2014/10/06

Intervista con l'esplosivista Brent Blanchard

di Hammer. L'originale inglese è disponibile qui.

L'argomento più controverso sugli attentati dell'11/9 riguarda il crollo delle Torri Gemelle e del World Trade Center 7, che da anni è oggetto di congetture da parte di autori che non hanno alcuna competenza sugli argomenti su cui si esprimono.

In passato Undicisettembre ha raccolto i pareri tecnici dell'esplosivista Danilo Coppe e del Professore di Ingegneria Civile Charles Clifton; per aggiungere un terzo parere dello stesso livello, offriamo oggi ai nostri lettori un'intervista con l'esplosivista americano Brent Blanchard, che fornisce un'ulteriore voce autorevole che smentisce le fantasie complottiste.

Brent Blanchard è un esperto di demolizioni che lavora come Operations Manager alla Protec Documentation Services, azienda leader mondiale nell'ingegneria e nella consulenza sulle vibrazioni nei progetti di demolizioni con esplosivi. È inoltre redattore ed editore del sito Implosionworld.com.

Ringraziamo Brent Blanchard per la sua cortesia e disponibilità.


Undicisettembre: Cosa pensi dei crolli delle Torri Gemelle? Secondo te si è trattato di demolizioni controllate?

Brent Blanchard: Secondo me non si è vista alcuna evidenza che lo indichi. Noi ci basiamo sulle evidenze. La mia opinione è sempre basata su ciò che si può provare e tento di eliminare le congetture; e ovviamente su questo argomento ci sono molte congetture.

Quindi la mia risposta diretta a questa domanda è no. Non abbiamo mai visto alcuna evidenza che si tratti di una demolizione controllata.


Undicisettembre: Guardando i crolli, cosa ti dice che non fossero demolizioni controllate?

Brent Blanchard: Ci sono alcune cose che si notano subito. Per esempio, gran parte delle sezioni di ciascuna struttura cadono in fuori. Alte porzioni della Torre Nord sono state proiettate lontano verso est e verso nord, mentre altre grandi sezioni di edificio si sono state tranciate via. Questo è totalmente diverso da una demolizione controllata.


Undicisettembre: Secondo te sarebbe possibile predisporre edifici così grandi per una demolizione controllata senza che nessuno lo noti?

Brent Blanchard: Predisporre quei palazzi per la demolizione richiederebbe una lunga preparazione. Servirebbero molte persone, oppure poche persone per un tempo molto lungo: settimane come minimo, ma probabilmente mesi. E dovrebbero aver accesso diretto alle colonne. Non basterebbe avere accesso all'edificio senza essere notati, ma dovrebbero anche avere accesso alle travi ad H. Dovrebbero fare qualcosa per indebolire preventivamente quelle flange. C'è del lavoro da fare, altrimenti gli esplosivi non funzionano.

Quindi servirebbero persone che entrino nei palazzi per molto tempo, ma la gente negli uffici ovviamente noterebbe che sta succedendo qualcosa. E le persone che lavorano sulle colonne, e anche i testimoni, dovrebbero tenere il segreto totale per molti anni a seguire e non dirlo a nessuno, nemmeno ai loro genitori o alla loro moglie. Nemmeno sul letto di morte.


Undicisettembre: Quanto tempo e quante persone sarebbero necessarie per preparare le Torri Gemelle per una demolizione controllata?

Brent Blanchard: Ci sono modi diversi in cui si può affrontare il compito. Puoi avere un gruppo ristretto che lavora in aree diverse per lungo tempo, oppure se hai a disposizione più persone avrebbero bisogno ovviamente di meno tempo. Ma comunque chiunque lavori nel palazzo, anche il personale di servizio, vedrebbe zone in cui le pareti sono state divelte per poter accedere alle colonne. È necessario avere accesso alle colonne: non basta mettere degli esplosivi in una stanza e farli esplodere e aspettarti che succeda qualcosa alle colonne. Gli esplosivi seguirebbero il percorso di minore resistenza, farebbero esplodere un po' di finestre e alle colonne non succederebbe nulla.


Undicisettembre: Se tu avessi voluto demolire le Torri Gemelle con una demolizione controllata, per avviare le esplosioni avresti usato un cavo o un segnale radio?

