2016/03/21
Le esercitazioni in corso la mattina dell’11/9
La mattina dell'11 settembre 2001 nei cieli e sul suolo del Nord America si stavano svolgendo ed erano previste alcune esercitazioni militari che secondo i complottisti sarebbero servite a ritardare gli interventi militari nell'intercettare i voli dirottati e nel reagire agli attentati in corso. In realtà si tratta di operazioni che vengono svolte abitualmente e non hanno nulla di sospetto, come si può capire analizzando alcune delle più importanti che hanno avuto luogo quel giorno o che sono state abbandonate a causa degli attentati.
La principale esercitazione in corso quella mattina era chiamata Operation Northern Vigilance e prevedeva l'invio di aerei caccia in Alaska e nel nord del Canada in concomitanza con un'analoga esercitazione russa che prevedeva l'invio di bombardieri a lungo raggio nel nord della Russia. L'esercitazione del NORAD era quindi in parte a fini esercitativi e in parte serviva a controllare davvero i movimenti russi, infatti come annota lo stesso NORAD sul suo sito sebbene fosse altamente improbabile che la Russia violasse i confini nordamericani la situazione doveva comunque essere tenuta sotto controllo. Un'esercitazione analoga chiamata Northern Denial si era svolta nel dicembre del 2000 in risposta a un'altra esercitazione russa che prevedeva uno scenario simile.
L'Operation Northern Vigilance sarebbe dovuta durare fino al termine di quella russa, La Russia comunque interruppe la propria esercitazione appena venne informata dei dirottamenti in corso negli USA.
Un'altra esercitazione in corso quella mattina era quella denominata Global Guardian e condotta dallo United States Strategic Command con il supporto del NORAD e dell'Air Force Space Command. Lo scopo dell'esercitazione era verificare le capacità di controllo e di esecuzione delle procedure in caso di attacco nucleare. In concomitanza con questa, il NORAD svolgeva abitualmente anche una seconda esercitazione, chiamata Vigilant Guardian, in cui veniva simulato un bombardamento dall'ex Unione Sovietica sul suolo americano; l'esercitazione veniva svolta solo ai computer, senza l'uso di aerei, e coinvolgeva tutti i livelli di comando. Inoltre tra gli scenari previsti quel giorno per l'esercitazione vi era quello di un dirottamento con le modalità previste fino ad allora, cioè che dei terroristi obbligassero il pilota a un atterraggio in qualche isola nelle vicinanze delle coste americane chiedendo asilo.
La 9/11 Commission (come riportato nella nota 116 al capitolo 1 del 9/11 Commission Report) indagò la possibilità che le esercitazioni avessero rallentato la risposta militare ai dirottamenti e la conclusione a cui giunse, contrariamente a quanto pensano i complottisti, è che queste accelerarono la risposta, perché le procedure già in atto dovettero solo essere adattate alla situazione contingente.
Il dubbio, tra le altre circostanze, nacque perché quando il Centro di Controllo di Boston chiamò il NEADS per segnalare il dirottamento, la prima risposta che ottenne fu "Is it real-world or exercise?", ma il generale Eberhart confermò che ci vollero solo 30 secondi per adeguare le procedure a quanto stava avvenendo nella realtà, non solo perché queste erano già in atto ma anche perché gran parte del personale era già in azione. La stessa circostanza fu confermata nel giugno del 2002 dalla rivista online specialistica AviationNow.
Nel suo libro intitolato Against All Enemies, l’ex Coordinatore Nazionale per la Sicurezza Richard Clarke (foto sotto) riportò che il generale della US Air Force Richard Myers la mattina dell'11/9 gli disse che era in corso l'esercitazione del NORAD Vigilant Warrior, ma non esiste nessuna esercitazione con tale nome. La cosa più probabile è che uno tra Clarke e Myers si sia confuso con Vigilant Guardian.
Oltre alle esercitazioni militari, anche il National Reconnaissance Office stava svolgendo una prova in cui veniva valutata la capacità di fuga del personale in caso di uno schianto aereo contro uno dei suoi edifici a Chantilly, in Virginia. Ovviamente nessun vero aereo fu coinvolto nell'esercitazione ma l'incidente fu simulato chiudendo alcune scale e alcune uscite.
