Questo articolo è stato aggiornato rispetto alla sua pubblicazione iniziale per tenere conto delle osservazioni del ricercatore citato nell'articolo. Gli aggiornamenti sono in fondo.
Premesse
Il PDF con lo studio dei video del Pentagono è disponibile presso questo link (la versione analizzata è la 1.3/2006, di Pier Paolo Murru).
Ogni sfruttamento del materiale è reso disponibile al solo fine di divulgazione e/o verifica dello stesso. Le immagini, ottenute attraverso le verifiche e le ricostruzioni messe in atto appositamente per approfondire le analisi, sono disponibili a chi ne faccia espressamente richiesta all’indirizzo pier@immagine.it. Chiunque nello studio e nella lettura del presente rapporto intenda porre obiezioni sensibili e/o segnalare errori di qualsiasi sorta può comunicarlo attraverso lo stesso indirizzo di posta elettronica. (PDF)Il progetto immagine.it si basa sulle licenze Creative Commons.
immagine.it intende avvalersi delle Licenze Creative Commons. Tutti i contenuti di immagine.it saranno pubblicati secondo le licenze di utilizzo di Creative Commons, salvo diverse indicazioni.Intendo fare una verifica dell'analisi offerta nel PDF, prodotta da Pier Paolo Murru, basandomi sul materiale disponibile, che viene definito sufficiente per la dimostrazione offerta.
Breve riassunto del PDF
- Introduzione con indicazione delle fonti, del materiale analizzato e qualche nozione di ottica digitale.
- Capitolo 1: breve descrizione del modello ricostruito e del posizionamento delle telecamere del Pentagono.
- Capitolo 2: comparazione del modello con ortofoto e immagini, indicazioni sul metodo utilizzato per definire una struttura metrica nei frame dei video DOD comparabile con il modello digitale 3D, disposizione di pivot, cioè indicazione di determinati punti a distanze note.
- Capitolo 3: analisi comparativa dei fotogrammi, definizione di un accoppiamento fra i video della CAM1 e della CAM2, definizione degli eventi presenti nei frame, comparazione empirica fra fotogrammi per confermare il Time Lapse Recording, analisi fotogramma impatto e ipotesi sulla causa della sovraesposizione, analisi dei due fotogrammi con l'oggetto bianco (aereo/fumo/oggetto non ben identificato), definito emitter; frame 736, analisi con immagini booleane che portano alla conclusione della mancanza dell'emitter nell'immagine della CAM2; secondo l'autore, poiché nessun sistema TLR multicamera potrebbe portare questa macroanomalia, non esiste spiegazione che non sia la manipolazione o l'omissione.
- Capitolo 4: studio e creazione delle camere virtuali (VCAM) nel modello 3D, analisi della traiettoria secondo il rapporto ASCE (nella costruzione del modello 3D si è fatto riferimento a questo rapporto e ad altri rapporti ufficiali per ricreare e verificare la versione ufficiale) con studio altimetrico dei pali abbattuti, dell'angolo di impatto sia altimetrico che piano rispetto alla facciata del Pentagono, test sulle VCAM con uso dei fotogrammi in cui appare a grande distanza la pattuglia del Pentagon Police Department;
- Capitolo 5: analisi strumentale con Vectorscope e Waveform, con definizione di una serie di frame alterati a cavallo del frame 736 (quello in cui compare un oggetto non identificato), confronto fra due frame (uno di quelli alterati ed uno no) per mostrare visivamente l'alterazione dichiarata;
- Capitolo 6: analisi e tesi alternative alla sua comparazione, che sconfuta per vari motivi (il time lapse non ha sincronizzato perfettamente le telecamere, immagine fantasma, tagli al video della CAM2);
- Capitolo 7: analisi del fotogramma 736 per la definizione dei dati intorno alle zone di interesse, verifica della corretta assunzione della VCAM e fedeltà di questa attraverso metri percepiti, e confronto fra pixel; conclusione che non ci sia nessuna possibilità di errore di valutazione; analisi pixelometrica con uso dei frame delle CAM e uso delle VCAM.
- Capitolo 8: conclusioni. Sulla CAM1 la compatibilità non è possibile con un 757-200 ma con un emitter più piccolo; sulla CAM2 non appare né il Boeing 757-200 né un emitter più piccolo, cosa incompatibile con il sistema Time Lapse Recording, quindi entrambi i video (in un modo o nell'altro) tendono a nascondere l'emitter, con evidente dimostrazione della manipolazione od omissione.
- Elencazione del materiale utilizzato, foto, immagini, misure.
Infine segnalo che cliccando sulle foto potete scaricare le immagini di questo blog e vederle a grandezze maggiori per migliori dettagli (per lunghezza del post e numero di foto presenti, ho dovuto limitare a small la dimensione di quasi tutte le immagini).
Inizio analisi
No anzi. Mi pare decisamente TROPPO. Però io uso un metodo che usa solo fonti ufficiali perché solo dimostrando che le fonti ufficiali sono fallaci si riesce anche solo minimamente a mettere seriamente in crisi la VU. Viceversa siamo nel campo delle ipotesi.Direttamente dal rapporto ASCE che Pier dice di usare alla lettera:
(Pier Paolo Murru in un post di Luogocomune)
Quindi l'angolo di inclinazione secondo il rapporto è di 42° rispetto alla normale alla facciata del Pentagono.
