2008/03/22

La Cospirazione Impossibile alla radio

di Paolo Attivissimo, con il contributo di Andrea Occhi per la trascrizione.

L'11 e 12 marzo scorsi, l'emittente bolognese Radio Città Fujiko ha dedicato due spazi d'intervista al libro di debunking "11/9 La Cospirazione Impossibile", a cura di Massimo Polidoro. La registrazione dell'intervista è disponibile in formato MP3 in due blocchi (primo e secondo). Qui sotto viene pubblicata la trascrizione a titolo di documentazione e per chiarire alcune frasi erroneamente citate da alcuni commentatori.


ANIMATORE: ...Vi abbiamo già anticipato in apertura del programma di oggi che l'argomento oggi è abbastanza delicato, soprattutto perché è un dibattito che non si ferma mai, sempre piuttosto dinamico e vivace. A ottobre, qualcuno si ricorderà, avevamo ascoltato le parole di Giulietto Chiesa, che era stato l'autore di un libro, precisamente il curatore di un libro che si intitolava “Zero”, edito dalla casa editrice Piemme. Dovete sapere che la Piemme ha pubblicato, proprio qualche tempo dopo, un altro volume, diciamo così, a cui hanno lavorato diversi autori, nel quale invece, a proposito dell'undici settembre, si sostiene la teoria esattamente opposta.

Cioè, facciamo un attimo d'ordine: Giulietto Chiesa era comunque fra quelli che sostenevano la tesi dell'inside job, come viene detto in inglese, insomma dell'intervento, comunque, di un qualche ruolo ancora tuttora misterioso dell'amministrazione americana e del governo Bush nei fatti dell'undici settembre, quindi le cosiddette teorie del complotto. Sapete che ci sono tanti elementi che ancora non tornano a proposito dei fatti, appunto, di quel giorno, anche perché, pensate, che a sei anni di distanza da quegli eventi, un sondaggio della Scripps News Service, dell'università dell'Ohio, rivela che un americano su tre al momento è convinto che dietro agli attentati ci sia, in un modo o nell'altro, il governo americano. Quindi un dato sicuramente da cui partire per andare un po' più a fondo.

Vi dicevo, qualche mese dopo, sempre la stessa casa editrice, la Piemme, ha pubblicato un altro volume, che è curato da Massimo Polidoro, si intitola “Undici Settembre, la cospirazione impossibile” e qui, caro Mingo, gli autori sostengono un po' l'esatto opposto, cioè sono contro gli elementi forniti dai complottisti, da quelli che sostengono la teoria del complotto e quindi cercano come loro obiettivo di smontare tutte le principali osservazioni, ecco, che vengono avanzate per parlare del coinvolgimento del governo americano in questi fatti, quelli dell'undici settembre. In particolare, tanti autori, fra questi Piergiorgio Odifreddi, Umberto Eco e, appunto, Paolo Attivissimo, che è proprio il co-curatore, il coautore di questo libro che abbiamo voluto ascoltare a proposito dei fatti dell'undici settembre. Ascoltiamo allora questo botta e risposta, questa conversazione che il nostro Francesco Giovannetti ha realizzato proprio con Paolo Attivissimo a proposito delle teorie del complotto.


F.G. Innanzi tutto diamo il benvenuto a Paolo Attivissimo su Radio città Fujiko.


P.A. Buongiorno.


F.G. Paolo, tu sei un giornalista informatico e un consulente per Rai, Mediaset e RTSI. Da anni curi un blog: www.disinformatico.info, su cui tenti di smascherare le piccole e grandi bufale informatiche che ogni giorno circolano sulla rete e che molto spesso i media riprendono e pubblicano come notizie. Vieni per questo definito uno studioso di disinformazione nei media. Recentemente è uscito il libro “11/9, la cospirazione impossibile”, a cura di Massimo Polidoro e edito dalla Piemme. Nel libro si parla delle teorie alternative alle versioni ufficiali delle vicende di quella tragica giornata e di come queste teorie, spesso molto affascinanti, non reggono ad una analisi oggettiva dei fatti. Il libro è scritto a più mani, raccoglie contributi di diversi esperti e di intellettuali autorevoli, tra cui pure i tuoi. Quante sono le teorie alternative che circolano sui fatti dell'11/9 e quali sono le principali?


