di Leonardo Salvaggio
Secondo quanto riportato dal New York Times alcuni ufficiali di non meglio precisate agenzie di intelligence statunitensi avrebbero comunicato che il 7 agosto scorso è stato ucciso in Iran il terrorista di al-Qaeda Abdullah Ahmed Abdullah, noto anche con il nome di guerra di Abu Muhammad al-Masri. L'uomo sarebbe anche stato il secondo leader più alto di al-Qaeda dietro a Ayman al-Zawahiri, anche se lo stesso titolo è stato attribuito anche a Abu Muhsin al-Masri, ucciso a ottobre in Pakistan.
L'uomo è stato ucciso per le strade del distretto Pasdaran di Tehran intorno alle nove di sera mentre si spostava sulla sua Renault L90 bianca (modello venduto in Europa come Dacia Logan), quando è stato affiancato da due uomini su una moto che lo hanno ucciso con cinque colpi di pistola. Gli esecutori dell'operazione sono agenti israeliani che agivano per conto degli Stati Uniti. L'uomo è morto insieme alla figlia Miriam, moglie del deceduto Hamza bin Laden, figlio di Osama. Al-Masri era stato uno degli organizzatori degli attentati contro le ambasciate americane in Africa nel 1998 ed è sulla lista dei terroristi più ricercati dell'FBI dalla sua creazione nel 2001.
Ciò che non è ancora chiaro è perché l'Iran offrisse protezione a un leader di al-Qaeda, che secondo l'intelligence USA si nascondeva lì dal 2003, visto che il governo di Tehran è sempre stato uno strenuo oppositore dell'organizzazione fondata da Osama bin Laden; il primo è infatti una teocrazia sciita, mentre la seconda è un gruppo jihadista sunnita.
Dapprima, quando si sparse la notizia della sparatoria, i media Iraniani riportarono che l'uomo morto nell'incidente era un professore universitario libanese di storia chiamato Habib Daoud legato a Hezbollah. Per quanto questa versione potesse sembrare plausibile, i media libanesi indagarono e chiarirono che non esisteva nessun professore con quel nome; inoltre gli agenti israeliani sono soliti non colpire Hezbollah per evitare di causare guerre. Uno degli ufficiali dell'intelligence consultati sostiene che Habib Daoud possa essere uno pseudonimo di al-Masri datogli dal governo iraniano come copertura.
La spiegazione più probabile avanzata dal New York Times è che Tehran abbia offerto protezione al alcuni leader di al-Qaeda per avere in cambio la garanzia che l'organizzazione jihadista non colpisca in Iran.
Per ora non ci sono conferme ufficiali dell'uccisione del miliziano né da parte degli USA, né di Israele, né dell'Iran. Quest'ultimo al contrario ha smentito l'uccisione di al-Masri definendo la ricostruzione del New York Times come uno scenario da Hollywood. Al momento le informazioni sono quindi lacunose e provengono da una sola fonte.
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