[...] percorso. L’angolo interno fra traiettoria e parete O del pentagono è di circa 51° e non di 42 come spesso si sente dire erroneamente. Una traiettoria di 42° avrebbe provocato l’impatto sulla struttura di segnalazione posta sul quadrifoglio e tutt’altra dinamica rispetto ai pali colpiti.Ecco le analisi di Pier nel PDF, con indicazione degli angoli inseriti. Si può notare che Pier ha indicato 42° rispetto al lato del Pentagono e non rispetto alla normale all'angolo.
(pag.45 del PDF)
E' interessante notare anche la variazione fra i valori che ho rilevato dalla foto scalata tratta dal PDF ed i valori indicati nella foto e misurati da Pier al momento della sua analisi.
Passiamo ora a verificare i modelli.
Nel PDF, Pier inserisce un'immagine con un'ortofoto che presenta indicazione del punto di impatto e l'immagine di un suo modello a più riprese (prima libero nel prato antistante e poi con croci che indicano una serie di pivot, punti che gli saranno utili nella trattazione).
Confrontiamo le tre immagini opportunamente scalate e valutiamo le misure inserite. La base per questo dimensionamento è il lato del Pentagono, che misura 280,9 metri (lo stesso Pier, a fine PDF, lo riporta come dato fondamentale per il dimensionamento).
Nei casi in cui non sia presente il lato completo del Pentagono, il dimensionamento può essere fatto attraverso altre misure rettilinee di oggetti presenti ricavabili in comune fra le immagini, di cui almeno una sia compatibile con le misure reali della facciata. Così facendo, tutte e tre le immagini possono essere dimensionalizzate in modo comparabile e paragonate con sufficiente precisione.
Si potrebbe obiettare che eventuali ritagli e resize dell'immagine per la costruzione del PDF o deformazioni del catturaschermo possano variare la scala dell'asse x rispetto a quella dell'asse y (l'immagine è come un insieme di punti definiti da un asse x e uno y e un determinato colore per un'area infinitesima) nell'immagine analizzata.
In questo caso, il confronto fra medesimi elementi presenterà, per tutti gli oggetti paragonati, variazioni significative di posizionamento, dovute al fatto che i punti da collegare biunivocamente da un'immagine all'altra non corrispondono con scala conforme (cioè non si possono definire coppie di medesimi punti fra due immagini semplicemente tirando rette orizzontali e verticali con angolo di inclinazione di 90°, ma a causa della deformazione l'angolo fra questi assi è diverso).
Da ciò deriva che se in due immagini vi sono medesimi punti accoppiabili biunivocamente con le modalità appena descritte (per entrambi gli assi) e punti non accoppiabili biunivocamente con il sistema appena descritto (per almeno un asse), non si possono tirare in ballo le deformazioni dell'immagine come spiegazione della mancata corrispondenza. Si deve quindi ipotizzare qualcos'altro:
- i modelli delle due immagini non sono gli stessi e si usa un modello diverso a seconda dell'analisi eseguita nel PDF;
- le immagini indicano lo stesso modello, ma sono state scattate in momenti differenti e nell'intermezzo fra gli scatti il punto o l'oggetto di cui il punto fa parte ha subìto modifiche;
- le immagini sono state messe in scala con un piccolo scostamento che impercettibilmente porta variazioni fra queste che colpiscono tutti i punti nella corrispondenza biunivoca.
Il confronto fra i due modelli ricostruiti da Pier, quello con prato libero e quello con pivot sul prato, non mostra scarti fra i punti, che sono tutti compatibili biunivocamente.
Il confronto di questi due modelli con l'immagine dell'ortofoto presenta invece variazioni fra i punti:
- sono coordinati: alcuni vertici della base dell'eliporto, lo spigolo nord dell'estradosso della facciata...
- non sono coordinati: gli altri spigoli della base dell'eliporto, il punto di impatto e il posizionamento delle CAM, uno spigolo del security building, che tra l'altro è quello che presenta deformazioni maggiori....
Altre considerazioni che possono essere fatte sulle immagini dei modelli di Pier sono:
Valutazione dell'angolo di impatto dell'aereo sulla facciata del Pentagono e confronto anche con l'ortofoto proposta. 36° per la traiettoria dell'aereo rispetto alla normale al lato del Pentagono, anche se nel rapporto ASCE si impongono 42° di inclinazione.
Vorrei far notare, al riguardo, che la deformazione nell'immagine dovuta al satellite (di cui Pier non parla) non è mai tale da variare l'angolo di inclinazione di impatto al Pentagono portandolo a valori inferiori rispetto a quello definito.
Non a caso nell'ortofoto proposta ho messo in rilievo la facciata di due lati del Pentagono, evidenziando con delle linee gialle i bordi di queste facciate ed indicandole con una freccia gialla. Tali facciate non dovrebbero essere visibili. Pier non sembra aver tenuto conto di questa deformazione. In dettaglio:
Ho riportato anche due punti che indicano l'inizio del prato su due svincoli stradali, ritrovando nell'ortofoto un punto corrispondente ed un altro che andrebbe notevolmente spostato.
