L'esame di incidenti aerei del passato permette di sfatare alcuni miti del cospirazionismo undicisettembrino. Uno di questi miti è la robustezza elevatissima dei motori degli aerei, che secondo alcuni dovrebbero trapassare come macigni qualsiasi cosa e lasciare un segno inequivocabile del loro passaggio. Per dirla con Dario Fo in Zero, a circa 33 minuti dall'inizio, a proposito dell'aereo dirottato e lanciato contro il Pentagono:
Abbiamo detto che la parte più compatta dell'aereo sono senz'altro i motori. Infatti questi motori sono... oh... composti da una lega di titanio e acciaio: potentissima. Non si sfascia neanche... Insomma, avremmo il diritto di vedere, se non altro su questa parete, i fori dei due motori che hanno sfondato... No! Non c'è nessun segno. Due buchi che noi ci aspettavamo non ci sono.
Andiamo ora a esaminare un incidente aereo avvenuto il 14 settembre 1999 a un Boeing 757-204 avente tail number identificativo G-BYAG (nella foto qui accanto): lo stesso modello d'aereo che colpì il Pentagono.
Al termine del volo BY226A della Britannia Airways da Cardiff (nel Galles) a Girona (in Spagna), quest'aereo si schiantò durante l'atterraggio. Miracolosamente, non vi furono morti fra i 236 passeggeri e 9 membri d'equipaggio, ma soltanto due feriti gravi e una quarantina di feriti lievi. L'aereo, invece, fu danneggiato irreparabilmente e mandato alla rottamazione.
L'atterraggio, tentato in condizioni meteorologiche molto avverse di pioggia intensa e visibilità scarsa, fu funestato oltretutto dall'improvviso, disorientante spegnimento delle luci della pista per alcuni secondi: tutto questo contribuì a un contatto con la pista molto violento, tanto da causare un sobbalzo del velivolo e un secondo impatto con la pista, che danneggiò gravemente il carrello anteriore e portò alla perdita di alimentazione elettrica, interferendo con i comandi e producendo un aumento non intenzionale della spinta dei motori.
L'aereo della Britannia abbandonò lateralmente la pista a velocità elevata e percorse circa 350 metri nel prato ai lati della pista stessa; viaggiando sul carrello, scavalcò un rialzo del terreno e si staccò di nuovo brevemente da terra, colpendo alcuni alberi. Il motore destro colpì la recinzione dell'aeroporto. Il velivolo trapassò la recinzione, atterrò nuovamente in un campo ed entrambi i carrelli principali cedettero. Dopo 250 metri di scivolata sul prato, per un totale di 1900 metri percorsi dopo il secondo impatto con la pista, l'aereo finalmente si fermò.
Foto di WindTours, pubblicata qui su Airliners.net.
La mappa qui sopra è tratta, come i dettagli citati qui sopra, da uno dei rapporti tecnici sull'incidente, ricco di immagini che possono offrire spunti per il confronto con i rottami documentati al Pentagono. Per esempio, questo è uno dei carrelli principali dell'aereo della Britannia:
Si possono confrontare queste immagini con quelle dei rottami nell'A-E Drive (passaggio carrabile fra il terzo e quarto anello) del Pentagono: nella prima (qui sotto) si ritrovano le medesime parti cilindriche chiare, collegate da un'asta, sul lato interno dei cerchioni; nella seconda (più sotto) si nota la forma del cerchione.
Indubbiamente i rottami al Pentagono sono molto compatibili con le parti di un Boeing 757.
Ma torniamo al volo Britannia caduto. La fusoliera si ruppe in tre tronconi, come si può vedere nell'immagine aerea all'inizio di quest'articolo e, più in dettaglio, nell'immagine qui sotto, scattata due giorni dopo l'incidente (l'originale è qui):
Qui sotto è mostrata un'altra immagine, tratta sempre da Airliners.net e scattata alcuni giorni più tardi. Le insegne della Britannia furono coperte con una mano di pittura per questioni d'immagine aziendale.