P.A. Mah, dozzine. Ne nasce una nuova ogni giorno. Le teorie principali sono che, per esempio, le torri gemelle non siano crollate perché colpite da 120 tonnellate di aeroplano, incendiate da 38.000 litri di carburante e quindi siano venute giù spontaneamente, per necessità fisica, ma sia stato necessario aggiungerci, come dire... dare un aiutino, se posso essere irriverente, quindi metterci dell'esplosivo o delle sostanze che ne facessero crollare i supporti. Questa è una delle più... più diffuse.

Un'altra popolarissima da anni è quella secondo la quale al Pentagono non si sarebbe schiantato nessun aereo di linea ma, a seconda di chi la sostiene, potrebbe essere stato, che so, un missile, un aereo militare o addirittura un camion, che stranamente è stato scambiato da una cinquantina di testimoni oculari per un aereo di linea che volava.


F.G. Ecco, hai fatto qualche esempio. Cosa hai scoperto che non andava in queste argomentazioni?


P.A. È molto facile. Se uno osserva queste cose con un minimo di freddezza può capire che non stanno in piedi. Ad esempio, una teoria molto popolare a proposito dell'impatto al Pentagono è che il foro prodotto dall'aereo sia troppo piccolo rispetto alle dimensioni di un aereo di linea. Però uno si... dovrebbe chiedersi, ma, se c'è una terribile cospirazione per far finta che un aereo sia caduto lì quando in realtà è stato colpito da qualcos'altro, non sarebbe stupido fare un buco troppo piccolo per un aeroplano?

E basandosi su queste semplici argomentazioni di buon senso ci si rende conto che le teorie cospirazioniste sono affascinanti, ma non stanno assolutamente in piedi. Per esempio, nel caso delle Torri Gemelle si parla spesso di demolizioni controllate piazzando dell'esplosivo. Ma come si fa a piazzare dell'esplosivo lungo 110 piani di un edificio occupato continuamente da persone su tutti i suoi livelli senza che si vedano in giro, che so, cavi, detonatori, oggetti... masse di esplosivo applicate alle colonne portanti? Qualcuno se ne sarebbe dovuto accorgere. Queste sono le cose che le teorie alternative non riescono a spiegare. Appena si comincia a chiedere una definizione più precisa della dinamica degli eventi, cadono in contraddizione.

Andando a scavare in queste cose, poi, sono saltati fuori degli aspetti tecnicamente molto interessanti, a volte anche tragici, ma non ci sono state conferme delle teorie alternative che le supportavano, anzi piuttosto ci siamo scontrati con molto disappunto con una spiccata tendenza a falsificare le prove. Abbiamo trovato persone che sostenevano queste teorie e che pubblicavano ricerche apparentemente serie, autorevoli, prestigiose e poi basate su fotografie false. Per cui, per esempio il bagliore che veniva dalle macerie, che sembrava essere la prova di presenza di materiale incandescente molto sospetto, in realtà poi saltava fuori essere il fascio di luce emesso dalle torce dei soccorritori.

Quindi è molto facile, alla fine, darsi da fare e scoprire che dietro queste affermazioni stanno molto spesso delle persone che non solo non hanno competenze, ma usano anche la malizia e la disinformazione.


F.G. Nella copertina di "Cospirazione impossibile" si legge che un evento così drammatico e rilevante come l'undici settembre impone una ricerca appassionata, rigorosa e razionale della verità, e che utilizzare il metodo scientifico, invece che parodie della scienza, sia la strada da percorrere. Parlaci quindi di questo metodo: di cosa si tratta e come si applica.