Brent Blanchard: Se io avessi voluto lasciare il minor numero di tracce e di evidenza fisica avrei usato un detonatore radio, ma comunque non c'è modo di collegare tutte quelle colonne senza usare cavi. Anche con un detonatore radio dovresti comunque collegare le colonne. E il problema principale è, ancora una volta, che dovresti avere accesso alle colonne. Ci sono soltanto due modi per distruggere con esplosivi travi ad H così spesse. Il primo è sovraccaricarle, cioè prendere grandi quantitativi di esplosivo, attaccarli con nastro adesivo o in altro modo alle colonne e farli esplodere in modo che disintegri e tranci la colonna. Il secondo, che è quello che avviene effettivamente nelle vere demolizioni controllate, è tagliare le flange preventivamente da parte a parte e attaccare l'esplosivo in un punto in cui le flange sono già state tagliate; poi finisci il lavoro con gli esplosivi.

Sono solo questi i modi di far cedere una colonna di quelle dimensioni. E poi devi moltiplicarli per dozzine, se non centinaia, di colonne. Perché se ne tagli solo una decina non succede nulla, il palazzo non crolla. Devi tagliarne molte di più, perché il peso della struttura è distribuito sul core e intorno al perimetro. Entrambi i metodi sarebbero estremamente facili da notare a occhio nudo.

Inoltre sovraccaricando le colonne si noterebbero palle di fuoco non solo dove l'aereo ha colpito ma ovunque questi esplosivi detonino, e non si è visto nulla del genere.


Undicisettembre: Quindi in caso di sovraccarico delle colonne con esplosivi ci sarebbero palle di fuoco anche ai piani inferiori. Ovunque nel palazzo.

Brent Blanchard: Assolutamente. Dovunque piazzi degli esplosivi, avresti un brusco rilascio di energia e di gas. Ci sarebbe una combustione impossibile da non notare. Sposta l'aria, sposta materia, sarebbe estremamente facile da notare.


Undicisettembre: Siccome hai già menzionato gli spostamenti d'aria, cosa pensi degli sbuffi di aria che si vedono durante i crolli?

Brent Blanchard: Beh, alcuni dicono “Abbiamo visto molti sbuffi lungo l'altezza del palazzo e poi è crollato.” Ciò che rispondiamo è che se guardi più attentamente noterai che dapprima il palazzo inizia a crollare e poi si vedono gli sbuffi. È una differenza molto sottile, ma se ci fai caso puoi assolutamente notarla. Se gli sbuffi si fossero verificati per prima cosa avrebbero potuto essere dei catalizzatori per il crollo dei palazzi, ma se avvengono in seguito significa che è l'aria che viene compressa, perché il meccanismo del crollo è iniziato, e deve sfiatare da quelle finestre e da quelle fiancate del palazzo. Non c'è altra via da cui possa uscire.


Undicisettembre: Se tu dovessi demolire dei palazzi come le Torri Gemelle, che tipo di esplosivo useresti?

Brent Blanchard: Bisognerebbe usare qualcosa che faccia cedere l'acciaio: cariche cave lineari, materiali a base di RDX, C4, esplosivi potenti e molto veloci.

Ho sentito che viene menzionata anche la termite. Non è per nulla pratica. Ribadisco, serve materiale esplosivo di tipologia militare a velocità molto, molto alta.


Undicisettembre: Hai già menzionato la termite, per cui proseguiamo con questo argomento. Cosa pensi della termite? È anche remotamente possibile demolire le Torri Gemelle e il World Trade Center 7 con la termite?

Brent Blanchard: No. Nelle demolizioni con esplosivi la termite non viene mai usata.

Si iniziò a parlare di termite tre o quattro anni dopo gli eventi; non si parlò di termite fino al 2004 o al 2005. Poi improvvisamente venne fuori questa nuova teoria perché era facile dimostrare che tutte le altre erano impossibili o impraticabili.

Ci fu un professore qui negli USA che all'epoca decise che la termite era la sua nuova teoria, ma più indaghi la termite più capisci che il modo in cui fa cedere il metallo non è coerente con ciò che è successo. Così cambiò la sua teoria in nanotermite e adesso potrebbe anche uscirsene con la doppia nanotermite. Saltano sempre fuori variazioni su come la termite possa essere stata usata.

Affinché la termite agisca, serve un rilascio di sostanze chimiche e queste sostanze devono effettivamente causare il deterioramento dell'acciaio. Non capisco come pensano che si possa fare questo a una trave ad H o a qualunque trave di acciaio spessa. La termite non funziona in orizzontale, funziona in verticale. Non puoi usare la termite per tagliare in orizzontale attraverso l'acciaio. Non puoi attaccare la termite a un gruppo di colonne, a dozzine e dozzine di colonne, e sperare che inizi a tagliare attraverso le colonne a un momento predefinito o addirittura che finisca nello stesso momento. Non capisco nemmeno come sia possibile in teoria. E questo non è mai stato spiegato in dettaglio dai complottisti.

