L'articolo è stato integrato con ulteriori fonti dopo la pubblicazione iniziale.
Una tecnica largamente utilizzata dai sostenitori di teorie alternative per contestare la validità di quella che essi chiamano la "versione ufficiale" (e che è la sequenza dei fatti che si è svolta sotto gli occhi di migliaia di persone) è quella di dare un grande valore a particolari del tutto insignificanti nel contesto.
Un esempio è fornito dalle vicende relative alle telefonate partite dal volo United 93.
Se esaminiamo la raccolta di telefonate presentate dal sito complottista Killtown, verifichiamo che vengono presentate un totale di 17 telefonate fatte da 10 passeggeri e 2 assistenti di volo. Il sito ha conteggiato le telefonate basandosi su quanto riferito da fonti giornalistiche.
Quello che sappiamo del contenuto di queste telefonate proviene sostanzialmente dai ricordi delle persone che le hanno ricevute: parenti e amici delle vittime, centralinisti, eccetera.
Già questo particolare deve far capire a chiunque sia dotato di buon senso che per forza di cose tali testimonianze sono riferite con un certo margine di imprecisione, dovuto alla natura umana dei ricordi, all'emozione che hanno vissuto coloro che hanno raccolto le ultime frasi di una persona cara, alle inevitabili coloriture dei racconti, e all'integrazione fra ricordi veri e propri e notizie apprese nel corso dei giorni successivi.
A questo si aggiungono le approssimazioni con le quali i giornalisti riportano le dichiarazioni delle persone che intervistano.
Per esempio, spesso si legge che quelle telefonate sono partite da "cellphone", ossia telefonini cellulari privati. In realtà quasi tutte sono partite dagli Airphone, ossia telefoni di bordo come quello mostrato all'inizio dell'articolo.
Abbiamo trattato il discorso "cellphone" e "Airphone" in più sedi, e chi lo voglia approfondire troverà sufficienti informazioni su Undicisettembre, su Crono911.org e su Crono911 Online.
Un altro esempio dell'approssimazione delle fonti giornalistiche è dato dal fatto che sulla base di esse il sito Killtown ha individuato, come abbiamo visto, 17 telefonate partite dal volo United 93. In realtà sono state ben 37.
Ciò nonostante, ancora oggi i complottisti (proprio il sito Killtown ne è esempio) si appigliano al fatto che sui giornali c'è scritto "cellphone" e che i parenti delle vittime siano soliti parlare anch'essi di "cellphone". Questo tipo di contestazione è intellettualmente così arida che non è proprio il caso di riprenderla in esame.
Con lo stesso sistema, i complottisti spulciano le testimonianze (spesso riportate da diverse fonti giornalistiche con differenze più o meno marcate l'una dall'altra) alla ricerca di apparenti contraddizioni e incongruenze.
Ovviamente con questa tecnica si possono trovare non una, ma migliaia di apparenti incongruenze, perché ciascuna dichiarazione, resa in tempi e circostanze diverse, sarà leggermente differente da tutte le altre, a meno che uno non la reciti come una poesia.
Prenderemo quindi in esame solo tre "contestazioni" riferite al volo United 93, quelle più "clamorose". Vediamole:
Le telefonate di Thomas Burnett
La tesi complottista
Dagli atti del processo Moussaoui si evince che risultano registrate soltanto tre telefonate effettuate dal passeggero Thomas Burnett alla moglie Deena, tutte da telefoni di bordo Airphone, alle ore 9:30, alle 9:37 e alle 9:44.
Al contrario, la moglie sostiene:
- di aver ricevuto almeno quattro telefonate, partite dal telefono cellulare privato del marito;
- di aver visto infatti il numero di cellulare del marito sul proprio display;
- che le telefonate sono state effettuate alle ore 9:27, 9:34, 9:45 e 9:54;
- che la donna è così precisa perché ha annotato in tempo reale l'orario delle telefonate.
La ricostruzione della signora Burnett è ben visibile nel sito dedicato alla memoria del marito, mentre diverse sue dichiarazioni sono riportate (con relativo link alla fonte) nel citato sito Killtown.
Come stanno le cose
Innanzi tutto il prospetto delle telefonate esibito nel processo Moussaoui e oggi pubblicamente disponibile è uno schema riassuntivo, una presentazione grafica basata sulla documentazione fornita dai gestori telefonici all'FBI.
Questa presentazione grafica non risulta formalmente contestata né dalla difesa dell'imputato, né dai testimoni, ed è stata ammessa come prova d'accusa nel corso di un regolare processo con una regolare giuria popolare.
E' ragionevole, pertanto, ritenerla una valida e precisa ricostruzione delle risultanze tecniche e documentali.
Notiamo subito che non c'è contraddizione nella sequenza cronologica delle prime tre telefonate. Differenze addirittura inferiori a 3 minuti sono del tutto plausibili.
Quella che manca del tutto è la telefonata che, secondo la Burnett, sarebbe avvenuta alle ore 9:54.
E' possibile che questa quarta telefonata manchi perché fu effettuata con il telefonino cellulare di Thomas Burnett e pertanto non poteva essere registrata dal gestore degli Airphone. L'orario rende plausibile questa ipotesi.
Infatti risultano altre due telefonate partite da telefonini privati da quel volo: quella di Cee Cee Lyles delle ore 9:58 e quella di Edward Felt, anch'essa delle 9:58.
Alle 9:54 l'aereo era in fase di rapida discesa e si trovava già a 11.000 piedi, ossia 3.300 metri di quota rispetto al livello del mare. E' un'altezza compatibile con l'utilizzo di un telefonino cellulare.
E' poi più che verosimile che la signora Burnett possa aver fatto un po' di confusione nel ricostruire quei momenti drammatici.
Vediamo infatti cosa ha dichiarato in momenti diversi e a fonti giornalistiche diverse.
Post Gazette del 13 settembre 2001:
Deena Burnett said she received four calls from her husband, California businessman Thomas E. Burnett Jr., 38. During the first call, he described the hijackers and told her they had stabbed and seriously injured one passenger, advising her to contact authorities. She informed him that the World Trade Center had been hit by another hijacked jet.
Deena Burnett ha detto di aver ricevuto quattro chiamate dal marito, Thomas E. Burnett Jr., trentottenne uomo d'affari californiano. Durante la prima chiamata, l'uomo ha descritto i dirottatori e ha detto che essi avevano accoltellato e ferito gravemente un passeggero, e le ha chiesto di contattare le autorità. La donna lo ha informato che il World Trade Center era stato colpito da un altro aereo dirottato.
Thomas Burnett called back shortly thereafter to report that the wounded passenger had died, and said he and some others "were going to do something," to stop the terrorists, Deena Burnett told KCBS Radio San Francisco.
Thomas Burnett ha richiamato poco dopo per riferire che il passeggero ferito era morto e ha spiegato che lui e altri "stavano per fare qualcosa" per fermare i terroristi - ha dichiarato Deena Burnett alla KCBS Radio di San Francisco.
In questa dichiarazione, quindi, sembra che la Burnett intenda dire che avvisò il marito di quanto stava accadendo al World Trade Center già nel corso della prima telefonata.
CNN, 19 settembre 2001:
Passenger Tom Burnett... was also apparently part of the group. He called his wife four times during the hijacking. On the last call, he told her the male passengers were getting ready to do something.
"He said, 'They've already knifed a guy; they're saying they have a bomb. Please call the authorities,' " said Deena Burnett.
Sembra che anche il passeggero Tom Burnett... facesse parte del gruppo. Ha chiamato la moglie quattro volte durante il dirottamento. Nell'ultima chiamata, le ha detto che i passeggeri maschi si stavano preparando per fare qualcosa.
"Ha detto che avevano già accoltellato un uomo; che affermavano di avere una bomba; mi ha pregato di chiamare le autorità" ha dichiarato Deena Burnett.
In quest'altra dichiarazione, la Burnett sembra collocare addirittura all'ultima telefonata il momento in cui il marito le chiese di chiamare le autorità. Nella ricostruzione presente sul sito dedicato al marito e in molte altre dichiarazioni, questo passaggio è collocato invece nella prima telefonata.
Post Gazette del 22 settembre 2001:
When he called home, his wife, Deena, was feeding their three daughters breakfast and watching the television accounts of the World Trade Center attacks. "I'm on the airplane. They've already knifed a guy. Call the authorities." Then the phone went dead.
Quando [Tom Burnett] chiamò la propria abitazione, sua moglie Deena stava servendo la colazione alle loro tre figlie e stava guardando i servizi televisivi sugli attacchi al World Trade Center. "Sono sull'aereo. Hanno già accoltellato un uomo. Chiama le autorità". Quindi il telefono tornò muto.
She called 911 and was connected to the FBI. Her husband called again and said, "They are talking about flying the airplane into the ground." She told him about the jets that had crashed into the World Trade Center. He asked questions, then suddenly had to go.
[Deena Burnett] chiamò il 911 e la chiamata fu passata all'FBI. Suo marito richiamò e disse: "Parlano di far schiantare l'aereo al suolo". Lei gli disse degli aerei che si erano schiantati contro il World Trade Center. Lui fece delle domande, poi improvvisamente dovette andare via.
He called a third time and said that the man who had been stabbed, possibly the pilot, was dead. Deena remembered her training as a former flight attendant. "Please sit down and don't call attention to yourself," she said.
[Il marito] chiamò una terza volta e disse che l'uomo accoltellato, forse il pilota, era morto. Deena fece appello alla sua passata esperienza di assistente di volo. "Ti prego, stai seduto e non attirare l'attenzione su di te" gli disse.
On his fourth and final call he said passengers had decided to act. "I know we're going to die. There's three of us who are going to do something about it."
Nella sua quarta e ultima chiamata, l'uomo disse che i passeggeri avevano deciso di passare all'azione. "So che moriremo. Ci sono tre di noi che intendono reagire in qualche modo".
Nella dichiarazione che abbiamo appena riportato, la donna dice di aver avvisato il marito di quanto stava accadendo al World Trade Center nella seconda telefonata, non nella prima.
Post Gazette del 28 ottobre 2001:
Deena Burnett was waking up at her home in San Ramon, Calif. She'd gone down to the kitchen to fix breakfast for her three daughters. The phone rang. She recalls it was around 6:20 a.m. -- 9:20 Eastern time.
