di Paolo Attivissimo
E' disponibile sul sito della BBC uno dei reperti video più raggelanti degli attentati suicidi a Londra del 7 luglio 2005, che causarono 52 morti.
Non mostra né danni, né feriti, né corpi dilaniati: mostra Mohammad Sidique Khan, il leader del gruppo suicida, che tranquillamente si congeda dalla sua figlia di un anno, Maryam, lasciandole un saluto in video prima di andare a farsi saltare in aria, alle 8.50 del mattino, insieme alle sue vittime, su un treno della metropolitana londinese alla fermata di Edgware Road.
C'è chi crede che il contrasto delle teorie cospirazioniste sia una sorta di gioco, una lite di pollaio, un'ossessiva rissa fra internettiani. Ma ogni tanto arrivano fermi promemoria, come questo, del fatto che la posta in gioco è infinitamente più alta. Negare l'esistenza del terrorismo, sostituendolo con fantasie ripescate dal cestino degli sceneggiatori dei film di James Bond, non è soltanto un patetico rifiuto della realtà: è uno squallido affronto alle vittime e a tutti coloro che, a differenza di Mohammad Sidique Khan, non hanno avuto il privilegio di poter salutare i propri cari prima di perderli.
Non solo: così come ammettere l'esistenza della malattia è il primo passo indispensabile per curarla, allo stesso modo riconoscere che il terrorismo esiste ed ha matrici e motivi ben precisi è indispensabile per risolverlo. In entrambi i casi, negarne l'esistenza significa ostacolare il processo di guarigione. Ed è questo il danno più importante del cospirazionismo.
Tuttavia Londra non centra propriamente con l'11 settembre 2001, sebbene lo stile terroristico è similare fra costoro e i terroristi di altre organizzazioni estremiste e rivoluzionarie islamiche (alqaeda, hezbollah, alaqsa e palestinesi, ecc...).
RispondiEliminaRicordo ancora certi...emmm "cavalieri erranti impalatori di mulini a vento" pronti a scusare tali atti inventando anche per Londra fantacomplotti. Peccato non siano mai riusciti a spiegare come quei malefici agenti (MI5, cia, mossad, vari&eventuali) sapessero che un gruppo di "amici" proprio quel giorno sarebbe partito da Leeds (400 km da Londra) per trovarsi tutti separati a Londra, in punti diversi anzichè in gruppo unito (tipica separazione consensuale di un gruppo in visita della capitale del paese dove risiedevano) e tutti nei luoghi di esplosione delle bombe.
Saluti
Questo è uno degli aspetti più incredibili dei cospirazionisti.
RispondiEliminaSono sempre intenti a parlare di "quadro d'insieme" e non si rendono neanche conto che il quadro d'insieme è proprio quello di una organizzazione terrorista che ha una storia ben precisa, di cui l'11/9 è solo la tappa più eclatante.
Si, la visione di insieme vale solo per i soggetti preferiti e non quelli che si difende a spada tratta.
RispondiEliminaTuttavia non ricordo se gli attentatori di Londra fossero pienamente legati ad AlQaeda o soltanto ispirati.
Di attentati/tentativi di attentato a Londra ve ne furono due, ed uno degli attentatori fu trovato a Roma dopo la sua mirabolante fuga.
Molto più interessante è forse quello avvenuto in Spagna.
Quanto all'esistenza di un'unica organizzazione...forse conviene parlare di network di diverse organizzazioni, tutte legate dall'idea rivoluzionaria del far morti per un ideale politico (aspetto non lontano da rivoluzionari di colore rosso o nero dei movimenti dissidenti occidentali).
Ho le lacrime agli occhi e un groppo in gola. Sono un padre e vedere così tanta lucida follia autodistruttiva (e non solo -auto, purtroppo) mi sconvolge.
RispondiEliminaGrazie Paolo, per il video pubblicato e per il commento che ne hai fatto.
luca