Queste sono le risposte sintetiche ai dubbi più ricorrenti a proposito del Volo 77, il Boeing 757 dirottato e lanciato contro il Pentagono alle 9:37 dell'11 settembre 2001. Per gli approfondimenti si possono leggere gli articoli indicati nei link qui sotto oppure si può cercare in questo blog usando la casella di ricerca qui a destra.
2.2. La mancata intercettazione
2.2.1. Il Pentagono è dotato di batterie antiaeree? Se sì, perché non intervennero?
Non esistono batterie antiaeree al Pentagono: sono un'invenzione dei complottisti, che in tutti questi anni non sono ancora riusciti a indicare dove sarebbero di preciso o a documentarne in alcun modo l'esistenza.
Alcuni di loro sostengono che non si possono indicare perché sono segrete, ma esistono perché erano "previste dal trattato ABM del 1972" (Giulietto Chiesa). In realtà il trattato ABM riguarda il piazzamento di missili progettati per abbattere i grandi missili balistici nemici, che non c'entrano nulla con i missili antiaereo e non sono usabili per abbattere un aereo in avvicinamento a bassa quota.
Non solo: il trattato ABM vide la costruzione di una sola batteria da entrambe le parti. Quella sovietica fu messa a difesa di Mosca, e la sua ubicazione è stranota (dettagli); quella statunitense non fu collocata a difesa del Pentagono, ma a protezione della base aerea di Grand Forks, nel Nord Dakota.
Inoltre non ha mai avuto senso collocare batterie antiaeree a difesa del Pentagono, dato che si sapeva che l'edificio era un bersaglio dei missili nucleari sovietici (dettagli).
2.2.2. Se nessun aereo può avvicinarsi al Pentagono senza essere intercettato e abbattuto, come fu possibile farlo l'11 settembre?
Non è vero che gli aerei non possono avvicinarsi. Gli aerei civili passano in fianco al Pentagono tutti i giorni, perché c'è un aeroporto civile, il Reagan, a 1200 metri dall'edificio. Ci sono fotografie del Pentagono prese da aerei da turismo prima dell'11/9, da distanza ravvicinatissima. Questi aerei da turismo non furono né intercettati né tanto meno abbattuti. Eccone un esempio qui sotto, datato 25 agosto 2001, pochi giorni prima degli attentati.
2.2.3. La versione ufficiale dice che l'aereo scomparve dai radar per 36 minuti. Cosa accadde in quel periodo? E se l'avessero fatto atterrare e sostituito con un aereo radiocomandato?
In realtà l'aereo non uscì mai dalla copertura radar. Se si legge bene il Rapporto della Commissione 11/9, si scopre che non dice affatto che l'aereo uscì dalla copertura: dice che i controllori non riuscirono a identificarlo sui propri schermi per 36 minuti. Era sugli schermi, ma i controllori non sapevano quale puntino, fra i tanti, fosse l'aereo che cercavano. L'esame a posteriori dei tracciati dimostra che l'aereo rimase sempre nel raggio dei radar militari e/o civili, come mostrato dal grafico qui sotto, che mostra tutto il tracciato rilevato dai radar militari: l'interruzione, durata 19 minuti (non 36), è coperta dai radar civili (dettagli; altri dettagli).
In ogni caso non c'è alcuna prova di questa fantomatica sostituzione: i cospirazionisti chiedono prove su prove della "versione ufficiale", ma non sono affatto così esigenti a proposito delle proprie teorie.
E se l'aereo è stato sostituito, come ci sono arrivati al Pentagono i resti e gli effetti personali dei suoi passeggeri, testimoniati dai pompieri civili che prestarono i soccorsi?
2.2.4. Il ministro dei trasporti Mineta riferì che un addetto disse a Cheney che l'aereo si stava avvicinando al Pentagono e chiese conferma degli ordini; Cheney gli rispose nervoso che gli ordini erano invariati. Quali erano questi ordini? Di non abbatterlo?
No. La conversazione udita da Mineta si riferisce al Volo 93, caduto in Pennsylvania, che si pensava ancora in volo e diretto verso Washington. Non può essere altrimenti, vista l'ora alla quale avvenne. L'addetto stava descrivendo la rotta e velocità stimate dell'aereo. Lo ha chiarito anche Mineta stesso (dettagli).