2008/07/01

11 settembre 2001 al concorso Ilaria Alpi

di mother. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Il 4 giugno 2008 Zero è stato proiettato al Concorso Ilaria Alpi.

Programma ricco di titoli importanti quello di IA Doc 2008, la rassegna di documentari del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi.
Dal 1 al 4 giugno, al Palazzo del Turismo di Riccione, proiezioni, incontri e seminari (tutto ad ingresso gratuito) tratteranno il documentario nei suoi molteplici aspetti.

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Mercoledì 4 Giugno
ore 16 proiezione documentario Zero di Giulietto Chiesa, Franco Fracassi, Thomas Torelli, Francesco Trento, Paolo Jormi Bianchi. ZERO, inchiesta sull’11 settembre, è un film documentario costruito con interviste girate in tutto il mondo a testimoni oculari, sopravvissuti, responsabili delle indagini, esperti, tecnici, scienziati, familiari delle vittime, giornalisti. Tre narratori d’eccezione, Dario Fo, Lella Costa e Moni Ovadia, accompagnano lo spettatore. (durata 104’) A seguire incontro con gli autori.
(ilariaalpi.it)


Il premio Ilaria Alpi è un concorso per documentari giornalistici italiani ed internazionali, che mira a favorire un giornalismo intelligente, capace di guardare in profondità e far trionfare la riflessione sugli eventi piuttosto che l'audience. Qui si può vedere la giuria che ha premiato i migliori documentari giornalistici nel 2008. Qui possono essere visti i promotori del concorso.

Il concorso nasce nel 1995 grazie all'associazione Comunità Aperta in onore alla giornalista della Rai Ilaria Alpi uccisa dalla guerriglia nel marzo 1994 in Somalia assieme all'operatore free-lance Miran Hrovatin.

Proprio questa vicenda controversa, in cui non si crede alla morte casuale, ma si ipotizza un assassinio su commissione per interrompere le indagini giornalistiche della Alpi, ispira il concorso ed i giornalisti che vi partecipano, facendo teoricamente prevalere il dovere etico di realizzare un'informazione vera, corretta, giusta, verificata piuttosto che politicizzata, sensazionalistica, legata al fattore economico.

Nel 1996 è nato l'Osservatorio Ilaria Alpi, una videoteca nella quale vengono raccolti i materiali del Premio e che oggi è anche sede di un osservatorio sull'informazione che gestisce un weblog sulla libertà di stampa (http://www.ilariaalpi.org/) e dal 2002 si occupa anche di produzioni video dedicate al sociale e alla comunicazione: come Congo prima produzione video realizzata in collaborazione con WWF e Coopi. (fonte)


Nel 2005 si è costituita l'Associazione Ilaria Alpi/Comunità Aperta e nel 2006 l'Associazione ha prodotto un reportage e una mostra fotografica dal titolo "In Somalia", frutti di un viaggio sulle tracce di Ilaria e Miran.

Il Caso Ilaria Alpi da oltre 12 anni è al centro di tutte le attività dell'Associazione. Nel 2002 il Presidente dell'Associazione Ilaria Alpi Pasquale D'Alessio e l'Assessore alla Cultura del Comune di Riccione Francesco Cavalli hanno scritto e diretto lo spettacolo teatrale sul caso Ilaria Alpi: "Occhi Scritti". Interpretato da Lella Costa. (fonte)

L'11 settembre 2001 è stato più volte tema di discussioni ed incontri nell'interno della manifestazione. In un caso, un documentario riguardante i fatti successivi a quei tragici giorni è stato premiato con la massima onorificenza.

Nel 2002 l'ufficio stampa parlando di informazione deviata dà spazio all'intervento di Ibrahim Helal, direttore delle news di Aljazeera: Gli attacchi dell’11 settembre visti da un giornalista arabo.

