La prima parte di questo articolo è disponibile qui.
Una volta individuata la sede per la realizzazione, la Port Authority iniziò a cercare locatari per il complesso. La prima agenzia ad essere contattata nel 1962 fu lo United States Custom Service (il servizio federale delle dogane) che avrebbe costituito un primo occupante il cui prestigio ne avrebbe attirati altri e che al contempo non era soddisfatta della sede che occupava; al tempo infatti la sede dell'agenzia era l'Alexander Hamilton U.S. Custom House, poco distante dalla sede designata del World Trade Center, considerata troppo piccola e vetusta. La Port Authority, mentre si impegnava a trovare locatari nelle agenzie statali, chiese anche aiuto allo stato di New York affinché ricercasse aziende private a cui affittare lo spazio.
Lower Manhattan nei primi anni 60. |
Nel dicembre del 1962 anche il presidente John Fitzgerald Kennedy tenne un discorso all'Economic Club di New York (organizzazione non profit dedita alla discussione di problemi economici, sociali e politici) in cui spese parole di elogio verso il World Trade Center. Grazie anche al vigore dato dal discorso presidenziale, la Port Authority riuscì nei tre anni successivi ad affittare lo spazio del complesso ad alcuni uffici dello stato di New York, ad aziende private tra cui molte banche e anche allo United States Custom Service.
Al fine di attirare più compagnie private, i direttor della Port Authority Guy Tozzoli e Austin Tobin capirono che il modo migliore di aumentare il prestigio del complesso sarebbe stato renderlo il più grande al mondo. Al tempo l'edificio più vasto del mondo era il Pentagono, con i suoi seicento mila metri quadri, la Port Authority decise quindi che il nuovo complesso sarebbe stato di oltre novecento mila metri quadrati di spazio.
Per il disegno degli edifici, Tobin e Tozzoli non diedero l'incarico ai tre architetti che erano stati coinvolti nello studio di fattibilità, ma incaricarono l'architetto Minoru Yamasaki di Seattle, figlio di immigrati giapponesi. Fino ad allora l'edificio più alto realizzato da Yamasaki era il Michigan Consolidated Gas Company di Detroit, alto trenta piani. Vista la scarsa esperienza in grattacieli, l'architetto pensò sulle prime che l'offerta della Port Authority di duecentottanta milioni di dollari fosse un errore di battitura: chiarito l'equivoco, Yamasaki accettò l'incarico. L'architetto di Seattle sarebbe stato aiutato dallo studio Emery Roth & Sons, fondato dallo stesso Emery Roth, che era figlio di immigrati ebrei ungheresi, a New York.
Yamasaki fu il primo a proporre l'idea di una coppia di edifici uguali con una piazza tra di loro che fungesse da luogo di aggregazione, perché, disse l'architetto, l'unica alternativa sarebbe stato un complesso di tanti edifici alti e larghi che avrebbero ricordato le case popolari. Dapprima Yamasaki propose una coppia di edifici di ottanta piani, ma così facendo non avrebbe soddisfatto il requisito di creare il complesso più vasto del mondo in termini di metratura. Yamasaki dovette quindi aumentare l'altezza delle torri che stava disegnando, ma si trovò davanti un nuovo problema: gli ascensori. Infatti palazzi molto alti richiedono molti e larghi ascensori che portano via spazio disponibile per gli uffici. I progettisti allora adottarono una soluzione che all'epoca era stata utilizzata solo per il John Hancock Center di Chicago che era in fase di realizzazione in quegli stessi anni, cioè aggiunsero al progetto dei piani intermedi a un terzo e due terzi di altezza chiamati Sky Lobbies dove si fermavano degli ascensori più grandi che non si fermavano ai piani intermedi e da cui si potevano prendere degli ascensori locali che andavano ai singoli piani. Questo accorgimento consentì a Yamasaki di arrivare a centodieci piani di altezza.
Schema di funzionamento degli ascensori. Fonte: NIST. |
Il progetto originale, che comprendeva le Torri Gemelle e i quattro palazzi più piccoli, fu svelato per la prima volta il 18 gennaio del 1964 durante una conferenza stampa al New York Hilton alla presenza di rappresentanti dei governi degli stati di New York e New Jersey e dei comuni di New York, Jersey City e Hoboken (città del New Jersey che si affaccia sul fiume Hudson). Secondo alcuni racconti, come sosteneva ad esempio il New York Times all'epoca, la piazza al centro del complesso era ispirata a quella di San Marco a Venezia, secondo altri era invece ispirata a quella della Mecca anche per via della sua struttura circolare. Yamasaki aveva comunque esperienza di architettura orientale, avendo realizzato anche l'aeroporto di Dhahran insieme al gruppo industriale della famiglia bin Laden (proprio quello fondato dal padre di Osama bin Laden).
Il disegno iniziale delle Torri si attirò da subito molte critiche: da quelle estetiche, a quelle di chi pensava che i due palazzi avrebbero creato problemi alla migrazione degli uccelli. Ma l'opposizione più aspra venne dall'imprenditore Lawrence Wien, proprietario dell'Empire State Building, il quale temeva che l'eccesso di spazio affittabile ne avrebbe fatto crollare i prezzi e ovviamente anche il palazzo che amministrava perdesse prestigio. Wien fondò il Committee for a Reasonable World Trade Center (Comitato per un World Trade Center ragionevole) che includeva i costruttori Harod Uris, fondatore della Uris Building Corporation, ed Erwin Wolfson, che aveva da pochi anni realizzato il Pan Am Building, oggi noto come MetLife Building.
Modello originale del 1964, oggi conservato al 9/11 Memorial Museum. Fonte: Wikipedia. |
La diatriba tra la Port Authority e il comitato portò a uno stallo di due anni, e nel 1966 Wien trovò un potente alleato nel neoeletto sindaco di New York John Lindsay che sosteneva che la città di New York non avesse un adeguato livello di coinvolgimento nella progettazione e che la Port Authority dovesse limitare il proprio ambito al porto ai trasporti. Sotto a questi due problemi se ne celava ovviamente un terzo di fondamentale importanza: le tasse che la Port Authority doveva pagare alla citta di New York. Le due parti raggiunsero un accordo nell'agosto del 1966. La Port Authority avrebbe pagato alla città parte degli introiti degli affitti; inoltre la città avrebbe costruito il Manhattan Cruise Terminal (terminal navale a Midtown) e la Port Authority avrebbe invece costruito il South Brooklyn Marine Terminal (terminal navale a Brooklyn).
La terza parte di questo articolo è disponibile qui.
Fonti:
- Twin Towers: The Life of New York City's World Trade Center di Angus Kress Gillespie, 2002
- Up from Zero: Politics, Architecture, and the Rebuilding of New York di Paul Goldberger, 2004
- City in the Sky: The Rise and Fall of the World Trade Center di James Glanz ed Eric Lipton, 2003
- The World Trade Center: A Modern Marvel: 1973-2001 di History Channel, 2002
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