It was Tom.
"Are you all right?" she asked.
"No. I'm on United Flight 93 from Newark to San Francisco. The plane has been hijacked. We are in the air. They've already knifed a guy. There is a bomb on board. Call the FBI."Deena Burnett dialed 911.
Deena Burnett si era appena svegliata nella sua casa di San Ramon, in California. La donna era scesa in cucina per preparare la colazione alle sue tre figlie. Il telefono squillò. La donna ricorda che erano all'incirca le 6 e 20, ossia le 9 e 20 per la costa orientale.
Era Tom.
"Stai bene?" gli chiese [Deena].
"No. Sono sul Volo United 93 da Newark a San Francisco. L'aereo è stato dirottato. Siamo in volo. Hanno già accoltellato un uomo. C'è una bomba a bordo. Chiama l'FBI". Deena Burnett chiamò il 911.
Around 9:30, Deena Burnett's phone rang again. It was Tom.
"He didn't sound frightened, but he was speaking faster than he normally would," she said. He told her the hijackers were in the cockpit.
"I told him a lot of planes had been hijacked, that they don't know how many," she said.
"You've got to be kidding," he replied.
"No," she said.
Were they commercial planes, airliners, he asked her. She didn't know.
"OK," he said, "I've got to go." He hung up.
Deena looked at the television. The Pentagon suddenly appeared, a hole torn into its side by an oncoming airplane. She wondered if it was her husband's flight. Deena Burnett started crying.
Intorno alle nove e mezza, il telefono di Deena Burnett squillò nuovamente. Era Tom.
"Non aveva un tono di voce spaventato, ma parlava più velocemente del normale" ha detto [Deena Burnett]. Lui le disse che i dirottatori erano nella cabina di pilotaggio.
"Gli dissi che molti aerei erano stati dirottati, non sapevano quanti" riferì lei.
"Mi stai prendendo in giro" replicò lui.
"No" disse lei.
Lui le chiese se erano aerei di linea commerciali. Lei non lo sapeva.
"Va bene - disse lui - Devo andare". Chiuse la conversazione.
Denna guardò la TV. Improvvisamente mostrarono il Pentagono con uno squarcio nella facciata provocato da un aereo. Si chiese se era l'aereo di suo marito, e iniziò a piangere.
Deena Burnett doesn't know how she did it, but she went on with her morning rituals. She got the 5-year-old twins up and ready for school. She called a friend to get them there... Deena Burnett's phone rang again.
Tom was still alive.
"They're taking airplanes and hitting landmarks all up and down the East Coast," she told him.
"OK," he replied. "We're going to do something. I'll call you back."
Click.
Deena Burnett non sa come ci riuscì, ma continuò a fare tutto ciò che faceva normalmente ogni mattina. Preparò le due figlie gemelle di cinque anni per andare a scuola. Chiamò un'amica perché passassi a prenderli... Il suo telefono squillò nuovamente.
Tom era ancora vivo.
"Stanno dirottando aerei e li fanno schiantare su edifici lungo tutta la costa orientale" gli disse.
"Va bene" replicò lui. "Stiamo per fare qualcosa. Ti richiamerò".
Click.
Si notino quante differenze ci sono tra questa ricostruzione e le altre. Le telefonate qui sono solo tre, non quattro. Gli orari sono approssimati: non c'è traccia di quella straordinaria precisione che si ritrova nella ricostruzione presentata sul sito dedicato al marito.
USA Today, 10 settembre 2002:
She has the four calls that Tom made from the doomed United Flight 93, conversations she painstakingly reconstructed from memory and notes scribbled that day on a shopping list in her kitchen as he spoke. Deena carries a three-page copy of that transcript in her purse and in her car at all times.
"When I sit and I'm quiet and I'm still," she says, "it's nice to have those conversations to pull out and read and reflect on."
She noted the precise time for each call to the couple's California home: 6:27, 6:34, 6:45 and 6:54 a.m. The last one — in which Tom told her, "Don't worry, we're going to do something" — ended less than 10 minutes before the hijacked Boeing 757 plunged into a Pennsylvania field as passengers fought hijackers for control.
[Deena] conserva le quattro telefonate che Tom fece dal volo United 93 destinato a una fine tragica, telefonate che ha pazientemente ricostruito dai propri ricordi e da appunti scarabocchiati quel giorno su una lista della spesa nella propria cucina, mentre lui le parlava. Deena porta sempre con sé, nella sua borsetta e nella sua auto, una copia lunga tre pagine di quella trascrizione.
"Quando sono seduta e sono calma e tranquilla" racconta "è bello avere quelle conversazioni da tirar fuori e leggere e sulle quali riflettere".
La donna ha annotato il momento esatto per ciascuna chiamata fatta alla casa coniugale in California: 6:27, 6:34, 6:45 e 6:54 di mattina. L'ultima, quella in cui Tom le disse "Non preoccuparti, faremo qualcosa" si concluse meno di 10 minuti prima che il Boeing 757 dirottato si tuffasse in un campo in Pennsylvania mentre i passeggeri lottavano con i dirottatori per riprenderne il controllo.
Abbiamo appena visto come a un anno di distanza la ricostruzione presenta molte differenze. Le telefonate sono di nuovo quattro, gli orari sono scritti con estrema precisione. Deena dice che prese delle annotazioni su alcuni fogli di carta che teneva in cucina per la lista della spesa.
Si noti pure che in nessuna delle interviste citate sinora, la Burnett ha parlato di aver visto l'identificativo telefonico (caller ID) del marito comparire sul proprio telefono.
Di questo particolare si parla invece in questo articolo di Greg Gordon del Sacramento Bee Washington Bureau dell'11 settembre 2002 (molte fonti complottiste citano lo Star Tribune di quella stessa data, dove però non sembra esserci traccia di tale dichiarazione):
They were interrupted by another call. Deena's caller ID told her it was Tom. This time, he told her the terrorists were in the cockpit. "The guy they knifed is dead," he said.
Furono interrotti da un'altra chiamata. Il dispositivo di identificazione del chiamante mostrò a Deena che si trattava di Tom. Questa volta lui le disse che i terroristi si trovavano nella cabina di comando dell'aereo. "L'uomo che hanno accoltellato è morto" disse [Tom].
Qui la Burnett colloca nella seconda telefonata il momento in cui "vide" l'identificativo telefonico del marito.
Continuando nella ricerca, abbiamo trovato decine e decine di articoli e di servizi giornalistici che contengono dichiarazioni e interviste rilasciate da Deena Burnett, con numerose differenze dall'una all'altra.
Tutto questo vuol dire che Deena Burnett mente?
Certo che no. E' semplicemente una donna che ha perso il marito in circostanze drammatiche e ha vissuto quasi in diretta telefonica la sua morte. Non è una segreteria telefonica.
Leggiamo.
Toronto Sun, 16 settembre 2001:
As they speak, Deena Burnett goes through the motions of a normal morning. Her children are hungry -- somehow she manages to make breakfast for their daughters, 5-year-old twins and a 3-year-old. Holding the phone in one hand, she sends them upstairs to get dressed and make their beds.
Mentre parlano, Deena Burnett sbriga le solite cose di una mattina normale. Le sue figlie hanno fame: in qualche modo riesce a preparare la colazione per le due gemelle di 5 anni e per la bambina di 3. Tenendo il telefono in una mano, le spedisce su per le scale affinché si vestano e rifacciano i propri letti.
Sacramento Bee dell'11 settembre 2001, già citato:
Deena's phone wouldn't stop ringing. Friends, family, everyone wanted to know whether she'd heard from Tom. A police officer arrived, but Deena refused to let him take over the phone calls from Tom. Amid the commotion, she struggled to ready her girls for school, trying to hush their complaints that they hadn't been able to talk to their dad.
Il telefono di Deena non smetteva di squillare. Amici, parenti, tutti volevano sapere se aveva notizie di Tom. Giunse un poliziotto, ma Deena non volle permettergli di rispondere alle chiamate di Tom. Nonostante lo stato di agitazione in cui versava, si adoperò per preparare le bambine per la scuola, cercando di zittire le loro proteste per non aver potuto parlare con il loro papà.
San Francisco Chronicle del 17 settembre 2001:
She dressed and fed the twins and the couple's 3-year-old daughter, while watching events in New York unfold on television. Tom called back to tell her the man who had been stabbed, possibly the pilot, was dead.
La donna fece vestire e mangiare le due gemelle e la figlia di 3 anni, mentre guardava la TV che mostrava quanto accadeva a New York. Tom la richiamò per dirle che l'uomo che era stato ferito, forse il pilota, era morto.
Telegraph del 13 settembre 2001:
She said she had the phone cradled under her chin as she went about her chores of getting their two daughters, aged five and three, ready for their day.
La donna ha detto che aveva il telefono incastrato sotto il mento mentre si industriava come ogni giorno a preparare le loro due figlie di 5 e 3 anni per la scuola.
Ecco, questa era la situazione in casa di Deena Burnett. La donna parlava al telefono, rispondeva alle telefonate del marito e a quelle di parenti e amici, era in contatto telefonico con l'FBI, aveva un poliziotto in casa, correva su e giù preparando la colazione, rifacendo i letti e vestendo le figlie per mandarle a scuola, con il telefono incastrato sotto il mento e lo sguardo sulla televisione che preannunciava quella che sarebbe stata la tragica fine del marito...
Eppure c'è qualcuno che oggi pretende che quella donna abbia funzionato anche come una segreteria telefonica e non possa aver avuto un momento di confusione, non possa aver commesso qualche imprecisione.
In ogni caso, è utile ricordare quanto scritto nella nota 80 a pagina 456 del 9/11 Commission Report:
The FBI interviews were conducted while memories were still fresh and were less likely to have been affected by reading the accounts of others or hearing stories in the media. In some cases we have conducted our own interviews to supplement or verify the record. See FBI reports of investigation, interviews of recipients of calls from Todd Beamer, Mark Bingham, Sandy Bradshaw, Marion Britton, Thomas Burnett, Joseph DeLuca, Edward Felt, Jeremy Glick, Lauren Grandcolas, Linda Gronlund, CeeCee Lyles, Honor Wainio.