Nel 2006 l'osservatorio Ilaria Alpi dà notizia di una serie di trasmissioni a tema 11 settembre 2001, trasmesse dalla Rai e da LA7.

Il direttore del TGLA7 Antonello Piroso trasmette uno speciale intitolato 11/09/01 Cinque anni. Oggi ed in seguito trasmette la docufiction della BBC 9/11, The Day The World Changed.

La Rai invece dedica l'intero portale Rainet al ricordo della giornata, e su RaiNews24 uno speciale. In Anteprima Ballarò (RaiTre) Giovanni Floris presenta il film Fahrenheit 9/11 di Michael Moore. Inoltre si dà l'annuncio che la trasmissione Report dedicherà una puntata a Confronting the Evidence, definito come il primo filmato americano che mette in luce i punti oscuri dei fatti dell'11 settembre.

Nel 2007 l'ufficio stampa dà annuncio dei due documentari trasmessi da LA7: La tosse di Ground Zero di Damiano Ficoneri, premio Ilaria Alpi nel 2004 e 11 settembre 2001: il giorno che ha cambiato la storia, docufiction della BBC.

Giulietto Chiesa appare nel sito per varie attività, non sempre correlate con il film Zero o l'11 settembre 2001.
  • Ospite all'esperimento Errata Corrige, uno spettacolo che mette insieme attori, teatranti e giornalisti per parlare di informazione.

    Questo l'aspetto interessante. Raccogliendo una vecchia idea di Cesare Zavattini, lo spettacolo porta l'informazione a teatro, ma lo fa senza seguire le regole della contro-informazione anni '70: il progetto è spiegare e ragionare sui criteri di selezione delle notizie, per capire i meccanismi che determinano la rappresentazione che i media fanno del mondo. Così lo spettacolo mette in scena le "notizie invisibili" e il processo che le fa sparire, senza "sindromi da complotto" sensazionalismo, semplicemente, si tratta di ragionare e commentare insieme su quale immagine del mondo avere, quale riceviamo ogni giorno e con quali conseguenze. (fonte)

  • Coautore di uno dei taccuini Ilaria Alpi dedicato alla disinformazione. Per esempio:

    Nel villaggio globale gli strumenti e la tecnologia a servizio dell'informazione sono quanto mai potenti, rapidi e alla portata di (quasi) tutti. Tuttavia, è altrettanto nitida la consapevolezza del rischio paradossale di non essere sufficientemente informati o di ricevere news mistificate. Questo libro parte dai fatti che hanno reso palese l'inganno: l'attentato dell'11 settembre, la guerra che ne è seguita e l'inasprirsi del conflitto israelo-palestinese. Mai come in questi mesi l'informazione è stata negata, deviata, censurata, piegata a "interessi superiori". Il volume svela alcuni nodi e forme del Grande Inganno, ma indaga anche sulle possibili vie d'uscita: le Reti. Non solo Internet, ma anche il tessuto di "altri" mezzi d'informazione presso i quali ottenere ciò che i grandi mass media cercano di oscurare... costo 12,40 euro (fonte)
  • Partecipa nel 2003 ad una conferenza per un'informazione democratica:

    Che fare? Giulietto Chiesa ha chiamato tutti a raccolta per una battaglia dura sul fronte della Democrazia nella Comunicazione, perchè si faccia leva sulla responsabilità personale di uomini e donne, promuovendo una grande riforma morale ed intellettuale. Megachip dovra' entrare con le sue attivita' in tutti i circuiti formativi, aiutando con specifici progetti la scuola e la famiglia a reggere l'urto che le ha quasi annichilite come agenzie di socializzazione, sia primaria che secondaria. (fonte)
  • Partecipa nel 2005 ad una conferenza per un'informazione ed una comunicazione di pace:

    L’incontro vuole essere propositivo e verterà su tre domande: 1) Come promuovere una vera informazione e comunicazione di pace?, 2) Quale ruolo deve avere il servizio pubblico? 3) Quale dialogo e formazione reciproca tra operatori della comunicazione e operatori di pace? (fonte)

