di Hammer. La prima parte di questo articolo è disponibile qui.
Si ringrazia Mr Olo per la consulenza sul francese
Nel 2006 la casa editrice di Bucarest Editura ALL ha pubblicato una traduzione in rumeno del 9/11 Commission Report con il titolo 11 Septembrie 2001: Raportul final al comisiei americane de anchetă privind atacurile teroriste asupra Statelor Unite ale Americii. Gli autori della traduzione sono Gabriel Tudor, Radu Trif, Lena Călinoiu, Florin Sicoie e Simona Ceauşu.
Il testo è integrale, comprensivo di prefazione e note per ogni capitolo. Tuttavia manca una nota all'edizione rumena e non è quindi spiegato il motivo per cui la copertina sotto il titolo riporti la scritta Ediţie autorizată (Edizione autorizzata) sebbene il sito ufficiale della commissione chiarisca che nessuna traduzione può essere considerata ufficiale o autorizzata. La spiegazione più ovvia è che i traduttori abbiano banalmente riportato e tradotto la dicitura Authorized Edition che si trova sulla copertina dell'edizione in inglese sulla banda rossa.
In francese esistono due traduzioni del 9/11 Commission Report. La prima di queste è stata pubblicata dalla casa editrice Éditions des Équateurs con il titolo 11 Septembre: Rapport de la Commission d'Enquête. I traduttori del testo sono Josée Begaud, Alain Clément, Bérénice de Foville, Nordine Haddad, Géraldine Lenoir, Denise Luccioni, Christian Muguet e Emmanuelle Sandron.
Anche in questo caso la traduzione del testo principale è completa, ma mancano le note. Tuttavia il testo include alcune delle immagini del testo originale, quali le foto dei diciannove dirottatori, quella di Khalid Sheikh Mohammed e i disegni delle rotte percorse dai quattro voli dirottati. Il libro è introdotto da una prefazione di François Heisbourg che al tempo era presidente dell'istituto di ricerca britannico International Institute for Strategic Studies e che negli anni ha pubblicato molti libri su al-Qaeda e sul terrorismo internazionale.
Heisenburg spiega come l'11/9 sia stato un evento senza precedenti, così come anche lo sforzo della commissione d'inchiesta nel ricostruire gli eventi che hanno portato a un attacco così catastrofico è un evento rarissimo. Heisenburg cita come unico precedente l'indagine svolta dal governo Israeliano per capire la cause dell'attacco a sorpresa subito nell'ottobre del 1973 dall'esercito del loro paese da parte di Egitto e Siria.
Heisenburg riassume quindi velocemente i contenuti del rapporto, specificando che la commissione stessa ha smentito la presenza di legami tra bin Laden e Saddam Hussein, punto sulla quale la Casa Bianca insistette per anni per giustificare l'intervento militare in Iraq. In ultimo l'autore considera che le conclusioni a cui giunge la commissione devono essere utili anche per i lettori europei e non solo per quelli americani, perché il terrorismo minaccia anche l'Europa e le scelte politiche e amministrative per contrastare i movimenti jihadisti devono essere prese anche nel vecchio continente.
La seconda traduzione in francese è stata pubblicata nel 2005 dalla casa editrice Alban, il volume è intitolato 11 septembre 2001: Rapport final de la Commission Nationale sur les Attaques Terroristes Contre les Etats-Unis (un'anteprima è disponibile su Google Books) ed è stato tradotto da Tatiana Pruzan e Nathalie Quintin. Il testo principale è completo, ma anche in questo caso mancano le note. Il volume è aperto da una lunghissima introduzione (oltre venti pagine) del giornalista di France 24 Loïck Berrou. Nel suo lungo testo Berrou narra la storia della commissione a partire dalla sua fondazione dovuta alla necessità di chiarire le modalità con cui sono stati organizzati gli attentati e le responsabilità di chi ha omesso i controlli necessari; l’autore cita come casi analoghi che hanno portato alla nomina di commissioni d’inchiesta l’attacco a Pearl Harbor, l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy e l'Irangate.
Berrou racconta di come inizialmente il presidente designato fosse Henry Kissinger, il quale rinunciò all'incarico poco dopo la nomina per essere sostituito dall'ex governatore del New Jersey Thomas Kean e dall'ex membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato dell'Indiana Lee Hamilton. Il giornalista spiega poi come la commissione ha agito, ascoltando le deposizioni di testimoni a vari livelli per ricostruire quanto accaduto. Berrou riflette anche sulle conseguenze geopolitiche dell’11/9 e su come la guerra preventiva in Iraq abbia compromesso le relazioni internazionali degli Stati Uniti. In ultimo, osserva Berrou, l’11/9 è un esempio lampante di quali conseguenze possa avere la mancata collaborazione tra agenzie investigative e che la riforma di questi enti deve necessariamente superare le naturali resistenze.
La terza parte di questo articolo è disponibile qui.