Le interviste dell'FBI furono effettuate quando i ricordi erano ancora freschi ed era meno probabile che fossero stati contaminati dalla lettura dei resoconti di altre persone o dall'ascolto di altre narrazioni nei media. In alcuni casi abbiamo condotto delle nostre interviste autonome a titolo di complemento o verifica della ricostruzione. Si vedano i rapporti dell'FBI sulle indagini e le relative interviste dei destinatari delle chiamate provenienti da Todd Beamer, Mark Bingham, Sandy Bradshaw, Marion Britton, Thomas Burnett, Joseph DeLuca, Edward Felt, Jeremy Glick, Lauren Grandcolas, Linda Gronlund, CeeCee Lyles, Honor Wainio.
L'FBI, quindi, interrogò tempestivamente coloro che avevano ricevuto telefonate dal volo United 93, comprese le telefonate di Tom Burnett, proprio per raccogliere le loro dichiarazioni prima che i ricordi si confondessero e fossero influenzati dalle notizie apprese dai media.
La nostra conclusione su questo argomento è che probabilmente Deena Burnett ricevette le prime tre telefonate dagli Airphone di bordo. Nella prima telefonata apparve l'ID della chiamata da bordo, e la donna, rispondendo alla chiamata, seppe che si trattava del marito. Nella seconda e nella terza fu visualizzato lo stesso ID, che questa volta la donna ricollegò subito al marito, prima ancora di rispondere. Queste tre telefonate sono avvenute negli orari indicati negli atti del processo Moussaoui e corrispondono a quelle ricostruite dalla donna.
E' possibile che ci sia stata anche una quarta chiamata, fatta da Tom Burnett con il proprio telefono cellulare pochi minuti prima che l'aereo si schiantasse, e che questa chiamata non sia stata registrata sui tabulati... oppure la donna, semplicemente, si è confusa. E ne aveva tutte le ragioni.
Le telefonate rimaste "aperte" dopo la distruzione dell'aereo
La tesi complottista
Secondo gli atti ufficiali, risulta che in alcune chiamate la linea telefonica è rimasta aperta per molto tempo dopo che l'aereo si era distrutto al suolo. Per esempio, la chiamata di Todd Beamer iniziata alle ore 9:43 e 48 secondi è durata per ben 3.925 secondi, ossia oltre un'ora, fin dopo le 10:45, ma l'aereo è andato ufficiamente distrutto alle 10:03. Questo dimostra che quelle telefonate non sono partite dall'aereo e quindi sono false.
Come stanno le cose
Innanzitutto la tesi complottista è in palese contraddizione con sé stessa. Se le telefonate fossero un falso, sarebbe ben strano che proprio il documento che dovrebbe spacciarle per vere contenga la prova, evidente a chiunque, della falsità.
Ma al di là della considerazione logica, va precisato che i tabulati mostrano semplicemente la durata delle telefonate così come calcolata dal software che contabilizza il traffico telefonico. Quando si dice che la linea è rimasta aperta per un'ora, in realtà è il computer che l'ha considerata aperta, in assenza di un chiaro segnale di chiusura. Segnale che non è mai arrivato perché nessuno ha mai "riagganciato", proprio perché l'aereo è andato distrutto.
Una conferma di questo fatto è proprio nella telefonata di Todd Beamer, un passeggero che, dopo aver tentato senza successo di contattare i propri familiari, decise di chiamare il call center del gestore telefonico GTE. La chiamata fu presa dalla centralinista Lisa Jefferson, che rimase per circa un quarto d'ora al telefono con lo sfortunato passeggero.
E' la stessa Jefferson a spiegare che lasciò la linea aperta anche se era rimasta muta, finché i responsabili tecnici non le dissero che l'aereo si era schiantato (Post Gazette del 22 settembre 2001).
Questo conferma che le linee potevano rimanere "aperte" anche dopo la distruzione dell'apparecchio dal quale era stata generata la chiamata.
La telefonata di Edward Felt
La tesi complottista
Il passeggero Edward Felt fece una telefonata dalla toilette posteriore dell'aereo, pochi minuti prima dello schianto. Utilizzò il proprio telefonino cellulare per chiamare il 911 (l'equivalente del nostro 113 o del 112) e, pochi istanti prima che la linea cadesse definitivamente, disse di aver sentito un'esplosione e di aver visto fumo bianco uscire dall'aereo. Questo dimostrerebbe che l'aereo è stato abbattuto.
Come stanno le cose
Sembra che tutte le fonti di questa affermazione si rifacciano a un articolo pubblicato (Associated Press) su SF Gate News dell'11 settembre 2001. Nell'articolo si legge infatti:
Minutes before the 10 a.m. crash, an emergency dispatcher in Pennsylvania received a cell phone call from a man who said he was a passenger locked in a bathroom aboard United Flight 93. The man repeatedly said the call was not a hoax, said dispatch supervisor Glenn Cramer in neighboring Westmoreland County.
"We are being hijacked, we are being hijacked!" Cramer quoted the man as saying, from a transcript of the call.
The man told dispatchers the plane "was going down. He heard some sort of explosion and saw white smoke coming from the plane and we lost contact with him," Cramer said.
Qualche minuto prima dello schianto, avvenuto alle 10 di mattina, un telefonista del servizio di emergenza in Pennsylvania ha ricevuto una telefonata cellulare da un uomo che diceva di essere un passeggero chiuso in un bagno del volo United 93. L'uomo ha ripetuto più volte che la chiamata non era uno scherzo, ha riferito il supervisore Glenn Cramer della vicina contea di Westmoreland.
"Ci stanno dirottando, ci stanno dirottando!" così Cramer ha citato le parole dell'uomo, da una trascrizione della chiamata.
L'uomo ha riferito al telefonista che l'aereo "stava andando giù. Ha sentito una specie di esplosione e ha visto del fumo bianco che proveniva dall'aereo, e abbiamo perso il contatto" ha detto Cramer.
In questo caso siamo in presenza di una bufala giornalistica.
Infatti la telefonata, essendo stata fatta al 911, è stata registrata. Sia il telefonista, John Shaw, che ha materialmente ricevuto la telefonata, sia la moglie di Felt, che ha ascoltato la registrazione, hanno categoricamente smentito che Edward Felt abbia mai menzionato esplosioni o fumo.
Earlier reports have said that a previously unidentified passenger, Edward Felt of Matawan, N.J., said in a 911 call from a restroom that he saw a puff of smoke and heard an explosion, leading some to cite this as evidence that the plane was shot down by the military to prevent it from crashing into sensitive targets. But the 911 dispatcher, John Shaw, and others who have heard the tape, including Mr. Felt's wife, Sandra Felt, say he made no mention of smoke or an explosion when he said, "We're going down."
New York Times, 27 marzo 2002.
Notizie precedenti riferivano che un passeggero che non era stato ancora identificato, Edward Felt di Matawan, nel New Jersey, aveva detto, in una chiamata fatta al 911 da un bagno, di aver visto uno sbuffo di fumo e di aver udito un'esplosione, portando qualcuno a citare questo fatto come una prova che l'aereo era stato abbattuto dai militari per evitare che si schiantasse contro bersagli sensibili. Ma il telefonista del 911, John Shaw, e altre due persone che hanno sentito il nastro, inclusa la moglie di Felt, Sandra Felt, riferiscono che l'uomo non fece alcuna menzione di fumo o esplosioni quando disse: "Stiamo andando giù".
La smentita è stata ulteriormente ribadita dagli interessati in questo articolo di Pittsburgh Tribune Review dell' 11 settembre 2002.
In una intervista pubblicata su Pittsburgh Pulp del 28 novembre 2002, anche il fratello di Felt, Gordon Felt, che ha ascoltato il nastro, ha smentito categoricamente la cosa: "There was no mention of white smoke or an explosion". Nello stesso giornale, viene ribadito che anche il telefonista John Shaw ha smentito la circostanza: "It never happened".
Anche in questo caso la realtà è ben diversa dalle illazioni di chi sostiene teorie alternative.
La ricerca su tre dettagli che sembrano estremamente significativi e sospetti ci ha permesso di trovare spiegazioni semplici e documentate, che anche i "complottisti" avrebbero potuto trovare, se fossero stati davvero interessati a cercare la verità.
Ma come abbiamo potuto leggere anche in qualche commento di questo stesso blog, per molti di loro la critica alla "versione ufficiale" è un punto di arrivo, non un punto di partenza. Sarà probabilmente per questo che siamo sempre più avanti rispetto a loro: si fermano nel punto dal quale noi partiamo.
La ricerca su tre dettagli che sembrano estremamente significativi e sospetti ci ha permesso di trovare spiegazioni semplici e documentate, che anche i "complottisti" avrebbero potuto trovare, se fossero stati davvero interessati a cercare la verità.
Ma come abbiamo potuto leggere anche in qualche commento di questo stesso blog, per molti di loro la critica alla "versione ufficiale" è un punto di arrivo, non un punto di partenza. Sarà probabilmente per questo che siamo sempre più avanti rispetto a loro: si fermano nel punto dal quale noi partiamo.
Grande lavoro di ricostruzione delle fonti, John, complimenti davvero.
RispondiEliminaPenso che la frase di chiusura del tuo pezzo possa essere una perfetta sintesi del nostro modo di vedere le cose.
Ciao
scusate l'OT vi chiedo solo un po' di pazienza.
RispondiEliminax john
ho ricevuto solo oggi alcune tue mail nella mia casella postale ti ho risposto ma ho problemi ad inviarti mail. Più tardi riattivo l'email di yahoo e ti rispondo con quella.
scusami tanto se non ti ho potuto rispondere prima.
Preciso e circostanziato come sempre: mi aggiungo ai complimeti di Henry, che peraltro, ne merita altrettanti (come tutti voi qui).
RispondiEliminaBellissima la conclusione.
Standing Ovation
RispondiEliminaClap clap clap clap clap clap
;)
ma non era più semplice per l'fbi prendere il tabulato del telefono della moglie di Burnett e vedere le chiamate in entrata? invece di cercare tra le decine e decine di telefonato fatte dagli air phone e cell phone?
RispondiEliminaEsistono regole procedurali da rispettare per l'acquisizione di quel tipo di traffico, specialmente se la persona intestataria non è indagata per il reato.
RispondiEliminaE ci vuole un'autorizzazione del giudice.
