Dal volo United 93, che i dirottatori fecero schiantare su una campagna nei pressi di Shanksville per evitare che i passeggeri in rivolta ne riprendessero il controllo, partirono decine di telefonate.
Alcuni testimoni videro l'aereo schiantarsi, e successivamente gli enti competenti hanno reso disponibili i dati dei tracciati radar e del Flight Data Recorder, nonché le registrazioni delle comunicazioni radio e le trascrizioni delle registrazioni delle voci in cabina.
Tutta questa documentazione ha confermato la ricostruzione dei fatti ed ha escluso, al di là di qualsiasi dubbio, che United 93 possa essere stato abbattuto dalla difesa aerea americana.
Ciò nonostante, esisteva un tassello che non trovava collocazione nel contesto, una di quelle (ormai pochissime) "zone grigie" non sufficientemente spiegate: si tratta della telefonata che il passeggero Edward Felt fece al 911 (l'equivalente del nostro 113) poco prima dello schianto finale.
La chiamata fu smistata agli operatori del centro di emergenza della contea di Westmoreland e venne registrata.
All'indomani della tragedia numerose fonti giornalistiche riportarono le dichiarazioni di Glenn Cramer, un supervisore del suddetto centro, che sosteneva di aver ascoltato la conversazione. Dal Post Gazette del 12 settembre 2001:
"Ci stanno dirottando, ci stanno dirottando!" riferì l'uomo agli operatori del centro con voce tremante durante una conversazione che durò circa un minuto.
"Abbiamo ricevuto la chiamata, intorno alle 9:58 di stamani, da un passeggero di sesso maschile che affermava di essere chiuso nella toilette del volo United 93 in rotta da Newark verso San Francisco e diceva che l'aereo stava subendo un dirottamento", ha detto Glenn Cramer, un supervisore del servizio 911.
"Gli abbiamo chiesto conferma più volte e gli abbiamo chiesto di ripetere quello che aveva detto. Era sconvolto. Ha detto di credere che l'aereo stesse scendendo. Ha udito una sorta di esplosione e ha visto del fumo bianco che proveniva dall'aereo, ma non sapeva dove."
"E poi abbiamo perso contatto con lui."
"We are being hijacked, we are being hijacked!" the man told dispatchers in a quivering voice during a conversation that lasted about one minute.
"We got the call about 9:58 this morning from a male passenger stating that he was locked in the bathroom of United Flight 93 traveling from Newark to San Francisco, and they were being hijacked," said Glenn Cramer, a 911 supervisor.
"We confirmed that with him several times and we asked him to repeat what he said. He was very distraught. He said he believed the plane was going down. He did hear some sort of an explosion and saw white smoke coming from the plane, but he didn't know where.
"And then we lost contact with him."
In sintesi, secondo il racconto di Glenn Cramer il passeggero (poi identificato per Felt, nella foto) aveva riferito di un'esplosione e di fumo bianco che usciva dall'aereo.
Considerato che la collocazione temporale della telefonata coincideva con i momenti immediatamente precedenti lo schianto, esplosione e fumo sembravano avvalorare l'ipotesi di un abbattimento. Di contro, tutte le altre evidenze (telefonate di altri passeggeri, testimonianze oculari, dati strumentali, registrazione delle voci in cabina di pilotaggio) escludevano categoricamente la presenza di fumo o esplosioni.
Il mistero trovò una prima spiegazione alcuni mesi più tardi, quando ai familiari di Felt fu consentito di ascoltare la registrazione della telefonata. In alcune interviste rilasciate a testate giornalistiche nonché a Jere Longman, autore del libro "Among the Heroes" (ISBN 978-0060099084), sia la moglie di Felt, sia l'operatore che prese in carico la telefonata smentirono che l'uomo avesse parlato di esplosioni e di fumo.
Più di recente, con la progressiva desegretazione degli atti di indagine dell'FBI, la questione è stata definitivamente chiarita.
