qui.

L'elenco riferito alla versione DVD è invece pubblicato qui.

Con queste ultime Zerobubbole è dunque coperto l'intero contenuto del video Zero. Come detto inizialmente, non si tratta insomma di errori secondari o di dettagli da correggere: alla fine dell'analisi, di Zero non si salva più nulla. Il titolo del lavoro firmato da Giulietto Chiesa, Franco Fracassi, Thomas Torelli, Francesco Trento e Paolo Jormi Bianchi si rivela dunque involontariamente molto ben scelto.

Zero è ancora in lavorazione: torneremo ad occuparcene se e quando vedrà la luce in forma definitiva su DVD o nelle sale cinematografiche.

Aggiornamento: Zero è uscito in DVD. La recensione di questa versione è disponibile qui.

Al-Qaeda non esiste


  1. I video di rivendicazione di Osama bin Laden sono falsi: Osama indossa un anello d'oro impossibile, la traduzione è sballata e il labiale non corrisponde. Come si fa a capire che un anello è d'oro da un video sgranatissimo nel quale l'anello è una macchia lontana? Se la traduzione è sballata, perché gli autori di Zero non ne fanno fare una certificata da traduttori indipendenti e ci mostrano le differenze? Zero glissa disinvoltamente sulle rivendicazioni di Khalid Sheikh Mohammad al giornalista Yosri Fouda e sulle traduzioni di Al Jazeera degli altri video in cui Osama è ritratto insieme ai dirottatori (e qui non c'è labiale che tenga) e dichiara di aver organizzato gli attentati dell'11 settembre. Come mai?
  2. Un video dimostrativo presentato all'Europarlamento mostra un attentato inesistente alla sede Nato e una rivendicazione di Osama bin Laden inventata. Quindi i video si possono manipolare e falsificare. Bella scoperta. Ma il video ha il labiale di bin Laden completamente sbagliato rispetto alla voce, e la voce è vistosamente diversa da quella di bin Laden ed è in inglese, non in arabo. Fare un filmetto del genere è roba da dilettanti che non inganna nessuno. I video di rivendicazione di al-Qaeda sono ben altro: labiale sincronizzato (checché ne dica Zero), dirottatori e altri personaggi chiave ritratti insieme a bin Laden, e lo stesso bin Laden che parla con la propria voce in arabo con il suo accento e con le sue inflessioni. Dove lo trovano, un imitatore così perfetto? Ma soprattutto: se sono falsificati, come mai nessuno, né Osama bin Laden né il suo vice Ayman al-Zawahiri né i parenti di bin Laden né altri (per esempio i governi e i movimenti che sostengono il terrorismo), manda a dire che sono falsi? E come mai nessun tecnico degli effetti speciali dice che i video sono falsi, mentre lo dicono soltanto i cospirazionisti?
  3. Moni Ovadia: al-Qaeda è stata fondata da bin Laden nel 1989. Jürgen Elsässer: non esiste alcuna organizzazione di nome al-Qaeda. Nel giro di pochi secondi, Zero sostiene due tesi completamente contrapposte. Ci vogliamo decidere, per favore?
  4. Furono concessi visti troppo facili ai terroristi. Michael Springman, presentato come capo della sezione visti al consolato USA di Jedda, dice che quando era in servizio vide concedere visti a terroristi noti. Ma Springman lavorò al consolato di Jedda dal 1987 al 1989, quindi ben prima delle richieste di visto dei terroristi dell'11 settembre. E allora che c'entrano le sue asserzioni con l'11 settembre?
    Non solo: se quelle concessioni di visti sono avvenute mentre lui era capo della sezione visti, lui ne è direttamente responsabile. Che vada davanti a un giudice e indichi i suoi complici, invece di fare cameo in video complottisti. Come mai non lo fa? Non può certo invocare la giustificazione della paura di ritorsioni, visto che in Zero parla apertamente.
  5. Elsässer: cinque dei terroristi dell'11/9 avevano lavorato per al-Qaeda in Bosnia. Ma allora al-Qaeda esiste o non esiste? Elsässer diceva pochi minuti prima che al-Qaeda non esisteva; ora dice che esiste e anzi alcuni dei dirottatori dell'11 settembre ne erano parte. Quali cinque dei diciannove? Non ci viene detto. Sulla base di quali prove viene detta questa cosa? Nessuna: abbiamo solo la parola di Elsässer. Non è un po' troppo fumosa e reticente per essere un'inchiesta che vuole "rompere il muro del silenzio"?
