2010/03/24

Intervista a una sopravvissuta del World Trade Center 7

di Hammer. L'originale inglese è disponibile qui.

Undicisettembre continua la raccolta di testimonianze oculari di chi ha assistito di persona al più tragico attentato della storia. Le parole vivide e cariche di emozione dei testimoni sono sempre molto toccanti e sono lo strumento migliore perché non ci si dimentichi della tragedia compiuta l'11 settembre 2001 da un gruppo di terroristi.

In questa occasione proponiamo il racconto in prima persona di una sopravvissuta all'attacco che si trovava nell'edificio numero 7, ovvero quello che secondo i complottisti ospitava segreti di stato che dovevano essere distrutti. La testimone, che ringraziamo per la sua disponibilità e cortesia, si chiama Michelina Russo. Il suo nome è da noi citato con il suo permesso.

Undicisettembre: Cosa ricordi, in generale, di quella mattina? Ci puoi fare un racconto della tua esperienza?

Michelina: Lavoravo al 34° piano del World Trade Center 7. La mia scrivania aveva una finestra che si affacciava sugli edifici 1 e 2 del World Trade Center. Quando il primo aereo colpì la Torre Nord, il mio capo e io eravamo gli unici in ufficio. Il suono dell'esplosione sembrò quello di un camion che rimbalzava su una piastra metallica per strada, amplificato un milione di volte.

Subito dopo una palla di fuoco fu proiettata in fuori verso il nostro edificio come se stesse per trapassare le nostre finestre. Mi coprii persino la faccia, scivolai indietro nella mia sedia, balzai in piedi e dissi al mio capo che dovevamo abbandonare l'edificio. Ma lui rimase lì fermo in piedi, in stato di shock, a fissare quello che accadeva fuori dalla finestra. Alla fine venne via con me. Qualcosa dentro di me mi disse che si trattava di terrorismo.

Molte persone che lavoravano al mio piano furono sufficientemente sveglie da cercare le scale d'evacuazione più vicine, ma molte altre attesero gli ascensori. Molti di noi convinsero parecchie persone a prendere le scale, ma non tutti ci ascoltarono. Mentre scendevamo le scale, tenni per mano una donna che non avevo mai incontrato. Nessuno piangeva, ci facevamo solo coraggio a vicenda, in silenzio. Mi sembrò che ci volesse un'eternità a scendere quelle scale. Tutto ciò che riuscivo a pensare era che ero sposata solo da quattro mesi e stavo per morire.

Una volta arrivata per strada, a mezzo isolato di distanza, mentre guardavo in alto verso la Torre Nord in fiamme e verso tutto quel fumo, io e ovviamente gli altri che erano vicino a me udimmo il secondo aereo, il rumore di motori a bassa quota e poi BOOOOOM! La Torre Sud fu colpita! Fuoco, pezzi di metallo, corremmo, corremmo, e corremmo verso nord.... Ero a circa a tre isolati dal nuovo disastro. A quel punto tutto ciò a cui pensavo era che dovevo mettermi in contatto con la mia famiglia per far loro sapere che stavo bene. Grazie a Dio trovai un telefono pubblico che in quel momento era usato da tre persone e attesi di poter fare una chiamata a carico del destinatario a mia sorella per farle sapere che stavo bene... A quel punto iniziò il resto dell'incubo. La gente cominciò a lanciarsi. Anche se ero ad alcuni isolati di distanza riuscii a vederlo.

A quel punto successe l'impossibile, la Torre Sud iniziò a sbriciolarsi. Ecco il panico.... Era il momento di correre e voglio proprio dire correre. Era come trovarsi in un film.... vedevi il modo in cui si stava sbriciolando, ma non si sapeva se si sarebbe inclinata o se il metallo sarebbe stato proiettato in fuori ti avrebbe ucciso, coperto e sepolto. O mio Dio, non so dirti cosa mi passasse per la testa. La mia famiglia sapeva dov'ero quando l'ho chiamata e pensava che se io ero ancora in quella zona sicuramente ero morta. Fortunatamente raggiunsi uno degli ultimi battelli che andavano a Staten Island, dove abito. Comunque sul battello eravamo ricoperti dai residui della polvere e non sapevo se c'erano altri aerei che sarebbero arrivati ad uccidere chiunque avesse cercato di andarsene dalla città. Ho davvero pensato che avrei potuto morire nel cercare di andare a casa....Mi sono seduta sul pavimento del battello e ho pregato.