Un rapporto dell'FBI del 19 settembre 2001 relativo alle dichiarazioni rese da Glenn Cramer agli investigatori in data 12 settembre conferma che il supervisore ha riferito di aver sentito Felt parlare di esplosione e di fumo bianco, in questi termini: "Un qualche tipo di esplosione... c'era fumo bianco da qualche parte nell'aereo". Già i termini appaiono ben diversi da quelli riportati dalla stampa e sembrano descrivere qualcosa avvenuto all'interno dell'aereo e non all'esterno. Le date sul rapporto lasciano intendere che l'FBI contattò Cramer dopo aver letto le sue dichiarazioni sui giornali (trattandosi di edizioni del 12 settembre 2001).
Un altro rapporto, dell'11 settembre 2001, dà atto delle dichiarazioni rese dall'operatore che ricevette la telefonata (da altre fonti sappiamo trattarsi di tale John Shaw): in esso non si parla né di esplosioni né di fumo.
Infine, un rapporto dell'FBI del 17 settembre 2001 fornisce la trascrizione completa della registrazione:
Si tratta di una conversazione molto breve, durante la quale Felt riesce a dire ben poco oltre a identificarsi e a riferire del dirottamento, prima che la comunicazione si interrompa. L'uomo non parla né di esplosioni né di fumo.
La "zona grigia", in questo caso, non è mai esistita, perché Felt non aveva mai detto le frasi che Cramer gli aveva attribuito. Nondimeno, la vicenda offre interessanti spunti di riflessione.
La prima, invero banale, è che spesso le zone grigie sono tali non perché manchi in assoluto una spiegazione, ma semplicemente perché quella spiegazione risiede in documenti non ancora resi pubblici (com'è successo in questo caso) o in circostanze male o mai documentate (si pensi all'eventualità che la telefonata di Felt non fosse stata registrata).
La seconda è che l'affidabilità di ciascuna testimonianza va valutata con cura, specialmente alla luce del contesto in cui si colloca. Laddove una testimonianza cozzi contro molte altre testimonianze e contro dati di fatto oggettivi, è più probabile che sia quella testimonianza ad essere inaffidabile, piuttosto che tutto il resto.
Cramer era un supervisore del centro di emergenza, ma probabilmente seppe della telefonata solo quando era terminata. Difatti, circa a metà della breve conversazione, si legge che l'operatore al telefono esclamò (rivolgendosi ai propri colleghi nella stanza): "Ehi, qualcuno chiami la FAA, [il volo] da Newark a San Francisco e hanno un dirottamento in atto. Okay, sì. Coso ["dude" in originale], vedi di chiamare qualcuno all'aeroporto, qui abbiamo un dirottamento in corso. E' ancora al telefono, signore? [rivolto nuovamente a Felt]".
Se Cramer fosse stato realmente in ascolto in tempo reale, verosimilmente l'operatore telefonico non avrebbe avuto necessità di attirare l'attenzione di altre persone nella stanza, né si sarebbe rivolto a lui (gerarchicamente superiore) con il termine informale "dude".
Possiamo quindi ipotizzare che Cramer abbia pensato di darsi un po' di importanza e di arricchire il proprio racconto con qualche dettaglio di troppo. In fin dei conti, poche ore dopo i fatti (Cramer dev'essere stato intervistato dai giornalisti il pomeriggio o la sera dell'11 settembre, visto che le sue dichiarazioni erano sui giornali della mattina seguente) non si era ancora diffusa la notizia che i passeggeri di United 93 si erano ribellati ai dirottatori e vari commentatori ipotizzavano che l'aereo fosse stato abbattuto. Esplosione e fumo potevano starci e forse Cramer ha pensato di infilarli.
La foto di un aereo che genera scie...non può essere casuale ;)
RispondiEliminaDirei che le cosiddette "zone grigie" si schiariscono di giorno in giorno.
RispondiEliminaUnica notarella: quel "dude" mi sembra un po' forte come "coso". Meglio, forse, "amico".
