Il primo marzo di quest'anno la US Navy (la marina militare americana) ha battezzato nei cantieri navali della Northrop ad Avondale (Louisiana) la nave anfibia LPD-21 New York.
Non è la prima volta che un'unità navale della marina americana porta il nome della grande metropoli: l'ultima fu il sottomarino nucleare d'attacco SSN-696 New York City, ritirato dal servizio nel 1997.
In questo caso, però, l'evento ha avuto un alto valore simbolico, perché è la prima nave militare a portare questo nome dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 che ha sconvolto e letteralmente sfigurato la città, e nella sua costruzione sono state utilizzate circa 7 tonnellate e mezzo di acciaio proveniente dalle macerie del World Trade Center.
Poca cosa, per una nave che ha un dislocamento di circa 25.000 tonnellate a pieno carico, ma si è trattato, come abbiamo già detto, di un tributo simbolico alle vittime di quegli attacchi terroristici.
La USS New York (USS sta per United States Ship) è la quinta di 12 unità della classe San Antonio. Si tratta di navi per la guerra anfibia, ciascuna in grado di sbarcare un contingente di 700 Marines con relativi mezzi corazzati, utilizzando elicotteri, convertiplani (aerei da trasporto in grado di decollare e atterrare come elicotteri) e mezzi da sbarco a cuscino d'aria.
Anche il motto dell'unità ha un elevato valore simbolico connesso alla tragedia dell'11 settembre: "Never Forget".
Un ulteriore tributo sarà quello della cerimonia ufficiale di consegna, che avverrà nel 2009, nel porto di New York, a poca distanza da Ground Zero.
L'acciaio proveniente dal WTC fa parte di un lotto di 24 tonnellate spedite in Louisiana, e fu selezionato e fuso da una fonderia locale il 9 settembre del 2003. Trascorsero insomma due anni fra gli attentati e l'utilizzo dell'acciaio, con buona pace di coloro che sostengono che l'acciaio delle Torri Gemelle fu fatto sparire in tutta fretta (Loose Change) per occultare chissà quali indizi di cospirazione.
History Channel ha documentato l'evento in questo video. Immagini della costruzione dell'unità sono disponibili presso JDN Designs.
Già nel 2002 la US Navy volle dare un segnale di solidarietà alla città. Nel febbraio di quell'anno, infatti, si tenne nel porto di New York, sul ponte del museo galleggiante USS Intrepid, la cerimonia di consegna del cacciatorpediniere lanciamissili DDG-84 Bulkeley, che porta il nome di un ammiraglio nato a New York.
I marinai sono notoriamente superstiziosi, e la USS New York sembra proprio destinata ad alimentare questa tradizione. Gli addetti ai lavori hanno fatto notare che la nave ha superato indenne la furia dell'uragano Katrina che ha devastato il cantiere nel 2005. Questa circostanza consentì a migliaia di maestranze (compresi molti rimasti senza tetto) di non perdere il lavoro.
Il fatto che una nave dedicata a una grande tragedia ne abbia affrontata e superata un'altra, l'ha inserita di diritto nelle leggende e nei miti dei marinai.
Fonti:
- LPD-21 New York (Dipartimento della Difesa USA)
- Dictionary of American Naval Fighting Ships (DOD - Naval Historical Center)
- Naval Technology
- Associated Press del 1° marzo 2008 (su Fox News)
- Associated Press del 4 aprile 2006 (su World and Nation)
- Sea Power, febbraio 2002
7 tonnellate sono un paio di travi; un impiego "simbolico" dell'acciaio del WTC.
RispondiEliminaVero. Infatti l'articolo di John precisa proprio che è "un tributo simbolico".
RispondiEliminaSta di fatto che casi come questo (e molti altri che abbiamo già presentato e presenteremo man mano) dimostrano che l'affermazione che l'acciaio è stato occultato è una delle tante menzogne diffuse dai sostenitori delle teorie alternative.
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RispondiEliminaMario, forse i tuoi calcoli sono errati.
RispondiEliminaUn metro cubo di acciaio dolce pesa circa 7850 kg. Quindi direi che l'acciaio del WTC utilizzato per la USS New York (7,5 tonnellate circa) ammonta grosso modo a un metro cubo.
In lamiere da 5 mm, sarebbero circa 200 metri quadrati.
Una quantità comunque non trascurabile, direi, paragonabile alla superficie di una casa molto grande.
Hi. I don't speak Italian but am in the process of learning (just beginning). Do you speak English?
RispondiElimina-Miriam
formyjm@mac.com
Hello Miriam,
RispondiEliminaYes, I'm half British, so feel free to write in English. Most of our readers understand English, and we0ll translate if needed.
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RispondiEliminaMario, cancella e correggi anche i 7 metri cubi prima che Paolo se ne accorga e ti frusti :-)
RispondiEliminaCaro Paolo , il fatto che al pubblico (di odeon e in generale) non interessi la questione delle presunte bugie sull '11 settembre dipende solo ed esclusivamente da come sono state trattate dai media, e da come la versione ufficiale sia stata presentata da tutti i mezzi di comunicazione di massa come certa, sicura e scatenata dal diavolo Arabo
RispondiEliminaSaluti
Vanni
Vanni,
RispondiEliminaabbi pazienza ma non capisco cosa vuoi sostenere.
Comunque stai postando nell'articolo sbagliato, non è questo che parla della trasmissione di Odeon.
Boh sarà anche vero quello che dici tu paolo, però io ho "attentamente " letto tutte le tue argomentazioni e nessuna mi ha convinto... perchè nessuna va a confutare quelle che tu chiami "tesi complottistiche".
RispondiEliminaA chi nuoce o a chi fa comodo??? Dimmelo tu caro
Gianlo,
RispondiEliminaho pubblicato il tuo commento solo perchè non conteneva volgarità, questo non vuol dire che sia utile o edificante.
Invece di parlare a vuoto dicci quali sarebbero le teorie complottiste che non abbiamo confutato: fammi un elenco preciso e puntuale.