Ammesso, poi, che il gestore fornisca il servizio (in Italia, ad esempio, era impossibile fino a qualche anno fa).
E magari poi vedremmo migliaia di "ricercatori" che fanno FOIA e richieste varie per spulciarsi i tabulati telefonici privati di casa Burnett.
Sono state documentate 37 telefonate e acquisite tutte le testimonianze di chi le ha ricevute.
Mettere in moto un meccanismo giudiziario per acquisire il traffico di centinaia di utenze (che ne sai se Burnett non ha fatto altre telefonate con il suo cellulare a casa di un amico) per ottenere dati che nulla avrebbero potuto aggiungere a quanto si era esaurientemente appreso, violando la privacy di persone morte o dei loro parenti (che ne sappiamo se un passeggero non ha chiamato la sua amante?)mi sembra quello che in un altro settore si chiamerebbe "accanimento terapeutico".
grazie per la risposta,
RispondiEliminae non esiste la possibilità che qualche telefonata partita dagli aerei dirottati sia sfuggita ai controlli? per quelle fatte dagli air phone penso sia impossibile... ma per quelle fatte da cellulare? magari con un cellulare che ha una utenza intestata a qualcuno che non era sull'aereo...
"E' possibile che ci sia stata anche una quarta chiamata, fatta da Tom Burnett con il proprio telefono cellulare pochi minuti prima che l'aereo si schiantasse, e che questa chiamata non sia stata registrata sui tabulati... oppure la donna, semplicemente, si è confusa. E ne aveva tutte le ragioni."
RispondiEliminaSarebbe interessante riportare a Deena Burnett questa frase.
Per Giuseppe: l'FBI non ha negato questa possibilità. Lo dice nelle audizioni del processo Moussaoui.
RispondiEliminaPer USAFree: più che interessante, sarebbe supefluo. La scheda del processo Moussaoui non menziona la telefonata, l'FBI lascia aperta l'ipotesi che la telefonata ci sia stata come quella che la donna possa essersi confusa.
Sarebbe più interessante sentire cosa risponderebbe la Burnett a chi le dicesse che ha parlato con un sintetizzatore vocale.
"Driiiin, driiiin, driinn ...
RispondiEliminaDeena Burnett: Deena Burnett, chi parla?
Wells: Pronto, buon giorno signora Burnett, mi chiamo Wells, sono un ricercatore di fatti sulla tragedia dell'11 settembre. Chiamo dall'Italia. Mi scuso se mi permetto di disturbarla, desideravo farle una domanda riguardo quel giorno ...
DB: prego, mi dica pure ...
W: lei sa che in Italia, su di un blog che si chiama Undicisettembre, qualcuno insinua che lei sia una testimone inaffidabile riguardo alcune telefonate che ha ricevuto quella mattina ... dicono che si possa essere confusa o, peggio, insinuano (ma non hanno il coraggio di ammetterlo), he lei menta perché vogliono difendere a tutti i costi la versione "ufficiale" ...
DB: si, ho letto anche qui negli Usa qualche cosa del genere ... che io menta mi sembra una insinuazione offensiva ... che io mi possa essere sbagliata mi sembra improbabile, anche se non lo troverei offensivo ... Desidero però, essere chiara riguardo quella che lei chama la "versione ufficiale", personalmente non ho nulla da obiettare nei riguardi di quel documento ... no, proprio nulla.
Wells: ma ... signora Burnett ... ci sono delle evidenti contraddizioni fra quello che è riportato in quel documento e le sue dichiarazioni ...
DB: ascolti signor Wells, non le ritengo rilevanti ai fini della ricostruzione complessiva ...
W: ma ... provi a leggere Luogo Comune ... sta per essere spiegato tutto ... la Engleman ... much more than a tabletop exercise ...
DB: le sarei grata se potessimo chiudere questa conversazione ... le ho già esposto la mia opinione al riguardo ... Stia bene e mi saluti Mazzucco.
W: va bene, grazie per la sua pazienza ... però ... però ...
Tuut...tuut...tuut...
W: str****!
------------------
Qualche ora dopo Wells su Luogo Comune nella sezione del Forum "Shanksville: una nuova ipotesi"
"Oggi è stato appurato un altro fatto incontrovertibile: Deena Burnett non ne vuole sapere di affrontare la realtà. Per la Burnett le contraddizioni e le incongruenze fra le sue dichiarazioni e ciò che è agli atti non sono un fatto rilevante. Come spiegare questo fatto? Con un altro fatto: Deena Burnett ha ambizioni politiche con i Repubblicani e l'ultima cosa che vuole fare è metterseli contro sollevando dubbi sull'inchiesta e sul processo Moussaoui. E' evidente e il truffaldino Attivissimo si ostina a negare anche questa palese realtà (non parliamo poi di quel John ...)
PS: attenzione, tutti i fatti e circostanze citate sono immaginari e la trascrizione delle conversazioni telefoniche sono state ottenute da un tape creato con un "Voice Morpho-thruther" sottratto dagli scantinati di un grande palazzo storico in Via Veneto grazie al contributo di una talpa, che ringraziamo.
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RispondiEliminaBravo Carlo Sanga,
RispondiEliminama ti è sfuggita una successiva loro conversazione, riportata dal Corriere della Verità;
W: senta sig.ra Burnett, ma non è che lei ha parlato con un sintetizzatore vocale? Che in realtà non ha parlato con suo marito?
DB: Ma..certo che ho parlato con mio marito!Se permette conosco bene la sua voce!Ma come si permette di insinuare una cosa del genere?
W: Io non ne sarei così sicuro! la Cia è potentissima..l'FBI è dentro al Grande Complotto!!!! Lei come fa ad escludere la possilità che abbiano copiato la voce di Tom?
DB: Le ho detto che era mio marito!Chiuso il discorso!
W:Si,si vabbè..solite scuse..
E come mai tutti quegli orari precisi?Come ha fatto?Non era possibile..non è che lei ha mentito?
DB:Ma sono orari approssimativi..potrei aver sbagliato di qualche minuto.
Ma poi chi se ne frega se mi ha chiamato alle 9.27 o 9.28?
Mi ha chiamato dall' UA93, su questo non cè dubbio!
Mentito? Si metta alla ricerca di mio marito..se l'avrà trovato, avrà ragione lei. Altrimenti, vada a curarsi che ne ha bisogno. Addio.
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RispondiEliminaTodd Beamer, secondo la ricostruzione di John ha chiamato il call center dopo aver tentato, inutilmente, di chiamare i propri familiari. Non è così difficile da credere, meno che mai assurdo che abbia desiderato, negli ultimi istanti, chiamare qualcuno, anche una sconosciuta operatrice della Verizone.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la questione Airphone/ cellulari se io ricevessi una chiamata da un amico su un aereo, penserei in buona fede che mi stia chiamando con il proprio cellulare e quello risponderei a chi me lo chiede. Prima che nascesse tutta la questione, nemmeno sapevo che esistessero gli Airphone!!
Saluti
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RispondiEliminaWells:
RispondiEliminabando alle chiacchere, come diresti tu. Stiamo aspettando - con grande interesse - di leggere della tua ipotesi (e, credimi, non c'é alcuna ironia nelle mie parole). Spero non ci farai aspettare troppo.
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RispondiEliminaCaro Wells,
RispondiEliminavisto che parli di serietà, mi spieghi questo tuo post su LC:
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3847&forum=3&post_id=101670#forumpost101670
Mi pare che anche tu sia come tutti gli altri di LC, capace solo di parlare a vanvera, predicare bene e razzolare male.
Complimenti.
Per quanto mi riguarda non meriti più alcuna risposta.
Tenendo fede a quanto promesso, ho pubblicato sul mio blog l'articolo in cui fornisco i motivi per cui secondo me l'ipotesi missile al Pentagono è insostenibile.
Saluti
Vsito che il link del precedente messaggio è tagliato, utilizzate questo:
RispondiEliminahttp://urlin.it/d594
Saluti
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RispondiEliminaWells, mi spiace per te ma la storia delle esplosioni e del fumo bianco resta una bufala.
RispondiEliminaHo già notato che i siti complottisti da cui evidentemente trai le fonti fanno confusione tra l'ascolto della cassetta di Felt e quella del cockpit del volo United 93. E forse anche alcuni giornalisti fanno confusione sulla stessa cosa.
http://www.post-gazette.com/
nation/20020421flight930421p1.asp
Come si vede, hanno ascoltato la cassetta del cockpit, in quella data di aprile.
Il NYT resta preciso.
La Felt e Shaw hanno ribadito quanto detto sul NYT anche nel libro Among The Heroes.
Ma per tagliare la testa al toro e superare le eccezioni perditempo che continui a porre, questo è un articolo dell'11 settembre 2002, quindi ben dopo qualsiasi data si voglia prendere a riferimento (marzo o aprile):
http://www.pittsburghlive.com/
x/pittsburghtrib/news/
specialreports/oneyearlater/
s_90872.html
"She disputes a 911 supervisor's Sept. 11 account of the conversation between Felt and Shaw in which the supervisor said Felt said he saw smoke after an explosion".
E con questo, se ci riesco, proverò ad evitare di replicare ulteriormente ai tuoi post che ormai sono chiaramente puro trolleggio per farci perdere tempo.
Tu continua a sprecare il tuo.
Tom Tom, adesso basta con gli OFF TOPIC.
RispondiEliminaDel tuo messaggio che ti ho cancellato, la parte che più o meno ha attinenza con l'argomento del post è questa:
Bhè non sembra molto difficile andare a dimostrare se la distruzione di un telefono comporta la caduta immediata della linea... basta andare a cercare alla torri gemelle....
Ovviamente la Burnett si può essere sbagliata.... non c'è dubbio che se si è sbagliata, si è sbagliata sulla quarta telefonata e non sulla prima....Perchè? Se i suoi ricordi combaciano per tre telefonate su tre con quelle della versione ufficiale perchè la quarta dovrebbe essere errata?
Per USAfree:
Ma che domande fai? Era ovvio che era superflua....Non pensi? (Io penso che sia una logica osservazione!!).
Non sai che sono più affidabili i siti internet che parlano della ricostruzione fatta dalla Burnett, piuttosto che le dichiarazioni della Burnett stessa?
USA free pensaci, è logico...
