2008/06/19

Giulietto Chiesa e il controllo delle fonti

di Paolo Attivissimo

Capita spesso, nelle discussioni con chi non è complottista cocciuto ma vuole capire a mente aperta, di sentire un'obiezione forte: non è possibile che giornalisti ben conosciuti, con anni di carriera alle spalle, come per esempio Giulietto Chiesa, possano sostenere le tesi alternative sull'11/9 se non c'è qualcosa di vero. Diamine, avranno ben controllato prima di dire certe cose, no?

E' una considerazione sensata, che però si scontra con i fatti: un lettore, Sandro, ha segnalato che proprio Giulietto Chiesa ha preso per buona, senza controllarla, una banalissima bufala che sta circolando da qualche tempo ed è descritta qui in dettaglio: un calcolo errato che confronta (sulla base di dati fasulli) il prezzo del carburante oggi e quello di otto anni fa e suggerisce che ci sia una speculazione da parte dei soliti gruppi occulti di potere.

Non solo l'ha presa per buona, ma l'ha anche lodata, definendola sul suo sito un calcolo "ottimo". Anzi: secondo lui,

Tutto ciò conferma che viviamo nel sistema della truffa mondiale. Questo capitalismo è una truffa, tutto intero. Lei si lamenta del prezzo della benzina. E forse non sa che la Banca Centrale Europea ha messo in circolazione oltre 400 miliardi di euro per sostenere il dollaro andato in doppia crisi con i mutui facili con cui ha inquinato tutta la finanza mondiale. Altri denari nostri, anzi inventati dal nulla, carta su carta. Unica considerazione "tranquillizzante": il dollaro non si riprenderà più. Per farlo risalire bisognerebbe che gli americani consumassero il 30% in meno di quello che consumano oggi. E questa sarebbe un'altra catastrofe per l'economia mondiale. Al punto che non sembra opportuno augurarcela. La soluzione più semplice sarà dunque una guerra. E a questo i deficienti-delinquenti che guidano il mondo stanno pensando.




Tutto questo sulla base di un dato fasullo, di una storiella di fonte anonima che circola via e-mail.

Qui non si tratta di disquisire sulle prestazioni di un transponder o sulla capacità del sistema radar civile statunitense nel 2001. Si tratta semplicemente di prendersi la briga di controllare due dati banalissimi: i cambi e i prezzi del petrolio. Cosa che non è stata fatta prima di lanciarsi in previsioni a dir poco catastrofiche.

Quest'episodio (uno dei tanti: come non ricordare il "parassita militare" che adorna le pagine del libro Zero) fornisce una risposta chiara al dubbio iniziale: no, non è stato fatto alcun controllo serio prima di abbracciare le tesi cospirazioniste, neppure da parte di personaggi di indubbio rilievo come Dario Fo o Giulietto Chiesa, perché queste tesi sono conformi alla loro visione del mondo e sono state quindi accettate acriticamente, come in quest'esempio della bufala sulla benzina.

E' un processo psicologico noto come confirmation bias o "sindrome di Tolstoj", perché Tolstoj lo descrisse lucidamente così già nel 1897, nell'articolo Che cos'è l'arte?:

So che la maggior parte degli uomini, compresi coloro che hanno dimestichezza con problemi della più grande complessità, raramente riescono ad accettare la verità più semplice e ovvia, se essa li costringe ad ammettere la falsità delle conclusioni che essi hanno orgogliosamente insegnato ad altri e che hanno intessuto, un filo dopo l'altro, nella trama della propria vita.


Anche ai tempi di Tolstoj, si direbbe, c'erano i complottisti.

Quest'episodio conferma che è dunque inutile sbandierare nelle discussioni i nomi di personaggi conosciuti a supporto alle teorie alternative sull'11 settembre: occorre restare saldamente ancorati ai fatti. A tutti i fatti e non solo a quelli che confermano le proprie conclusioni orgogliosamente insegnate.

2008/07/24: Chiesa ha ammesso l'errore


Giulietto Chiesa ha riconosciuto l'errore in questa risposta a un suo lettore che glielo segnalava. Dice Chiesa:

In verità io stesso ero rimasto colpito dalla notizia, che mi appariva in contrasto con altre mie informazioni. Ho risposto proprio perchè mi era parsa rilevante in quanto controcorrente. Senza fare il dovuto controllo. me ne dispiace. Correggo.

E' interessante notare anche quest'altra sua frase:

in questi anni mi è accaduto alcune volte di incappare in queste sviste, per eccesso ingiustificato di fiducia e per ingiustificata mancanza di controllo




Poiché Chiesa rifiuta il dialogo con noi di Undicisettembre, chiediamo ai suoi lettori di domandargli rispettosamente se per caso anche quel famoso "cinque metri ripeto cinque metri" del foro d'impatto al Pentagono, messo in bocca a Dario Fo da Chiesa per il video Zero, sia semplicemente una "svista" dovuta, come quella ammessa qui sopra, a "eccesso ingiustificato di fiducia e per ingiustificata mancanza di controllo".