Altre foto utili:
- indicazione di tutti gli angoli nel modello
- indicazione dei 42° rispetto alla facciata e rispetto il lato.
Passiamo ora a verificare i pivot inseriti nel modello.
Viene riportata la doppia origine della CAM1: secondo posizionamento con ortofoto e secondo posizionamento indicato nell'altra foto del modello (quello che non ha i pivot e che avevamo visto essere combaciante nei punti con la foto che aveva i pivot, cioè questa).
Secondo l'origine della CAM1 dell'ortofoto, tutti i valori sono discosti di un certo numero di metri.
Secondo l'origine della CAM1 dell'altra immagine del modello, si hanno le seguenti coppie di misure: rispettivamente secondo Pier e misurata calcolata:
(32-36.31) (58-68.35) (107-111.01) (145-146.46) (176-177.98) (209-208.91) (254-252.8).
In neretto sono indicate le coppie in cui la differenza è troppo elevata e non accettabile (più di un metro).
Risulta curiosa questa varianza di valori, che passano dal molto deformato al poco nell'ambito della stessa immagine, con un picco per un punto in mezzo agli altri.
La CAM oltre la strada
Un altro aspetto curioso è la visibilità della CAM, che va oltre la strada. La mancanza di maggiore dettaglio impedisce di valutarne appieno la correttezza.
Sovrapposizione foto lineare e foto deformata
Infine, per l'analisi booleana e molto probabilmente anche per la disposizione dei pivot non vengono corrette le deformazioni dell'immagine, cosa che viene presentata in seguito quando si fanno valutazioni sulle VCAM da inserire:
Ecco un messaggio che ho letto nel forum di Luogocomune, dove Pier Paolo Murru ha presentato il suo lavoro e dove sono venuto a conoscenza del PDF. Il post fa riferimento ad una discussione con Paolo Attivissimo nel forum.
Modelizzare non significa che quello che io mi offro di modelizzare sia automaticamente compatibile con la sua fonte. Mi spiego. Il modello PENTA757 (così il nome in codice del modello in corso) si basa sulla pura ricostruzione basata su dati ufficiali e appoggiato al rapporto ASCE. Bene Paolo, mi sono dovuto fermare perché ad oggi quello stesso modello mi pone MOLTISSIME incompatibilità successive all'impatto. Significa che è possibile che una "carlinga con ali" delle dimensioni compatibili a un b757 abbia abbattuto i pali senza spanciare sulla collinetta, ma dal momento che mi presento con l'aereo sulla facciata mi si disegna uno scenario completamente diverso. Non mi torna più niente. Ne ASCE, ne tantomeno il fantomatico foro di uscita e ancora meno l'assenza dei tronconi estremi delle due ali all'esterno della facciata e presumibilmente di buona parte del timone di coda. Quindi attenzione ad attribuirmi cose che non sono vere. Il mio metodo di analisi è "USARE LE FONTI ORIGINALI E FEDELI ALLA VU" per poi metterle in relazione a se stesse. Così come ho fatto con i video. Questo è il mio metodo e questo mi da dei grossi risultati, per ora molto inquietanti. fonteC'è anche da chiedersi quante deformazioni vi siano nel modello di Pier che rendono il rapporto ASCE che dice di seguire (sbagliando però nell'indicazione dell'angolo di impatto) un insieme di incongruenze piuttosto che qualcosa di fattibile.
Ricostruzione dei frame
Utilizzando Windows Movie Maker ho passato in rassegna tutti i frame dei video delle CAM1 e CAM2 dall'ingresso dell'auto nella visuale della CAM1 fino a dopo l'esplosione sulla facciata del Pentagono. Le caratteristiche rilevate sono state:
- una sequenza di scatti che ho messo a coppie (serie1 serie2 serie3 serie4 serie5 serie7) sulla base di questo tipo di centramento, supposti quei frame indicati come contemporanei;
- dati di timing dei frame;
- aspetti secondari dei video.
Dal rapporto ASCE, come dice anche Pier, sappiamo che ogni frame ha un periodo di 1 secondo, quindi ogni immagine costituente un frame dovrebbe occupare un intervallo di tempo di 1/13 di secondo, pari a 0.076 secondi.
Un tale valore indicherebbe quindi la variazione fra 13 e 14 immagini per frame che porta i frames a non essere sempre assolutamente coincidenti.
Questo sfasamento, indicato in seguito in una tabella, è imputabile ai video, ma non è detto fosse attribuibile anche alle riprese delle telecamere. Tuttavia si può notare lo sfasamento fra i frame in questa coppia estratta dai video delle CAM1 e CAM2:
Mi risulta strano che Pier, sicuro dell'ipotesi inderogabile di TLR, non preveda uno sfasamento fra lo scatto dell'immagine di una CAM rispetto all'altra eseguendo un'analisi cromatica di questi frame analoga a quella che propone per i frame alterati verso il rosso, discussi verso la fine di questo articolo.