Undicisettembre: Hai detto che ti ci volle parecchio tempo per uscire dall'edificio. Durante quel lasso di tempo come fu l'evacuazione? Ordinata o caotica? So che le prove di evacuazione erano molto frequenti: furono in qualche modo utili?

Michelina: L'evacuazione in sé non fu molto caotica. Il caos sembrava essere causato dalle persone che erano da sole. Una volta che ciascuno si era aggregato a un gruppo, l'evacuazione per le scale fu ordinata. Scendemmo in due file. Credo davvero che le frequenti prove di evacuazione che la nostra azienda faceva furono d'aiuto alla nostra evacuazione organizzata.


Undicisettembre: Il tuo ufficio era nell'edificio numero 7. Ti ricordi a che ora fu evacuato e se fu dato un ordine ufficiale di lasciare l'edificio? Se si, quanto ci volle prima che non ci fosse più nessuno all'interno?

Michelina: Per quanto ricordo, ci vollero circa cinque minuti prima che il mio piano cominciasse l'evacuazione. Non ricordo nessun annuncio ufficiale, ma non posso credere che non ci fossero allarmi in funzione. Comunque quando uscimmo dall'edificio 7 so di aver guardato in su verso il World Trade Center 1, tra lo shock e lo stupore, per circa 5 minuti prima che l'edificio 2 fosse colpito.


Undicisettembre: Mentre uscivi dall'edificio 7 hai visto o udito qualcosa di inaspettato, come esplosioni o vittime?

Michelina: No, in quel momento no.


Undicisettembre: Una volta uscita dal palazzo, com'era la situazione nelle strade? Cosa puoi dirci delle persone che uscivano dalle Torri Gemelle?

Michelina: L'uscita che prendemmo era laterale rispetto all'edificio. Lì la folla era enorme. La gente correva verso nord o semplicemente guardava in alto e fissava (io ero una di queste). Fino a questo punto, però, non avevo avuto nessun contatto con nessuno che fosse uscito direttamente dalle Torri Gemelle.


Undicisettembre: Quando la seconda torre fu colpita, tu eri già tra la gente per le strade. Forse prima di quel momento qualcuno credeva che fosse stato un terribile incidente, ma dopo il secondo schianto fu ovvio che si trattasse di terrorismo. A quel punto la situazione come cambiò?

Michelina: Si, molta gente pensava che il primo schianto fosse un "incidente", ma una volta arrivata per strada fu ovvio che la maggior parte delle persone aveva capito che gli Stati Uniti erano sotto attacco. La grandezza di quell'esplosione non poteva essere un incidente.


Undicisettembre: So che questa è una domanda abbastanza bizzarra, ma della gente matta sulla Rete sostiene che gli aerei che colpirono il Trade Center fossero finti. Sostengono che le Torri furono colpite da missili o che delle bombe esplosero dall'interno e che gli aerei mostrati dalla televisioni furono solo ologrammi. Da quanto hai visto o sentito credo che tu possa smentire definitivamente questa follia, giusto?

Michelina: Certo che posso smentirla. Queste dicerie vengono da persone che hanno bisogno di ricevere cure. Nessuna persona sana di mente le prenderebbe sul serio.


Undicisettembre: Hai visto crollare la Torre Sud. Per quel che ne sai, dava segni di essere instabile o crollò all'improvviso? Il crollo era in qualche modo atteso?

Michelina: No, non ci furono avvisaglie di nessun genere. La gente correva via dagli edifici, ma alcune persone erano ancora a pochi isolati di distanza. Io ero così vicina perché fui tanto fortunata da trovare un telefono pubblico per chiamare a casa e far sapere alla mia famiglia che stavo bene. Altri che erano in coda per usare il telefono piangevano per le persone che conoscevano e che si trovavano ai piani più alti del palazzo. Il marito di una donna lavorava al 104° piano della Torre Nord, e ci lavorava anche una mia amica.


Undicisettembre: La gente come ha reagito dopo il crollo della Torre Sud?