I sostenitori della termite sembrano credere che un gruppo di persone entrò nei palazzi, mise la termite sulle colonne che per caso erano già scoperte, in qualche modo la innescò tutta e la termite in qualche modo tagliò orizzontalmente un sacco di colonne simultaneamente e fece crollare il palazzo. Non ha alcun senso.

La termite, inoltre, brucia a temperature molto alte ma molto lentamente ed è incontrollata. Quando vedi i test per la termite la vedi spesso bruciare su lastre d'acciaio, crea molto fuoco e molta reazione: ma nessuna di queste reazioni fu vista nelle Torri Gemelle. E, ripeto, la termite non brucia in orizzontale attraverso colonne portanti. Non capisco come possa succedere.


Undicisettembre: Hai detto che la termite è incontrollata. Cosa intendi?

Brent Blanchard: Beh, un qualche meccanismo dovrebbe essere in grado di attaccare la termite alle colonne, ma la termite non deve tranciare il meccanismo stesso e deve essere attivata in seguito, in sequenza, su molte diverse colonne e deve bruciare alla stessa velocità attraverso tutte le colonne affinché la struttura venga giù.

Non ha alcun senso. La tesi della termite è talmente priva di senso che non vale neanche la pena di parlarne.


Undicisettembre: Una domanda che ho sentito di recente è: se fosse stata usata la termite avrebbe prodotto molta luce che sarebbe stata chiaramente visibile da fuori?

Brent Blanchard: Avrebbe creato molta luce. Avrebbe creato grandi incendi, molte fiamme, bagliori, fumo; e tutto questo prima del crollo. Non è successo perché non c'era alcuna termite.


Undicisettembre: Cosa pensi del World Trade Center 7? Quel crollo è stato causato da una demolizione controllata?

Brent Blanchard: No. Assolutamente no. Conosco persone che erano sul luogo e mi hanno riferito che sapevano che il palazzo era sul punto di crollare. E anche se non conoscessi queste persone, puoi guardare il crollo della Torre Nord e vedere come tutte le macerie cadute verso nord siano finite direttamente sul WTC7, strappando enormi pezzi della facciata sud del palazzo 7, che non è il lato che si vede sempre nei video su YouTube. Sul lato sud c'erano danni estesi lungo tutta la facciata. L'intero meccanismo di supporto viene indebolito quando una torre alta più del doppio gli crolla addosso.

Non mi sorprende che quel palazzo sia crollato. Al tempo non sapevo dei serbatoi di carburante o dei danni sul lato sud, ma anche senza sapere queste cose si potevano vedere gli incendi che avevano bruciato per ore incontrollati. E se lasci un incendio bruciare incontrollato in una qualsiasi struttura, prima o poi quella struttura crollerà.

Per me il fatto che crollò così tante ore dopo gli altri edifici supporta l'evidenza che si trattò della naturale evoluzione del collasso più che di qualche complotto sinistro.


Undicisettembre: I complottisti sostengono anche che i crolli furono troppo veloci per essere naturali. È possibile, secondo te, distinguere un crollo naturale da una demolizione controllata in base al tempo impiegato dagli edifici per crollare completamente?

Brent Blanchard: No. È veramente impossibile valutare quanto tempo un palazzo dovrebbe impiegare per crollare in questa situazione. Prima di tutto, non ci sono altri palazzi crollati di quelle dimensioni con cui confrontarli. In secondo luogo, non si può sapere esattamente che tipo di resistenza c'era all'interno dei palazzi quando iniziarono a crollare. La travatura di ogni piano oppose resistenza, ma lo fece anche il mobilio, i vani degli ascensori e tutte le altre cose che c'erano nel palazzo. Possono fare delle ipotesi, ma nessuno lo sa per certo.

La chiave dell'intera discussione se sia una demolizione controllata è stabilire da dove iniziano i crolli in entrambi i palazzi. Chiunque guardi i video deve arrivare alla conclusione ineludibile che entrambi i crolli iniziano esattamente dove gli aerei hanno colpito gli edifici. Non iniziano dal basso, dal centro o altrove. Ciascun palazzo inizia a crollare proprio dove l'aereo l'ha colpito.

