Le Torri Gemelle del World Trade Center svettarono nello skyline di Lower Manhattan per tre decenni, soppiantando come simbolo della città molti edifici iconici preesistenti, come l'Empire State Building, la Statua della Libertà, il Chrysler Building e il Rockefeller Center. La loro costruzione durò dal 1968 al 1973, ma la loro realizzazione affonda le proprie radici fino agli anni quaranta, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Lower Manhattan nel 1947. Fonte: New York State Archives |
Già negli anni 30 Lower Manhattan, la punta meridionale di Manhattan, vide una significativa crisi economica, perché il centro nevralgico della città si stava spostando verso Midtown, la zona centrale, che per i lavoratori provenienti dal Queens, dal New Jersey o dal nord dello stato di New York era più facilmente raggiungibile rispetto alla zona a sud dove si trova Wall Street. Per rilanciare l'economia della zona, e per iniziare un periodo di floridi scambi commerciali con l'Europa che stava risorgendo dalla guerra, lo stato di New York creò nel 1946 l'agenzia statale World Trade Corporation che aveva lo scopo di valutare la fattibilità della realizzazione di un world trade center (centro del commercio mondiale) a Lower Manhattan. L'agenzia in pochi mesi propose un progetto che vedeva la costruzione di ventuno edifici in un'area di dieci isolati, tuttavia non fu ritenuto sostenibile dal punto di vista economico, e quindi l'idea della costruzione del World Trade Center fu accantonata e nel 1949 la World Trade Corporation venne chiusa.
Fu solo verso la fine degli anni 50 che David Rockfeller, all'epoca vicepresidente della Chase Manhattan Bank, tentò nuovamente di risvegliare l'economia dell'area attorno a Wall Street commissionando allo studio Skidmore, Owings & Merrill la nuova sede della banca che presiedeva. Curiosamente uno degli edifici che contribuì allo sviluppo economico di Midtown a discapito di Lower Manhattan fu proprio il Rockefeller Center, ultimato nel 1939 e commissionato da John Rockefeller, padre di David. Il palazzo voluto da David Rockefeller aprì i battenti nel 1960 con il nome di One Chase Manhattan Plaza (in seguito cambiò nome in 28 Liberty Street nel 2013), ma attirò meno affittuari del previsto, e quindi diede solo una piccola spinta alla ripresa economica, che non bastò a invertire le sorti dell'area.
Nel 1958 Rockefeller aveva fondato la Downtown-Lower-Manhattan Association, associazione che aveva come scopo il rilancio dell'area, a cui diede l'incarico di commissionare allo studio Skidmore, Owings & Merrill un progetto che realizzasse il loro mandato. Lo studio produsse una prima proposta per la realizzazione di un complesso di edifici sulla costa est di Manhattan, appena a sud del ponte di Brooklyn. Nelson Rockefeller, governatore dello stato di New York e fratello di David, propose che fosse la Port Authority di New York e New Jersey (nata nel 1921 allo scopo di gestire le infrastrutture dei trasporti nella zona del porto) a realizzare il progetto, in modo anche da sgravare i conti dello stato dalla costruzione di un complesso di tali dimensioni. Nelle prime settimane del 1961 il direttore generale della Port Authority Austin Tobin commissionò al proprio collaboratore Richard Sullivan la redazione di uno studio di fattibilità, il documento intitolato A World Trade Center in the Port of New York fu redatto in meno di un mese e inviato al sindaco di New York e ai governatori di New York e New Jersey.
Proposta originale per la costruzione del WTC sulla costa orientale. Fonte: Wall Street: A Pictorial History di Leonard Louis Levinson del 1961. |
Tuttavia Rockefeller non poteva incaricare la Porth Authority della realizzazione senza coinvolgere nella decisione il governatore del New Jersey Robert Meyner, perché la Port Authority è un ente trans-statale. Meyner si dimostrò interessato al progetto solo nel caso in cui ci fossero stati vantaggi anche per il suo stato; Mayner aveva particolare interesse nella linea ferroviaria Hudson & Manhattan Railroad (oggi nota come PATH) che molti abitanti dei New Jersey utilizzavano per spostarsi per lavoro a Manhattan e che versava in condizioni di degrado. Meyner allora propose, e ottenne dopo mesi di trattative, che la Port Authority acquistasse la Hudson & Manhattan, con la promessa di lauti investimenti, e accettò la proposta di Rockefeller per la costruzione del World Trade Center.
Nel 1962 Richard Hughes subentrò a Mayner come governatore del New Jersey e lo stesso anno i due governatori e Tobin decisero di spostare la sede designata alla costruzione del complesso sulla costa occidentale di Manhattan, in un area trapezoidale che fosse più vicina al New Jersey e che includeva anche una stazione dell'Hudson & Manhattan. Tobin ottenne anche che la linea ferroviaria cambiasse nome in PATH, Port Authority Trans-Hudson, nome che conserva ancora adesso. La scelta della nuova sede non fu comunque priva di conseguenze, perché il lotto di terra dove avrebbe dovuto sorgere il complesso era fino ad allora denominato Radio Row ed era sede di oltre trecento attività commerciali e industriali, più di mille uffici e vi abitavano circa cento persone.
La zona di Radio Row nel 1936 in una foto di Berenice Abbott. |
I commercianti e gli imprenditori dell'area si riunirono e avviarono una lunga causa legale contro la Port Authority, il cui progetto prevedeva l'esproprio dell'area e lo spostamento in altre zone delle attività di Radio Row. Dopo una lunga disputa legale tra vari tribunali, nel 1963 la corte d'appello di New York permise l'esproprio purché la Port Authority aiutasse le attività di Radio Row a trovare una nuova sede. Lo stesso anno il consorzio di Radio Row si appellò alla Corte Suprema degli Stati Uniti che rigettò la causa, in quanto non c'erano i requisiti perché passasse a una corte federale.
La seconda parte di questo articolo è disponibile qui.
Fonti:
- Twin Towers: The Life of New York City's World Trade Center di Angus Kress Gillespie, 2002
- Up from Zero: Politics, Architecture, and the Rebuilding of New York di Paul Goldberger, 2004
- City in the Sky: The Rise and Fall of the World Trade Center di James Glanz ed Eric Lipton, 2003
- The World Trade Center: A Modern Marvel: 1973-2001 di History Channel, 2002
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