Lo schianto del volo United 93 è un aspetto degli attentati dell'11/9 che sfida l'intuizione anche di chi non è propenso a credere alle teorie del complotto. Verrebbe naturale attendersi che in qualunque disastro aereo restino grosse carcasse del velivolo facilmente identificabili anche da lontano, ma nel caso di United 93 non è stato così. Abbiamo già mostrato in passato come casi analoghi abbiano prodotto effetti analoghi in termini di dimensione e forma dei rottami e di condizioni della scena del disastro: si vedano ad esempio gli incidenti occorsi ai voli United 585, Pacific Southwest Airlines 1771 e Kenya Airways 507.
In tempi più recenti si è verificato un caso di schianto quasi verticale che ha avuto conseguenze simili a quelle di UA93: lo schianto del volo Tatarstan Airlines 363 precipitato a Kazan, in Russia, il 17 novembre 2013.
Il velivolo, un Boeing 737-500, era partito dall'aeroporto di Mosca-Domodedovo alle 18:25 (ora locale) con destinazione Kazan, a circa 800 chilometri di distanza. In fase di atterraggio, a causa di un errore del pilota dovuto anche alle condizione meteo avverse, l'aereo si schiantò con un angolo di circa 75 gradi sulla pista di atterraggio, alla velocità di circa 450 chilometri orari. Dello schianto esiste anche un video, decisamente impressionante, disponibile qui.
Lo schianto può essere paragonato per l'angolo di impatto a quello di United 93. Va tuttavia notato che il Boeing 757-222 (ossia il modello di UA93) è notevolmente più grande del 737-500, che la velocità di impatto di UA93 fu circa doppia rispetto a quella del Tatarstan Airlines 363 (450 km/h per il volo della Tatarstan Airlines, 900 km/h per United 93) e che UA93 si schiantò su un terreno morbido mentre il velivolo russo su una pista di asfalto.
Come si può vedere dalle seguenti foto, i rottami del volo Tatarstan Airlines 363 sono per forma e dimensione molto simili a quelli di United 93 (che si possono vedere per confronto in questo video).
Un secondo aspetto importante da sottolineare è la forma della nube di fumo prodotta dall'impatto. Poco prima del secondo 30 nel video di Russia Today si può vedere, nonostante l'immagine sia molto buia, la nuvola nera che si alza dal luogo d'impatto, staccandosi dalle fiamme in modo del tutto simile a quanto accaduto nel caso di United 93.
Un ultimo aspetto che merita di essere considerato è che al secondo 45 del video si può vedere una seconda esplosione che avviene 40 secondi dopo l'impatto (anche se il video è rallentato e quindi la seconda esplosione è avvenuta nella realtà entro un tempo minore). Nonostante questo aspetto non sia strettamente legato a un confronto con United 93, è utile sottolineare che gli schianti aerei non sempre si comportano in modo intuitivo e a causa della grosse quantità di carburante coinvolte possono dare luogo a esplosioni secondarie ben dopo l'impatto principale.
Ancora una volta l'analisi di questo caso ha dimostrato che i comportamenti poco intuitivi dipendono più dalla scarsa conoscenza degli argomenti che da improbabili complotti.
Un piccolo commento: credo che il video sia rallentato rispetto al tempo reale (anche se senza riferimenti precisi è difficile valutare quanto). Quindi la seconda esplosione dovrebbe avvenire meno di 40 secondi dopo l'impatto.
RispondiEliminaPer il resto, ottima analisi come sempre!
Contekofflo,
RispondiEliminagrazie della precisazione. Effettivamente come lo avevo scritto inizialmente non era chiaro. Ho precisato.
Grazie