Per Pier, la spiegazione della variazione cromatica viene lasciata solo nell'ambito ipotetico. Certo si può immaginare che il cambiamento cromatico sia stato l'effetto di un colpo dato dai rottami del Boeing 757-200 (Versione Ufficiale) o piccolo Emitter (Versione Pier) che, cadendo dopo essere stati lanciati via dall'esplosione, hanno colpito proprio le due CAM.
Si può anche supporre che lo smuovimento dell'obiettivo, rilevato da Mike Wilson e inserito nella sua animazione, siaconsiderato da Pier come un filtro inserito per correggere l'immagine di un modello sballato (ha un profondo disprezzo per il modello di Wilson, manifestato a più riprese, senza entrare qui del merito della correttezza a riguardo).
L'effetto fisico dato alla CAM, quindi, oltre a creare alterazioni nel posizionamento dell'obiettivo, può aver creato variazioni nell'acquisizione digitale.
Poi si può capire meglio che l'esplosione che ha creato lo smuovimento dell'obiettivo della CAM1 e la sovraesposizione sia stato un fenomeno progressivo o regressivo, che fa denotare lo sfasamento fra le due CAM di pochi decimi di secondo se si osserva la seconda esplosione del Pentagono.
Si può notare nel frame proposto l'analoga sovraesposizione ma molto più intensa per la CAM1 rispetto alla precedente. Quindi la sovraesposizione, che si ripresenta sempre in corrispondenza delle esplosioni, presenta nature di intensità diversa e quindi può essere presa come fattore per dimostrare il lieve sfasamento.
Tale sfasamento nelle analisi va di pari passo con le differenti lenti delle CAM, che provocano differenti deformazioni agli oggetti rappresentati, e con la differente posizione, che porta gli oggetti rappresentati ad essere visti in posizioni differenti soprattutto quando si lavora con i pixel ingranditi.
La seconda esplosione del Pentagono, mai citata, ha diverse spiegazioni. Per molti è dovuta alle bombole ossiacetileniche che si trovavano davanti alla facciata colpita.
Danneggiate dall'impatto e dal fuoco, queste bombole possono aver provocato l'esplosione visibile nel frame sopra postato (il frame a fianco mette in luce un oggetto spinto in seguito sul prato proprio da quell'esplosione).
Tuttavia c'è anche un'altra spiegazione plausibile. Osservando i frame successivi si vede che di fronte alla facciata colpita del Pentagono si solleva del fumo bianco. Altri video ripresi poco dopo l'impatto del Boeing mostrano cosa emetteva fumo bianco quel giorno: il camion generatore davanti alla facciata lesionato dal passaggio dell'aereo.
Infine una piccola nota di cinematica. Ammettendo uno sfasamento di 0,076 secondi per un non contemporaneo scatto delle immagini, un oggetto a velocità di 800 km/h (530 km/h secondo Pier) porta ad una variazione della posizione di 16,8 metri (e 16,8 metri su 47 metri di aereo per me sono un errore notevole).
C'è poi la questione dei due frame con 27 immagini di 0,08 ognuno. In seguito mostrerò i ragionamenti fatti da Pier a riguardo, intanto esprimo un mio semplice parere. Preso atto che non c'è variazione di immagine, cosa genera questi frame più lunghi rispetto agli altri analizzati?
La risposta migliore credo debba essere cercata sulla base delle considerazioni di questo post di Henry62. In altre parole, l'acquisizione e trasformazione delle immagini CAM in digitale può aver creato tali alterazioni.
Il sitema di ripresa è una camera che genera 30 fotogrammi al secondo ovvero Standard NTSC. Il TLR che agisce da valvola, "fissa" di ogni gruppo di 30 solo 1 fotogramma sul supporto, ma la camera continua a generare i suoi 30 fps. Non è una telecamera per fare le riprese al mare ma una testa camera CCD collegata ad un TLR. Il TLR quindi apre il flusso, fissa il frame e attende il successivo step di registrazione. LCQui si vede un esempio di quanto asserito nel post di Henry62, ovvero la diversità intercorrente fra il video mpg di una CAM e quanto si pensa dovrebbe essere secondo norma (come riportato dalle parole di Pier).
Analizziamo a questo punto la sequenza secondo Pier
Qui abbiamo le coppie proposte nel PDF di Pier, molto importanti... in seguito ho siglato i frame con una lettera ed ho indicato queste coppie usando le lettere indicative dei frame separate da un "-".
Possiamo qui vedere gli accoppiamenti di Pier con indicazioni delle lettere e dei fotogrammi che dovrebbero per lui risultare mancanti (a meno che non si risequenzi tutto ottenendo un frame di disavanzo).
Indico fotogrammi mancanti proprio per la tabella proposta da Pier che potete vedere qui di seguito.
Questa sarebbe la disposizione dei frame secondo tabella:
Per maggiore chiarezza vi sovrappongo gli eventi proposti in tabella del PDF da Pier:
Vi ricordo quindi che i frame A e C sono quelli che ho rilevato essere di lunghezza 27 immagini rispetto agli altri di entrambe le CAM di 13-14 immagini per frame.