Si ringrazia Mr Olo per la consulenza sul francese
Traduzione in rumeno
Nel 2006 la casa editrice di Bucarest Editura ALL ha pubblicato una traduzione in rumeno del 9/11 Commission Report con il titolo 11 Septembrie 2001: Raportul final al comisiei americane de anchetă privind atacurile teroriste asupra Statelor Unite ale Americii. Gli autori della traduzione sono Gabriel Tudor, Radu Trif, Lena Călinoiu, Florin Sicoie e Simona Ceauşu.
Il testo è integrale, comprensivo di prefazione e note per ogni capitolo. Tuttavia manca una nota all'edizione rumena e non è quindi spiegato il motivo per cui la copertina sotto il titolo riporti la scritta Ediţie autorizată (Edizione autorizzata) sebbene il sito ufficiale della commissione chiarisca che nessuna traduzione può essere considerata ufficiale o autorizzata. La spiegazione più ovvia è che i traduttori abbiano banalmente riportato e tradotto la dicitura Authorized Edition che si trova sulla copertina dell'edizione in inglese sulla banda rossa.
Traduzioni in francese
In francese esistono due traduzioni del 9/11 Commission Report. La prima di queste è stata pubblicata dalla casa editrice Éditions des Équateurs con il titolo 11 Septembre: Rapport de la Commission d'Enquête. I traduttori del testo sono Josée Begaud, Alain Clément, Bérénice de Foville, Nordine Haddad, Géraldine Lenoir, Denise Luccioni, Christian Muguet e Emmanuelle Sandron.
Anche in questo caso la traduzione del testo principale è completa, ma mancano le note. Tuttavia il testo include alcune delle immagini del testo originale, quali le foto dei diciannove dirottatori, quella di Khalid Sheikh Mohammed e i disegni delle rotte percorse dai quattro voli dirottati. Il libro è introdotto da una prefazione di François Heisbourg che al tempo era presidente dell'istituto di ricerca britannico International Institute for Strategic Studies e che negli anni ha pubblicato molti libri su al-Qaeda e sul terrorismo internazionale.
Heisenburg spiega come l'11/9 sia stato un evento senza precedenti, così come anche lo sforzo della commissione d'inchiesta nel ricostruire gli eventi che hanno portato a un attacco così catastrofico è un evento rarissimo. Heisenburg cita come unico precedente l'indagine svolta dal governo Israeliano per capire la cause dell'attacco a sorpresa subito nell'ottobre del 1973 dall'esercito del loro paese da parte di Egitto e Siria.
Heisenburg riassume quindi velocemente i contenuti del rapporto, specificando che la commissione stessa ha smentito la presenza di legami tra bin Laden e Saddam Hussein, punto sulla quale la Casa Bianca insistette per anni per giustificare l'intervento militare in Iraq. In ultimo l'autore considera che le conclusioni a cui giunge la commissione devono essere utili anche per i lettori europei e non solo per quelli americani, perché il terrorismo minaccia anche l'Europa e le scelte politiche e amministrative per contrastare i movimenti jihadisti devono essere prese anche nel vecchio continente.
La seconda traduzione in francese è stata pubblicata nel 2005 dalla casa editrice Alban, il volume è intitolato 11 septembre 2001: Rapport final de la Commission Nationale sur les Attaques Terroristes Contre les Etats-Unis (un'anteprima è disponibile su Google Books) ed è stato tradotto da Tatiana Pruzan e Nathalie Quintin. Il testo principale è completo, ma anche in questo caso mancano le note. Il volume è aperto da una lunghissima introduzione (oltre venti pagine) del giornalista di France 24 Loïck Berrou. Nel suo lungo testo Berrou narra la storia della commissione a partire dalla sua fondazione dovuta alla necessità di chiarire le modalità con cui sono stati organizzati gli attentati e le responsabilità di chi ha omesso i controlli necessari; l’autore cita come casi analoghi che hanno portato alla nomina di commissioni d’inchiesta l’attacco a Pearl Harbor, l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy e l'Irangate.
Berrou racconta di come inizialmente il presidente designato fosse Henry Kissinger, il quale rinunciò all'incarico poco dopo la nomina per essere sostituito dall'ex governatore del New Jersey Thomas Kean e dall'ex membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato dell'Indiana Lee Hamilton. Il giornalista spiega poi come la commissione ha agito, ascoltando le deposizioni di testimoni a vari livelli per ricostruire quanto accaduto. Berrou riflette anche sulle conseguenze geopolitiche dell’11/9 e su come la guerra preventiva in Iraq abbia compromesso le relazioni internazionali degli Stati Uniti. In ultimo, osserva Berrou, l’11/9 è un esempio lampante di quali conseguenze possa avere la mancata collaborazione tra agenzie investigative e che la riforma di questi enti deve necessariamente superare le naturali resistenze.
La terza parte di questo articolo è disponibile qui.
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