Michelina: Essendo stato così inaspettato, non eravamo più spettatori in stato di shock, ma eravamo di nuovo in modalità di fuga. Fu orribile. Tutti scappavano, urlando, correndo verso nord, nascondendosi dietro le automobili. Dopo essere arrivata in strada e aver telefonato per dire alla mia famiglia che stavo bene, dovetti affrontare una nuova lotta per la sopravvivenza. Questo edificio stava venendo giù e non riuscivo a vedere come stesse cadendo. Si stava inclinando di lato? Se si, da quale lato? C'era così tanta polvere! Avrei dovuto nascondermi in una stazione della metropolitana? Avrei dovuto correre più veloce che potevo verso nord e infilarmi in una strada laterale? Mi sentivo davvero come in un film d'azione. Fortunatamente mi imbattei in un amico che abitava vicino a me e camminammo verso nord più a lungo che potemmo e tornammo verso sud stando lontano dalle torri per prendere un traghetto che ci portasse a Staten Island, dove abitiamo.

Undicisettembre: Cosa si prova a vedere lo skyline più celebre del mondo cambiato per sempre?

Michelina: Mi rende molto triste e arrabbiata. Quando vedo un film antecedente al 2001 che mostra lo skyline di NY, semplicemente non riesco a credere che qualcuno possa essere così pieno di odio. I palazzi sono solo materiali, ma guardate quante vite sono state portate via. Quando c'è un documentario sull'11/9, devo cambiare canale. Non riesco più a vederlo. È stato sufficiente viverlo.


Undicisettembre: Cosa pensi del nuovo World Trade Center 7 che ha aperto nel 2006? Io credo che sia davvero bello e mi piace molto come riflette la luce del sole. Inoltre apprezzo il fatto che l'ultimo edificio ad essere distrutto sia stato il primo ad essere ricostruito. Ma questa è solo la mia opinione personale e vorrei sentire la tua, visto che lavoravi nell'edificio precedente.

Michelina: Lo trovo bellissimo. Quando è stato completato sono andata a vederlo. Era la prima volta che tornavo al Trade Center. È stato un tragitto molto, molto doloroso per me. Anche se sono molto grata di essere qui oggi. Questo, però, comporta un gran senso di colpa. Mi è stato detto che si chiama "senso di colpa del sopravvissuto". È un sentimento strano.


Undicisettembre: Come hanno reagito la città e i suoi abitanti? Credi che i newyorkesi siano ancora orgogliosi di considerare New York la città più importante del mondo, o la ferita è troppo dolorosa?

Michelina: Ci siamo uniti e ci siamo aiutati a vicenda. È stato davvero bellissimo vedere come le persone si uniscano e mostrino di saper ricordare che non possiamo dare le nostre vite per scontate.


Undicisettembre: Cosa pensi delle teorie cospirative che sostengono che l'11/9 sia stato un "inside job"? La gran parte dei cospirazionisti crede che le Torri siano state demolite intenzionalmente con esplosivi; alcuni credono anche che nessun aereo si sia schiantato contro di esse e che tutti i video che li mostrano siano falsi. Cosa ne pensi?

Michelina: Credo che queste teorie del complotto siano risibili. L'America è la terra della libertà... non uccidiamo la nostra gente, difendiamo solo la nostra nazione quando è attaccata da altri, come lo fummo dai terroristi l'11/9. Chi inventa teorie del complotto non ha di meglio da fare che cercare di lucrare e crearsi una fama su una tragedia come questa.


Unicisettembre: I complottisti sostengono anche che l'edificio numero 7 fu riempito di esplosivo in anticipo allo scopo di essere demolito, secondo loro il motivo di questa demolizione è che nell'edificio 7 c'erano uffici dell'FBI e della CIA, quindi conteneva segreti che dovevan essere distrutti per sempre. Secondo te questa teoria è plausibile?

Michelina: No. Non credo che questa teoria sia plausibile. È ridicola. Anzitutto, come ho detto prima, non uccidiamo la nostra gente. In secondo luogo, l'FBI non ha mai avuto uffici nell'edificio 7; la CIA però era uno degli affittuari. Se era così importante per il nostro governo distruggere intenzionalmente dei "segreti" nascosti dalla CIA, perché il nostro governo avrebbe dovuto adottare misure così estreme per raggiungere questo scopo?


Undicisettembre: Hai mai incontrato qualche sostentitore delle teorie del complotto e provato a discutervi? Se si, com'è andata e quali sono le tue impressioni su queste persone? Hai trovato una spiegazione del perché queste teorie dell'"inside job" sembrano essere popolari anche tra gente che di norma non riterresti fuori di testa?