L'errore compiuto è già evidente... ma nel caso vi fosse sfuggito:
E lo si nota nelle variazioni di immagine fra 0 e B e fra B e D.
Altri ordinamenti che prevedano il TLR con 30 immagini per frame senza ipotizzare malformazioni nell'acquisizione digitale non sono possibili, a meno di non aggiungere ipotetici nuovi frame o di eliminare almeno un frame.
Dal PDF questa è la disposizione dei frame, che secondo me traspare con ripercussioni anche sulla visibilità della CAM2.
Questo va d'accordo con il fatto che Pier, mostrando antecedentemente le coppie, non pubblichi tutte le coppie di frame, cosa che avrebbe messo in luce l'incongruenza e va di pari passo col fatto che a pag. 20-21, pur parlando di taglio di parti antecendenti e risequenziazione con nuova origine dei frame in cui compare l'auto nelle CAM, posti in realtà immagini di Sony Vegas 6 con in timeline i frame dell'esplosione.
Tra l'altro, osservando bene il timeline proposto, si può notare come i frame da inizio a coda siano sfasati temporalmente (immagine con aggiunta di righe per rendere meglio la variazione di timeline):
Distanza target
Il target centrato poco sotto il marciapiede misura 17,73 metri secondo Pier Paolo Murru.
Facendo una misura della distanza su quota altimetrica zero
si ha che 17,67 metri non coincidono con i valori che posso misurare sul modello e sull'ortofoto:
ed a 12,17 metri
C'è scarto fra ortofoto e modello, spiegabile in parte con la sfocatezza dell'ortofoto nella zona delle CAM: di certo 10,72 e 12,17 metri sono parecchio diversi da 17 metri.
Inoltre, anche supponendo che la telecamera si trovi in fondo al marciapiede e che la larghezza dei due marciapiedi sia spropositatamente grande (2 metri), resterebbero sempre 13 metri per corsia, facendo finta che il target miri al bordo dell'altra corsia: cioè 6,5 metri per ciascuna corsia, tanto quanto una strada a due corsie urbana per ognuna. Un po' troppo per un ingresso secondario del Pentagono.
Angoli e distanze con visione CAM1
Sulla base delle misure offerte qui (tratte dal PDF di Pier) con foto del centramento dei vertici
Inoltre, anche supponendo che la telecamera si trovi in fondo al marciapiede e che la larghezza dei due marciapiedi sia spropositatamente grande (2 metri), resterebbero sempre 13 metri per corsia, facendo finta che il target miri al bordo dell'altra corsia: cioè 6,5 metri per ciascuna corsia, tanto quanto una strada a due corsie urbana per ognuna. Un po' troppo per un ingresso secondario del Pentagono.
Angoli e distanze con visione CAM1
Sulla base delle misure offerte qui (tratte dal PDF di Pier) con foto del centramento dei vertici
- angolo fra asse ed aereo 134°
- traiettoria pari a 128 metri
- traiettoria percepita per 92.16 metri pari a
- rapporto ASCE che descrive al fotogramma 736 l'aereo a 98 metri (attenzione: metri reali, non metri percepiti, usati da Pier dalla facciata del Pentagono)
Tralasciando la differenza sulla misurazione dell'angolo (137° anzichè 134°), è curioso notare che la misura di lunghezza della traiettoria sia per me 98.98 metri, cioè estremamente simile al valore stimato dall'ASCE.
D'altra parte i valori che devono essere ritrovati nella pianta non sono quelli percepiti, ma quelli riportati dal rapporto.
Nelle VCAM o CAM, invece, i valori da ritrovare (a meno delle deformazioni) sono quelli proiettati nel punto di appartenenza, quindi con adeguata scala, non di certo moltiplicandoli per un angolo complementare alla traiettoria.
L'alterazione dei fotogrammi
Ecco le immagini, secondo la ricostruzione di Pier, dei frame con alterazioni:
E questi, invece, sono quelli che dovrebbero essere alterati:
Ecco un riassunto semplice ed intuitivo:
Il confronto viene fatto fra il fotogramma alterato ed il penultimo frame, prima di quello da cui (secondo Pier) inizia l'alterazione.
I programmi da lui utilizzati non sono a mia disposizione, quindi non mi è possibile ricreare i flussi da lui trovati. Suppongo quindi per veri senza verifica quelli da lui proposti. Posso però ricreare un quadro dai frame che ho estratto per confrontarli con quelli proposti nel PDF da Pier.
Effettivamente si nota variazione fra i frame di Pier incriminati. A vista, e quindi senza uso di programmi, però, non noto un analogo per i frame da me estratti.
Infine, a confrontare i miei frame e quelli di Pier, mi pare che per entrambi a coppie si noti una tendenza al rosso per quelli di Pier in entrambi i frame.
Un'analisi con qualche programma specifico potrebbe comunque dare maggiori riferimenti ad un'analisi così empirica.
Infine un piccolo dettaglio logico.