Inoltre per il 12 settembre del 2001 nella città di New York era prevista la seconda fase di un'esercitazione denominata Operation Tripod (abbreviazione di TRIal POint of Distribution) che prevedeva la distribuzione massiccia di antibiotici da parte dell'OEM (Office of Emergency Management) alla popolazione in caso di attacco chimico. Allo scopo erano state convocate più di mille persone tra cadetti della scuola di polizia e allievi dei vigili del fuoco, che avrebbero dovuto fingersi vittime di un attacco chimico con diversi sintomi e recarsi al Pier 92 (uno dei moli della città) di Manhattan per ricevere le medicine. Tripod era la seconda parte di un'esercitazione più vasta iniziata il 21 maggio dello stesso anno e denominata Red X che prevedeva uno scenario analogo.
Anche in questo caso, contrariamente a quanto pensano i complottisti, il fatto che ci fosse un'operazione prevista aiutò le operazioni di soccorso anziché ostacolarle. Infatti secondo l'MTI il personale dell'OEM la mattina dell'11/9 arrivò in ufficio prima del solito per preparare il lavoro del giorno seguente e il Pier 92, che si trovava già allestito, fu effettivamente usato come centro di soccorso e coordinamento dopo che fu evacuato quello nel WTC7.
L'Operation Tripod si svolse comunque il 22 maggio del 2002 secondo le stesse modalità previste inizialmente.
10 commenti:
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Si potranno esibire milioni di documenti ma se si tratta di complotto anche quei documenti avranno subito una "corretta" manipolazione. Si tratterà soltanto di trovare qualcuno disposto a limare e a far tornare le inevitabili sbavature.
RispondiEliminaTuttavia mi piacerebbe avere una spiegazione proprio su quanto segue (a proposito della moderazione):
"I commenti sono soggetti a moderazione preventiva perché altrimenti degenerano troppo spesso in insulti e polemiche personali. Le critiche sono ben gradite: basta che siano costruttive e civili e che rispettiate alcune semplici regole. Indicate sempre, se potete, le fonti delle vostre informazioni."
Cosa significa... che lettori ed inserzionisti abbiano bisogno di balie?
Anche ammesso che i commenti degenerino a voi cosa interessa? Le azioni e le affermazioni sono di chi le fa e le sottoscrive, e non certo debbono rappresentare le idee o le azioni dei titolari della bacheca. Eventuali offese lasciano il tempo che trovano, per le quali solo i permalosi se la prenderebbero.
Anche il chiedere l'identità degli autori dei commenti, su temi come questi, è già una limitazione: ovvero una censura preventiva nel caso di comunicazioni "difficili" che potrebbero esporre l'inserzionista.
Se siete in buona fede sappiate che ciò è antidemocratico e contrario a qualsiasi principio di trasparenza, base essenziale della democrazia che fa solo il gioco di chi vorrebbe farla finita proprio con essa, giacché dietro ogni moderazione potrebbe nascondersi almeno il sospetto di una censura.
Se siete in mala fede sappiate che, nonostante ogni sforzo questo gioco non durerà ancora per molto.
Promesso.
Heritier,
RispondiEliminaSi potranno esibire milioni di documenti ma se si tratta di complotto anche quei documenti avranno subito una "corretta" manipolazione. Si tratterà soltanto di trovare qualcuno disposto a limare e a far tornare le inevitabili sbavature.
Quindi tu ipotizzi un complotti gigantesco di cui fanno parte tutte le agenzie che hanno investigato e anche gli esperti di settore tra cui quelli che abbiamo intervistato noi. Fantascienza pura, da B-movie.
Anche ammesso che i commenti degenerino a voi cosa interessa? Le azioni e le affermazioni sono di chi le fa e le sottoscrive, e non certo debbono rappresentare le idee o le azioni dei titolari della bacheca. Eventuali offese lasciano il tempo che trovano, per le quali solo i permalosi se la prenderebbero.
Questo non è uno spazio di discussione pubblico, ma privato. I padroni di casa siamo noi di Undicisettembre quindi facciamo entrare in casa solo chi ha un comportamento civile. A te piace che gente si azzuffi in casa tua o che chi entra in casa tua ti insulti? Buon per te, io non sono d'accordo.
Anche il chiedere l'identità degli autori dei commenti, su temi come questi, è già una limitazione: ovvero una censura preventiva nel caso di comunicazioni "difficili" che potrebbero esporre l'inserzionista.