Brain,
RispondiEliminaho valutato anche "amico", ma suona anche peggio, sembrano dialoghi da Tex Willer.
Ce lo vedi uno che si rivolge al suo supervisore chiamandolo "amico"? :-)
Alla fine ho scelto "coso" perché esiste un precedente significativo (in Lost) e perché è vagamente plausibile che un subalterno, nell'agitazione del momento, si rivolga a un superiore di cui in quel momento gli sfugge il nome chiamandolo "coso"; è ancor meno plausibile che lo chiami "amico".
La realtà è che "dude" è quasi intraducibile.
La foto di un aereo che genera scie...non può essere casuale ;)
RispondiEliminaVero! :-)
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quel "dude" mi sembra un po' forte come "coso". Meglio, forse, "amico".
Sì, infatti ci siamo consultati per capire come tradurlo al meglio.
A me pare che quel "dude" dimostri proprio che non si stava rivolgendo al supervisore, ma a qualche collega presente nella stanza.
Potrebbe anche essere tradotto semplicemente con un "Ehi!".
Ma è superfluo perderci tempo, abbiamo riportato apposta la parola in inglese (oltre alla trascrizione), di modo che il lettore possa trarne la propria conclusione.
;-)
Potrebbe essere una cosa tipo Tu, chiama qualcuno all'aeroporto..., come a volte si usa in italiano per dare sbrigativamente ordini a qualcuno (a volte anche in tono scherzoso).
RispondiEliminaComunque, come dice giustamente John, sono solo dettagli.
Salve e scusi il disturbo, ma potrebbe commentare (o, se l'ha già fatto, indicarmi i link sul suo blog) le dichiarazioni fatte in questo link ?
RispondiEliminahttp://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=51501288bb8d204d
NB: per ricerche personali, so già che i riferimenti fatti all'informatore FBI, all'incontro all'ospedale di Dubai e agli agenti israeliani sono bufale o, nel primo caso, tutt'altro che indici di complotto.
Mi premeva invece sapere qualcosa di più sulle intercettazioni dell'NSA, sui servizi segreti francesi etc. Se sa qualcosa in proposito (lo chiedo a lei proprio perchè ritengo inaffidabile il sito linkato), le sarei grato per una sua risposta.
Weierstrass,
RispondiEliminal'articolo rimacina e impasta cose già note da tempo anche agli inquirenti.
Trovo ironico che dica che "la Commissione sull'11 settembre non ha mai guardato da vicino al ruolo della NSA" e poi subito dopo citi proprio un "membro della Commissione sull'11-9 Bob Kerrey" che parla dell'NSA e di quello che la Commissione stabilì in proposito.
Già da questa contraddizione si capisce la poca arguzia dell'articolista.
Il concetto del "wall", la serie di leggi che impediva ai vari enti per la sicurezza di parlarsi, evidentemente non gli è noto.
Peter Regli, ex capo dei servizi di sicurezza svizzeri, lo ha illustrato chiaramente nella conferenza di Lugano (ne trovi gli atti nella colonna di destra).
Più in generale, se i terroristi c'erano, allora vanno a farsi benedire tutte le teorie di demolizione, di sorvoli e di aerei fantasma al Pentagono. Che i complottisti si decidano, una buona volta: i terroristi c'erano o non c'erano?
Per i servizi francesi: se dalla Francia arrivarono avvisi di possibile attacco terroristico, allora vuol dire ancora una volta che i terroristi c'erano e che tutte le teorie sui terroristi inesistenti vanno anche loro a farsi benedire.
Resta solo l'ipotesi LIHOP, che però non ha alcun supporto probatorio e alla quale pochissimi cospirazionisti danno spazio, probabilmente perché non ha nessuna foto, nessun documento sul quale disquisire all'infinito.
Grazie per l'attenzione
RispondiEliminaGrazie a te di seguire il nostro blog.
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