Sulla base di questo grafico in cui tutti i 35 frame sono stati scomposti in puntini ed i puntini (pixel) sono stati disposti secondo due variabili:
- saturazione = si contano il numero di pixel totali e la percentuale di un certo colore presente nel frame, disponendo poi secondo quella data saturazione il puntino sul cerchio di riferimento (differenti raggi con la percentuale)
- colore = disposto secondo una legenda nel cerchio esterno tramite un certo angolo
Però l'aver considerato anche i frame dell'esplosione come indicato nella semplice ricostruzione dei frame incriminati presentata qui sopra non fa altro che moltiplicare proprio i punti di colore rosso.
D'altra parte, alterare l'esplosione ha poco senso, quindi sarebbe stato asssai più sensato per l'indagine non considerare quei frame che indubbiamente avrebbero sporcato il grafico.
Qui trovate la sequenza dei frame dell'esplosione da prima dell'impatto fino al primo frame in cui cessa la palla di fuoco. Vi è aggiunto per tutti il riquadro preso da Pier ingrandito e postato subito sotto i frame.
Si può notare che l'irradiazione prodotta dall'esplosione effettivamente ha influenzato la CAM rendendo i frame verso il colore rosso, proprio come l'esplosione ha diffuso luce anche nelle parti nascoste del Security Building, con un fenomeno ottico che si verifica anche in montagna quando raggi che filtrano fra le nuvole rischiarano costoni controluce od in altri ambienti umidi.
Appena la palla di fuoco scompare, il colore del frame cambia, tornando a somigliare a quello del frame prima dell'impatto dell'aereo. Indubbiamente ciò ha influito sui grafici, non si spiega quindi la logica dell'analisi di Pier Paolo Murru.
In conclusione
- Murru dice di seguire il rapporto ASCE, ma cade in difetto su una semplice ma fondamentale questione come l'angolo di impatto dell'aereo.
- Le foto del suo documento PDF, che a detta dell'autore dovrebbe essere sufficiente per confermare e verificare quanto asserisce, fanno sollevare dubbi per via di errori di misurazione vari e posizionamento delle CAM (non ultimo l'evidentissimo errore di rotazione del Pentagono visibile fra ortofoto e modello a pag. 70, di cui non si è accorto nessuno, nemmeno l'autore e che probabilmente condiziona tutto il suo lavoro).
- L'analisi pixellometrica richiederebbe di considerare le varie deformazioni possibili (CAM in punti diversi, lenti CAM diverse, sfasamento ripresa fotogrammi, non perfetta localizzazione con pixel ingranditi dei punti poiché viene descritta un'area di eguale posizionamento che però rappresenta metri di spazio, deformazioni satellitari e/o foto aeree) senza usare i metri percepiti, soprattutto se si sta ragionando nel piano.
- Le quote spropositate dei target delle CAM fanno pensare la presenza di sovradimensionamento o deformazioni nel modello tali da rendere poco credibili le misure proposte.
- I frame alterati verso il rosso mi risultano essere solo quelli in corrispondenza della palla di fuoco, che sarebbe stato meglio non considerare, poiché la palla di fuoco, con il proprio colore rosso, avrebbe sicuramente nascosto l'alterazione presunta di altri frame privi di oggetti rossi in visuale. I miei due frame non risultano dello stesso colore dei suoi, cosa che mi lascia perplesso.
- Pier non ha notato minimamente la seconda esplosione, né ha fatto confronti che potevano essere fatti con la prima.
- Pier ha confermato la presenza di rottami o la correttezza delle ombre tempo fa messa in dubbio dai dietrologi (le ombre della proiezione del semaforo sopra la colonnina visibile nella CAM1).
- Pier ha corretto la distorsione dell'immagine per quanto riguarda la disposizione delle VCAM, ma poi sovrappone le immagini lineari delle VCAM ai frame deformati del Pentagono quando parla di pivot.
- Pier sembra nascondere lo sfasamento di timeline (se non erro, 200 frame fra nell'immagine postata di Sony Vegas 6).
- Nella sincronizzazione dei frame così come si capisce dalla tabella del PDF proposta, Pier sbaglia considerando che l'auto sia ferma quando invece è palese che si muove con variazioni notevoli in ciò che viene rappresentato dalla CAM2, ergo con effetti anche nella proiezione della visione della CAM.
Per dovere di trasparenza, si segnala che Pier ha risposto a questo articolo qui.
Aggiornamento 1 novembre 2006
- Questo articolo si intitola "Verifica TESTO analisi dei video del Pentagono rilasciati", quindi l'indicazione che qui si analizza il testo PDF dell'analisi mi pare piuttosto chiara. Murru, nella controanalisi si è offerto di permettere la visione del suo modello. Ben venga, dopo averlo scaricato e visionato potrò postare un testo intitolato "Verifica modello 3D di analisi dei video del Pentagono rilasciati", magari utilizzando tencniche dello stesso Murru (vedere pag.55 del pdf l'analisi dei fotogrammi di Murru rispetto le analisi qui fatta delle foto del suo lavoro)
- Ottima controanalisi, risponderò agli insulti di Pier Paolo Murru ed alle attestazioni di malafede citando le sue frasi. Per un qualche arcano motivo citare le frasi dell'autore è sfotterlo.