Non capisco l'osservazione, non chiediamo l'identità ai commentatori ma solo che si registrino con un nome qualunque. O vuoi farmi credere che heritier d'Hetrurie è il nome con cui sei registrato all'anagrafe?
Se siete in buona fede sappiate che ciò è antidemocratico e contrario a qualsiasi principio di trasparenza, base essenziale della democrazia che fa solo il gioco di chi vorrebbe farla finita proprio con essa, giacché dietro ogni moderazione potrebbe nascondersi almeno il sospetto di una censura.
Ribadisco: questo è uno spazio privato. Le regole sono queste, se non ti stanno bene ricorda che nessuno ti obbliga a leggere o a commentare qui, puoi benissimo andare a farlo altrove.
Se siete in mala fede sappiate che, nonostante ogni sforzo questo gioco non durerà ancora per molto.
Promesso.
Premesso che accusare di malafede il padrone di casa non è un buon approccio, l'ultima è una minaccia?
Una premessa: all'intestazione/motto del sito - dove si legge che non occorre la malizia quando basta valutare l'incompetenza o l'impreparazione per spiegare molte cose - si potrebbe anche affiancare un ché di più sanguigno, come quella massima di una saggezza tutta nostrale, che così recita: “A pensar male si fa peccato ma, spesso (se non sempre), ci si indovina”; cosa che rappresenta più di una certezza e che restituirebbe al problema la parità di trattamento.
RispondiEliminaPer quel che riguarda lo spazio proprio, considerato come casa nostra, dirò che l'esempio non è pienamente calzante: piuttosto potrà essere paragonato ad un esercizio aperto al pubblico. Come ad esempio un semplice negozio, nel quale i gestori non è che potranno fare le stesse cose che a casa: si tratta sempre di una offerta al pubblico con delle regole (anche nel proprio interesse). Ciò deriva da un malinteso senso del possesso di cui, naturalmente, la colpa non potrà essere addebitata ad alcuno, sin tanto ché si vivrà in una società come l'attuale che non spiega mai esattamente certi meccanismi. Ma questa è una vicenda del tutto marginale in rapporto a ciò che andrò a dire. Infatti, in quanto alla risposta vera e propria del post, comincerò dal fondo.
La coda del mio intervento era una personale clausola di salvaguardia per una eventuale mancata pubblicazione dell'intervento (alla quale sono abituato). Se l'aveste fatto (la non-pubblicazione) significava che in partenza eravate in mala fede. In quanto alla promessa, intesa come una sorta di minaccia, le cose stanno in questi termini.
L'intera mia vita, con ogni cosa accaduta alla mia famiglia ed in generale al mio prossimo più diretto, oltre che a me, sono la prova provata che non solo di un complotto relativo alle Torri gemelle si tratta, bensì di un qualcosa di generale che riguarda tutto e tutti. Vale a dire non una questione solo americana ma una vicenda che proprio tra certe terre d'oltre oceano e le nostre, principalmente, trova diretta sponda.
Se si volesse riavvolgere una matassa solo all'apparenza complicata non si riuscirebbe mai a scoprire la verità in quanto il gioco è tenuto da una parte che vede le carte di ognuno tenendo ben coperte le proprie. E che, inoltre, laddove proprio non riesce a ben leggere il gioco degli “avversari” inserisce infiltrati in ogni ambito (giornali, partiti, sindacati, movimenti, siti, etc.); a volte bastando pochi soggetti piazzati in punti chiave, come... ad esempio un moderatore di un forum e simili, per controllare qualsiasi situazione.
In quanto alle tinte fosche adombrate poco più sopra, dirò che benché i relativi episodi da narrare sarebbero infiniti, persino difficili da elencare, qui ne accennerò solo alcuni, affinché si capisca che ciò che avviene in basso accade specularmente in alto (come in un rapporto, per intendersi, tra micro e macrocosmo). Per cui chi avrà buone orecchie capirà.