Se accetti questo come un fatto di base, devi arrivare alla conclusione che se c'era una demolizione controllata questa deve essere avvenuta agli stessi piani. Quindi i complottisti devono anche fare l'asserzione che qualcuno in qualche modo ha avuto accesso proprio a quei piani, o prima o dopo gli impatti aerei, ma abbia raggiunto proprio quei punti di contatto e abbia aggiunto altri esplosivi per iniziare i crolli dei palazzi. E la domanda è: perché mai qualcuno dovrebbe fare una cosa simile? E la domanda ancora più grande è come si potrebbe mai accedere a quelle zone, con temperature così alte e iniziare ad attaccare gli esplosivi? E se gli esplosivi fossero stati attaccati in precedenza, come avrebbero potuto evitare che gli impatti aerei li strappassero dalle colonne e scagliassero fuori dagli edifici?

Queste sono domande fondamentali a cui nessun complottista sembra capace di rispondere.


Undicisettembre: Inoltre per asserire che i crolli sono sospetti dovrebbero iniziare dall'asserzione che le demolizioni controllate fanno crollare i palazzi più velocemente dei crolli naturali. Secondo te questo è corretto? Le demolizioni controllate fanno crollare i palazzi più velocemente dei crolli spontanei?

Brent Blanchard: Beh, un palazzo crollerà alla velocità che gli è concessa dalla resistenza. Quando un demolitore fa crollare un palazzo non pone gli esplosivi su tutte le colonne ma soltanto su un certo numero di colonne, in modo da iniziare a far crollare il palazzo. Anche al World Trade Center, quando un numero sufficiente di colonne ha ceduto, per via dell'alta temperatura dell'acciaio, è iniziato il meccanismo di crollo. Non è diverso da ciò che fa un demolitore in una demolizione controllata; si usa la minor quantità di esplosivo sul minor numero di colonne per ottenere l'effetto voluto. Al demolitore non importa a che velocità crolla, gli importa solo che crolli interamente.

Quindi non c'è proprio modo di predire la velocità di crollo esatta di una struttura.


Undicisettembre: Quindi pensi che il tempo impiegato dalle Torri per crollare l'11/9 indichi qualcosa di misterioso?

Brent Blanchard: No, non ci vedo nulla di misterioso. Le vedo crollare esattamente alla velocità che dovrebbero avere se dovessero cedere nei punti in cui hanno ceduto, dove hanno colpito gli aerei. Hanno incontrato della resistenza durante il crollo, e alcune aree che non hanno opposto resistenza si sono staccate e sono cadute all'esterno, e questi elementi sono finiti dentro altri palazzi. È una differenza importante quando provi a spiegare perché non ha avuto l'aspetto di una demolizione controllata.


Undicisettembre: Molti complottisti credono che dell'acciaio fuso sia stato trovato alla base delle torri e che questo proverebbe che si trattò di una demolizione controllata. È vero che le demolizioni controllate lasciano pozze di acciaio fuso?

Brent Blanchard: No. E non c'è alcuna prova che ci fosse dell'acciaio fuso. Il modo in cui formulano la domanda è sostanzialmente sbagliato ed è per questo che giungono ogni volta a conclusioni sbagliate. C'era del materiale fuso, che bruciavano a temperature molto alte, ma non c'è alcuna prova che alcuno di quei materiali fosse acciaio. È molto più probabile che fosse alluminio, rame o materiale composito.


Undicisettembre: Parlando dei tre crolli avvenuti l'11/9, le teorie di complotto che sostengono che furono demolizioni controllate sono anche solo vagamente credibili?

Brent Blanchard: No. Non ce n'è alcuna evidenza. Anno dopo anno viene presentato sempre lo stesso materiale. Non siamo giudici e giuria, ma lavoriamo in questo settore e vediamo queste cose costantemente. Sappiamo bene cosa dobbiamo cercare, abbiamo lavorato allo sgombero; io stesso andai sul luogo degli attentati in autunno, perché stavamo documentando i lavori di sgombero che erano portati avanti da diverse squadre di demolitori. La mia società di ingegneria non ha legami con organizzazioni politiche, non siamo nemmeno legati a queste società di demolizione. Siamo solo appaltatori e questo era uno dei nostri incarichi. Abbiamo l'occhio allenato e nessuno di noi vide indizi della presenza di cavi, tagli, bruciature preventive o una qualunque delle cose che vediamo centinaia di volte l'anno nei siti delle demolizioni controllate. Dato il lasso di tempo per il quale abbiamo lavorato lì, se avessimo visto qualcosa ne avremmo preso nota. Avremmo visto se ci fosse stato qualcosa di strano. Non solo la mia squadra, ma tutte le squadre di demolitori: non ci fu nemmeno una persona che vide qualcosa di sospetto o che necessitasse di ulteriori indagini riguardanti demolizioni con esplosivi. Tutte queste cose arrivano dai complottisti, che non sono minimamente esperti di demolizioni controllate.