- Questione 42°. Nel PDF si parla di 51° anzichè 42°. Pier Paolo Murru:
si sottointendeva il riferimento alle teorie dietrologiche.
Il capitolo in cui è inserita tale frase è: Camere virtuali (VCAMS) studio ed inserimento. Inoltre la frase è:La traiettoria è quella resa ufficiale ovvero quella che prevede l’abbattimento di 5 pali posti sul percorso. L’angolo interno fra traiettoria e parete O del pentagono è di circa 51° e non di 42 come spesso si sente dire erroneamente.
Si parla di traiettoria ufficiale, poi nella frase seguente la traiettoria magicamente diventa quella considerata dai dietrologi. Se vi si aggiunge il considerare l'angolo complementare, è normale fraintendere quanto scritto. Un esempio analogo è a pag. 84 del PDF: la foto dell'impatto dell'aereo sulla facciata del Pentagono riporta una retta parallela all'aereo (traiettoria ufficiale) e una retta inutile a 27°, vicino a uno cui estremi è scritto 51°. Il fraintendimento che si indichi la pseudobisettrice (la bisettrice della traiettoria avrebbe avuto 25°,5 di inclinazione) come la traiettoria ufficiale di 51° è palese. - Croci-Pivot-disegnini. Pier Paolo Murru:
Questo davvero non si capisce cosa sarebbe. Ma ci vuole davvero tanto a vedere che l’immagine satellitare impaginata non è in scala e oltreutto è ruotata rispetto alle mie viste di render? Ma perché si continua a porre misure su l’impaginazione? Che cosa dimostrerebbe?
Rutorare e scalare è quanto ho fatto non ottenendo punti perfettamente corrispondenti. Basta prendere le due ed osservare per esempio un particolare importante come le VCAM in cui differenze di metri possono essere decisive. Certo. tutta colpa dell'InDesign. Rimane comunque che l'InDesign è sbagliato e mette in cattiva luce l'analisi nel PDF di Murru, il quale dovrebbe avere il materiale sufficiente a dettagliare l'analisi. Tra l'altro, proprio come si può scalare e ruotare una qualsiasi immagine per ottenere misure dal suo interno, si può con molta semplicità individuare i punti di Pivot. Inoltre, per quanto riguarda il non aver postato i CAD perchè multilayer, è assurdo che sia stato usato un CAD senza funzione di disattivazione dei layer in più. Infine per rendere bene dei punti visti dall'alto e in prospettiva un ottimo sistema è disporre sui punti dei solidi cilindrici. Si posizionano nel punto corretto subito e nel rendering appaiono come circoli in vista dall'alto e pali in vista prospettica (come quella proposta); mi stupisco che non sia stato usato questo sistema. - Sincronizzazione video. Effettivamente ho parlato di frame per fotogramma. Buona la spiegazione sulla ridondanza. Per quanto riguarda le coppie postate, che viene indicato essere l'interfaccia di Sony Vegas 6, l'intestazione indica che sono le due camere sincronizzate. Così sincronizzate nell'interfaccia di Sony Vegas le immagini sono concordi con la descrizione degli eventi della tabella. Inoltre degli eventi della tabella io ho scritto "auto muove verso sx e ferma" non "è". Sarei curioso di vedere quindi l'accoppiamento vero dei fotogrammi (non come nell'interfaccia Sony Vegas) con l'auto che passa davanti alle CAM. E' il modo migliore per chiarire la questione. Per la questione sincronizzazione, prendendo per esempio i fotogrammi 01.40.10 300,70 pag. 25 del PDF con il veicolo (bassa velocità) giusto sul bordo laterale delle due CAM in eguale posizione trattate con eguale angolo visuale(75°- -80°.838) non si notano variazioni significative del posizionamento e di porzione visualizzata (la posizione è di poco sotto dalla zona in cui in seguito sarà presente l'aereo) né del veicolo né dello sfondo. Una comparazione con le analogie dei fotogrammi dell'esplosione, in cui si nota invece la rotazione visuale sul pezzo (quarto fotogramma dopo l'esplosione compresa nell'osservare fra una CAM e l'altra) e vi è una variazione di posizione nel piano del fotogramma passando dalla CAM1 alla CAM2, potrebbe magari dare migliori informazioni che nel PDF non mi sembra siano emerse al meglio (dal punto di vista visuale, se non erro, per l'affermazione della sincronia è mostrata la comparazione fra volute di fumo e oggetti in volo). A ciò, volendo, si può aggiungere la valutazione della variazione angolare dell'oggetto rappresentato nelle due CAM (di poco più sotto delle zone degli eventi del Boeing e dell'auto) al fotogramma successivo di quella che avevo definito "seconda esplosione".
- Errore uso immagine. Sì, ho usato l'immagine dei Pivot e non quella (inutile far notare che avevo detto avrei utilizzato le immagini di ortofoto e rendering anche in altre parti del PDF), comunque l'immagine dell'ortofoto con la misurazione di 128 metri mi risulta lo stesso sbagliata. Era questa una delle cinque giuste?