Per la mia attività di contestazione infinita in ambito lavorativo subii, negli anni ottanta, un tentativo di avvelenamento - al quale, non si sa per quale caso, sopravvissi - ma che mi fece avvicinare per la prima volta in vita mia ad un centro di analisi mediche prima, ed un ospedale in seguito (sino a quel momento ero sprovvisto persino di un medico di base, per cui quell'avvelenamento costituiva l'unico sistema per farmi stabilire un contatto con l'ambito medico-ospedaliero). Misteriosamente la parte del corpo affettata da quell'avvelenamento tramite alimenti fu quella sinistra in alto del tronco, con dolore, indicibile e costante, dal cuore verso la spalla, unita ad una sensazione di mancamento generale delle forze durato circa tre giorni (realmente allora pensai di morire per un infarto).
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(...) Ma, alla fine dei quali, la cosa si risolse di colpo da sola, senza apparentemente lasciare alcuna conseguenza, salvo un aumento straordinario del livello delle transaminasi (con una epatite sorda, cioè senza alcun sintomo, scoperta casualmente in un tempo successivo). Inoltre, a distanza di alcuni anni, un tumore proprio in quella parte del corpo mi fu diagnosticato. Tumore che venne curato con un protocollo - anche quello scoperto successivamente e per caso - superfluo, che avrebbe ucciso con certe dosi anche un cavallo ma al quale, ugualmente e come già detto, sopravvissi....
RispondiEliminaA proposito dell'intossicazione, nell'ambiente, si disse essersi trattato di uno scherzo e che tutti avevano subito conseguenze ma intanto affettati gravemente fummo solo in due (e nessuno poté provare che la cosa fosse realmente generale, in quanto la “malizia”, dell'epoca, non poteva spingere un ragazzo sino alla richiesta di una inchiesta vera e propria). Che l'avvelenamento avesse colpito molti lo si diceva ma non vi era assolutamente prova, all'infuori di alcune voci (tra l'altro poco credibili ed interessate). Inoltre, se la cosa avesse causato malori generali come affermato, un'indagine, che non vi fu affatto, sarebbe dovuta partire semplicemente d'ufficio. Due soltanto comunque, come detto, furono i colpiti in modo grave e certo.
L'altro soggetto, ingenuo ed onesto, ugualmente, dopo anni si ammalò dello stesso tumore e prima ancora si salvò miracolosamente da un lancio con il paracadute aggrappandosi, non si sa come, ad un collega; e neppure la mancata apertura proprio del suo paracadute fu mai chiarita.
Dopo l'evento tumore l'osservazione dell'ambiente si fece più circospetta, scoprendo che chiunque avesse rivestito posizioni rilevanti (di qualsiasi forma e livello) in tale ambiente aveva subito strane morti in famiglia (per malattia o incidente), ma che tutti imputavano al caso, ovvero al procedere ordinario delle cose della vita. Personalmente, però, da allora, non persi occasione di denunciare alle più alte cariche dello Stato certi avvenimenti e da lì iniziarono le morti ripetute di familiari (nelle modalità appena descritte): ogni lettera pressoché una morte. Naturalmente le allegazioni a certi scritti vertevano in paralleli fatti della cronaca ed anche della Storia più recente, fornendo spiegazioni più che plausibili.
Interrompo qui la descrizione di certi accadimenti, i quali, come accennato, rappresentano solo la punta di un iceberg. Basterà citare il corollario di: truffe subite per migliaia e migliaia di Euro; vessazioni da parte del fisco; multe per fatti inesistenti; minacce; aggressioni; denunce e processi infiniti; fatti che accompagnarono gli eventi conclusi con le morti di chiunque avrebbe potuto sostenermi in qualsiasi forma (economicamente, e moralmente), come medici, parenti amici e loro diretti. Come in una catena infinita.
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(...) Bene, da questo scritto, chiunque leggerà potrà intuire l'ambito lavorativo a cui mi riferisco. Sottolineando però come tutta la P.A., non sfugga affatto alle stesse leggi.
RispondiEliminaPer tornare al cosiddetto complottismo, non era difficile capire certe cose. Ovvero: quel che sarebbe dovuto accadere per via di certa dabbenaggine nell'aver lasciato nel dopoguerra certi soggetti ognuno al proprio posto, cioè nei punti più strategici del sistema. La cooptazione nelle assunzioni in quei delicati settori determinò il resto. L'ambito economico finanziario, penale, amministrativo, e così via (comprese persino le previsioni del tempo), è ed è sempre rimasto in certe mani. Se si fosse analizzato bene la Storia di un certo periodo, non solo italiana, si sarebbe capito al volo che dei personaggi, storici tutti provenienti dallo stesso mondo quali: De Gaulle, Franco, Eisenhower, i colonnelli della Grecia e di altre parti, abbiano dominato l'Occidente, dal '46 in poi, lasciando germi e scuola per una rinascita, questa volta a livello planetario, di ciò che solo a prima vista, era uscito dall'androne principale. Tal ché, senza alcuna riflessione critica su tale anomalia qualcuno, approfittandone, a poco a poco ha tentato di far rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta.
