2024/05/17

Saleh al-Hussayen: l'ufficiale saudita che stette nello stesso albergo dei dirottatori

di Leonardo Salvaggio. Una traduzione in inglese è disponibile qui.


La notte tra il 10 e l'11 settembre del 2001 tre dei dirottatori del volo American Airlines 77 che si sarebbe schiantato contro il Pentagono (il pilota Hani Hanjour e i muscle hijackers Khalid Almihdhar e e Nawaf Alhazmi), passarono l'ultima notte della loro vita al Marriott Residence Inn di Herndon, in Virginia. Nello stesso albergo quella notte alloggiava anche Saleh Ibn Abdul Rahman Hussayen, ufficiale del ministero degli interni di Riyadh, che si trovava negli Stati Uniti dal 20 agosto.

L'uomo si trovava nella capitale americana per vari incontri con altrettanti capi di gruppi islamici, quali presunti enti di beneficienza sauditi che avevano legami con organizzazioni terroristiche e gestori di siti web che diffondevano idee di leader religiosi sauditi vicini a Osama bin Laden. Tra gli imam che Hussayen incontrò vi erano alcuni esponenti dello Wahhabismo (corrente estremista e letteralista dell'Islam Sunnita) che gli investigatori ritengono inneggiassero alla violenza nei confronti di appartenenti ad altre religioni o altre correnti islamiche.

Saleh al-Hussayen
Dai video delle telecamere di sicurezza del Marriott Residence Inn e dalle interviste dell'FBI con il personale dell'albergo non sono emerse prove che Hussayen abbia incontrato i terroristi, tuttavia il suo passato non è del tutto estraneo a legami con il terrorismo. Negli anni 90, infatti, era stato direttore della SAAR Foundation, holding saudita con sede in Virginia che secondo un'indagine congiunta di varie agenzie federali nota come Operation Green Quest finanziava varie organizzazioni terroristiche riciclando denaro.

Saleh al-Hussayen fu interrogato dall'FBI ma gli investigatori ritengono che stesse loro mentendo. Per non dover rispondere alle domande, l'uomo finse quindi un attacco epilettico per quale fu portato all'ospedale dove i medici in turno non gli trovarono nessun problema di salute. L'FBI raccomandò che non gli fosse concesso di lasciare il paese una volta dimesso dall'ospedale, ma nonostante le raccomandazioni il 19 settembre 2001 Saleh al-Hussayen poté partire per l'Arabia Saudita con la moglie.

Purtroppo Saleh al-Hussayen non potrà mai più rispondere del motivo per cui i tre dirottatori stettero nello stesso albergo in cui rimase anche lui durante la sua permanenza negli USA, perché è morto nel 2013 di cause naturali ed è sepolto a Riyadh. Rimane quindi solo agli investigatori il compito di far luce su questo ennesimo mistero sui legami tra i dirottatori dell'11/9 e il regime saudita.


Fonti:

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e possono restare in sospeso anche per giorni, ossia fino a quando qualcuno ha tempo di occuparsene.

Prima di fare domande, leggete per favore le FAQ nella colonna di destra del blog.

Evitate commenti non attinenti all'argomento trattato nell'articolo: quindi state in tema o pubblicate il vostro commento in un articolo pertinente.

Non verranno pubblicati messaggi contenenti polemiche o insulti, a meno che siano utili per mostrare l’infantile maleducazione di chi li invia.

Lo scopo dei commenti è arricchire, aggiornare e (se necessario) correggere gli articoli, non perdere tempo in battibecchi personali. Se siete capaci di avere davvero qualcosa di utile da dire, siete anche capaci di essere civili.

Per evitare confusioni d’identità, non sono ammessi i commenti anonimi: possono commentare soltanto gli utenti che si identificano con un nome o pseudonimo tramite il loro account Google o OpenID.