Come si può notare, dalle immagini dello schianto mancano i motori. Infatti esaminando la mappa tratta dai rapporti tecnici risulta che i motori si staccarono e si fermarono più indietro rispetto all'aereo.
Ecco un dettaglio ingrandito della mappa precedente, sempre tratta dai rapporti tecnici:
Secondo Airdisaster.com, questo Boeing 757 montava motori Rolls-Royce RB211-535E4, esattamente come il Boeing 757 che colpì il Pentagono.
Un altro rapporto tecnico evidenzia a pagina 38 che la gondola di uno dei motori urtò la recinzione che delimitava l'aeroporto. La recinzione era alta 2,5 metri e composta da rete metallica supportata da pali in acciaio: una soluzione molto simile a quella presente a delimitare il cantiere davanti alla facciata colpita del Pentagono, come si può vedere qui sotto.
Il rapporto nota che "il contatto con la recinzione fu radente e fu danneggiato o distrutto un tratto di circa 100 metri di recinzione. Parti consistenti della gondola n. 2 si staccarono in corrispondenza del punto di collisione con la recinzione".
In altre parole, un impatto con una semplice recinzione di rete metallica, a velocità ben più bassa di quella risultante al Pentagono, è sufficiente ad asportare da una gondola di motore "parti consistenti". Questo è un primo segno che forse i motori d'aereo non sono poi così "potentissimi".
Il rapporto prosegue (pag. 43): "Entrambe le gondole furono ritrovate in pezzi nella parte finale del percorso, compatibilmente con il loro distacco in seguito all'impatto con la recinzione e/o il terreno dopo il cedimento del carrello principale. Entrambi i motori erano stati chiaramente strappati dai rispettivi piloni durante lo scivolamento dell'aereo lungo il campo, terminando la propria corsa alcuni metri prima dell'aereo. Le gondole rimasero attaccate alle ali. Entrambi i motori subirono danni esterni gravi."
Vediamo quali furono questi "danni esterni gravi" ai motori, prodotti non da un impatto ad altissima velocità con un generatore da 18 tonnellate o con una parete rinforzata di un edificio, ma semplicemente dalla collisione con una recinzione e dallo strisciamento sul terreno. Gli originali di queste immagini sono su Airliners.net qui, qui e qui.
Un piccolo inciso: la prima immagine è quella usata da Massimo Mazzucco in Inganno Globale (a circa 27 minuti dall'inizio), quando dice che "I motori, poi, sono due proiettili di acciaio di 4 tonnellate l'uno, talmente compatti che non si disintegrano nemmeno cadendo da 10.000 metri di altezza"). La stessa immagine era finita per un errore di montaggio di Canale 5 nel filmato di debunking preparato dalla redazione di Matrix, come descritto qui. Adesso finalmente so da dove proviene: come al solito, da una situazione che non c'entra nulla, perché come abbiamo visto, il volo Britannia non è affatto caduto "da 10.000 metri di altezza". Fine dell'inciso.
Nella terza fotografia dei motori si nota, a destra, la carenatura del motore.
Confrontiamo questi rottami di motore con la forma di un motore Rolls-Royce RB211-535 usato nei Boeing 757, comprensivo della sua carenatura e con una persona accanto che funga da termine di riferimento dimensionale.
Quando un profano pensa a un motore d'aereo, immagina probabilmente che quest'enorme volume, che stando ai disegni Boeing misura circa 2,6 metri di diametro, sia ripieno di metallo robustissimo ("Non si sfascia neanche..."). Ma la realtà è ben diversa. Infatti in un moderno motore turbofan come l'RB211, all'interno di questa grande carenatura c'è un ampio volume vuoto, in cui fluiscono aria e gas di scarico per la propulsione:
Se togliamo la carenatura, come è avvenuto a causa dell'impatto nel caso del volo Britannia, vediamo che il motore vero e proprio è assai più piccolo della sua carenatura:
Queste foto di un motore di Boeing 777, anch'esso di tipo turbofan, permettono di cogliere quanto sia ampio il volume vuoto all'interno della carenatura:
Osservando le fotografie dell'incidente, si nota subito che nell'urto del volo Britannia è stata strappata via completamente non solo la carenatura, ma anche tutta la parte anteriore del motore vero e proprio, la ventola o fan (sostanzialmente un'elica intubata), di diametro molto più grande rispetto al resto. In pratica, è rimasta soltanto la porzione centrale, ossia lo stadio ad alta pressione con le sue camere di combustione. Questa porzione, pur non trascurabile, è ben più piccola dell'enorme mole che sembrava esservi inizialmente.
