di Leonardo Salvaggio
Il Pentagono ha annunciato lo scorso 4 febbraio la scarcerazione dalla prigione di Guantanamo di Mohammed al-Qahtani, cittadino saudita che con ogni probabilità era il designato ventesimo dirottatore dell'11/9, l'uomo avrebbe dovuto completare la squadra del volo United Airlines 93 su cui viaggiavano solo quattro dirottatori e non cinque come sugli altri tre voli. Al momento di entrare negli USA, il 4 agosto del 2001, gli fu negato il permesso all'ingresso e per questo non fece parte del gruppo finale degli attentatori.
In una nota il Ministero della Difesa chiarisce che la decisione è stata presa da un comitato periodico che si riunisce allo scopo di verificare le condizioni dei detenuti di Guantanamo. Al-Qahtani è stato trasferito in un ospedale psichiatrico in Arabia Saudita in quanto soffre di stress post traumatico e schizofrenia e non può ricevere le cure necessarie in un penitenziario americano, in tali condizioni non è ritenuto pericoloso per la sicurezza degli Stati Uniti.
Al-Qahtani, che è detenuto a Guantanamo da dicembre 2001, non è mai stato processato. Dopo essere stato recluso, è stato sottoposto a torture quali privazione del sonno, pestaggi, esposizione a temperature estreme, isolamento o essere costretto ad abbaiare o indossare sul capo indumenti intimi da donna. I dettagli sono riportati in un verbale ottenuto e pubblicato dalla rivista Time nel 2006. Nel 2002 un ufficiale dell'FBI riportò di averlo visto parlare da solo, sentire voci inesistenti o passare ore rannicchiato in un angolo; gli stessi comportamenti sono stati riscontrati recentemente dai suoi legali e da uno psichiatra che lo ha visitato in cella. Nel 2009 un alto ufficiale del Pentagono responsabile delle commissioni militari di Guantanamo stabilì che per via delle torture subite al-Qahtani non potesse essere processato, ammettendo per la prima volta ufficialmente che i detenuti di Guantanamo avevano subito delle torture.
Ovviamente la decisione di scarcerarlo ha scatenato ampie polemiche, perché se in rimpatrio dei detenuti a Guantanamo è iniziato da anni, al-Qahtani occupa tra di loro un posto di rilievo essendo l'uomo che doveva diventare il ventesimo dirottatore. I legali del saudita ne avevano chiesto la scarcerazione già nel 2020, ottenendo un rifiuto dall'amministrazione Trump, al contrario l'amministrazione Biden ha abbandonato la disputa legale accettando il trasferimento. A seguito della recente decisione di scarcerazione tre senatori repubblicani, James Inhofe dell'Oklahoma, Jim Risch dell'Idaho e Marco Rubio della Florida, hanno mandato al Presidente Biden una lettera chiedendogli di sovvertire la decisione in quanto al-Qahtani può essere ancora un pericoloso terrorista.
Il Pentagono ha emesso una nota in cui ringrazia l'Arabia Saudita e gli altri partner per l'impegno nella ricezione dei detenuti che contribuisce a ridurre il numero degli occupanti del penitenziario, con lo scopo finale di chiudere la struttura come annunciato da Obama nel 2014. Al momento la prigione di Guantanamo ospita altri trentotto detenuti, di cui diciannove per i quali è già stato autorizzato il rimpatrio. Nel 2003 i detenuti erano quasi settecento, il percorso intrapreso a partire dall'amministrazione Obama è quindi molto chiaro.
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