P.A. Beh, molto semplicemente: la prima cosa da fare è andare alla radice delle informazioni, quindi non basarsi sulle dichiarazioni riportate di terza mano, ma andare a sentire direttamente i testimoni, procurarsi tutto il materiale originale. Andiamo a vedere quali sono i documenti tecnici, andiamo a leggere la letteratura tecnica prodotta dagli architetti e dagli ingegneri civili di tutto il mondo per vedere se loro hanno dei sospetti riguardo, per esempio, il crollo delle Torri Gemelle. Andiamo a sentire gli esperti di aeronautica per sapere come si decifrano i dati di una scatola nera e vediamo di applicare queste conoscenze ai dati pubblicati dal governo, perché il governo americano in alcuni aspetti è stato molto trasparente. Noi abbiamo ricevuto, senza alcun aggravio di spesa, i dati originali delle scatole nere dei voli dirottati. Quindi abbiamo potuto analizzare la dinamica degli eventi, capire per esempio che l'aereo caduto in Pennsylvania, che poteva essere almeno apparentemente abbattuto, invece era precipitato intatto: i motori erano ancora funzionanti quando ha urtato il terreno ad altissima velocità, e questo quindi ha demolito completamente le ipotesi, peraltro abbastanza plausibili inizialmente, di un abbattimento.


F.G. Nella tua analisi critica citi molto spesso il rapporto del NIST: il National Institute of Standards and Technology, che, ricordiamo, è un istituto indipendente. Perché consideri attendibile quel rapporto?


P.A. È attendibile perché falsificare 43 volumi di materiale tecnico è una operazione abbastanza fantascientifica. Non solo: questo materiale tecnico è scaricabile da Internet e consultabile da tutti gli esperti del mondo e quindi sarebbe molto difficile riuscire a farla franca. E non solo: il NIST è un ente prestigiosissimo e, come dicevi giustamente, indipendente e ci sarebbe un problema logico nel sospettare che il NIST abbia falsificato tutta questa massa colossale di dati: significherebbe che le persone coinvolte nella cospirazione a tutti i livelli sono numerosissime, quindi tutti i settanta membri del NIST che hanno partecipato direttamente, più tutti coloro che hanno avuto a che fare con la raccolta dei materiali. Ci sarebbe in teoria da ipotizzare una omertà assolutamente impenetrabile, che neanche la Mafia riesce ad ottenere, quindi figuriamoci se ci riescono gli americani.


F.G. Abbiamo parlato appunto del rapporto NIST. Ce ne sono molti altri di questo genere?


P.A. Sì, ce ne sono moltissimi. Ecco, un mito che vorrei cogliere l'occasione di sfatare è che ci sia soltanto questa specie di riassunto fatto dalla commissione d'indagine, che è il famoso Rapporto della Commissione 11/9 che tutti conoscono. In realtà c'è una inchiesta giudiziaria, prodotta dagli organi giudiziari americani civili: il processo contro Zacarias Moussaui, che ha prodotto una messe enorme di documentazione. Oltre alla Commissione 11/9 c'è un'altra indagine governativa, che è lo “Staff Report" e il "Joint Inquiry” che, anche lì, sono altre 800 pagine di documentazione dettagliatissima.

E ci sono cinque indagini tecniche, fatte dalla FAA, che è l'ente dell'aviazione civile americana, dall'NTSB, che è l'ente americano preposto alla sicurezza dei trasporti, dalla FEMA, che è l'ente americano per la gestione delle emergenze, dall'ASCE, che è l'associazione degli ingegneri civili statunitensi, e quella già citata del NIST. E poi a queste possiamo aggiungere anche i rapporti fatti dai soccorritori, dai pompieri e da tutti gli altri esperti che hanno collaborato, non solo all'analisi tecnica dei dati, ma anche ai soccorsi. Dovremmo implicare una quantità smisurata di persone se vogliamo ipotizzare una cospirazione.


F.G. Per Radio Città Fujiko, Francesco Giovannetti.