Se questo è quello che è successo in seguito ad un impatto con una recinzione seguito da uno strisciamento sul terreno, a velocità relativamente ridotta, durante un atterraggio riuscito male, è ragionevole pensare che in seguito a un impatto frontale ad altissima velocità (850 km/h) contro un generatore da 18 tonnellate e contro due muretti di cemento (quello dello steam vent e quello provvisorio del cantiere), entrambi i motori del Boeing 757 che colpì il Pentagono abbiano subìto una frammentazione paragonabile se non superiore a quella del volo Britannia ancor prima di colpire la facciata del Pentagono.
Un moderno motore d'aereo a reazione turbofan ha insomma dei grandi volumi cavi che dall'esterno non possono essere percepiti, per cui si ha l'impressione che sia molto più massiccio di quanto sia in realtà. L'incidente del volo Britannia dimostra che in caso di impatto anche non estremo, un motore d'aereo, specificamente lo stesso presente sul velivolo che colpì il Pentagono, facilmente si separa dall'ala e viene dilaniato così tanto da lasciarne soltanto il nucleo centrale, che ha dimensioni ben più modeste e un potere di sfondamento minore di quanto suggerisca all'occhio non esperto il suo volume esterno.
Di conseguenza, in queste circostanze sembra perlomeno dilettantesco aspettarsi, per citare ancora Dario Fo, di "vedere, se non altro su questa parete, i fori dei due motori che hanno sfondato" la facciata del Pentagono.
Destrutturazione di un Boeing 757
Altre immagini dell'incidente del volo Britannia permettono di cogliere quanto sia sottile e fragile, in caso d'impatto, la struttura di un aereo, particolarmente quella della sua fusoliera, e quanto sia quindi ridicolo aspettarsi di trovare tronconi di fusoliera o altri grandi pezzi in caso di collisione ad altissima velocità contro un oggetto resistente come il Pentagono o il World Trade Center. In questa sconfortante sequenza, l'aereo viene gradatamente smontato per la rottamazione.
Una fine decisamente inelegante per una macchina abituata a librarsi nel cielo, ma utile per documentare che i luoghi comuni del cospirazionismo, oltre che i dubbi di molti non cospirazionisti, derivano dalla mancata conoscenza dei fatti tecnici che riguardano l'11 settembre.
Avrei bisogno di un piccolo chiarimento:
RispondiEliminaPer gondola (Nacelle nel rapporto) si intende il rivestimento esterno del motore, l'ugello e l'inversore di spinta (per gli ultimi due non sono sicuro sulla traduzione) come vagamente spiegato qui e qui oppure comprende anche altre parti? Un piccolo dizionario sarebbe utile...
Inoltre, l'ottimo articolo, mi ha suscitato una piccola curiosità riguardo al Pentagono: Oltre ai parti di motore e di rotore presentate in questo articolo, sono state trovati resti di gondole che potrebbero essersi staccate in seguito all'impatto con la recinzione metallica?
Un'ultima cosa: Durante i progetti con relativi collaudi degli aerei, sono previsti test di resistenza per i piloni dei motori (che se non ho capito male sono la parte che collega il motore all'ala)? Se si, dove posso trovare questi dati?