  • Propone nel 2003 il progetto No war tv (articolo di ZeusNews):

    E' questo il primo pilastro del progetto di "No war tv" presentato da Giulietto Chiesa, giornalista del quotidiano 'La Stampa' che venerdì scorso ha incontrato a Modena le persone interessate all'iniziativa. Attorno al tavolo c'erano Rodrigo Vergara (Logos) uno dei diciotto soci fondatori del progetto e patron dell'incontro, il vicesindaco Gianni Cottafavi, padre Romano di Porta Aperta e Mario Cavani, vicepresidente di Banca Etica. L'entrata dell'istituto di credito viene data per certa nel pool organizzativo di una televisione che parte con molte speranze e ancora maggiore realismo. Anzi, sarà proprio la Banca Etica a preparare il piano economico che dovrà raccogliere i 10 miliardi all'avvìo dell'emittente, mettendo insieme soci fondatori, azionariato popolare ed enti locali che sin dal primo momento hanno aderito. fonte

    Il progetto NoWar Tv ha suscitato le critiche di una parte dei centri sociali di Bologna e di elementi più idealisti del gruppo indymedia per i quali il mezzo della TV, Tele+ ed il satellite sono disprezzabili poiché legati al consumismo ed al potere. Da notare la somiglianza fra il progetto NoWarTv ed il più recente Canale Zero (adesioni).


In conclusione


Fra i vincitori del premio Ilaria Alpi edizione 2008 non è presente il film Zero di Giulietto Chiesa.

Più in generale, sebbene il sito del concorso dia notizia della pubblicazione sia di documentari di informazione che di disinformazione dietrologica come Confronting the Evidence, e Fahrenheit 9/11 di Michael Moore, solo La tosse di Ground Zero di Damiano Ficoneri viene premiato nel 2004. La manifestazione è un'occasione per riunire un'elite di giornalisti con i quali organizzare dibattiti ed incontri volti a proporre discussioni sul metodo giornalistico da adottare, volti a definire progetti giornalistici/informativi futuri da mettere in pratica grazie all'aiuto di appositi finanziatori interessati. Si può notare come alcuni progetti abbiano usufruito del finanziamento dato da cooperative, banche eque e solidali ed associazioni, mentre altri si siano rivolti direttamente al pubblico di lettori per ricevere sostegno (Canale Zero, post di Beppe Grillo).

6 commenti:

  1. Fra i vincitori del premio Ilaria Alpi edizione 2008 non è presente il film Zero di Giulietto Chiesa.

    Ach... hai provato a guardare magari tra i vincitori del premio "Amici di Pippi Calzelunghe"?

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  2. Direi proprio di no, anche perchè Ilaria Alpi, morta quanto meno mentre svolgeva il suo lavoro, merita rispetto.
    Di fronte alla/e notizia/e di partecipazione a concorsi e congressi organizzati da terzi mi pongo sempre nelle due opposte porizioni di cronista che ne dà annuncio su un post, cosa che ricorda i vecchi proclami dietrologici basati sui sondaggi di Zogby, o di puro disinteressato che non perde tempo a scrivere post, visto che non ho stima del prodotto.
    In realtà spesso è la mancanza di tempo a determinare se scrivere o meno articoli sulla diffusione di Zero.
    Non avendo stima del prodotto rimango soprattutto perplesso nel notare come si possa passare da reopen911.info che sfrutta le apparizioni in TV italiana dell'europeputato, di Zero e di filmati dietrologici come Confronting the evidence, per fare pubblicità all'incontro organizzato a Strasburgo. Parte delle apparizioni messe a video da reopen911.info parlano proprio di metodo giornalistico, esattamente come fa Chiesa in vari incontri a tema riportati sul sito del concorso Ilaria Alpi. Ed opinione del tutto personale, il metodo giornalistico sembra il fattore che è venuto meno nel film Zero, sopraffatto dal metodo del pregiudizio, basato sulla totale mancanza di verifica. Tuttavia in fin dei conti l'unico film premiato con l'IA2004 riguarda non la paternità degli attentati del 9/11/01, bensì le rischiose operazioni di bonifica di Ground Zero.