ANIMATORE: E grazie allora proprio al nostro Francesco Giovannetti, che ha raccolto per noi questa intervista con Paolo Attivissimo. Sicuramente, Mingo, mi verrebbe da dire, il dibattito è vivacissimo e sicuramente non si fermerà qui. Questa è solo ovviamente una delle voci che abbiamo voluto ricordare a proposito di questo dibattito, appuntto, sui fatti dell'undici settembre. Sarà nostra premura, anche prossimamente, farvi riascoltare le voci di chi invece sostiene l'opposto e quindi dare la possibilità magari a Giulietto Chiesa di rispondere anche a Paolo Attivissimo, no?


MINGO: Certo, certo, anche perché ci sono stati alcuni programmi televisivi, anche ultimamente, è ritornato un po' fuori con l'uscita di alcuni libri sia pro che contro e ci sono... rimangono ancora alcuni punti che sono misteriosi. È indubbio, come appunto diceva Paolo Attivissimo, che su certe cose probabilmente si è andato all'inizio con delle ipotesi che potessero essere più ipotesi. Anch'io credo sia difficile minare tutto il World Trade Center con delle bombe, insomma, su tutti i piani anche se le immagini, magari realizzate in un certo modo, potevano far pensare perché quando crollano le torri ci sono questi sbuffi, che in realtà potrebbero essere benissimo la rottura di quella zona lì e non solo un'esplosione, anche se sembra veramente un'esplosione. A vedere ricorda molto il crollo classico degli edifici a caduta controllata. Comunque continueremo a sentire domani la seconda parte dell'intervista a Paolo Attivissimo, poi gireremo l'intervista a Giulietto Chiesa e faremo rispondere a lui. Poi continueremo e continueremo...

Seconda parte


ANIMATORE: ...dobbiamo parlare di 11 settembre, caro Alessio...


ANIMATORE: E' vero, è vero, caro Dado. In questo pomeriggio chiudiamo questa parte piuttosto parlata di Pandemonium, questa seconda ora, poi torneremo tra pochissimo anche alla musica. Seconda puntata del nostro viaggio a proposito dell'undici settembre, anche perché abbiamo preso spunto da un libro che si intitola “11/9 la cospirazione impossibile”, un libro che è curato da Massimo Polidoro. Tanti gli autori che hanno collaborato; fra questi anche Paolo Attivissimo. Allora, ieri abbiamo già ascoltato la prima parte delle sue dichiarazioni. Approfitto per ricordarvi anche un indirizzo Internet, che è attivissimo.blogspot.com. Abbiamo anche già parlato, insomma, dell'obiettivo di questo volume, quello certamente di andare un po' a smontare le teorie del complotto e del cosiddetto inside job, del lavoro sporco che riguarderebbe il coinvolgimento dell'amministrazione Bush nei fatti dell'undici settembre. Allo stesso tempo diciamo che l'obiettivo del libro è anche di analizzare decine di teorie alternative, avvalendosi della collaborazione di tecnici che appartengono a molti settori. E anche molte delle tesi dei complottisti possono certamente essere affascinanti ma, è questa la teoria, è questa la tesi del libro, non reggono ad una analisi oggettiva dei fatti. Per estremo paradosso, infatti, il mantra della cospirazione si fonda su una immotivata idealizzazione dell'infallibilità americana.

Questo un po' il succo, la logica che sta alla base di questo libro. Ieri eravamo partiti anche da un dato, quello per il quale a sei anni di distanza da quegli eventi, un sondaggio della “Scripps Service”, dell'università dell'Ohio, rivela che un americano su tre è convinto che dietro gli attentati ci sia, in un modo o nell'altro, il governo statunitense. Devo dire che è abbastanza interessante il fatto che se oggi si cercano con Google le parole “9/11", quindi 11 settembre, oppure la parola "conspiracy”, si trovano, pensate, un milione e seicentomila pagine web dedicate a sostenere questa oppure quella teoria del complotto. Sapete benissimo anche che si è creato un mercato piuttosto fiorente, dal punto di vista editoriale e cinematografico, a proposito dei fatti dell'undici settembre. Infatti potremmo parlare benissimo di tremila saggi e di decine di film e documentari pubblicati su Internet oppure su DVD che propagandano la vera storia dell'undici settembre in contrapposizione alla cosiddetta versione ufficiale.