Michelina: No, non ne ho mai incontrati.


Undicisettembre: Stiamo cercando di capire gli effetti di queste teorie sul pubblico generico negli Stati Uniti, perché vediamo commentatori come Glenn Beck e il movimento dei "birther" [quelli che sostengono che Obama non è nato cittadino americano e quindi non sarebbe stato eleggibile come presidente, N.d.T.] ed è difficile per noi capire da qui quanto queste storie siano prese sul serio. Hai l'impressione che queste teorie appartengano a un movimento marginale o credi che siano abbastanza popolari?

Michelina: Credo che siano solo un movimento marginale. Non sono molti qui negli USA a dubitare che l'omicidio di massa di martedì 11 settembre 2001 sia stato un vile atto di terrorsimo organizzato da Osama bin Laden. Specialmente fra le famiglie che hanno perso i loro cari, gli eroi e i sopravvissuti che ne sono stati testimoni.

World Trade Center 7, An Eyewitness Report: Michelina Russo

by Hammer. An Italian translation is available here.

Undicisettembre continues its collection of eyewitness interviews, talking to the people who directly experienced history's most tragic terrorist attack. The vivid, emotionally intense words of eyewitnesses are always very touching and are the best way to ensure that the tragedy caused on September 11, 2001 by a group of terrorists is not forgotten.

This is the story of that day, as told by a survivor who was in Building 7: the skyscraper that according to conspiracy theorists contained state secrets that had to be destroyed. Her name, published with her permission, is Michelina Russo. We thank her for her time and her kindness.

Undicisettembre: What do you remember, generally speaking, about that morning? Can you give us an account of your experience?

Michelina: I worked on the 34th floor of 7WTC. My desk had a window facing buildings WTC 1 and 2. At the time the first plane hit the North Tower, my boss and I were the only ones in the office. The sound of the explosion sounded like a truck bouncing over a metal plate in the street, amplified a million times louder.

Immediately, a ball of flames shot out towards our building seeming like it would come right through our windows. I actually covered my face, slid back in my chair, jumped up and proceeded to tell my boss we need to leave the building. However he just stood there in shock, staring out the window. Finally, he left with me. Something inside told me it was terrorism.

Many people working on my floor were smart enough to find the nearest stair well exit, however, many were waiting for elevators. Several of us convinced many to take the stairs, but not all would listen. Walking down the stairs, I held hands with a woman I had never met. No crying, just comforting one another, in silence. It felt like it took forever to get down those stairs. All I could think of was that I was married only 4 months, and I was going to die.

Once down on the street, a half a block away, looking straight up at the North Tower burning and all the smoke, I and of course, the others standing with me, heard the second plane, low flying sounds of engines, and then BOOOOM! The South Tower was HIT!!! Fire, pieces of metal, WE RAN and ran, and ran, north... I was about 3 blocks from the new disaster. All I thought about at this time was that I needed to get in touch with my family to let them know I was alright. By the grace of God, I found a pay phone that was being used by 3 people and I waited and was able to call my sister collect, and let them know I was ok... Then the rest of the nightmare began. People started to jump. Although, blocks away, I could see it.

Then the impossible happened, the South Tower started to crumble. That's it panic... Time to run, and I mean run. It was like you were living in a movie... you saw the way it was crumbling, but who knew if it was going to tilt, or if metal was going to shoot out and kill you and cover you up and smother you, OH MY GOD, I can't tell you what was going through my mind. My family knew where I was at the time of my call to them and thought that if I was still in that area, I was surely dead. Fortunately, I made it to one of the last ferries going to Staten Island where I reside. However, on the ferry, we were engulfed in residue from the dust, and I didn't know if there were any other planes that would come to kill anyone trying to get out of the city. I really thought I might die trying to get home... I just sat on the floor of the boat and prayed.


Undicisettembre: You said it took you quite long to leave the bulding. During that time, how was the evacuation: ordered or chaotic? I understand evacuation drills were very frequent: did this training somehow help?

Michelina: The evacuation in itself wasn't so chaotic. The chaos seemed to be caused by people who were alone. Once everyone was assembled in a group, the stairwell evacuation was orderly. We walked down in two rows. I absolutely believe the frequent evacuation training our company provided aided our organized evacuation.