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  3. Scusa una cosa, Paolo, ma c'è una frase nell'articolo che non è chiarissima... tu consideri Fahrenheit 9/11 di Michael Moore un film di disinformazione dietrologica?
    Forse sono io che ho interpretato male la frase, anche perché mi sembra strano giudicare come tale un documentario che da nessuna parte accusa Bush di essere il responsabile degli attentati dell'11 settembre

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  4. Anghelos,

    l'articolo è di Mother, non mio, per cui la domanda può avere risposta solo da Mother (che adesso è via per un po').

    Posso aggiungere la mia opinione su F9/11: a parte la storia di Ricky Martin e dei voli sauditi pre-ripresa dei voli commerciali (risultata errata), personalmente non lo ritengo cospirazionista. Contiene qualche affermazione errata ed è scorretto nelle sue tecniche di montaggio, a volte. Ma non cospirazionista.

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  5. Su Moore e tecniche si montaggio scorrette riporto questa frase tratta da un articolo di giornale:

    "Sta di fatto che in Manufacturing Dissent viene riproposto un filmato molto istruttivo: siamo a una convention della General Motors, Musselman - che è lì assieme a Moore, per le riprese del film - prende il microfono e rivolge a Roger Smith le domande previste. Smith risponde. La convention termina. Smith se ne va. Moore si avvicina al microfono, finge di porre una domanda, poi finge che il microfono gli venga spento. Nel film vediamo - grazie alla sublime arte del montaggio - Moore che fa la domanda e Smith che non gli risponde. Bell’inizio, per un festival che ha sempre fatto del documentario un proprio tema elettivo: Manufacturing Dissent («fabbricando il dissenso») è un documentario che dimostra come i documentari possano mentire".

    http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=70852

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  6. [QUOTE]Scusa una cosa, Paolo, ma c'è una frase nell'articolo che non è chiarissima... tu consideri Fahrenheit 9/11 di Michael Moore un film di disinformazione dietrologica?[QUOTE]
    Fahrenheit 9/11 non è propriamente un film dietrologico sul 9/11, tuttavia da quanto ricordo ha al suo interno un accenno alla teoria dei Bin Laden che hanno fatto affari con i Bush i giorni precedenti agli attentati. Inoltre dovrebbe essere inserito all'interno anche la parte in cui si parla dei Bin Laden lasciati fuggire in aereo anche se c'era il blocco dei voli a causa degli attentati. Il film poi segue la teoria complottista dell'accordo di potere fra USA e Arabia Saudita per fini riguardanti il petrolio.
    http://it.youtube.com/watch?v=ztKKuB2nJa0
    Non è proprio la teoria che vide implicato Bush e Mahfuz che Meyssan crede di aver sbufalato a favore della sua: Bush Jr e Osama Bin Laden.
    E' bene ricordare che nelle varie forme in cui si è evoluta la dietrologia geopolitica, in genere Bush e qualcun'altro (Osama, Arabia Saudita, Talebani, ...), le forme che prevedevano un complotto israeliano/giudaico hanno spesso contestato Moore e F.9/11 danto al regista americano dell'infiltrato depistatore.

    Esistono anche video che contestano F.9/11 sulla cui bontà non esprimo giudizi:
    -Fahrenhype 9/11
    -Celsius 41.11
    -Michael Moore Hates America
    C'è inoltre il testo: I 59 inganni di Michael Moore.

    Infine vorrei far notare che "11 settembre 2001: il giorno che ha cambiato la storia"della BBC non è un documentario dietrologico.

    bye bye

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