  6. La CIA offrì 50 milioni di dollari ad al-Zawahiri per proteggere gli interessi USA nei Balcani: lo dice un direttore della task force antiterrorismo del Congresso USA. Quello che Zero non dice è che il direttore di task force in questione, Yossef Bodansky, scrisse una cosa ben diversa: alcuni leader islamici di alto livello asseriscono che una persona che si presentò come rappresentante della CIA (ma non si sa se lo fosse realmente) promise una donazione di 50 milioni di dollari da versare non ad al-Zawahiri, ma ad enti benefici islamici in Egitto e altrove, se i mujahedin in Bosnia-Erzegovina avessero evitato di attaccare le forze statunitensi. Quindi non si trattò di una paga data ad al-Zawahiri perché usasse i suoi uomini come protezione per gli interessi USA, ma di un patto di non interferenza. Cosa più importante, Zero omette di dire che Bodanski aggiunge che comunque al-Zawahiri non accettò la somma, ma rifiutò l'offerta e continuò i preparativi per attaccare gli Stati Uniti. Perché quest'omissione, che cambia completamente il senso della situazione?
  7. Al-Zawahiri visitò gli USA per raccogliere fondi, accompagnato da un ufficiale delle forze speciali statunitensi. Zero si dimentica di dire che si trattava di un ex ufficiale, Ali Mohammed, che era stato sergente dell'esercito egiziano e aveva partecipato a un programma di scambio interforze. Aveva lasciato l'esercito proprio per collaborare con i terroristi e non faceva più parte dell'esercito quando accompagnò al-Zawahiri. Perché queste omissioni cruciali?
  8. Ancora visti facili per i terroristi. Michael Springman dice che fu minacciato di licenziamento se avesse segnalato al Dipartimento di Stato che a Jedda, dove lui era capo della sezione visti, si rilasciavano visti a terroristi. Non lo minacciarono di morte: gli dissero che l'avrebbero licenziato. E lui lasciò che terroristi noti ottenessero un visto per entrare nel suo paese per fare chissà cosa... perché temeva di perdere il posto?
  9. Alcuni dei terroristi si addestrarono presso basi militari USA. Ma allora perché prima Zero ha detto che erano piloti incapaci? Forse se lo chiede anche Moni Ovadia, senza rendersene conto: "Si sono addestrati in basi militari statunitensi e hanno seguito corsi di volo senza, tuttavia, imparare a volare". Cos'è, la cospirazione di Stanlio e Ollio?
    E se non sono mai saliti a bordo degli aerei (i loro nomi, diceva prima Zero, non sono nelle liste dei passeggeri), che senso aveva addestrarli al pilotaggio?
    La realtà è che Zero è rimasto fermo ad alcune ipotesi giornalistiche iniziali, basate sulla presenza di nomi arabi simili a quelli dei dirottatori fra i partecipanti alle scuole di volo militari USA, che hanno una lunga tradizione di formazione di piloti dei paesi ritenuti alleati.
  10. Marina Montesano dice che i dirottatori erano piloti incapaci: Atta non riuscì a far decollare un aereo preso a noleggio. Quello che Marina Montesano non dice è che Mohamed Atta non riuscì a decollare (dall'aeroporto di Miami, il 26/12/2000) perché l'aereo ebbe un guasto al motore, non perché Atta era incapace. Come mai è stato taciuto questo dettaglio fondamentale?
  11. Marina Montesano: due dei dirottatori piloti furono definiti "scemo e più scemo" dal loro istruttore. La Montesano non dice che i due dirottatori di cui parla l'istruttore sono Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hazmi, che non sono accusati di aver pilotato i voli dirottati. Gli organizzatori dell'11 settembre li rimpiazzarono con altri dirottatori meglio addestrati proprio perché i due non riuscivano ad imparare, e li relegarono al ruolo di manovali del commando. La loro bravura come piloti è quindi irrilevante. Perché questo non viene detto allo spettatore?
    Zero omette di citare cosa dissero gli istruttori a proposito dei dirottatori-piloti effettivi dell'11 settembre: sarebbero stati sicuramente in grado di schiantare un aereo di linea contro un edificio. E tutti avevano regolare licenza di pilota commerciale conseguita in USA.