La filosofia del mostro della seconda guerra mondiale transitato in blocco nelle istituzioni alleate prima, e di ogni parte del mondo poi ( per farsi un'idea si potrà controllare dall'alto gli edifici delle caserme dei Navy Seals della baia di San Diego, a forma di inconfondibile svastica, bellamente esibiti anche su google-maps).
Poi gli organismi internazionali - dove col pretesto della cooperazione (e che cooperazione!) si sono incontrati soggetti provenienti da ogni parte del mondo - hanno chiuso il cerchio. Una catena di rapporti osmotici che ha fatto sì, anche grazie alle organizzazioni a carattere verticistico-piramidale presenti in ogni istituzione, che qualsiasi ambito degli Stati venisse plasmato a dovere. La gerarchia è quello strumento elementare attraverso il quale, volenti o nolenti e prima o poi, ognuno dovrà passare e piegarsi. Per cui quel che, erroneamente e in vari contesti, viene chiamato nonnismo o mobbing, è solo il sinonimo di una metodologia volta a far accettare un patto (tacito, segreto e per ammicchi, senza bisogno nemmeno di parlare chiaramente). I permessi, le concessioni, le licenze, i favori, la chiusura di un occhio su certe vicende, il posto di lavoro per il figlio, la minaccia di licenziamento e via discorrendo, sono state le armi per convogliare quasi tutti verso quel patto. Le ultime leggi, volte a scardinare almeno qualche piccola garanzia ancora rimasta, sono solo la parte conclusiva di un piano. Per chi non la vuole proprio capire: allora il martirio, sino all'eliminazione fisica; come nei vari tentativi del mio caso concreto. Premi e punizioni (e che punizioni!) extra-ordinem e sotto traccia sono stati il metodo preliminare per raggiungere un certo scopo: per intanto la cosiddetta complicità. I complici all'insaputa di tutti agiscono come un monoblocco compatto, pronto ad eseguire ordini all'occorrenza (si pensi, ad esempio, agli ultras del calcio, che non sono altro che gli stessi ex extraparlamentari destraioli di una volta, camuffati da tifosi).
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(...Non è certo dalle carte che si riuscirà mai a provare la situazione generale che da tempo vado affermando personalmente con matematica certezza (essendo sopravvissuto sin ora ed avendo già perso la maggior parte del mio entourage, sono forse l'unico al mondo da potersi permettere certe parole senza più alcun timore). Situazioni che, anche se condivise da altri e solo a livello intuitivo - ovvero con logica irrazionale, che pur sempre logica è -, decifrabili completamente solamente attraverso l'analisi di tutta la serie di eventi e comportamenti anomali che da una settantina di anni a questa parte hanno accompagnato uomini ed istituzioni. Comportamenti ed atti sempre sottovalutati. Vale a dire quell'unicum onnipresente di: depistaggi, insabbiamenti, morti misteriose ed infinite di testimoni chiave, spostamento di processi sino a trovare il giudice giusto, avvenimenti ripetuti come: bombe sui treni per ben due volte al confine tra Emilia e Toscana; incidenti navali e terrestri sempre nel mare o sulla coste di Toscana; bombe su aerei e in stazioni ferroviarie prevalentemente riguardanti l'Emilia Romagna...; etc., etc. Oppure dighe mastodontiche che venivano costruite in punti improbabile contro qualsiasi parere e che poi crollavano distruggendo interi villaggi con migliaia di morti (il tutto condito da sottili derisioni ed allusive irrisioni; come a dire: indovina chi è stato?)...