Che sapete dirmi poi dei sintetizzatori vocali? Quanto sono precisi?
Se qualcuno vorrà risponderti, buon per te.
Ma il gioco al trolleggio adesso è finito.
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RispondiEliminaWells:
RispondiEliminami sembra che anche tu, come Paolo Attivissimo, tenda a perdere la calma con una certa facilità (giusto per citarti). E' strano che debba essere io, che di "fatti" non ne so nulla (mi auto-cito) debba ricordarti che dalle pagine del Forum di LuCom sei tu a parlare di una "nuova ipotesi" riguardante gli eventi di Shanksville (e chissà, forse anche di qualcos'altro). Come vedi, ti prendo molto sul serio. Quindi cerca di controllarti, altrimenti scegli di scrivere solo su LuCom dove, noto, stai suscitando grande interesse (giusto per citarti).
Sorvolo sulla parte finale del tuo commento perché non fa che confermare quanto avevo già notato in precedenza riguardo il tuo "stile" di discussione. O i tuoi interlocutori giocano con le tue regole o non sono autorizzati a giocare.
Ti rinnovo, dunque, l'invito a formulare la tua "nuova ipotesi". Che poi questo invito sia scritto con un inchiostro bianco, nero, rosso, blu, poco mi importa, perché l'onere di "connettere i dots" in modo verosimile (non dico "vero") spetta a te, non a me.
tomtom: "cease and desist", non abbiamo bisogno di claque aggiuntiva.
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RispondiEliminaIo consulto ANCHE i siti complottisti, certo. Ma non pesco citazioni da quei siti, tanto più senza verificare le fonti, come hai fatto tu (e ne è stato esempio lampante la storia della Engleman).
RispondiEliminaIl libro Among The Heroes ce l'abbiamo, non abbiamo bisogno di pescare dai siti complottisti.
Tu invece consulti SOLO quelli.
Il NYT ha pubblicato la notizia della cassetta di Felt e delle smentite della moglie a marzo, non ad aprile.
Quindi o al NYT hanno la sfera di cristallo, o la cassetta è stata fatta sentire prima di quello che afferma il PG (che ho linkato apposta) che unisce il tutto nel momento in cui è stata sentita la registrazione del cockpit, o è stata fatta ascoltare in due diverse occasioni, la prima per identificare definitivamente Edward Felt e la seconda per far ascoltare la cassetta a tutti gli altri parenti.
Scegli tu, a me non interessa, perchè come ho detto chiaramente prima ho postato un altro articolo di un altro giornale che è posteriore a entrambe le date, e dice quello che dico io e che dice il NYT, non quello che dici tu.
E qui ti linko un altro articolo ancora, pubblicato da Cristopher Dreher su Pittsburgh Pulp nel novembre del 2002, che riporta le interviste a Gordon Felt, fratello di Edward, e a John Shaw, e dice:
====For example, in the days following the crash, the Associated Press interviewed Glen Cramer, a Westmoreland County emergency services supervisor, who told AP and other news agencies that he had read "off a transcript" that minutes before the crash a passenger, David Felt, had called and told the dispatcher that he had he had heard an explosion and that there was white smoke in the pane.
But in a phone interview, Felt's younger brother Gordon, who was played the 911 tape by the FBI when he went to hear the cockpit recordings in a special event for the victims' families, said, "There was no mention of white smoke or an explosion." Also, the dispatcher who took the call, John Shaw, confirmed that Felt had mentioned neither bomb nor white smoke. "It never happened," he stated. =====
http://web.archive.org/
web/20041101190530/
http://www.pittsburghpulp.com/
content/2002/11_28/
news_cover_story.shtml
E siamo a quota tre: la moglie, il fratello e il centralinista.
Tutti che hanno ascoltato direttamente la cassetta o addirittura hanno ricevuto la telefonata, smentiscono l'AP che invece si è fidata di quello che ha riportato un supervisore di seconda o terza mano.
Per me è una bufala giornalistica, tu considerala come ti pare.
E siamo a DUE articoli di autori diversi, largamente successivi, che confermano esattamente quello che ha scritto il NYT.
La questione marzo o aprile quindi è del tutto superata e ininfluente.
Il punto essenziale è che le tre uniche fonti che hanno ascoltato direttamente quella conversazione e che siano mai state intervistate al riguardo, smentiscono la storia di esplosioni e fumo bianco.
Punto.
Rispetto alla questione Burnett/cellphones avrei qualche domanda.
RispondiEliminaSe davvero le telefonate dagli aerei non sono possibili, o molto difficoltose, come mai la Burnett, assistente di volo, non si è minimamente stupita delle chiamate di suo marito. Nè nell'immediato, nè nelle successive dichiarazioni?
Inoltre.
Se le telefonate sono finte, cosa si sta cercando di coprire? Che l'aereo è stato abbattuto?
Secondo la Burnett qualcuno ha dirottato l'aereo e solo grazie al marito, e ad altri passeggeri, è stata evitata una strage.
Se quelle telefonate dimostrano che non è vero, chi glielo va a dire?
Saluti
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RispondiEliminaWells, gli argomenti sono esauriti e ciascuno ha detto ciò che si doveva dire.
RispondiEliminaLe telefonate di Barbara Olson sono OT nel contesto. Qua si parla di United 93.
Per le questioni tecniche sugli Airphone e le linee devi chiedere a chi di competenza.
Non intendo alimentare ulteriormente il trolleggio per cui se qualcun altro vorrà risponderti che lo faccia pure, per me la questione è chiusa.
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RispondiEliminaRiguardo agli OFF topic, notate le frasi, i complottisti vedono cose che non esistono, si inventano prove ecc. ecc.
RispondiEliminaBhè quelle frasi quando saranno considerate off-topic?
I forum del sito sono chiusi da tempo o si parla di errori grammaticali....
Perchè allora cancellare osservazioni varie perchè off topic?
Visto poi che il mio trolleggio è finito e che il discorso è chiuso, bhè allora andrò altrove a buttar giù due righe, visto la censura praticata.
Comunque, è un peccato!! Io ero venuto qui a scrivere per trovare risposte che potessero farmi ricredere e invece mi ritrovo censurato
I miei saluti a USA free, probabilmente la persona che mi ha risposto con più garbo e con maggiore attenzione....
Comunque: ciao a tutti è stato un piacere (quando siamo riusciti ad intenderci....)
PS: qualche consiglio per forum senza off-topic, magari bi-partizan? Non mandatemi a forum complottisti perché non so che domande fare…..
Spero che siccome sono off-topic non verrò censurato
Wells, ma insomma, vuoi arrivare al succo del discorso?
RispondiEliminaQuello era o no UA93?
I vari passeggeri che hanno telefonato erano su quell'aereo? Sono stati dirottati da persone dall'aspetto medioorientale, hanno tentato di ribellarsi e poi si sono schiantati, come le telefonate testimoniano?
Se ammetti che le telefonate sono vere e che né i parenti né i passeggeri facciano parte di un ipotetico "complotto", allora UA93 è caduto vicino a Shanksville nei modi che ci sono sempre stati detti.
Se invece stai dicendo che quelle chiamate sono false, o sintetizzate, o che i passeggeri o i familiari facessero parte del complotto, ti invito a provarlo, dato che finora non lo hai ancora fatto.
Perché vedi, Wells, in tutto questo bailamme di particolari certosini, minutaggi di una precisione impossibile nel mondo reale, telfoni e airphone correttamente e sicuramente distinti da persone che stavano probabilmente vivendo uno dei momenti più brutti e stressanti della loro vita, telefonate su telefonate, gestori, giornali, numeri, racconti, l'unica cosa che ti sei scordato di dirci è se credi che quelle telefonate siano vere, e quindi la storia è quella ufficiale, o false, e quindi spiegare perché.
Tutto il resto, la versione ufficiale, i minutaggi, i dettagli, spariscono magicamente davanti a questa unica grossa domanda, che ormai ti ho già posto numerose volte.
Quelle telefonate sono vere o no?
Se no, puoi dimostrarlo? Come?
Ogni altro argomento è francamente fuori luogo, oramai.
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RispondiElimina"I miei saluti a USA free, probabilmente la persona che mi ha risposto con più garbo e con maggiore attenzione.... "
RispondiEliminaBè, ti ringrazio :)
In effetti questo blog non lascia volutamente spazio al dibattito perchè è un blog di ricerca.
E' chiaro che i membri del team scrivono gli articoli e suffragano le loro argomentazioni con ricerche minuziose, per cui se si vuole porre qualche obiezione è bene che sia quanto più attinente al topic possibile, anche perchè hanno trattato quasi ogni possibile aspetto della questione 9/11 in articoli specifici.
La questione è talmente vasta che è pressochè impossibile pensare a un dibattito aperto senza che questo degeneri in una bolgia infernale :D
Ogni tanto si possono fare 2 scambi veloci come quelli tra me e te, ma non è il posto adatto per uno scambio dialettico che per sua natura sarebbe tendente all'infinito.
Capisco la tua frustrazione, ma uno spazio del genere, che io sappia, non esiste.
Prima o poi qualcuno offenderà qualcun'altro e chi avrà le "chiavi" del blog comincerà ad evocare il trolleggio e a censurare.
Meglio utilizzare questo ed altri blog come fonte di informazioni: se poi c'è qualche dubbio specifico (e se viene posto con l'educazione che deriva dal buon senso), mi sembra che ponendolo non si sia mai incappati in censure. Poi vabè, ognuno ha il suo temperamento, se sai che quell'articolo l'ha scritto x e che x risponde in modo scocciato o ruvido, allora evita di dialogare con x, mi sembra la cosa più intelligente da fare :)
Ah, naturalmente se trovi uno spazio dove si possa parlare di 11/9 serenamente, fammelo sapere. ;)
un cordiale saluto
Wells, sembra che la Burnett abbia detto quello che ha detto. Sta pure scritto nel sito dedicato al marito.
RispondiEliminaMa al contrario di quello che ti affanni a sostenere, non è andato all'aria proprio niente.
Evidentemente, sono solo i complottisti a voler dar significati che invece, oggettivamente, non ci sono o sono completamente diversi.
Per le persone dotate di uon senso, il problema non esiste.
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RispondiEliminaWells, stai continuando a postare le stesse cose per diecimila volte.