Avvisaglie insabbiate, autorità reticenti o conniventi


  1. Vari agenti dell'FBI segnalarono possibili indizi di un attentato, ma furono ignorati. E dove sta la novità? Queste cose sono state denunciate proprio dalle indagini ufficiali. Non a caso la Camera dei Rappresentanti definì "esplosive" le dichiarazioni di Coleen Rowley (intervistata da Zero in questo brano). Il problema fu che all'epoca i servizi di intelligence statunitensi sostanzialmente non si parlavano: non potevano farlo per legge. E soltanto col senno di poi gli indizi risaltano dal rumore di fondo di mille segnalazioni.
  2. Il piano Bojinka prefigurava gli attentati. Falso: prevedeva di far esplodere in volo degli aerei di linea con bombe lasciate da terroristi che non restavano a bordo dell'aereo, non di dirottare aerei, prenderne i comandi e lanciarli contro edifici in un attentato suicida. Citare il piano Bojinka è un autogol, per Zero, perché dimostra che il terrorismo internazionale aveva eccome intenzione di attaccare massicciamente gli Stati Uniti e quindi rende molto più plausibili e motivati gli attentati dell'11 settembre. Se poi si considera che uno degli organizzatori del piano Bojinka era lo stesso degli attentati dell'11 settembre (Khalid Sheikh Mohammed), il nesso dell'11 settembre con il terrorismo internazionale è ancora più ovvio e l'ipotesi di autoattentato diventa ancora più surreale. Perché farsi del male da soli, quando là fuori c'è la fila di gente che vuole fartelo?
  3. Il Pentagono aveva fatto un'esercitazione che prevedeva lo schianto di un aereo di linea sull'edificio. "Non solo se l'aspettavano; si erano preparati", dice Zero. Gli autori del video si sono forse dimenticati che accanto al Pentagono c'è l'aeroporto Reagan e che il Pentagono è sorvolato in continuazione dagli aerei di linea. Esercitarsi per saper gestire il caso di un aereo di linea che si schianta è quindi perfettamente sensato e non ha nulla di misterioso.
  4. Lella Costa lamenta che nel 2002 il New York Times scrisse che i cittadini sapevano di più sul disastro del Titanic dopo una settimana che sugli attentati dell'11 settembre dopo un anno. Sarà, ma perché soffermarsi su una notizia di sei anni fa? Nel frattempo le cose sono cambiate. Da allora ci sono state otto inchieste tecniche, giudiziarie e governative e innumerevoli indagini giornalistiche. E' stata desegretata una quantità enorme di documentazione. Citare una dichiarazione di sei anni fa, come se fosse ancora attuale e come se nulla di tutto questo fosse successo, è altamente ingannevole.
  5. Poco prima dell'11/9, Mohamed Atta ricevette 100.000 dollari dai servizi segreti pachistani. Che cosa se ne poteva fare, Atta, di centomila dollari pochi giorni prima di suicidarsi? Non solo: Zero prima ha detto che Atta andò a chiedere un prestito al governo statunitense per comprare un aereo per irrorazioni: ma se riceveva soldi dai servizi segreti pachistani, che bisogno aveva di chiedere soldi al governo USA?
    In realtà l'unica fonte di questa notizia è il Times of India: tutte le altre fonti citano questa e non c'è nessun riscontro indipendente. Non è escluso che Mahmoud Ahmad, dei servizi segreti pachistani, a cui fa riferimento l'articolo del Times of India, abbia finanziato il terrorismo. Ma da qui a dire che questo crea un nesso con gli Stati Uniti, il passo è molto, molto lungo.
  6. William Rodriguez si lamenta di non essere citato nel Rapporto della Commissione 11/9. Ma il custode che lavorava al World Trade Center non è stato boicottato o censurato dagli inquirenti come sostiene: infatti una sua testimonianza fa parte dei verbali del NIST ed è pubblicamente consultabile. Anche in quell'occasione, però, stranamente non parlò di esplosioni prima degli impatti degli aerei. Come mai, visto che era un'informazione cruciale?
  7. I familiari di Osama bin Laden furono evacuati dagli USA in aereo prima che riprendessero i voli civili. Falso. Iniziarono a lasciare gli Stati Uniti il 13 settembre 2001, dopo la riapertura generalizzata dei voli civili.
Tralasciamo, in quest'elencazione, le considerazioni personali fatte nel video da Bob McIlvaine, che ha perso il figlio negli attentati alle Torri Gemelle. Non c'entrano nulla con le teorie cospirazioniste del film, e di fronte a una perdita così atroce, qualsiasi espressione di rabbia impotente è umanamente comprensibile.

E questo è tutto. O meglio, questo è Zero.