2012/01/10

Recensione: “11 settembre - io c'ero” di Giorgio Radicati

di Hammer

Nell'agosto del 2011 è stato pubblicato il volume intitolato “11 settembre - io c'ero” di Giorgio Radicati (editore Iacobelli, ISBN 8862521375). L'autore all'epoca degli attentati ricopriva l'incarico di Console Generale d'Italia a New York e in seguito ha avuto altri incarichi di carattere diplomatico in varie nazioni del mondo.

Il volume si compone di quattro parti distinte: nella prima l'autore racconta la sua esperienza relativa all'11 settembre e ai giorni successivi, nella seconda si focalizza sul breve periodo delle lettere “all'antrace” e sull'intervento militare in Afghanistan, nella terza narra della Seconda Guerra del Golfo mentre nell'ultima parte riporta il racconto del suo viaggio a Ground Zero nel 2010.

Nei primi due capitoli l'autore offre al lettore un racconto sull'11 settembre e sul periodo immediatamente successivo da un punto di vista davvero insolito: quello di un console che ha dovuto gestire il difficile scambio di informazioni con il ministero degli Esteri italiano che chiedeva informazioni sulle vittime e sui feriti, mentre anche negli USA le notizie arrivavano frammentate e confuse. Più tardi durante la giornata dell'11/9, il Console si recò personalmente a Ground Zero tra l'aria irrespirabile e le ruspe che inizavano il loro lungo e ininterrotto lavoro.

Anche i giorni successivi furono ferventi di attività, quando in seguito alla riapertura dei voli l'autore si trovò in prima linea nel dover organizzare il rientro in patria dei turisti italiani rimasti bloccati negli USA, impegnandosi a risolvere gli inevitabili problemi logistici verificatisi con le compagnie aeree e gli scali aeroportuali.

Riguardo alle due guerre seguite all'11/9, l'autore racconta con dovizia di particolari le diverse fasi dei conflitti e della loro preparazione. Forte della propria lunga esperienza in politica internazionale, precisa di aver voluto fissare idee e ricordi in uno scritto affinché i lettori, soprattutto i più giovani, possano avvalersi del suo punto di vista per avere un quadro più completo degli avvenimenti.

In varie parti del libro l'autore non manca di criticare in modo molto preciso e circostanziato l'intelligence americana per la mancata prevenzione degli attacchi e il governo di Washington per l'imbarazzante vicenda delle armi di distruzione di massa irachene.

Il libro è chiuso dal racconto del viaggio dell'autore nel 2010 a New York, preso come spunto per alcune considerazioni sulla situazione in Afghanistan e Iraq dopo diversi anni dall'inizio dei conflitti. Un breve capitolo conclusivo propone infine qualche riflessione sul decesso di Osama bin Laden e sul futuro di Al Qaeda, decapitata del suo leader.

Il volume, in sintesi, offre al lettore una testimonianza singolare su quanto accaduto l'11/9 e negli anni e seguire e aiuta a capire le vicende internazionali che si sono svolte da allora. Proprio per questo motivo lo riteniamo un testo prezioso che consigliamo a chi voglia approfondire queste tematiche.