2024/04/02

Chi è Omar al-Bayoumi: cosa emerge dai documenti desecretati dall'FBI

di Leonardo Salvaggio

Tra il 2021 e il 2022 l'FBI ha desecretato una considerevole mole di documenti riguardanti l'indagine federale sull'11/9 a seguito dell'Ordine Esecutivo 14040 firmato dal Presidente Biden in occasione del ventennale degli attentati. Tra i documenti desecretati ce n'è uno che contiene informazioni sulla vita personale di Omar al-Bayoumi, l'agente dei servizi segreti sauditi che offrì aiuto logistico e finanziario ai dirottatori al-Mihdhar e al-Hazmi durante la loro permanenza in California, che aggiunge molte informazioni riguardo a quanto era noto in precedenza. Le informazioni riportate sono state raccolte dall'FBI, dal Mabahith (il servizio segreto saudita) e da Scotland Yard (in quanto al-Bayoumi si traferì nel Regno Unito dopo l'11/9).

Omar al-Bayoumi in un video trovato nella sua casa di Birmingham

Il nome completò dell'uomo è Omar Ahmed Mustafa al-Bayoumi ed è nato nel 1957 a Hajrah, in Arabia Saudita,  circa 150 chilometri a sud di Jeddah. Alcune informazioni come il giorno della nascita e il social security number rimangono censurati anche nel documento desecretato.

Dal 1977 al-Bayoumi iniziò a lavorare presso la Presidency of Civil Aviation, l'ente governativo che regola il traffico aereo civile in Arabia Saudita, con vari incarichi amministrativi. Nel 1988 conseguì una lauera di primo livello (bachelor's degree) in Scienze Amministrative alla King Abdulaziz University di Jeddah.

Omar al-Bayoumi entrò per la prima volta negli Stati Uniti l'8 gennaio del 1993, dal documento non si evince quanto tempo ci stette. Ritornò negli USA nel 1995 e da subito si stabilì a San Diego, ufficialmente il motivo del suo trasloco negli USA era l'intenzione di studiare l'inglese alla San Diego State University. Al-Bayoumi si iscrisse anche alla West Coast University e quando questa chiuse per problemi economici si iscrisse alla United States International University dove prese la laurea magistrale (master's degree) in International Business Administration nel 1997.

A San Diego, dove viveva con la moglie e i quattro figli, cambiò due residenze tra il 1995 e il 1999 prima di spostarsi ai Parkwood Apartments dove in seguito avrebbe trovato alloggio anche per i due dirottatori. Durante tutto il periodo di permanenza negli USA, al-Bayoumi riceveva lo stipendio dalla Dallah Avco, un appaltatore della Presidency of Civil Aviation che gli erogava anche aiuti economici per pagarsi i trasporti e l'affitto.

Dopo aver preso la laurea magistrale, al-Bayoumi si iscrisse alla Keller Graduate School dove frequentò il corso per la certificazione da Certified Public Accountant ma non completò gli studi.

Al-Bayoumi era inoltre il supervisore delle infrastrutture della moschea al-Madina al-Munawarah di El Cajon per il quale non veniva pagato, essendo un'attività volontaria, nonostante avesse un ufficio presso la moschea stessa.

Omar al-Bayoumi

L'uomo finì sotto l'attenzione dell'FBI per la prima volta nel 1998 quando ricevette un pacco sospetto da uno stato mediorientale, l'indagine si chiuse nel 1999 in quanto non c'erano gli estremi per ritenerlo pericoloso.

Al-Bayoumi tornò in Arabia Saudita dal marzo al maggio del 2000, quindi tornò a San Diego e alla fine del 2000 si trasferì a Birminghman, nel Regno Unito, per conseguire un dottorato di ricerca alla Aston University. Al-Bayoumi fu arrestato da Scotland Yard il 20 settembre del 2001 e rimase in custodia fino al 28 dello stesso mese quando la polizia inglese dovette rilasciarlo, non avendo trovato evidenze di attività criminali a suo carico. Rimase in Inghilterra fino ad agosto del 2002, quando tornò in Arabia Saudita stabilendosi a Jeddah. In Arabia Saudita venne interrogato dal Mabahith nel 2002 e dall'FBI nel 2003.

Da allora di questo personaggio si sono perse le tracce ed è probabile che viva ancora in Arabia Saudita. In ogni caso Omar al-Bayoumi rimane il più grande mistero dell'11/9. Purtroppo la poca luce gettata dalla documentazione desecretata dall'FBI non basta, ed è ancora buio fitto sul perché abbia aiutato i terroristi e su quali fossero le intenzioni del governo saudita che gli assegnò questo incarico.

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