Una delle affermazioni utilizzate dai complottisti, specialmente da Mazzucco in vari suoi post: il fumo era nero, quindi il fuoco era quasi spento. Questa affermazione sbaglia su un concetto di chimica: il fumo è di un determinato colore a seconda del composto prodotto dalla combustione.
Nel bilancio della reazione chimica, poiché la materia non si crea e non si distrugge in chimica (diverso il caso della chimica nucleare) gli elementi prima in forma di combustibile (benzina, cherosene, fogli di carta, plastiche di rivestimento dei pavimenti, condizionatori, tutti i materiali per ufficio e le vernici ricoprenti, eccetera), grazie al calore ed eventuali comburenti (in genere ossigeno), si ricombinano formando nuove sostanze volatili e sprigionando altra energia sotto forma di calore irradiato, che alimenta e propaga l'incendio (questo solo se viene superata la soglia di temperatura di accensione o di autoalimentazione).
Quindi i prodotti di scarto volatili della reazione chimica non solo altro che composti dei precedenti elementi presenti. Gli elementi base in genere presenti negli uffici che determinano il colore nero includono quasi sicuramente l'elemento più presente nel nostro pianeta, ovvero il carbonio. Un esempio del colore del carbonio si ha nel liquido dei termosifoni in ghisa (la ghisa tende a rilasciare carbonio nei decenni) e nelle matite. Un'eccezione è data da particolari strutture cristalline, i diamanti, che però se scaldati si trasformano in pezzi neri come il carbone. I composti del carbonio prodotti dalla combustione non fanno eccezione.
Esempio pratico: l'incendio di un deposito di carburante a Hemel Hempstead, nel Regno Unito, durò ben due giorni, eppure il fumo era nero sin dall'inizio, tanto da oscurare persino la visione dei satelliti.
Altri esempi si sprecano. Si propone solo un'altra immagine:
Philippine resident jumps to avoid burning tyres which were set on fire by protesters to block anti-riot policemen and members of a demolition team tearing down their homes at St. Joseph compound in Sun Valley, Paranaque city, south of Manila, November 14, 2005. Unrest erupted in the area on Monday after more than 200 families, who said they had government permission to occupy more than 1.2 hectares of land, tried to stop demolition teams tasked to clear the area by the land's private owner. (REUTERS)
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