Ci sono tante tesi, ovviamente che riguardano l'undici settembre, tante teorie che ne parlano, ovviamente quelle che sono oggetto di questo libro sono certamente quelle del complotto. Diciamo anche che c'è anche chi ritiene responsabile Bush e i suoi cortigiani e chi invece lo vede come un complotto israeliano; c'è chi lo interpreta come una cospirazione ordita dai baroni del petrolio e dai fabbricanti di armi e chi invece dà la colpa alla CIA e ai servizi deviati.

Insomma, giusto per darvi, così, un'idea ovviamente del fatto che ovviamente la discussione, il dibattito è ancora molto acceso, ci sono ancora tanti filoni ovviamente da ascoltare e da analizzare, noi ci siamo soffermati questa volta su quello che ha detto il nostro Paolo Attivissimo, che, come vi dicevo, ha smontato le teorie del complotto. Vi dicevo anche nella puntata di ieri che prossimamente ci sarà spazio per ascoltare, ovviamente anche per correttezza e per completezza soprattutto dell'informazione, l'intervento a questo proposito di Giulietto Chiesa, che è l'autore di un libro che è uscito ormai diversi mesi fa, che si intitola “Zero” ed è sempre pubblicato dalla casa editrice Piemme. Caro Dado, allora, è il momento di ascoltare questa seconda parte dell'intervista a Paolo Attivissimo, coautore di questa “Cospirazione impossibile”. Andiamo a sentire allora questo secondo stralcio che è stato raccolto per noi dal nostro Francesco Giovannetti.


F.G. Avrai sicuramente studiato nei dettagli la versione ufficiale, quella della commissione parlamentare sulle vicende dell'undici settembre. Sono mai emerse, secondo la tua opinione, degli errori o delle incongruenze? E se sono emerse, quali sono le principali?


P.A. Beh, ci sono stati dei momenti di reticenza da parte di alcune autorità. Ad esempio i militari, a proposito di intercettare il Volo 93, l'ultimo, quello caduto in Pennsylvania, hanno fornito delle informazioni fasulle o per incompetenza loro, o per desiderio di fare, come dire, figura meno imbarazzante rispetto a quella realmente fatta, ma la Commissione se ne è accorta, per cui fu addirittura necessario da parte della Commissione arrivare alla richiesta giudiziaria formale di desegretare dei dati.

E questo credo che sia interessante, perché credo dimostra che non fu una commissione-farsa giusto per trovare un minimo di plausibilità politica all'evento, ma ci fu una vera e propria lotta all'interno delle autorità per arrivare a una definizione concreta della realtà, anche perché lo scopo delle indagini non era tanto quello di provare ad additare un colpevole, che in realtà non c'è all'interno delle istituzioni americane: è stato un fallimento generale dei sistemi di difesa. Sarebbe stupido prendere un capro espiatorio.

Lo scopo dell'indagine della commissione d'inchiesta era determinare che cosa fare per evitare che si ripetesse un disastro del genere. E questo, fino adesso, mi sembra che sia riuscito.


F.G. Nei capitoli che hai scritto te del libro, quasi tutti i dati che citi a supporto delle tue analisi provengono da Internet. Come si rintracciano e si pescano le risorse sul Web?


P.A. Beh, con molta fatica, devo dire... No, in realtà ci sono moltissime operazioni di trasparenza fatte dagli enti specialistici statunitensi, che abbiamo già citato: FAA, NIST, per cui praticamente tutta la documentazione attinente all'undici settembre è pubblicamente disponibile e quindi consultabile. E poi c'è la disponibilità di molti piloti, che magari non volendo apparire in prima persona, però ci segnalano informazioni, ci segnalano eventi.