RispondiEliminaIl punto, per come lo giri e lo rigiri, resta sempre quello: o ti attacchi ai ricordi di qualche teste dando ad essi la precisione di un cronoregistratore, e mandando all'aria le centinaia di altre evidenze oggettive che esistono e presupponendo così un mega complotto in cui migliaia di individui mettono a punto un sistema di inganno ultrasofisticato commettendo e pubblicizzando poi errori banalissimi,
OPPURE
si accetta - così come hanno fatto esperti, investigatori, giudici, media e la stragrande maggioranza dei testimoni - che le centinaia di evidenze oggettive siano corrette e che le pochissime apparenti incongruenze siano attribuibili all'imprecisione di qualche teste e/o di qualche giornalista.
Questo è quello che si chiama buon senso, e dopo centinaia di interventi inutili è chiaro a tutti cosa intendiamo dire, al di là di tutti i tuoi tentativi di portare la discussione in labirinti inutili.
E a proposito del trolleggio, ti rappresento che "pubblicato da AP su" è diverso da "pubblicato dall'AP su" e non cambia un accidenti di nulla in tutto il contesto dell'articolo. E' "un from", non un "by", ma quando mi sono reso conto che riuscivi a cavillare persino su questo, ho cambiato l'esposizione letterale sin dal giorno stesso o dal giorno dopo in cui l'articolo è uscito, ma non te ne sei accorto e continui a citare quel particolare come un disco rotto.
Ti avessi visto una volta utilizzare la stessa minuzia nei confronti dei giganteschi strafalcioni di cui sono pieni siti e produzioni complottiste, potrei pensare che la tua è solo una forma di pedante pignoleria, ma è fin troppo chiaro che il tuo scopo è tutt'altro.
Wells, sei schiavo dei tuoi particolari minuziosi.
RispondiEliminaAlza lo sguardo, guarda "il contesto", oltre ai dettagli.
E scoprirai perché ti ripeto sempre la stessa cosa.
Se Burnett, Glick, Felt, Lyles e chiunque altro tu voglia sono davvero saliti su quell'aereo quella mattina e hanno davvero fatto quelle telefonate ai loro familiari, e se quelle telefonate sono vere, allora è chiaro, per diretta e logica conseguenza:
che l'aereo era UA93, che è stato dirottato da persone dall'aspetto medioorientale, che i passeggeri hanno tentato di ribellarsi, e che durante il tentativo l'aereo è precipitato. All'ora indicata dalle fonti ufficiali.
Se quelle telefonate sono vere, tutti i tuoi ragionamenti sugli orari o sui telefoni non hanno più alcun senso. La "versione ufficiale "è corretta per quel che più ti riguarda. Gli attentati sono opera di persone dall'aspetto medioorientale che volevano schiantare l'aereo da qualche parte e che lo hanno schiantato a Shanksville. E non è stato abbattuto da nessuno. Tutte le teorie sui pezzi, sui buchi, sui caccia, sugli aerei bianchi etc. sono solo boiate.
Se le telefonate sono vere.
E se non lo sono? Beh, se tu affermassi che quelle telefonate sono false, dovresti provarlo, dato che finora usi le telefonate come base per negare la VU, ma non dici nulla su di loro.
Ma si vede bene che persino tu ti rendi conto di quanto sia spinoso ipotizzare finte telefonate.
Insomma, vuoi rispondermi una buona volta? Le telefonate fatte da UA93 sono vere o no?
Se lo sono, i tuoi dettagli sono quasi insignificanti, a meno che non ti appassioni capire esattamente come mai sembrano discrepanze.
Se non lo sono... beh, invece di parlare di dettagli sarebbe meglio che ti dedicassi a dimostrare che le telefonate sono false, piuttosto che a cavillare sui minuti.
Scusa la franchezza, ma ormai mi sono stancato di ripeterlo. E' dall'inizio che ti dico di considerare le "conseguenze" dei tuoi pensieri, e tu ti rifiuti. Ma ora si impone che tu lo faccia, perché continuare a tormentare la gente con domande alle quali hanno già risposto non è simpatico.
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RispondiEliminaWells, le tue sono solo chiacchiere vuote, e non sperare che perda altro tempo a contestarti punto punto le cavolate che scrivi.
RispondiEliminaIo posto le fonti, questo è il tuo problema. Se dico una cavolata, uno clikka il link e lo scopre in due secondi.
Vedo che continui a sbizzarrirti su dettagli insignificanti per i quali ci sono plausibili spiegazioni, mentre su tutto il resto ti è comodo "stendere un velo pietoso". Il tuo problema è che quel velo lo stendi su migliaia di persone, che hanno le competenze tecniche e le informazioni complete per trarre le conclusioni e il tuo velo è troppo stretto e vacuo per metterle in discussione.
Wells, quelle telefonate sono vere o no?
RispondiEliminaWells dice
RispondiEliminaIntanto chiediti come fa Burnett, con questi orari, a descrivere in diretta l’inizio di una virata avvenuta alle 9:34.
9:34:14. L'aereo inizia a salire e virare a sinistra. [Attivissimo]
Tom: We’re turning back toward New York. We’re going back to the World Trade Center. No, wait, we’re turning back the other way. We’re going south.
Non è detto che Burnett stia descrivendo la virata in diretta. In effetti sta dicendo che stanno tornando verso New York, no anzi verso sud. La virata vera è propria potrebbe essere già avvenuta qualche minuto prima.
Se prestiamo fede alla cronologia della moglie la telefonata è iniziata in contemporanea con la virata e poco più avanti Burnett dice che stanno dirigendosi a sud.
Una piccola questione relativamente alle telefonate della Burnett.
RispondiEliminaSecondo voi non significa nulla che solo nell'ultima Deena sembri riconoscere il suo interlocutore?
Nella prima risponde con "Hello", il nostro "Pronto", nella seconda idem, nella terza Tom dice subito il nome della moglie e nella quarta la moglie risponde "Tom?".
Apparentemente l'ha riconosciuto solo nella quarta telefonata, quella che non risulta agli atti e che potrebbe essere stata fatta con un cellulare.
Ottima osservazione, Asimov.
RispondiEliminaIn effetti, se volessimo prendere le trascrizioni della Burnett alla lettera (come si ostina a fare Wells) si evince chiaramente che non ha visto nessun ID chiamante del marito nelle prime tre telefonate.
Ma più che essere un elemento a favore delle nostre argomentazioni, è un ulteriore elemento che dimostra l'inconsistenza delle osservazioni di Wells.
E' lui che attribuisce a quelle trascrizioni un valore assoluto, è lui che insinua che tutte e quattro le telefonate sono partite dal telefonino, ed è lui che dovrebbe spiegare come mai la Burnett non ha riconosciuto il marito se non nella quarta telefonata.
E' lui che deve spiegare quei due "Hello"... specialmente il secondo, visto che non è del tutto normale rispondere al telefono con "Hello" quando sai che chi ti sta chiamando è tuo marito e si trova su un volo dirottato che quasi certamente si schianterà.
Per quanto mi riguarda, le trascrizioni della Burnett sono un lodevole sforzo di ricostruire con la migliore approssimazione il testo di quelle telefonate e gli orari in cui sono state effettuate, ma pur sempre di ricordi si tratta, e in quanto tali non posso certo guardare al minuto o all'uso di un termine anzichè un altro, anche se è favorevole alle nostre argomentazioni.
La tua acuta osservazione, della quale ti ringrazio perchè mi era sfuggita, manda in frantumi con tutta evidenza i certosini ragionamenti di Wells.
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RispondiEliminaWells, cerchiamo di essere seri:
RispondiEliminaquelle telefonate sono vere o no?
Ce la stai menando da un sacco di tempo con questa storia dei minutaggi...
RispondiEliminaMa esattamente, cosa vuoi dimostrare?
Che la VU è falsa? In cosa? Tutto il tuo ragionamento parte dal fatto che quelle telefonate sono vere. Se sono vere, UA93 è stato dirottato e si è schiantato. E i dirottatori erano medioorientali...
Cosa vuoi che gliene freghi al mondo di una telefonata quando tutto il resto è come è stato raccontato? Continua pure a infastidire la gente con queste stupidaggini...
Se invece le telfonate sono false... ma dimmelo tu, va. Finora tutto il tuo ragionamento si basa sulle telefonate e sul fatto che sarebbero incongruenti con la VU. Vorrà dire che aspetterò le tue indagini sulla veridicità delle telefonate, prima di parlare della VU...
Non ti sei ancora reso conto che è tutto qui il nocciolo del problema? Tutto il resto del tuo discorso è una perdita di tempo.
Wells, il problema di Hello è tutto tuo. Sei tu che prendi per oro colato le virgole delle testimonianze. Asimov te l'ha rigirata e te la sbrogli tu.
RispondiEliminaL'esempio di tua sorella a me sta benissimo. E' da 40 post che lo dico. Sei tu che fai il certosino sui termini.
Quanto al resto, il mio articolo sta dove sta con le risposte che dà, se non ti sta bene cambia aria.
Sei tu quello che deve dare risposte.
E in particolare, devi ancora dare la tua interpretazione plausibile a tutta la storia.
SirEdward te lo chiede da parecchio ormai, puoi tirarci la palla tutte le volte che vuoi, ma te la riporteremo tra i piedi perchè adesso tocca a te dimostrare se sai fare qualcosa di meglio che criticare i tiri degli altri.
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RispondiEliminaWells dice
RispondiElimina3) Se la cronologia ufficiale assegna 3 chiamate alla Burnett (9:30; 9:37; 9:44), spiegami in quale di queste si descrive una violenta virata [“abruptly turned back”, “suddenly turned back”, “U-turn” ecc., come viene riportata in tutti i resoconti] che avviene alle 9:34, sulla base di dati oggettivi, precisamente riscontrati da Attivissimo a séguito di una richiesta FOIA fatta da te medesimo.
Dove posso trovare questi resoconti?
Wells, tu hai seri problemi.
RispondiEliminaLe fonti ci sono nell'articolo che citi e se non sai leggere non è colpa mia.
Non vorrei interrompere l'avvincente dibattito sul minutaggio delle telefonate.
RispondiEliminaMa, da semplice "libero pensatore",mi sembra che il nucleo del problema sia già stato più volte evidenziato, senza risposta.
