Quando le Torri Gemelle svettavano nello skyline più noto del mondo, la piazza ai loro piedi era un luogo fondamentale nella vita newyorkese.
Intorno alla metà di ogni giornata lavorativa si riempiva di molte persone che lavoravano nel complesso o nelle vicinanze e che vi si recavano per il pranzo, così da poter godere della splendida visuale che un luogo così speciale offriva. Alla sera, non di rado, era sede di importanti concerti che richiamavano folla in uno dei luoghi più famosi del mondo.
Al centro della Plaza era situato il suo simbolo più importante: il monumento chiamato The Sphere.
La Port Authority commissionò l'opera allo scultore tedesco Fritz Koenig nel 1967. L'artista realizzò The Sphere in 4 anni e la scultura fu posta ai piedi delle Torri nel 1971, anno della loro inaugurazione.
Come suggerisce il nome stesso, The Sphere è una scultura sferica il cui significato originario era quello di rappresentare l'emblema della pace nel mondo.
Nonostante la carriera di Koenig sia costellata di opere di grande successo, come il memoriale alle vittime del massacro delle Olimpiadi o il memoriale al campo di concentramento di Mauthausen, The Sphere è il suo capolavoro indiscusso e la sua opera più nota.
Il nome ufficiale della scultura è Große Kugelkaryatide, "Grande cariatide sferica"; "The Sphere" è in realtà soltanto un soprannome, ma è talmente entrato nella cultura popolare che è così che fin dalla sua creazione la scultura è comunemente nota.
La sua sede nella Plaza era al centro di una fontana circolare e di un sistema concentrico di aiuole e panchine progettato dall'architetto di origini giapponesi Minoru Yamasaki, lo stesso che realizzò il disegno delle Torri Gemelle.
L'idea di Yamasaki per la Plaza era quella di creare uno scenario simile al cortile della grande moschea della Mecca. La scultura di Koenig, che compiva una rotazione attorno al proprio asse verticale ogni 24 ore, in questa similitudine prendeva il posto della Ka'aba al centro del cortile.
The Sphere era messa in risalto anche dalla pavimentazione della Plaza, che creava una serie di linee convergenti che puntavano proprio verso la fontana.
La scultura era quindi, per la sua posizione e il suo splendore, una di quelle opere che vengono definite dalla gente del posto un "eye catcher": un'opera che attira l'attenzione, che cattura gli occhi. Chiunque passasse per la Plaza non poteva evitare di soffermarsi almeno un attimo ad ammirarne la bellezza.
Come è ovvio, la scultura fu un triste testimone degli attacchi dell'11 settembre e vide da vicino lo sviluppo della tragedia.
L'immagine accanto è tratta dalla ripresa effettuata dal cameraman della Fox 5 Jack Taliercio dopo che entrambe le Torri erano state colpite e prima del loro crollo.
Le immagini riprese da Taliercio sono state trasmesse anche da National Geographic nell'ambito della serie "Inside 9/11", da cui è tratto questo fotogramma.
Nelle immagini di Taliercio, la plaza è deserta e coperta di detriti e carte volati fuori dalle Torri al momento degli impatti, ma The Sphere è ancora intatto e in buono stato.
Fu con il crollo delle Torri Gemelle che The Sphere fu seriamente danneggiato dalle macerie. I detriti in caduta aprirono uno squarcio considerevole nella scultura e si diffusero presto su Internet diverse leggende su ciò che venne rinvenuto al suo interno.
Si racconta, per esempio, che al suo interno siano stati trovati una Bibbia, un sedile di uno degli aeroplani e diverse carte provenienti dagli uffici del World Trade Center. Riportano questa notizia The Newark Metro e Voice of America; ma non ne abbiamo trovato riscontri più attendibili.
Non servono comunque le leggende ad alimentare la fama di The Sphere. Basta considerare che nonostante sia stato rinvenuto danneggiato e squarciato dai detriti, non ne restò schiacciato.
Come si nota dalle immagini (quella a destra è tratta dal libro "Above Hallowed Ground"), nonostante le tonnellate di macerie che gli sono piovute addosso, The Sphere è ancora riconoscibile nella sua forma.
Durante la rimozione delle macerie da Ground Zero, la scultura di Koenig fu portata all'hangar 17 dell'aeroporto JFK insieme al resto delle macerie del World Trade Center.
Mentre The Sphere si trovava nell'hangar dell'aeroporto del Queens, il regista Percy Adlon, noto al grande pubblico soprattutto per il celeberrimo "Bagdad Cafè" del 1987, realizzò un documentario sulla scultura dal titolo "Koenig's Sphere".
Il documentario racconta la vita di The Sphere dalla sua creazione e ne mostra alcune immagini, tra cui quella a fianco, durante il periodo in cui la scultura rimase all'aeroporto JFK.
The Sphere, comunque, rimase nell'hangar solo pochi mesi e l'11 marzo 2002 (ovvero 6 mesi esatti dopo l'attentato più sanguinoso della storia) fece il suo ritorno a Manhattan.
Da allora la scultura si trova a Battery Park, a pochi isolati dal World Trade Center, nella punta meridionale di Manhattan, dove quotidianamente si recano innumerevoli turisti a prendere il battello che porta a Liberty Island, l'isolotto che ospita la Statua della Libertà.
L'11 settembre 2002, ai piedi di The Sphere è stata accesa una fiamma eterna.
Nella sua nuova sede, The Sphere gode di una nuova vita. Non è più solo un monumento alla pace, ma è il simbolo di una città colpita e ferita, ma non sconfitta. E' il simbolo della cittadinanza che riporta i segni della violenza subita, ma non ne è rimasta schiacciata. E' il simbolo della voglia di risorgere dalle macerie.
Alla base di The Sphere è stata posta una targa che dice:
"Per tre decadi questa scultura è stata nella World Trade Center Plaza. Il suo nome è "The Sphere" e fu creata dall'artista Fritz Koenig come simbolo della pace nel mondo. Fu danneggiata durante i tragici eventi dell'11 settembre 2001, ma resta un simbolo di speranza e dello spirito indistruttibile di questa nazione. The Sphere è stata posta in questo luogo l'11 marzo 2002 come un memoriale temporaneo a chi ha perso la propria vita nell'attacco terroristico al World Trade Center.
Questa fiamma eterna è stata accesa l'11 settembre 2002, in onore a coloro che sono morti. Il loro spirito e il loro sacrificio non saranno mai dimenticati".