Una delle cose che molti non sanno è che l'intero catalogo degli incidenti aerei della storia è disponibile su Internet. Quindi attingendo a tutta questa massa di dati si riesce effettivamente a creare un quadro molto... molto completo della situazione.


F.G. In giro per il mondo sono in molti che sostengono che dietro ci sia la lunga mano della amministrazione Bush. Anche in Italia, personalità come Massimo Mazzucco o Giulietto Chiesa sono assolutamente convinte di ciò. Qual è la motivazione profonda che spinge le persone a credere nell'inside job?


P.A. Bisognerebbe chiederlo ai diretti interessati. Io posso fare delle ipotesi in questo senso. So per esperienza, dal lavoro che ho fatto su altre ipotesi di complotto, che c'è un forte desiderio di far associare a una grande tragedia una grande spiegazione. Come dire, psicologicamente ci turba l'idea che un gruppo sparuto di persone ben determinate, disposte a suicidarsi e disposte a spendere e a passare anni ad addestrarsi, come hanno fatto per esempio i dirottatori dell'undici settembre, queste persone possano cambiare la storia. Ci sembra dissonante, ci sembra stonato che una causa così piccola possa avere un effetto così grande e quindi cerchiamo rifugio in una cospirazione che sia proporzionata all'evento.

Un altro effetto di questo atteggiamento è che in questo modo, come dire, siamo rassicurati. Se noi pensiamo che sia la CIA o il Mossad a ordire queste... queste grandi cospirazioni, il terrorismo non ci può colpire perché in realtà non esiste, è una macchinazione inventata e quindi possiamo andare avanti nella nostra vita quotidiana pensando di essere più tranquilli e al sicuro. In più c'è questa soddisfazione, da parte di molti sostenitori delle teorie alternative, non solo economica, perché vendendo libri di fantasia effettivamente si vende molto più che vendendo libri di ricerca concreta, e si fatica molto meno a produrli.

Ma soprattutto c'è la creazione di questo... seguito di persone appassionate, e quindi c'è l'effetto guru, insomma: si va, come per esempio fa Thierry Meyssan, che è stato il primo a lanciare queste teorie cospirazioniste, lui gira per il mondo, ospite di capi di stato e vari dignitari, spesato grazie alle sue teorie sul Pentagono, per esempio.


F.G. L'impressione è che alla pubblicazione de “La cospirazione impossibile” potrebbe seguire un altro libro che sostiene le teorie del complotto. Insomma c'è l'impressione che dalla spirale delle ricostruzioni non si esca. Secondo te, arriveremo mai a una versione conclusiva che vada bene sia per i complottisti che per i sostenitori della teoria ufficiale?


P.A. Mah, ai complottisti, purtroppo, ad alcuni complottisti non bastano neanche le prove più evidenti. Del resto, basti pensare che siamo ancora fermi, dopo sette anni, alle dimensioni del buco nel Pentagono. C'è ancora Giulietto Chiesa che recentemente in televisione ha dichiarato che il foro di ingresso dell'aereo nel Pentagono è largo 5 metri. Ora ci sono delle fotografie, non è necessario un calcolo ingegneristico. Ci sono delle fotografie che mostrano chiaramente che non sono quelle le dimensioni: il foro è largo ben 35 metri, esattamente quanto l'aeroplano. Non si riesce ad andare avanti in questo senso, perché persone di questo livello rifiutano di esaminare i dati. Quindi non ci sarà mai una spiegazione che soddisfi chiunque. C'è già adesso, se si va ad esaminare l'immensa massa di dati e la si trova... soprattutto la si trova coerente, c'è già una spiegazione precisa e dettagliata di come si sono svolti gli eventi.