Undicisettembre: Your office was in Building 7. Do you remember at what time it was evacuated and if an official order to leave the building was given? If so, how long did it take before there was no one inside?

Michelina: To the best of my memory, it took about 5 minutes for my floor to start the evacuation process. I don't remember any official announcement, but I can't imagine there weren't any alarms going off. In any event, by the time we got out of 7, I know I was looking up at WTC1 in shock and amazement, for about 5 minutes before building 2 was hit.


Undicisettembre: While escaping from Building 7, did you see or hear anything unexpected, such as explosions or casualties?

Michelina: No, not at this time.


Undicisettembre: Once you got out the building, how was the situation in the streets? What can you tell us about the people who came out of the Twin Towers?

Michelina: The exit we came out of was on the side of my building. The crowd there was enormous. People either running north or just looking up and just staring (I was one of these people). At this point, though, I didn't have contact with anyone directly out of the Twin Towers.


Undicisettembre: When the second Tower was hit, you were already among the people in the streets. Maybe before that moment someone believed the first crash was just a terrible accident, but after the second crash it was obvious it was terrorism. How did the situation change at that point?

Michelina: Yes, a lot of people thought the first crash was an "accident", but once in the street, it was obvious that most people realized that the United States was under attack. The magnitude of that explosion could not have been an accident.


Undicisettembre: I know this is a pretty weird question, but some crazy people on the Internet say the planes that hit the Trade Center were fake. They claim the towers were hit by missiles or that bombs exploded inside and that the planes shown on TV were just holograms. From what you saw or heard, I guess you can rule out this crazy idea once and for all, right?

Michelina: Of course I rule this out. These type of rumors come from people that need attention. No sane person would take them seriously.


Undicisettembre: You saw the South Tower collapse. For what you know, was it giving any signs of being unstable or did it just collapse at once? Was somehow the collapse somehow expected?

Michelina: No, there were no signs whatsoever. People were running away from the buildings, but some were still only a few blocks away. I was so close because I was lucky enough to find a pay phone to call home to let my family know I was ok. Others in line for the phone were crying about the people they knew in the building on the top floors. One woman's husband worked on the 104th floor of the North Tower...so did a friend of mine.


Undicisettembre: How did people react after the South Tower collapsed?

Michelina: Since it was so unexpected, we were no longer onlookers in shock, we were now in flight mode again. It was horrible. Everyone scattered, screaming, running north, hiding behind cars. Once on the street, and my phone call was made telling my family I was safe, I had a new battle of survival to overcome. This building was coming down and I couldn't see how it was falling. Was it tipping over? If it was which way? There was so much dust! Should I hide underground in the train station? Should I run as fast as I can North and slip down a side street? I actually felt like I was in an action movie. Luckily, I ran into a friend that lives near me and we walked as far north as we could and back around south away from the towers, to a ferry that could take us to Staten Island, where we reside.


Undicisettembre: How does it feel to see the most recognizable skyline in the world changed forever?

Michelina: It makes me very sad and angry. When I see a movie made prior to 2001 that has a scene of the NY Skyline, I just can't believe that anyone can be so hateful. The buildings are just material, look how many lives were taken. Whenever there is a documentary on 9/11, I have to change the channel. I just can't watch it anymore. It was enough that I lived it.


Undicisettembre: What's your opinion about the new World Trade Center 7 which opened in 2006? I find it truly beautiful and I love the way it reflects sunlight. Also I appreciate the fact that the last building to be destroyed is the first one to be rebuilt. But this is just my opinion and I would like to hear yours, since you used to work in the previous one.

Michelina: I think it's beautiful. Once it was erected, I went to see it. That was the first time I was back to the Trade Center site. It has been a very, very painful road for me.

Though, I am extremely grateful that I am here today. A lot of guilt goes along with that, though. I'm told it's called survivor's guilt. It's a tricky kind of feeling.


Undicisettembre: How did the city and its inhabitants react? Do you feel that New Yorkers are still proud to consider NYC as the world's leading city or is the scar too painful?

Michelina: We banded together, and helped one another. It was truly wonderful to see how people come together and show that they can remember that we can't take our lives for granted.


