2006/08/09

Complottista sarà lei

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione iniziale.

C'è molta gente che si offende perché uso il termine "complottista". No, Paolo, mi dicono: dovresti chiamarli "ricercatori", "scettici" o in un altro modo meno polemico.

Mi dispiace per gli offesi e i risentiti, ma "ricercatore" è colui che ricerca. I complottisti, invece, non ricercano: si limitano a ripetere a pappagallo le stupidaggini sparate dai loro guru. Il transponder non si può spegnere in volo! (si può, ed ecco cosa succede). Il carrello degli aerei scende automaticamente! (non è vero) Il buco al Pentagono è troppo piccolo! (no)

I complottisti non sperimentano: nessuno di loro analizza le foto e misura, per esempio, la breccia al Pentagono per controllare se per caso un Boeing 757 ci sta. Nessuno di loro va in auto davanti al Pentagono per vedere se esiste davvero la "collina" di dieci-quindici metri che renderebbe impossibile la manovra dei dirottatori (Inganno globale, 00:25:00).

E non sono neppure "scettici", perché non dubitano mai delle teorie inverosimili che abbracciano. Le bobine di cavo davanti alla breccia al Pentagono? Sono sempre state dove si trovano nelle foto post-impatto, dicono, come sentinelle di pietra davanti al portone del castello, ergo non può essere passato di lì un aereo di linea. Hanno foto che confermano che le bobine erano già in quella posizione prima dell'11 settembre? No. Si chiedono mai se per caso quelle bobine contorte, piegate, conficcate violentemente nel terreno possono essere state scaraventate verso la breccia e danneggiate proprio dal passaggio dell'aereo? No.

Ma soprattutto il termine "complottista" è meritato per una forma mentis ben precisa che rasenta la paranoia. Invece di ragionare, dubitare e ricercare, invece di proporre ipotesi, il complottista vede complotti e trame oscure in ogni cosa, anche la più banale (non è una tenda: è un contenitore che racchiude "qualcosa che noi non dovevamo vedere" (Inganno Globale, 00:30:05)) ed è inossidabilmente convinto dell'esistenza del complotto. O di più complotti, orditi da una mano espertissima che sa installare di soppiatto gli esplosivi per demolire due torri di 400 metri e poi inciampa miseramente sbagliando le dimensioni del cratere a Shanksville.

Quando gli viene smontata una delle sue teorie, il complottista dice "Ah, Paolo, ma tu non cogli il quadro generale". Non gli viene mai il dubbio che il quadro generale potrebbe essere composto da altre teorie altrettanto sballate.

Quando gli viene chiesto di dare una fonte per le proprie affermazioni, il complottista non fa il gesto razionale di fornirla, come farebbe un ricercatore degno di questo nome: fa il vago e cambia discorso. Se lo si riporta al discorso di partenza, il complottista, pur di non rispondere, passa all'insulto personale e alle minacce.

Per esempio, ecco come Massimo Mazzucco ha risposto un paio di giorni fa alla mia semplice richiesta di rispondere a una singola, semplice domanda fornendomi una fonte precisa per i dati che cita quando teorizza una strettissima sincronizzazione dei voli dirottati in Inganno globale (00:11:43):

visto che insisti a rompere le scatole ben oltre i limiti dell'indecenza umana (quelli della decenza ormai li hai superati da molto tempo), ti dico anche che entro fine agpsto usciranno anche molte altre cose che ti riguardano da vicino.

STAI TRANQUILLO, PAOLO, CHE ORA DI SETTEMBRE LUOGOCOMUNE AVRA' CHIARITO TUTTO QUELLO CHE DEVE CHIARIRE NEI CONFRONTI DI PAOLO ATTIVISSIMO. TUTTO, E DI PIU'.




Di risposta alla mia domanda, ovviamente, manco l'ombra.

Questo è quello che intendo per complottista: il rifiuto totale di ogni dialogo costruttivo. Ed è per questo, e per tanti altri casi come questo, che continuerò a usare senza esitazioni questo termine. Chi vuole offendersi s'offenda: la gente seria si rimbocchi le maniche e cominci a lavorare, se vuole guadagnarsi l'appellativo di ricercatore.

Coi dubbiosi si può ragionare, collaborare e scoprire insieme cose nuove (Scott Bingham è un grandissimo esempio), perché di cose da capire e chiarire ce ne sono senz'altro; coi Veri Complottisti, invece, non c'è verso.

1 commento:

  1. bah, credo che letteralmente complottista dovrebbe essere chi esegue il complotto (chi segue teorie complottiste dovrebbe essere il complottologo)...quindi dovrebbe essere Bush complottista.
    Ma a ben vedere l'odio richiamato dalle teorie di Chomsky e di Meyssan ha infiammato il medioriente mandando molti come carne da macello al fronte (ha favorito il terrorismo), quindi complottista (almeno indiretto) è chi divulga le teorie complottiste.
    Poi qual'ora un "complottista" in senso lato rinunci alle tesi del complotto in senso stretto viene additato come complottista (left gatekeeper)...(noti sono poi i finanziamenti "occulti" ai server liberi...che liberi non sono pro complottismo...quale complottismo, è difficile dirlo Indymedia e Soros)

    o.O

    Aspettare mi racapezzo col discorso...

    L'unico ad essere veramente complottista in fin dei conti è chi se ne frega della questione...
    Con la quantità di materiale che viene scritto a riguardo del 911 è praticamente impossibile che se ne freghi della faccenda...quindi nasconde qualcosa!...hahaha....

    Saluti.

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