2023/04/09

Il documentario di TMZ sulla teoria del quinto aereo

di Leonardo Salvaggio

Lo scorso 20 marzo il network televisivo FOX ha trasmesso un documentario realizzato in collaborazione con TMZ intitolato TMZ Investigates - 9/11 - The Fifth Plane secondo cui la mattina dell'11 settembre 2001 i terroristi di al-Qaeda cercarono di dirottare un quinto aereo, in partenza dall'aeroporto JFK di New York e diretto a Los Angeles, ma non riuscirono nel loro intento perché lo spazio aereo venne chiuso prima che l'aereo potesse decollare. Il volo in questione era il numero 23 della United Airlines e si trattava di un Boeing 767, come i due voli che si schiantarono contro le Torri Gemelle.


Il documentario propone le testimonianze di quattro persone dell'equipaggio: il capitano Tom Manello, le assistenti di volo Barbara Brockie Smaldino, che seguiva la classe economica, e Sandy Thorngren, che seguiva la classe business, e la responsabile degli assistenti di volo Deborah che non si mostra in viso e che non rivela il proprio cognome. I quattro membri dell'equipaggio ricordano di aver visto sull'aereo quattro persone dall'aspetto mediorientale che ebbero comportamenti sospetti: un uomo che viaggiava con un bambino di circa otto anni e che chiese di poter mostrare al figlio la cabina di pilotaggio, una persona che indossava un burqa e che secondo il personale di volo era un uomo travestito da donna, un uomo che viaggiava accanto alla persona con il burka e che aveva l'aspetto di un bodyguard e un uomo che indossava una t-shirt e che sudava copiosamente nonostante la temperatura fresca. L'uomo con il bambino ebbe una discussione con gli assistenti di volo per via di un possibile ritardo alla partenza dovuto alla difficoltà nel reperire frutta da dar loro durante il volo in sostituzione del pasto che prevedeva carne di maiale.

In realtà già arrivati a questo punto emerge come la teoria del quinto aereo sia debole, perché non corrisponde affatto con quanto compiuto dalle altre quattro squadre che hanno dirottato i voli con cui sono stati condotti gli attentati. Nessun terrorista si è imbarcato sull'aereo con un bambino e nessuno avrebbe fatto un gesto folle tipo mascherarsi da donna. È sicuramente vero che indossare un burka per compiere un attentato è una pratica usata dai terroristi, ma in tutt'altro contesto, ad esempio per farsi esplodere in un mercato, non certo su un aereo dove si deve essere identificati e dove si rischia solo di attirare l'attenzione su di sé qualora si destassero sospetti. Riguardo all'uomo con la t-shirt, non si capisce come il fatto di sudare abbondantemente possa essere considerato un indizio che indichi che si trattasse di un terrorista; magari aveva corso trasportando bagagli pesanti, in ogni caso era pur sempre una mattina di fine estate, per quanto fresca, e non c'è nulla di strano nel sudare. All'uomo con il bambino non fu permesso di vedere la cabina di pilotaggio perché nel 2001 non era più consentito, i due si avvicinarono quindi alla porta per guardare dentro: di nuovo non si spiega perché un terrorista dirottatore dovrebbe fare una cosa del genere prima del decollo, in modo da attirare sospetti e attenzione su di sé.

In ogni caso il volo fu bloccato prima che potesse partire e il personale di volo segnala altre stranezze successive. Dopo che tutti gli aerei vennero evacuati, venne trovata aperta una botola sul pavimento che consentiva di accedere all'aereo passando da un locale tecnico e alcune persone furono viste bordo di United 23. Questi dettagli sono in ogni caso aneddotici, nessuno dei membri del personale ha visto niente di ciò con i proprio occhi, ma lo ha sentito raccontare. I membri dell'equipaggio ipotizzano che la botola sia stata aperta da qualcuno dopo l'evacuazione per salire sul velivolo e far sparire eventuali prove dell'intenzione di compiere un dirottamento, ad esempio i tagliacarte che i terroristi avrebbero potuto avere con sé. L'ipotesi prevede che ci sia stata complicità da parte del personale aeroportuale. Anche in questo caso le indicazioni in favore della teoria del quinto aereo sono debolissime. Anzitutto non si capisce perché una botola aperta debba essere indice di un tentativo di dirottamento: può essere stato un guasto alla chiusura, può essere stata aperta per ispezionare il vano tecnico sottostante o per qualunque altro motivo. Il capitano riporta inoltre che dopo l'ispezione dei velivoli due tagliacarte furono trovati su un aereo il cui numero identificativo (tail number) differisce di una sola cifra da quello di United 23, secondo il capitano questo potrebbe significare che del personale di terra complice dei terroristi potrebbe aver piazzato i tagliacarte sull'aereo sbagliato, intendendo invece metterli sul suo aereo. La teoria del capitano è molto forzata, prevede comunque un errore grossolano da parte dei terroristi e anche uno scenario del tutto diverso da quello degli altri voli, per i quali i dirottamenti non hanno previsto il coinvolgimento di personale aeroportuale alleato dei terroristi.

Il documentario suggerisce che il caso non sia stato valutato opportunamente dagli inquirenti. In realtà la 9/11 Commission ha indagato altri possibili tentativi di dirottamento, il più noto dei quali è il volo Delta Air Lines 1989, e negli anni sono emersi altri casi simili, come il volo Korean Air 85, e quindi se ci fosse stato un tentativo concreto di dirottamento sarebbe stato individuato. Inoltre la Commissione ha identificato vari membri di al-Qaeda che furono considerati per la squadra finale che compì gli attentati ma che per diversi motivi non ne fece parte: ad esempio i ben noti Zacarias Moussaoui, il possibile sostituto di Ziad Jarrah, e Mohammed al-Qahtani, il ventesimo dirottatore che avrebbe dovuto prendere parte al dirottamento di United 93, oltre ad altri dodici. Anche l'indagine PENTTBOM dell'FBI ha identificato altri tre terroristi di al-Qaeda che avevano frequentato lezioni di volo (Faisal Mana al-Salmi, Bandar al-Hazmi e Rayad Abdullah), se ce ne fosse stato un altro che prese un volo quella mattina sarebbe stato sicuramente individuato. In ogni caso, il buon senso suggerisce che se al-Qaeda avesse avuto altri muscle hijackers a disposizione quella mattina, ne avrebbe posto uno a completare la squadra di Ziad Jarrah in sostituzione di al-Qahtani: non è infatti un caso che l'unico volo che non ha raggiunto il proprio obiettivo sia stato quello in cui i terroristi erano quattro e non cinque.

La United Airlines non ha mai in questi ventidue anni asserito di aver subito un altro tentativo di dirottamento rispetto a quelli schiantatisi a Shanksville e contro il Pentagono, e anche questo contribuisce a chiudere la discussione. Le prove in favore della teoria del quinto aereo sono deboli e vaghe e in assenza di indicazioni più solide è molto improbabile che United 23 fosse davvero the fifth plane.

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