Undicisettembre: What do you think about conspiracy theories that claim 9/11 was an inside job? Most conspiracy theorists believe the Towers were intentionally demolished with explosives, some of them even claim no aircraft ever crashed into the towers and all the videos that show them are fake. What's your opinion?

Michelina: I think that these conspiracy theories are ludicrous. America is the land of the free... We do not kill our own, we only defend our country when we are attacked by others, as we were by terrorists on 9/11. Conspiracy theorists have nothing better to do, but try to make money and a name for themselves out of a tragedy like this.


Undicisettembre: Conspiracy theorists also claim that Building number 7 had been filled with explosives in advance in order to be demolished; according to them, the reason for this demolition is that in Building 7 there used to be FBI and CIA offices, so it contained secrets that needed to be destroyed forever. In your opinion, is this theory plausible?

Michelina: No, I do not believe this theory is plausible, It's ridiculous. First off, asI said before, we do not kill our own. Hence, no inside job. Secondly,the FBI has never resided in building 7, however, the CIA was a tenant. If it was so important for our government to intentionally destroy "secrets" contained by the CIA, why would our government need to go to such extreme measures to accomplish such a thing?


Undicisettembre: Have you met any conspiracy theorists and tried to debate them? If so, how did it go, and what is your impression of these people? Have you found an explanation as to why these "inside job" theories seem to be popular even among people who you would not normally classify as nutjobs?

Michelina: No, I have not met any.


Undicisettembre: We're trying to understand the effect of these theories on the general public in the US, because we see commentators such as Glenn Beck and the "birther" movement, and it's hard for us to figure out from here how serious this stuff is. Do you have the impression that these theories belong only to a fringe movement, or are they fairly mainstream?

Michelina: I think only to a fringe movement. Not many people here in the US doubt that the mass murders on Tuesday, Sept. 11, 2001, was a cowardly act of Terrorism, arranged by Osama bin Laden. Especially from the families that lost loved ones, the heroes and surviors that witnessed it.

2010/03/20

Aereo si schianta contro un edificio governativo ad Austin. E non viene intercettato

di Hammer

Uno degli argomenti più ricorrenti nelle teorie complottiste è che il NORAD sarebbe complice degli attentati dell'11/9 per il fatto di non aver intercettato in tempo i quattro voli suicidi. Secondo il video Inganno Globale di Massimo Mazzucco, addirittura basterebbero solo sei minuti di media per affiancare un volo che non risponda alle comunicazioni.

Il regista non ha mai fornito evidenze di questo dato; del resto, abbiamo già mostrato in passato come un tale scenario da Far West dei cieli sia del tutto irreale e lo dimostrano anche casi nella cronaca recente.

Se ciò non bastasse, esiste anche un caso eclatante avvenuto di recente in Texas: un Piper Cherokee, piccolo aereo monomotore, si è schiantato contro un edificio governativo ad Austin, Texas, dopo aver volato indisturbato nel cielo texano per 16 minuti. Più del doppio del tempo che secondo Mazzucco avrebbero dovuto impiegare i caccia ad affiancarlo.

Il fatto è avvenuto lo scorso 18 febbraio quando Joseph Andrew Stack, ex ingegnere informatico in cerca di vendetta nei confronti del fisco statunitense, ha deciso di compiere un tragico e assurdo suicidio schiantando il proprio velivolo contro il primo palazzo dell'Echelon Office Complex di Austin: sede di uffici dell'Internal Revenue Service oltre che della CIA e dell'FBI.

Dopo aver dato fuoco alla propria casa e aver lasciato sul Web un messaggio che comunicava il suo intento suicida, Stack ha prelevato il Piper dall'aeroporto di Georgetown alle 9:40 e ha percorso indisturbato gli oltre 40 chilometri che separano Georgetown da Austin, dove si è schiantato contro l'Echelon Office Complex alle 9:56. La cronologia dell'evento è riportata dalla testata locale Statesman.

L'evento è citato anche sul sito del NORAD, che ha fatto alzare in volo due caccia F-16 solo dopo lo schianto e in via precauzionale. I caccia si sono presentati sulla scena fuori tempo massimo, insomma, e ben oltre i sei minuti di media di cui parla Mazzucco.

Un altro caso di cronaca dimostra quindi che il dato riportato in Inganno Globale riguardo all'intercettazione dei voli fuori controllo sembra del tutto inventato dal regista.