Ci sono delle piccole zone grigie, che sarebbe opportuno magari rendere più trasparenti, e questo probabilmente sarà il risultato dei processi che si stanno per celebrare a carico degli organizzatori e dei fiancheggiatori dell'undici settembre, ma l'architettura generale, ovvero il fatto che ci siano stati 19 dirottatori e questi dirottatori abbiano preso il comando degli aerei dopo il decollo e li abbiano lanciati contro i loro bersagli, questo è ormai assodato e indiscutibile. C'è una massa di prove tali e talmente... incrociata tra le varie fonti, senza cadere in contraddizione, che sarebbe sciocco insistere per cercare delle spiegazioni alternative. Purtroppo, però, c'è ancora gente che, anche di fronte alle prove più evidenti preferisce continuare a fare propaganda ai propri prodotti, ai propri cappellini, gadget, magliettine e via dicendo.


F.G. Paolo, ti ringrazio tantissimo per essere stato assieme a noi.


P.A. Grazie a voi.


F.G. Per Radio Città Fujiko, Francesco Giovannetti.


ANIMATORE: Beh, noi ringraziamo sicuramente il nostro Francesco Giovannetti e ringraziamo allo stesso tempo Paolo Attivissimo per queste due puntate dedicate all'undici settembre che tra l'altro, molto hanno suscitato da discutere anche sul “Disinformatico”. Vi ricordo il riferimento Internet per quanto riguarda Paolo Attivissimo: attivissimo.blogspot.com. Un saluto anche a tutti quelli che hanno ascoltato questa intervista via streaming ovviamente dal nostro sito Internet www.radiocittafujiko.it, sicuramente il nostro Attivissimo si è anche soffermato sulla necessità di un metodo anche a proposito della ricerca di materiali sul Web che, a quanto pare, comunque presenta diverse informazioni che vanno cercate e devono essere cercate in modo corretto, ovviamente. È giusto e c'è bisogno anche di una grande spiegazione, ha ribadito il nostro Attivissimo, per un evento di grande proporzione. Quindi forse anche per questa ragione sono suscitate, sono nate diciamo così tutte queste teorie del complotto.

Per chiudere questa lunga parentesi mi soffermo un attimo sulla questione degli sbuffi. Sapete che un elemento che ha interessato molto a proposito della caduta, del crollo delle Torri Gemelle, anche perché veniva legato al meccanismo delle demolizioni controllate. Il nostro Paolo Attivissimo, che ha scritto due capitoli in questo libro dal titolo “11/9 la cospirazione impossibile”, ci spiega che si tratta di polvere e di fumo espulsi dall'edificio a causa della compressione dell'aria contenuta al suo interno e che, durante il rapido crollo dei solai che agirono come enormi stantuffi, l'aria presente fra un solaio e l'altro dovette trovare delle vie di sfogo e sfruttò quindi le finestre infrante distribuite irregolarmente lungo la facciata, trascinando con sé anche la polvere e il fumo presente all'interno della struttura. Solo alcune righe tratte dai capitoli scritti da Paolo Attivissimo, per farvi capire che allora, tutto sommato, con poche righe si può smontare una teoria come quella che crede alle demolizioni controllate per quanto riguarda il crollo delle Torri Gemelle.

Sicuramente un dibattito interessante e affascinante da proseguire, lo faremo nei prossimi appuntamenti qui a Pandemonium. Per quanto riguarda invece l'undici settembre, le puntate terminano qui...

2 commenti:

  1. non capisco la frase: "È indubbio, come appunto diceva Paolo Attivissimo, che su certe cose probabilmente si è andato all'inizio con delle ipotesi che potessero essere più ipotesi"

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  2. L'ho riascoltata 3-4 volte, e poi l'ho scritta esattamente come era.
    Se posso dare una interpretazione, potrebbe essere:
    è indubbio, come diceva Paolo Attivissimo, che su alcuni aspetti della vicenda dell'undici settembre, all'inizio si siano fatte delle ipotesi affrettate, che poi si sono rivelate sbagliate, ma che nella "letteratura" complottista sono rimaste come dati assodati, ma anche come dimostrazione delle ipotesi complottiste.

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