RispondiEliminaFenomeni i quali dovevano essere interpretati tutti come le linee di un disegno unitario, preciso e comprensibilissimo, senza troppe sovrastrutture mentali (come ad esempio il timore dell'autorità, o la credenza che essa potesse essere leale ed infallibile; pur dopo tali pessime prove fornite in ogni occasione). Insomma è stato bello dormire sino ad oggi ed amaro e tristissimo sarà il risveglio (tutto di un colpo). C'era qualcuno a differenza di altri che non scherzava affatto e proseguiva imperterrito la sua marcia, cambiando spesso strumenti ma suonando sempre la stessa musica. L'importante era sradicare la cultura di sinistra (cattolica o socialista) dalle fondamenta e crearsi un nemico per ogni tempo. In questo modo il metodo del bombarolo è potuto sopravvivere intonso sino ad oggi (passando persino per la mafia). L'importante era far dimenticare che le bombe le piazzano sempre e solo i neri, non i contadini.
Insomma, era una logica più alta che doveva guidare su certi fatti, e non quella dei documenti, o delle testimonianze di soggetti ai quali non doveva darsi alcun credito. I vecchi partigiani si saranno rivoltati mille volte nella tomba nel vedere i propri posteri seguire e perdersi dietro “i discorsi delle volpi”. Sta di fatto che, mediante artifici, quelli che una volta erano i nemici di tutti sono divenuti i più affidabili in senso assoluto (lo si può constatare dai sondaggi), risultando gli unici credibili. Insomma, qualcuno l'ha fatta sotto il naso di tutti risultando alla fine anche il più amato. Purtroppo lo si capirà quando sarà troppo tardi che dietro ogni fatto vi era sempre la medesima mano, la quale: ora si fingeva di un colore, ora di un altro, ma che non cambiava affatto, addossando la colpa ora a questo ora a quello, facendola sempre franca.
Personalmente ho avuto amici che per anni mi hanno assicurato di aver votato per una precisa parte politica, salvo scoprire poi quanto in realtà fossero neri sino al midollo. Una sceneggiata durata anche una vita, con la verità che saltava fuori solo in fondo e per fortuitissimi casi. Come quando la volpe tramutata in bella ragazza, poi si smaschera girandosi e mostrando la coda, della quale non riesce proprio a liberarsene in nessun caso.
Ora riassumendo la questione è questa.
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(...) Misteriosamente ad un soggetto, al quale non interessa alcunché di essere creduto o meno in questa sede, è stata data prova di una cospirazione generale partita da lontano, contro la quale non si potrà far più nulla: essa produrrà l'effetto voluto. Si tratterà poi di contrastare un qualcosa che all'insaputa di (quasi) tutti, sin negli aspetti più reconditi della vita di ognuno, controlla (astuto il sistema di alzare un polverone sulla corruzione e sull'evasione fiscale, sbarazzandosi del denaro contante, onde obbligare chiunque a servirsi di carte elettroniche per tracciare tutti anche da quel lato, e per poi ricostruire ex-post situazioni di ricatto o pressione. Per parlare di un livello più alto, si potrà osservare per fare alcuni esempi, come dal Brasile, al Venezuela, negli ultimi tempi, si alzino minacciosi i rulli di tamburi dei “legalitari”, che richiedono le dimissioni di personaggi che non fecero altro che del bene per l'elevazione degli infimi dei propri popoli. In realtà essi solo rivogliono i regimi precedenti e ai veri giustizialisti in seguito faranno la festa. In quell'orgia all'apparenza unica di grida vi sono due forze contrarie, dove quella nera finge di volere la stessa cosa dell'altra componente, in realtà servendosene per i propri perversi scopi. Anche per apparire più numerosa di quel che realmente è).
RispondiEliminaCome tale Resistenza - questa volta reale -, di cui ho parlato, avverrà e come ci si salverà lo sa solo Dio; e ciò non è soltanto un modo di dire. Infatti una cosa tanto orribile non può non avere almeno un qualche legame con la questione religiosa.