Grazie e complimenti per l'ottimo lavoro
A volte...mi sembra di scoprire l'acqua calda. Ci sono dei fatti così oggettivi che dovrebbe essere superfluo sottolinearli. Ciò che intendo dire è che qui non stiamo parlando di opinioni personali, ma di scienza, e quindi di fatti verificabili con facilità. Mi permetto di dare un suggerimento per chiunque, complottisti compresi. Le facoltà di ingegneria sono numerose in Italia e molte delle loro biblioteche sono aperte al pubblico, provate ad entrarci e a leggere qualche libro...certo, la maggior parte dei testi sono proibitivi per i non addetti ai lavori, ma molti libri "introduttivi" di architettura tecnica, di istituzioni di ingegneria aereospaziale, di tecnologia dei materiali o di tecnica delle costruzioni, con un pò di impegno sono leggibili; provateci, scoprirete cose sorprendenti e non solo riguardo l'11/9 :)
RispondiEliminaVerduz,
RispondiElimina"nacelle" è specificamente "the outer casing of an aircraft engine", e "gondola" è "struttura carenata contenente uno o più motori".
Il dizionario IATE dei traduttori tecnici dell'UE usa "gondola" per tradurre "nacelle". Per cui direi che "nacelle" in senso stretto si riferisce soltanto al rivestimento, ma non all'ugello e all'invertitore di spinta. Ma credo che dipenda molto dalla precisione necessaria in base allo specifico contesto.
Che io sappia, non è stato dichiarato pubblicamente il reperimento di gondole, ma come sappiamo i pezzi significativi del B757 sono stati tutti fotografati e catalogati in loco dall'FBI e da fotografi civili. Direi quindi che con tutta probabilità sono stati trovati, ma non presentati al pubblico.
Sui test di resistenza non saprei dirti nulla di preciso: a rigor di logica, visti i test distruttivi condotti su altre parti (per esempio le ali), pare logico presumere che vengaono svolti dei test anche per i piloni dei motori.
Sì, hai capito bene: sono la parte che raccorda il motore all'ala. Non saprei dove dirti di andare a trovare questi dati da fonti pubbliche, mi spiace.
Grazie per tutto il resto.
Ciao,
RispondiEliminain merito alla possibile presenza di parti della gondola, ti segnalo che in questo articolo:
http://urlin.it/10bf5
c'è un'immagine che potrebbe interessarti, oltre alla descrizione di come è fatta la gondola in composito del Bo757-200.
Ciao
Noto che usate con disinvoltura una fotografia oggetto di molte contestazioni.
RispondiEliminapent-rottami-aedrive-1-
cerchione.jpg
Devo concludere che il rigore della ricerca delle fonti vale solo per i complottisti.
Fiorello Umbro,
RispondiEliminati sbagli.
Nessuno ha mai avanzato dubbi sul fatto che quello sia un cerchione rinvenuto al Pentagono. Quindi non vedo cosa ci sia di strano nell'usarlo come confronto con un altre cerchione di un 757.
Vista la scarsa conoscenza che dimostri e considerato che hai letto l'articolo in modo molto superficiale ti invito a moderare i toni e a esprimerti in modo meno strafottente.
"Nessuno ha mai avanzato dubbi sul fatto che quello sia un cerchione rinvenuto al Pentagono".
RispondiEliminaNe sei sicuro?
http://urlin.it/1109c
http://urlin.it/1109d
http://urlin.it/1109e
La foto di cui parlo è questa:
http://urlin.it/110a0
Fiorello,
RispondiEliminasi parlava di dubbi seri, non di illazioni da parte di qualcuno su Luogocomune. Su Luogocomune c'è gente che dubita che la Terra sia rotonda.
L'autenticità della foto è fuori di dubbio perché a noi è arrivata da fonte che ha saputo autenticarsi ma che ci ha chiesto di mantenere l'anonimato (e se tu leggessi Firefight sapresti perché).
Vuoi non crederci? Fai pure. Ti restano tutte le altre prove, testimonianze, perizie. Spiegale.