14 commenti:

  1. "Capita spesso [...] di sentire un'obiezione forte: non è possibile che giornalisti ben conosciuti, con anni di carriera alle spalle, come per esempio Giulietto Chiesa, possano sostenere [...] tesi [...] se non c'è qualcosa di vero. Diamine, avranno ben controllato prima di dire certe cose, no? "

    Be', fortuna tua Paolo che non segui il calcio, ma potresti paro paro ripetere questa osservazione che poni all'inizio del tuo articolo, per i giornalisti sportivi italiani, che sparano una marea di inesattezze e di veri e propri errori per "provare" i vari complotti di cui il calcio italiano è vittima.

    Buon'ultima la "famosa" prima rete dell'Olanda all'Italia ai recenti europei. Diamine l'UEFA ti dice che è regolare, Gussoni (capo AIA, ovvero al sezione arbitrale italiana) dice è regolare, c'è tanto di comunicato stampo di marzo 2007 sempre dell'AIA (per Fiorentina-Roma) che indirettamente ti dice che è regolare; non solo l'UEFA con Taylor ti dice anche che in una gara del campionato svizzero vi è stato un caso analogo; e il giornalista sportivo italiano cosa fa?
    Sbraita che è irregolare perché "l'ha detto Franco Ordine [altro giornalista]" o "perché nessun altro CT sapeva una cosa del genere" e giù parlare di "complotto" e invitando la FIGC a farsi sentire dall'UEFA (ovvero a protestare perché si è subita una rete regolare).

    Ma se cerchi, carte alla mano, di far vedere l'assurdità e l'infondatezza di quanto sopra, la risposta che ricevi è sempre quella che hai citato all'inizio.

    Purtroppo la forma mentale complottare è ben radicata.

    RispondiElimina
  2. Incredibile non bisogna essere economisti per ricordarsi che dal 1999 a oggi il prezzo del petrolio è in pratica decuplicato. E' salito fino a 30 dollari dopo il 2000 ma poi è sceso durante la guerra del golfo per risalire successivamente. I 60 dollari al barile non so davvero dove se li sogna. E basta avere un po' di memoria senza controllare le fonti.
    Infatti al di là delle leggende popolari il petrolio è l'esempio di come la concorrenza abbia limitato i rincari alla pompa finale.
    Un appunto su Chiesa, si lamenta che la BCE abbia emesso troppi euro per non indebolire il dollaro, giusto e corretto. Ma a questo punto lo sa che per fare l'inverso occorrerebbe alzare i tassi di interesse? E lo sa che tutta la classe politica specialmente quella dalla sua parte si lamenta con la BCE perché i tassi di interesse sono troppo alti? Chiesa ne è consapevole di questa presa di posizione o ha sparato qualche cazzata così per fare colpo?

    Marco

    RispondiElimina
  3. Non mi sta bene essere paragonato agli uni od agli altri in altre questioni.
    Io nel 911 ho la mia opinione. Nel calcio ho sempre sostenuto che valeva la pena mantenere una statistica degli errori per valutarne la distribuzione casuale o meno (un po' come i pacchi di una certa trasmissione televisiva).
    Direi che il debunker nella questione europei di calcio richiederebbero le prove e analizzerebbe i filmati.
    Questo volendo rientra nell'uso della moviola in campo.
    Gli arbitri sono umani ed è naturale che sbaglino.
    Nei mondiali di Sacchi lo fecero spesso, nei mondiali koreani lo fecero spesso, in questi hanno sbagliato contro Francia ed Italia...Ne riparliamo quando ci saranno prove più sostanziali da analizzare audio/video, o quando saranno anche loro dei robot non pregiudizievoli per costruzione, come chiunque deve prendere un giudizio sia che sia seduto su una poltrona in un'aula sia che abbia fatto 70 metri di corsa inseguendo un calciatore quasi primatista mondiale per i 100 piani.

    buona notte a tutti

    RispondiElimina
  4. Questa l'avete vista?
    http://complottismo.blogspot.com/2008/07/siamo-glandi-stlonzi.html

    Divertentissima!

    RispondiElimina
  5. Interessante: Chiesa dice di essersi poi corretto pubblicamente.

    Qualcuno mi sa dire dove l'ha fatto? Così aggiungo il link per completezza all'articolo.

    Il problema però rimane: se Chiesa è stato così leggero nei controlli in questo caso, è legittimo chiedersi se lo è stato anche in altre situazioni, tipo l'11/9. A giudicare dagli errori trovati fin qui nelle sue indagini, la domanda pare più che legittima.

    RispondiElimina
  6. Si, ti spiego io:
    (copio incollo da qui: http://www.crono911.net/phpBB2/viewtopic.php?t=642&start=54)

    L'errore marchiano viene segnalato a Chiesa da un altro lettore, il Sig.Sandro Vella e da una lettrice, Debora Billi:

    http://www.giuliettochiesa.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=1210

    http://www.giuliettochiesa.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=1211

    e Chiesa fa ammenda dell'errore (e cosa poteva dire? E' di una evidenza clamorosa!) ma si guarda bene dall'aggiungere una nota alla sua precedente risposta in cui si chiarisca al lettore occasionale l'assurdità della bufala proposta da Chiari e da lui sottoscritta.