Per quel che riguarda la rintracciabilità dei soggetti sul web, ricordo qui che dalla mail si può risalire al computer (ed alla sua posizione fisica nello spazio e ad ogni altro elemento che connoti un soggetto specifico). Su questa piattaforma non esiste né l'anonimato o privacy reale, né tanto meno la non-rintracciabilità, per chi disponga di un minimo di mezzi. Per dare un'idea basterà pensare solo all'invio dei cookies mediante i quali persino un semplice negoziante potrà scoprire cosa faccia un determinata persona. Per non parlare dei controlli incrociati dell'invio delle stesse mail (che segue lo stesso iter delle intercettazioni telefoniche). Insomma se qualcuno ha mai creduto che i terroristi si potessero servire di tale strumento per comunicare o farsi pubblicità significa aver creduto a Babbo Natale. E lo stesso vale per chi abbia ritenuto vera una sola parola su quell'intera storia. Compreso, quindi, il fatto delle due Torri gemelle come raccontato ufficialmente (esistono, poi software alla portata di tutti capaci di rilevare qualsiasi pass-word; e si pensi allora alla messinscena dell'ultima questione-diatriba, tra la polizia americana e la “Apple” sul permesso di entrare nell'area protetta di un presunto terrorista: lì dentro, volendo, c'entra anche un bambino).Ma la commedia ha lo scopo di far credere che qualcuno si attiene ai protocolli, laddove spia deliberatamente ognuno).
In effetti guardie e ladri in un certo contesto sono del tutto simili ed intercambiabili persino nel look (non si tratta neppure di confonderli: è la legge del teatro quando su comparse e mezzi si tende ad economizzare), tra l'altro sempre nerissimo. Ergo...
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(...) Nel ribadire che qui non ipotizzo alcunché bensì che affermo in maniera assoluta un complotto generale che ha pervaso l'intera società umana, vado a concludere.
RispondiEliminaLa questione è politica e per quanto riguarda gli esperti, i periti, e simili, è intuitivo che ciò comporti una sorta di fratellanza occulta spaventosa, laddove anche qualora vi fosse ancora qualcuno estraneo alla faccenda, ci penseranno i meccanismi istituzionali - di rotazione pilotata - a far sì che le cose vadano nel senso voluto da qualcuno. Per fare un esempio, reale e personale, dirò che nei processi che hanno riguardato me ed alcuni colleghi contro certi soggetti, persino la scelta dei legali (che sembrava a prima vista del tutto spontanea e casuale), alla fine si è rivelata pilotata: quale la sorpresa nel constatare che proprio quegli avvocati - ritenuti di fiducia - erano membri, o figli di membri, appartenenti alla nota lista della loggia detta P2 (alla cui segretezza solo gli stolti hanno potuto credere: il suo stesso nome doveva far capire quanto essa avrebbe dovuto essere propagandata e fatta conoscere a tutti), laddove ognuno avrebbe giurato di aver scelto senza alcuna costrizione. La verità è che le cose sono persino peggiori di quanto qualsiasi “complottista” al mondo abbia mai potuto immaginare. Nel caos generale degli eventi che stanno accadendo in ogni parte e parlando di Stati, presto si vedrà quanto coloro che sembravano nemici od avversari erano soltanto commedianti amici. Ma quando qui parlo di Stati non mi riferisco a nazioni nel proprio insieme, bensì alla parte fissa di essi che controlla gli interni, la difesa, la giustizia, e di riflesso gli esteri, che sono i cardini di uno Stat:ovvero l'Esecutivo, da non confondersi col Governo propriamente detto, cosicché quando si parla di quegli apparati si commette sempre l'errore, di credere che sia un solo blocco con a capo i politici. Ad esempio, quando B. Obama dice o fa qualcosa di irragionevolmente antidemocratico (per via dell'incompetenza dei politici “laici” in certi settori), egli sta solamente facendo il portavoce degli apparati fissi di uno Stato, testé elencati. Ma nel mondo si crederà che quella sia la voce dell'intera America, non riuscendo mai a cogliere dove stia l'inganno. Per cui la credenza finale è che nel campo della politica siano proprio tutti uguali.