- Analisi con Vectorscope. Ho scritto che non ho il programma e che non posso emulare l'analisi. L'analisi, da come avevo letto, sembrava un riassunto di tutti i fotogrammi con indicazione della percentuale della saturazione e angolo-colore in un unico grafico. Va da sé che, pensando ad un'analisi di tutti i fotogrammi, ho considerato che la presenza dei fotogrammi avrebbe prodotto un aumento di punti saturazione rossi. Da come descritto invece nella controanalisi, l'analisi è fotogramma per fotogramma ed indica le variazioni dei parametri rispetto all'analisi del fotogramma precedente, ricostruendo una tabella che è quella rappresentata in PDF. Ne deriva che fotogrammi precedenti all'esplosione hanno un'evoluzione del 130% di saturazione Yl + R ed un offset del 5% passando dai fotogrammi che prosegue nei fotogrammi dell'esplosione (anche attraverso il fotogramma dell'esplosione, che dovrebbe presentare saturazione blu) per le ovvie ragioni che in quei fotogrammi è presente un'area a maggior presenza di R e Y (rosso e giallo). Infine, così come è posta la tabella tratta da Vector Scope, nel discorso delle alterazioni fa apparire il tutto come un blocco similare egualmente alterato, risultando quindi fuorviante.
- Metri percepiti e proporzione metri percepiti - pixel pag. 55 del PDF. E' inutile passare per i metri percepiti se poi nella proporzione si semplificano. Tanto vale direttamente usare 128 metri e 47 metri. Certo, passare ai metri percepiti (sen 130°) è utile per ottenere all'incirca il valore di 98 metri del rapporto ASCE, ma come già detto ai fini dell'analisi pixelometrica è del tutto inutile. Inoltre trovo sia trigonometricamente sbagliato utilizzare l'arcoseno di 130° per una traiettoria che arriva quasi ad un terzo del quadro di ripresa. Il piano su cui proiettare i punti della traiettoria non è quello definito dall'ortogonalità con la retta laterale della visuale, ma il piano ortogonale alla bisettrice dell'angolo visuale (magari meglio ancora proiettando sul piano mediano fra i due piani ortogonali alla bisettrice passanti per capo e coda della retta definente la traiettoria) oppure meglio ancora l'arco definito dal fascio di circonferenze descritto dai punti della traiettoria rispetto il vertice della CAM. Per spiegare meglio ecco di seguito quattro esempi:
In giallo la traiettoria, in nero gli angoli visuali tratteggiata la bisettrice, in rosso il lato del Pentagono stilizzato, in blu la misura proiettata
Nel riquadro A c'è la misurazione di Murru con proiezione secondo la normale alla retta secondo un punto a cui afferisce un angolo (muso aereo, centro aereo coda aereo che sia...nel mio caso 130° è la coda della traiettoria, è lo stesso, muso traiettoria centro traiettoria coda traiettoria).
Nel riquadro B c'è la proiezione sulla circonferenza passante per la coda della traiettoria, la misurazione più corretta è l'arco di circonferenza basandosi sulla circonferenza della coda della traiettoria (ancora più esatta sarebbe integrare non solo l'arco ma anche la variazione di circonferenze (il fascio di circonferenze passanti) fra il vertice di visione ed i punti estremi definenti la retta traiettoria).
Nel riquadro C c'è invece la proiezione sulla corda della visuale il che definisce tutto il campo visuale. La proiezione in questo caso subisce piccole modificazioni e varia a seconda del posizionamento della traiettoria poichè si apre o riduce il campo rappresentabile per la VCAM (è il caso dell'auto che davanti alla CAM appare + grande dell'aereo...cosa che nel caso A e B non lo si riscontra).
Per capire meglio questo basta fare riferimento al cerchio blu più piccolo.
Il riquadro D invece è il paradosso: apro l'angolo visuale da 75° a 100° mantenendo però il bordo visuale destro.
Secondo la normale dalla direzione visuale (caso A e B) abbiamo che la misurazione della traiettoria è sempre quella (980 metri...perchè le unità sono *10 nel disegno), cosa paradossale perchè aprendo il campo visuale a parità di larghezza di rappresentazione NTFS dovrebbero esserci misure sempre più piccole.
Ed è indicato anche il metodo del campo C, quello della proiezione sulla corda, in cui si può notare che l'ortogonale alla bisettrice dell'angolo cambia e si allarga il campo dei punti visti sullo stesso piano 1265di traiettoria / 3704 di campo visuale = 0.34% (a 75°) e 1370/4661= 0.29% (a 100°).
Infine sono stati forniti da Pier Paolo Murru altri documenti oltre al PDF di versione 1.3.
Uno di questi, un swf (animazione macromedia flash) permette di vedere le coppie di fotogrammi secondo la sincronizzazione proposta dall'autore.
La ricostruzione fatta in precedenza secondo la tabella e visibile in SONY VEGAS 6 al di là del veemente attacco nell'HTML di controanalisi a questo post è come era stata descritta.
Compare ora la scritta fotogramma bloccato per la CAM1 mentre per la CAM2 si ha un doppio movimento del veicolo.
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