    Passa qualche giorno e il nostro risponde ad un altro lettore, Roberto Pinzi, che lo esorta a scendere in campo più decisamente per sostenere l'insostenibile, ovvero "zero", lanciandosi in una invettiva contro i cattivoni che hanno osato far notare la faciloneria di certe sue affermazioni:

    http://www.giuliettochiesa.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=1234

    RispondiElimina
  7. Grazie, ho aggiornato l'articolo.

    RispondiElimina
  8. Che per un giornalista onorevole un eccesso ingiustificato di fiducia e [] ingiustificata mancanza di controllo sia qualcosa che rasenta la dabbenaggine, credo sia fuori discussione (ma forse è ammissibile per un onorevole giornalista).

    Ancor più grave, però, mi pare un'altra affermazione: che qualcosa era parsa rilevante in quanto controcorrente..
    Sembrerebbe che l'essere controcorrente sia condizione necessaria e sufficiente per rendere una cosa rilevante. Altri criteri (chessò... vero o falso, attendibile o meno) sembrano secondari.
    Originalità a tutti i costi? Sensazionalismo gratuito? Esibizionismo?
    Se questi sono gli eletti, figuriamoci gli elettori... E poi ci si chiede perché della gente crede che si viva in una terra cava.


    mc

    RispondiElimina
  9. quoto Mastrocigliegia.

    Le cose non possono essere "interessanti in quanto controcorrente", altrimenti qualsiasi fanfalucca finirà per essere spacciata come verità, purché sia "controcorrente".

    Esattamente quello che succede nel mondo del complottismo.

    Vogliamo vivere in un mondo in cui le informazioni sono tanto più importanti quanto più sono controcorrente?

    Io no, veramente. Credo ancora, forse stupidamente, che le informazioni più interessanti siano quelle più vere.

    Andare sempre controcorrente è un sintomo da non sottovalutare.

    Si dice spesso che i grandi uomini sono controcorrente. Ma lo sono anche i grandi frustrati.

    La differenza è che i grandi uomini sanno quando e perché è doveroso staccarsi dalla massa e non odiano chi non lo fa, comprendendo la difficoltà della presa di coscienza, mentre i grandi frustrati sono controcorrente a priori proprio a causa dell'odio totale che nutrono verso il pensiero convenzionale.

    Se uno quindi mi dice che una cosa è "interessante in quanto controcorrente", senza ricordarsi di controllare se è vera o no, non è chiaro a quale delle due figure ci troviamo davanti?

    RispondiElimina
  10. SirEdward:
    direi di sì.

    Non per niente ho sempre considerato Chiesa una vittima del Complesso da Caduta del Muro.

    Ma c'è di più.
    Forse non avete badato al finale della terza lettera che referenziavo, quella al Pinzi, che lo incita a difendere con un po' più di decisione zero e le sue tesi:
    Internet è davvero un mondo difficile e complicato e anch'io, ogni tanto, me ne dimentico. Poi mi ricordo che il mondo, fuori da internet, esiste ed è molto ma molto più vasto. E per quante calunnie e insulti si scrivano contro di me su internet, è come se restassero in un recinto. Fuori c'è un sacco di gente che neppure sa che esistono e mai andrà a vederle. Allora, fatti bene i conti, questa volta, penso che sia più importante spendere i miei minuti a parlare con quelli. Non le pare?

    E' una presa di posizione interessante: non ho bisogno di dimostrare di aver ragione, l'importante è che la voce di chi mi smentisce sia confinata e non raggiunga la massa dei miei lettori(Seguaci/Acquirenti/Consumatori?).
    Almeno così io la leggo.

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  12. sì, è chiaro che non gli interessa se qualcuno lo critica, gli interessa se qualcuno concorda con lui.

    Cioè la cosa più importante non è aver detto la verità, ma avere un pubblico che lo applauda.

    Potrebbe andare bene per un attore (e poi forse), ma per un giornalista è proprio sbagliato.

    Se gli interessasse la verità, controllerebbe la fondatezza delle critiche, e quello sarebbe il suo primo argomento. Invece...

    Quanto conta la verità per un giornalista, signor Chiesa? E' una domanda che mi piacerebbe fargli.

    RispondiElimina
  13. Sir ha detto:
    Cioè la cosa più importante non è aver detto la verità, ma avere un pubblico che lo applauda.
    Potrebbe andare bene per un attore (e poi forse)

    Per un regista (almeno) va sicuramente bene, senza il forse.

    Quanto conta la verità per un giornalista, signor Chiesa? E' una domanda che mi piacerebbe fargli.
    E quanto conta per un politico in cerca di consenso?
    E Chiesa è più un politico o un giornalista?

    Un modo per rispondere a quest'ultima domanda (forse nè l'unico nè il migliore: è solo un'idea) potrebbe essere il controllare quanto guadagna come politico e quanto come giornalista... e poi trarre le conclusioni.

    mc

    RispondiElimina
  14. come al solito mi trovo d'accordo con Mastro.

    RispondiElimina