Nell'invasione di Cuba alla Baia dei Porci; o sulla guerra di Corea, o del Vietnam, occorreva che il mondo credesse che fosse un democratico ad aver voluto certe cose. Per cui serviva un Kennedy da eliminare e sul quale, una volta morto, si sarebbero potute far circolare le voci più interessate senza contraddittorio; persino pettegolezzi su fatti inesistenti, inventati ex-post onde completare l'opera, gettare discredito su di una intera e precisa parte politica (sono anche tutti viziosi)... del resto nessuno si è mai chiesto per quale ragione negli Usa sia vietata l'esistenza di un partito comunista. Ma la democrazia non sarebbe il paradiso delle libertà e del libero voto ed associazionismo? Nessuno nel resto del pianeta si è mai scandalizzato nel pensare che da quelle parti persino essere Roosweltiani significò essere considerati comunisti e quindi perseguitati dopo la di lui morte (e sua strana malattia). Solo in un Paese dominato dai nazi-fascisti potrebbero sussistere certe stranezze. Ma poi... non si è sempre detto che negli apparati segreti di quelle parti fossero transitati i più grossi criminali di guerra tedeschi (ed italiani) ? Un Servizio è il cuore ed il cervello di ogni unità in armi. Senza riflettere che attraverso il doppio segreto, militare e di Stato, qualsiasi uomo con il fucile è un agente segreto, non occorrendo alcun ulteriore istituto ad hoc per renderlo un effettivo. E quelli che non sono militari come vi entrano... per concorso?!
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Sulla legittimità e compatibilità dei servizi di sicurezza con le democrazie ci sarebbe tanto ancora da dire ma con la insensatezza e la leggerezza della posizione assunta dalla maggioranza, nel post-guerra, sull'argomento, si sono commessi errori irreparabili, credendo irrilevante la questione. No, non vi è alcuna compatibilità tra Servizi e democrazie; del resto se si è capito il discorso essi non esistono affatto, non essendo nemmeno utile scervellarsi a pensare se esistano quelli buoni o quelli deviati: esistono solo a posteriori, per coprire qualcosa o qualcuno che le ha combinate tanto gravi da mettere in pericolo il resto degli amici.
RispondiEliminaLa storia è lunga - e qui non occorre fede ma si tratta unicamente di intelligere - per cui, a queste scarne spiegazioni, aggiungo solo un appello per chi la vorrà intendere. Mi duole molto aver coinvolto qualcuno in questa storia, nel caso di specie proprio voi, ma ciò era inevitabile. È una battaglia che forzosamente mi impone di comunicare le mie esperienze e conoscenze con qualcuno, almeno da non rimanere completamente isolato più di quanto già non lo sia (a vostra consolazione dirò che non siete affatto i soli). L'unico consiglio che posso dare è di non commettere l'errore di tacere su quanto appreso (è lo sbaglio imperdonabile che tutti coloro che scoprirono qualcosa di pregnante fecero). Più soggetti quali: amici, parenti, conoscenti, etc., s'informeranno su tali fatti, tanto più si avrà la possibilità di non subire conseguenze. Non posso garantire alcunché in caso di silenzio. Intorno a me si è fatto il vuoto ma oltre un certo limite qualcuno non può più spingersi. Se taluno vorrà prendersi la briga (non da solo) di indagare, potrei fornire anche nome cognome ed indirizzo, personali, per capire sino a che livello le mie denunce siano arrivate in alto ed abbiano prodotto effetti (alcune delle quali, senza che nessuno se ne fosse avveduto, provocarono sconvolgimenti istituzionali dall'anno 2010 in poi, nell'intera destra politica, anche con la morte repentina ed opportuna di alcuni preziosi “consiglieri”).
Ricordando a chicchessia che, in certe storie, oltre al coraggio occorre anche del senno - per cui l'isolamento; il rinchiudersi i sé stessi (da qui l'avversione per le trappole della non-trasparenza, e della commedia della privacy, sagacemente studiate a tavolino dall'alto) non rappresentano che boomerang letali - e chiedendo venia per la lunghezza di questo scritto, approfitta per porgere cordiali saluti a tutti, chi non si è fermato né si fermerà di fronte a nulla
Enrico
Ps
Sperando di essere stato chiaro e qualora qualcuno volesse cogliere l'essenza delle cose ed il vero problema, potrà iniziare dall'account google: “heritier d'Hetrurie” per risalire, a poco a poco ad altri link. Restando fermo il principio che la lotta a qualsiasi infiltrato sarà ad oltranza.
--------------- (7) Fine ---------------
Heritier d'Hetrurie,
RispondiEliminaho pubblicato i tuoi commenti perché hai impiegato tantissimo tempo a scriverli e perché sono garbati.
Tuttavia sono del tutto fuori tema e del tutto deliranti, senza uno straccio di prova o di spiegazioni. Immagini complotti mondiali che non descrivi e di cui non si capisce nulla.
Per il futuro se vuoi commentare per favore attieniti all'argomento.