Quando leggo SirEdward:
"quelle telefonate sono vere o no?"
mi sembra che si sia già al punto.
Senza risposta a questa domanda, tutto il resto è pura accademia.
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RispondiEliminaWells, ripeto che le fonti ci sono e sono indicate. Non posso portarti mano a mano anche su questo.
RispondiEliminaCredere ad affermazioni del genere è come credere all’intervento dei dischi volanti.
Per te non dovrebbe essere un grosso problema...
Per Asimov:
RispondiEliminase invece dei soliti articoli di giornale che a Wells piacciono tanto, vuoi consultare i dati della scatola nera con relativa animazione, ed i tracciati dei radar, UNICI dati oggettivi sulla rotta dello United 93, fammi un fischio e ti passo i link.
Scoprirai tutto ciò che riguarda quella virata
:-)
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RispondiEliminaWells: "Ti chiedo di spiegarmi la ragione..."
RispondiEliminaMi spiace, hai finito i gettoni da un pezzo e non facciamo più credito.
Wells dice
RispondiElimina3) Se la cronologia ufficiale assegna 3 chiamate alla Burnett (9:30; 9:37; 9:44), spiegami in quale di queste si descrive una violenta virata [“abruptly turned back”, “suddenly turned back”, “U-turn” ecc., come viene riportata in tutti i resoconti] che avviene alle 9:34, sulla base di dati oggettivi, precisamente riscontrati da Attivissimo a séguito di una richiesta FOIA fatta da te medesimo.
Secondo le trascrizioni di Deena Burnett in nessuna il marito descrive la virata.
Potrebbe descriverla nella telefonata delle 9.37 (secondo la cronologia "ufficiale").
Ma non lo fa.
Forse non lo riteneva importante.
Non è detto che debba descriverla per forza.
Potrebbe descriverla "in diretta" nella telefonata delle 9.34 (cronologia della moglie).
Ma non lo fa.
Forse non lo riteneva importante.
Non è detto che debba descriverla per forza.
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RispondiEliminaMa poi, eventualmente, prima di chiudere del tutto la questione, facciamo un riscontro globale del tuo articolo. Rigo per rigo.
RispondiEliminaGrazie, troppo buono.
Tu non rispondi perché non sapresti neppure da che parte cominciare.
Ti ho già risposto un mucchio di volte ma tu riproponi lo stesso concetto di base e la stessa tipologia di domande.
E sei tu che invece continui ad eludere la domanda che ti viene posta: ammesso che tu abbia ragione, vuoi spiegare quale interpretazione logica e fattuale si accorda con il tuo ragionamento?
Ok, Wells...
RispondiEliminarisultano registrate soltanto tre telefonate effettuate dal passeggero Thomas Burnett alla moglie Deena, tutte da telefoni di bordo Airphone, alle ore 9:30, alle 9:37 e alle 9:44.
Ok, la versione ufficiale. ricordati 9:37.
Intanto chiediti come fa Burnett, con questi orari, a descrivere in diretta l’inizio di una virata avvenuta alle 9:34.
9:34:14. L'aereo inizia a salire e virare a sinistra. [Attivissimo]
Tom: We’re turning back toward New York. We’re going back to the World Trade Center. No, wait, we’re turning back the other way. We’re going south.
Bene, tu dici, secondo la cronografia Burnett, che la telefonata è arrivata alle 9:34.
Ma questo NON può essere, tenendo conto in maniera pedissequa delle parole della Burnett.
Se traduci, infatti, scoprirai che la frase della Burnett dice:
"Stiamo tornando verso New York [o, se la preferisci letteralmente precisa ma linguisticamente scorretta: ci stiamo girando indietro verso New York)], stiamo tornando al World Trade Center. No, aspetta, stiamo girando di nuovo dall'altra parte. Stiamo andando a Sud."
(nota l'uso che viene fatto delle parole "to turn back the other way" per riferirsi alla direzione sud. Vuol dire "voltarsi(virare) di nuovo nell'altra direzione".
Quando Burnett parla con la moglie, l'aereo HA GIA' VIRATO, e Burnett SA GIA' di stare tornando indietro. Questo può essere avvenuto solo DOPO la virata, avvenuta alle 9:34.
E infatti, come riportato dai tabulati, quella conversazione dovrebbe essere quella delle 9:37.
A questo punto hai la Burnett che sa riconoscere da dove sono partite le telefonate ma non sa ricordarsi a che ora ha ricevuto la telefonata... Perché? Naturalmente ti renderai conto che la Burnett, nelle tue stesse parole, perde ogni credibilità... E lo fa perché è il tuo metodo di ragionamento a essere fallato! Te l'ho già detto, ma fai finta di non sentirmi. Calcola le conseguenze delle tue deduzioni, altrimenti rimarrai impantanato per sempre nel nulla delle tue inezie.
Hai un'altra possibilità: puoi accettare il fatto che i suoi racconti sono importanti ma sono da prendere con i guanti SOPRATTUTTO quando parla di orari e dettagli ininfluenti per il suo racconto.
Non sono io (o John, o chiunque altro) a non prendere abbastanza in considerazione le telefonate dei passeggeri, sei tu che vuoi montare un castello sulla sabbia per smerdare il lavoro degli altri e ti arrabbi pure se qualcuno, con un semplice dito, ti distrugge tutto.
Il punto fondamentale rimane:
Le telefonate sono vere o false?
Se sono vere, sappiamo cos'è successo.
Se sono false, bisogna dimostrarlo.
Parlare dei minutaggi è inutile in entrambi i casi.
Spero che adesso la questione si possa considerare chiusa.
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RispondiEliminaCapito. We’re turning back significa “abbiamo già virato ecc. ecc.”
RispondiEliminaNo, Wells, non hai capito niente.
We're turning back significa "stiamo tornando indietro" [traduzione abbastanza libera].
E' la frase successiva che ci mostra che avevano già virato almeno una volta e che Tom Burnett sapeva che stavano tornando verso la costa Est: "Tom: No, wait, we’re turning back the other way. We’re going south."
"Stiamo girando di nuovo dall'altra parte", o "stiamo ritornando dall'altra parte. Stiamo andando a Sud".
La prima parte della virata è già stata effettuata.
E gli aerei ci mettono del tempo a virare... Anche minuti (guarda aa77 nella famosa virata che molti sostenitori di teorie alternative si divertono ad accelerare...) Soprattutto nelle mani di piloti non particolarmente esperti. Gli aerei non sono automobili.
Piuttosto, dato che i miei messaggi li leggi:
quelle telefonate erano vere o no?
Tutto il resto del tuo ragionamento è una perdita di tempo, finché non rispondi a questa semplice domanda. Domanda che ti fa talmente tanta paura che posso continuare a portela facendoti fare la figura del fesso o della persona in mala fede davanti a tutti quelli che leggono semplicemente ripetendotela all'infinito, perché tanto non vuoi rispondere.
e domanda che, visto il tuo chiaro sentimento di disprezzo immotivato nei confronti di undicisettembre, continuerò a farti finché continuerai ad insistere sui tuoi dettagli.
Quelle telefonate sono vere o nO?
Mi faresti vedere il punto esatto in cui hai risposto?
RispondiEliminaA te no. Tu hai finito i gettoni, te l'ho già detto.
Tutti gli altri lettori di questo blog potranno chiedermi qualsiasi delucidazione via mail, come ha già fatto qualcuno, ma a te non darò altre "soddisfazioni", finchè non porterai a conclusione il tuo ragionamento e non risponderai a quello che SirEdward ti sta chiedendo dalle 20:24 del 20 ottobre.
Magari mi sbaglierò, ma credo di aver capito perchè wells non risponde a SirEdward .
RispondiEliminaciao
We’re turning back toward New York. We’re going back to the World Trade Center. No, wait, we’re turning back the other way. We’re going south.
RispondiEliminaPotrebbe essere che Burnett dopo la virata, pensi di stare tornando verso NY, ma, accortosi dell'errore, si corregga e dica infine che stanno andando a Sud.
Vale a dire, tra le 9.34 e 9.40 ci sono state due virate o una sola?
Una sola. Come giustamente hai detto tu, Burnett parla di una destinazione, poi si accorge dell'errore e si corregge. D'altronde, è verificabile anche dal tracciato della scatola nera.
RispondiEliminaQuanto a buona metà di questi commenti... dimostrano che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, oppure che davvero i complottisti hanno deciso di sfruttare la loro innata testardaggine per prendere i debunker per sfinimento.
Sir, fammi capire, a questo punto:
RispondiEliminahttp://i91.photobucket.com/albums/
k289/wells_06/turn2.jpg
Burnett non è in grado di capire che l’aereo sta virando, e per capirlo deve aspettare le 9:38?
E poiché Burnett, da quella posizione, mentre vola sull’Ohio, non può materialmente indicare che l’aereo sta puntando sul World Trade Center, «New York» e «World Trade Center» sono riferimenti a ciò che Deena Burnett stava dicendo poco prima, nel corso della stessa telefonata:
Deena: Tom, they are hijacking planes all up and down the east coast. They are taking them and hitting designated targets. They’ve already hit both towers of the World Trade Center.
Ma queste sono disquisizioni filologiche che non portano a niente.
Se il problema è: “telefonate vere, telefonate false”.
Prima di tutto: chi non scorge contraddizioni evidenti, nello scenario che emerge, rispetto alle telefonate, non è sereno e obiettivo nelle sue valutazioni.
Ma questo genere di semplificazioni, in un sito che si dice orientato alla pura ricerca positiva (1+1=2), mi è del tutto incomprensibile.
Il punto non è se le telefonate siano vere o false.
Il punto è capire, sulla base di riscontri precisi, se siano compatibili con lo scenario specifico del volo 93.
Le chiamate di Felt e della Lyles, come capirebbe anche un bambino di 6 anni, per una semplice questione di orari (contenuti a parte) sono chiaramente non compatibili con le registrazioni del cvr.
Se sono vere le telefonate, non sono veri i dati del cvr.
Lo stesso vale per le telefonate di Glick, se assumiamo come credibili i resoconti che ne fa la moglie. La quale li ha confermati – fino a prova del contrario e come non potrebbe essere altrimenti, visto che la sua telefonata era registrata dall’Fbi – nelle deposizioni rese, in due occasioni, alla stessa Fbi.