"L'autenticità della foto è fuori di dubbio perché a noi è arrivata da fonte che ha saputo autenticarsi ma che ci ha chiesto di mantenere l'anonimato"
RispondiEliminaAh, l'operatore della Fema che si trovava lì il 28 settembre, quando le operazioni erano chiuse da una settimana.
Capito.
Ah, l'operatore della Fema che si trovava lì il 28 settembre, quando le operazioni erano chiuse da una settimana
RispondiEliminaEvidentemente non conosci il modo in cui funziona la FEMA e il modo in cui il personale può avere più funzioni ed essere dislocato in modo flessibile. Ma non mi sembra il caso di perdere tempo a spiegartelo, perché stai adottando il solito approccio: focalizzare l'attenzione su un microdettaglio pensando che se trovi una discrepanza questo invalidi tutto.
Eh no, Fiorello, il complesso di prove intorno all'11/9 non si regge su un'unica fotografia. E' costituito da tanti elementi indipendenti. Ne ritieni invalido uno? Restano tutti gli altri. Testimoni oculari dell'impatto, testimonianze dei soccorritori, testimonianze dei controllori di volo, reperti, perizie... e il piccolo particolare che i passeggeri del Volo 77 sono scomparsi. Devi riuscire a smentirli tutti e dare una spiegazione alternativa coerente e compatibile con i fatti accertati. Ci riesci?
Preferibilmente senza teorizzare che tutti i pompieri e i soccorritori siano imbecilli o bugiardi prezzolati, s'intende.
Ciao,
RispondiEliminati rispondo volentieri perchè è il caso di fare un po' di chiarezza delle vere e proprie cretinate scritte dai complottisti.
L'autore della fotografia NON è la persona che i complottisti ritengono.
La persona che ha diffuso su internet l'immagine (nickname Martial) non è l'autore della fotografia.
La persona da cui Martial ha avuto l'immagine, che è la persona con cui sono in contatto, NON è l'autore dell'immagine ma un testimone oculare di quando l'immagine è stata scattata.
L'autore dell'immagine, a detta del testimone, è persona che aveva un determinato incarico e che vuole mantenere l'anonimato.
Il testimone ritiene che l'immagine possa essere stata scattata il 28 settembre 2001, ma questa data ha fatto scattare l'ira complottista, perchè costoro sostengono che la FEMA aveva smobilizzato le squadre di soccorso in data 21 settembre.
Quello che i complottisti non dicono, è che sia prima che dopo l'arrivo e la partenza ufficiale delle task force, uomini della FEMA erano comunque presenti sulla scena del Pentagono, perchè l'appartenenza alla FEMA non è esclusiva, per cui pompieri e poliziotti possono essere presenti per motivi istituzionali e, nel contempo, appartenenere alla FEMA.
Il fatto che il 21 settembre le TF della FEMA fossero state smobilizzate significa solamente che come unità operativa le squadre non erano più presenti, ma loro uomini erano comunque sul posto.
Per quanto mi riguarda il discorso sulla originalità della fotografia NON è mai stato messo in dubbio, se non appoggiandosi alla possibile data di scatto citata dal testimone.
La cosa che lascia perplesso, infatti, è che mi viene contestato il fatto che l'immagine non sia inedita, cosa che a me non crea alcun problema, tanto è vero che io stesso segnalai la sua presenza su altri siti complottisti, mentre si sorvola su quello che l'immagine rappresenta: rottami di Bo757 nel corridoio carrozzabile del Pentagono.
Ciao
Henrry62,
RispondiEliminaGrazie per il link. Interessantissimo e ricco di collegamenti utili.
Ciao Verduz,
RispondiEliminati ringrazio.
A presto
Aggiungerei un'altra informazione: i motori sono collegati ai piloni mediante due o tre bulloni che sono dimensionati in modo da cedere in caso di vibrazioni violente del propulsore (ad es. in caso di ingestione di corpi estranei), in modo da provocare il distacco del motore prima che le vibrazioni possano danneggiare la struttura dell'ala. Senza un motore l'aereo dovrebbe riuscire ad atterrare in emergenza.
RispondiElimina