È spiacevole ed è pericoloso, perché impedisce una discussione costruttiva sull'11/9 e fa sembrare il mondo occidentale molto malvagio davanti a un gruppo di fanatici che finisce per credere a queste cose se circolano troppo. Nulla di tutto questo può essere utile alle persone civili; può fare solo danno. Questa disinformazione può soltanto peggiorare il dialogo e l'animosità tra le persone. Questa è una delle ragioni per cui abbiamo deciso di parlarne e di contrastare queste teorie. Sarebbe molto più facile per noi dire “Non abbiamo nulla da dire”, e molti lo fanno. Noi no, perché lavoriamo in giro per il mondo e ci fanno queste domande ovunque andiamo, spesso insieme a paio di birre dopo uno o due giorni che siamo lì. Questo dimostra che le teorie del complotto possono arrivare lontano e questa sta arrivando in molti posti e può fare molti danni a persone innocenti. Non credo che sia utile, anzi espone tutti a un rischio non necessario.

Nel 2006 abbiamo pubblicato un rapporto che risponde a queste teorie e io, insieme ad alcuni collaboratori, ho speso molto tempo a contattare i demolitori che avevano avuto un appalto e che erano stati sul posto. Alcuno di loro ci hanno guardato come se avessimo tre teste, non riuscivano a credere nemmeno che sollevassimo l'argomento. Ci hanno chiesto “Ma perché mi fai queste domande?” Per loro il concetto era talmente estraneo che non riuscivano a credere che ci fosse qualcuno che prendesse queste asserzioni sul serio. Il loro pensiero sincero è “Perché perdi tempo con queste cose?”


Undicisettembre: Vuoi aggiungere altro che non ti ho chiesto?

Brent Blanchard: Una cosa che vorrei aggiungere è che ci sono registrazioni delle vibrazioni del sito. Le registrazioni sismografiche che furono registrate l'11/9, così come avviene quotidianamente in ogni luogo del mondo, mostrano gli impatti aerei e i crolli delle strutture. In quelle onde e in quei dati puoi vedere che non c'è stato alcun catalizzatore improvviso alle 10:06 o a qualunque altro orario; non c'è stato alcun evento esplosivo. Quindi per tenere nascosta un'esplosione, anche chi lavora in quei laboratori, gli scienziati che lavorano alla Columbia University e anche altrove, dovrebbero essere parte del complotto.

Per concludere, non c'è assolutamente alcuna evidenza scientifica che ci furono esplosioni in nessuno di quei tre edifici, e questo per me significa molto.

4 commenti:

  1. Bof, ovviamente Blanchard è un falso testimone prezzolato dal gruppo Bilderber ecc. ecc.

    Facezie a parte, tutto molto bello e interessante come ci avete abituati... non è per fare il primo della classe ma segnalo solo il classicissimo errore di traduzione: "evidence" --> "prova" (o per estensione, anche "testimonianza"), anche se ormai viene tradotto talmente spesso con "evidenza" che la parola italiana sta lentamente cambiando significato. ;-)

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  2. Nessuno,

    il termine "prova" dal punto di vista giuridico ha un significato ben preciso. Siccome Blanchard parla da un punto di vista tecnico, ho preferito una parola diversa.

    Grazie per l'apprezzamento.

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  3. Mie cari, forse non capite una cosa.
    Qualunque storia, che venga ripetuta per un tempo sofficiente, e per un sufficiente numero di volte, anche se è un'idiozia assoluta, finisce per diventare la verità.
    Quindi lasciate tempo sufficente icomplottisti e la loro 'idea' diverrà la verità.
    Tristissimo, ma è così

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  4. Mauro,

    purtroppo, sono perfettamente d'accordo.
    Magari non in termini di termite, di buchi troppo piccoli o di rottami poco vistosi, ma sicuramente in termini di "qualcosa che non va, c'è senz'altro".
    Kennedy docet.

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