Alcune affermazioni di Todd Beamer, nel corso della sua telefonata, non sono compatibili con lo scenario specifico del volo 93.
I passeggeri sanno delle due torri.
Sanno (se ricordo bene) dello schianto sul Pentagono.
Beamer, Glick, Burnett, stanno agendo di concerto.
Se Beamer domanda: “ma i dirottatori vogliono dei soldi?” [«Did they want money, ransom or what?»], quella affermazione non è compatibile con lo scenario specifico del volo 93.
E potrei proseguire fino a domani con questa lista di palesi incongruenze.
Quanto alla Burnett: forse è attendibile, forse no, a seconda dei punti di vista.
In ogni caso è molto, ma molto più attendibile della ricostruzione delle telefonate fatta nell’animazione presentata al processo. Perché quella ricostruzione è provata essere falsa in almeno due circostanze: la telefonata di Beamer e le telefonate della Olson.
Ma è anche molto più attendibile di certi operatori del sistema di controllo americano, che davano il volo 93 dirottato alle 9:16, che dicono di aver scambiato il volo 93 (dirottato sul serio), con il volo Delta 1989 (mai avuto problemi), fino a farlo atterrare ecc. ecc. E anche con queste incongruenze si potrebbe proseguire fino a domani, se fossero nel tema del post.
"E potrei proseguire fino a domani con questa lista di palesi incongruenze."
RispondiElimina(...)
"E anche con queste incongruenze si potrebbe proseguire fino a domani, se fossero nel tema del post."
Questo è ciò che mi aspetto che tu faccia su LuCom, in tempi ragionevolmente brevi.
Aggiungo: e naturalmente che poi tu renda note le deduzioni del caso.
Wells.
RispondiEliminaTu vuoi proprio evitare di capire.
Te l'ho già detto...
Se quelle telefonate sono vere, l'aereo è UA93, è stato dirottato da persone dall'aspetto medioorientale, ha virato come doveva, è andato avanti fino a Shanksville, quando i passeggeri hano deciso di ribellarsi e la cosa è finita male.
E le tue teorie sono... perdite di tempo.
Se invece quelle telefonate sono false, allora dovresti dimostrare che sono false, prima di perderti in questi ragionamenti infiniti.
Tu stai usando tutti questi dettagli per negare la "Versione Ufficiale". Sembra che non ti interessi altro. Sei arrivato al punto che negheresti la versione ufficiale puntando sul fatto che le telefonate sono vere, e che quindi le cose sono andate esattamente come si è sempre detto... come dire: "la versione ufficiale mente!!! UA93 è stato dirottato da medioorientali, i passeggeri si sono ribellati e l'aereo si è schiantato a Shanksville in seguito a questo tentativo!!!"
Ti rendi conto che è ridicolo, no?
Secondo me hai un problema di rancore profondo verso l'amministrazione americana. Così profondo che ti acceca. Sei talmente deciso a, hai talmente bisogno di, dimostrare che hanno sbagliato che canteresti vittoria anche se le telefonate stesse che usi come prova dimostrassero incontrovertibilmente che non ci sono stati complotti, che in fondo... nessuno ti ha mentito.
Stai perdendo tempo, Wells. Almeno finché non decidi se quelle telefonate sono vere o false.
Non hai ancora fatto l'unica cosa che ti permetterebbe di avere una risposta ai tuoi dubbi.
Quelle telefonate sono vere o false? Il loro contenuto è vero? O sono tutti parte del "grande complotto" (cosa che demolirebbe alla base l'idea di poter dimostrare che è andata diversamente perché le telefonate bla bla bla)?
La Burnett è sincera o nasconde la sua partecipazione al complotto? E Tom Burnett? E Glick, Lyles, e chiunque altro tu voglia?
Se è sincera, allora le cose sono andate come anche loro raccontano. E possiamo finalmente chiudere questo argomento trito e ritrito.
Se dice bugie, allora sarebbe meglio dimostrare che dice bugie, prima del resto. Speculare su dati non concreti, su fatti non certi, su questioni non dimostrate è idiota, inutile, insensato.
Perciò, Wells, ci riprovo, ancora una volta.
Quelle telefonate sono vere, cioè raccontano i fatti più o meno come si sono svolti, o false, cioè chi le ha fatte, ricevute o raccontate mente o ha mentito sapendo di mentire per qualche ragione?
Ti garantisco che questa per te è l’ultima risposta, su questo e tutti gli altri eventuali argomenti.
RispondiEliminaPerché non solo le tue obiezioni sono inutili, non solo hanno poco a che fare con il tema (le telefonate del volo 93), non solo dimostrano che tu non hai la più vaga nozione del singolo argomento, ma è evidente che fanno parte di una precisa scuola, che applicata da te diventa di una noia mortale, estremamente fastidiosa.
Ne sa qualcosa Rob Balsamo, il quale venne qui a spiegarvi come fosse difficile parlare di aeronautica, se si ignorano nozioni base come true altitude, pressure altitude ecc., e si trovò pari pari questi tuoi stessi argomenti:
aa77 is stil there? or not?
if it is there. FDR is secondary. If it is not there... well, I think you clearly see the consequences of this possibility, since I think it is precisely why you are refusing to utter a simple "yes" or "no".
You can't even bring yourself to say whether, in your opinion, AA77 did or did not hit the Pentagon.
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Rob, You also still have to answer my question.
You said you don't know whether aa77 did or did not hit the Pentagon.
Fine.
But I seem to notice from your replies that you... kind of... lied to me (just as any good US govt member would). You seem to consider that aa77 didn't hit any Pentagon...
Otherwise, why wouldn't you answer my question whether we can reasonably, due the other data we have, accept the fact that aa77 is crashed in the Pentagon, or not?
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Adesso cosa vuoi fare, vuoi ricominciare?
E tutte le volte vuoi tirare fuori lo stesso argomento, come un robottino?
“Se...se...”.
Qui stiamo parlando di telefonate...
La tale telefonata, il tale orario, e il conseguente tale grado di compatibilità con il contesto specifico.
Se l’argomento ti interessa, trattalo, sulla base di fatti, di dati che possano essere riscontrabili.
Se non ti interessa, vai a trattare qualcosa di più piacevole, ma se io voglio parlare di politica so dove farlo, sia qui e sia negli Stati Uniti.
Qui parlo di telefonate, di orari, di Verizon, di Barbara Olson, di Todd Beamer ecc.
Wells:
RispondiEliminadài, suvvia, non perdere tempo con queste inutili polemiche. Il tuo tempo spendilo meglio a scrivere su LuCom della tua "nuova ipotesi" ... e anche là, non perdere troppo tempo a rispondere alla tua claque che, "sospetto", non stimi molto.
Rimani focalizzato, ti riesce meglio che spulciare i threads di questo blog alla ricerca di "superficialità" e contraddizioni. Lascia stare il contro-debunking di una "scuola" che giudichi fastidiosa.
E visto che negli Stati Uniti sai dove scrivere di politica, perché non proponi, chessò, a Daily Kos o a The Nation, di pubblicare le tue ricerche, vuoi mai che diventi famoso per aver avviato su basi fattualmente certe e giuridicamente fondate il processo di revisione della cosiddetta "VU". Oppure potresti trasmettere le tue analisi a Seymour Hersh, forse potrebbe venirne fuori qualche cosa di buono (soprattutto per lui).
PS: lo so che non leggerai questo commento, anche se scritto con "inchiostro" nero che per te è bianco ... ma non mi preoccupo perché so, applicando il tuo "approccio" fisiognomico a distanza, che sei ambizioso e sei convinto di aver trovato una interessante chiave interpretativa e non vedi l'ora di dirlo in faccia a tutti coloro che si dedicano ad una "causa sbagliata".
Poi, un giorno, forse, parleremo dei tuoi bias cognitivi e non solo di quelli di John, di Paolo Attivissimo, di SirEdward e della loro "scuola".
Wells, come al solito non mi rispondi...
RispondiEliminaWells, non è che se ignori la domanda questa sparirà...
Wells, se le telefonate fra i passeggeri di ua93 sono vere, le tue teorie non valgono nulla, perché ua93 è stato dirottato da persone dall'aspetto medioorientale, perché i passeggeri si sono ribellati, perché ua93 è caduto a Shanksville. Saluta i tuoi orari e cellulari e airphone.
Se sono false... dimostralo! Finora non lo hai fatto.
Wells, che Rob Balsamo non abbia risposto a quella domanda dimostra solo quanto fosse in malafede. Così come ormai è chiaro per te.
Perché, Wells, a volte sono le domande più semplici a mettere più in crisi. Lo insegnano anche i sostenitori delle teorie alternative. E tu e Rob Balsamo lo avete confermato.
Rob Balsamo quella volta fece una figura meschina, nonostante avesse tutte le possibilità di ben figurare, perché si ostinava a essere arrogante e sprezzante. E, come te, a non rispondere.
Altri che risposero, nella stessa discussione, fecero molto meglio...
E Wells, ricordati che in quella discussione io ammisi di aver fatto un errore. Fu dura da ammettere, ma lo feci.
A differenza di te e di Balsamo.
E adesso, sono obbligato a ripeterlo:
Are the phone calls for real or not?
If they are, time and device are secondary. If they are not... well, prove it!
either way, I think you can clearly see the consequences of both options, since I think it is precisely why you are refusing to utter a simple "yes" or "no".
Am I wrong?
P.S. se vuoi che semtta di farti la stessa domanda...
RispondiEliminaRispondi!!!
Non è difficile, basta sì o no.
Mi autocito:
RispondiEliminail 23 di questo mese scrissi:
"Non vorrei interrompere l'avvincente dibattito sul minutaggio delle telefonate.
Ma, da semplice "libero pensatore",mi sembra che il nucleo del problema sia già stato più volte evidenziato, senza risposta.
Quando leggo SirEdward:
"quelle telefonate sono vere o no?"
mi sembra che si sia già al punto.
Senza risposta a questa domanda, tutto il resto è pura accademia."
Torno oggi, dopo una settimana, e trovo che il buon Wells ancora non si è sforzato di rispondere.
Ma come, uno come lui, attento ai dettagli più minuti (che dico minuti, "secondi"...) e insignificanti non trova i due tasti per scrivere "SI" o "NO", in una settimana?