2009/05/25

Storia di un monumento: The Sphere

di Hammer

Quando le Torri Gemelle svettavano nello skyline più noto del mondo, la piazza ai loro piedi era un luogo fondamentale nella vita newyorkese.

Intorno alla metà di ogni giornata lavorativa si riempiva di molte persone che lavoravano nel complesso o nelle vicinanze e che vi si recavano per il pranzo, così da poter godere della splendida visuale che un luogo così speciale offriva. Alla sera, non di rado, era sede di importanti concerti che richiamavano folla in uno dei luoghi più famosi del mondo.

Al centro della Plaza era situato il suo simbolo più importante: il monumento chiamato The Sphere.

La Port Authority commissionò l'opera allo scultore tedesco Fritz Koenig nel 1967. L'artista realizzò The Sphere in 4 anni e la scultura fu posta ai piedi delle Torri nel 1971, anno della loro inaugurazione.

Come suggerisce il nome stesso, The Sphere è una scultura sferica il cui significato originario era quello di rappresentare l'emblema della pace nel mondo.

Nonostante la carriera di Koenig sia costellata di opere di grande successo, come il memoriale alle vittime del massacro delle Olimpiadi o il memoriale al campo di concentramento di Mauthausen, The Sphere è il suo capolavoro indiscusso e la sua opera più nota.

Il nome ufficiale della scultura è Große Kugelkaryatide, "Grande cariatide sferica"; "The Sphere" è in realtà soltanto un soprannome, ma è talmente entrato nella cultura popolare che è così che fin dalla sua creazione la scultura è comunemente nota.

La sua sede nella Plaza era al centro di una fontana circolare e di un sistema concentrico di aiuole e panchine progettato dall'architetto di origini giapponesi Minoru Yamasaki, lo stesso che realizzò il disegno delle Torri Gemelle.

L'idea di Yamasaki per la Plaza era quella di creare uno scenario simile al cortile della grande moschea della Mecca. La scultura di Koenig, che compiva una rotazione attorno al proprio asse verticale ogni 24 ore, in questa similitudine prendeva il posto della Ka'aba al centro del cortile.

The Sphere era messa in risalto anche dalla pavimentazione della Plaza, che creava una serie di linee convergenti che puntavano proprio verso la fontana.

La scultura era quindi, per la sua posizione e il suo splendore, una di quelle opere che vengono definite dalla gente del posto un "eye catcher": un'opera che attira l'attenzione, che cattura gli occhi. Chiunque passasse per la Plaza non poteva evitare di soffermarsi almeno un attimo ad ammirarne la bellezza.

Come è ovvio, la scultura fu un triste testimone degli attacchi dell'11 settembre e vide da vicino lo sviluppo della tragedia.

L'immagine accanto è tratta dalla ripresa effettuata dal cameraman della Fox 5 Jack Taliercio dopo che entrambe le Torri erano state colpite e prima del loro crollo.

Le immagini riprese da Taliercio sono state trasmesse anche da National Geographic nell'ambito della serie "Inside 9/11", da cui è tratto questo fotogramma.

Nelle immagini di Taliercio, la plaza è deserta e coperta di detriti e carte volati fuori dalle Torri al momento degli impatti, ma The Sphere è ancora intatto e in buono stato.

Fu con il crollo delle Torri Gemelle che The Sphere fu seriamente danneggiato dalle macerie. I detriti in caduta aprirono uno squarcio considerevole nella scultura e si diffusero presto su Internet diverse leggende su ciò che venne rinvenuto al suo interno.

Si racconta, per esempio, che al suo interno siano stati trovati una Bibbia, un sedile di uno degli aeroplani e diverse carte provenienti dagli uffici del World Trade Center. Riportano questa notizia The Newark Metro e Voice of America; ma non ne abbiamo trovato riscontri più attendibili.

Non servono comunque le leggende ad alimentare la fama di The Sphere. Basta considerare che nonostante sia stato rinvenuto danneggiato e squarciato dai detriti, non ne restò schiacciato.

Come si nota dalle immagini (quella a destra è tratta dal libro "Above Hallowed Ground"), nonostante le tonnellate di macerie che gli sono piovute addosso, The Sphere è ancora riconoscibile nella sua forma.

Durante la rimozione delle macerie da Ground Zero, la scultura di Koenig fu portata all'hangar 17 dell'aeroporto JFK insieme al resto delle macerie del World Trade Center.

Mentre The Sphere si trovava nell'hangar dell'aeroporto del Queens, il regista Percy Adlon, noto al grande pubblico soprattutto per il celeberrimo "Bagdad Cafè" del 1987, realizzò un documentario sulla scultura dal titolo "Koenig's Sphere".

Il documentario racconta la vita di The Sphere dalla sua creazione e ne mostra alcune immagini, tra cui quella a fianco, durante il periodo in cui la scultura rimase all'aeroporto JFK.

The Sphere, comunque, rimase nell'hangar solo pochi mesi e l'11 marzo 2002 (ovvero 6 mesi esatti dopo l'attentato più sanguinoso della storia) fece il suo ritorno a Manhattan.

Da allora la scultura si trova a Battery Park, a pochi isolati dal World Trade Center, nella punta meridionale di Manhattan, dove quotidianamente si recano innumerevoli turisti a prendere il battello che porta a Liberty Island, l'isolotto che ospita la Statua della Libertà.

L'11 settembre 2002, ai piedi di The Sphere è stata accesa una fiamma eterna.

Nella sua nuova sede, The Sphere gode di una nuova vita. Non è più solo un monumento alla pace, ma è il simbolo di una città colpita e ferita, ma non sconfitta. E' il simbolo della cittadinanza che riporta i segni della violenza subita, ma non ne è rimasta schiacciata. E' il simbolo della voglia di risorgere dalle macerie.

Alla base di The Sphere è stata posta una targa che dice:
"Per tre decadi questa scultura è stata nella World Trade Center Plaza. Il suo nome è "The Sphere" e fu creata dall'artista Fritz Koenig come simbolo della pace nel mondo. Fu danneggiata durante i tragici eventi dell'11 settembre 2001, ma resta un simbolo di speranza e dello spirito indistruttibile di questa nazione. The Sphere è stata posta in questo luogo l'11 marzo 2002 come un memoriale temporaneo a chi ha perso la propria vita nell'attacco terroristico al World Trade Center.

Questa fiamma eterna è stata accesa l'11 settembre 2002, in onore a coloro che sono morti. Il loro spirito e il loro sacrificio non saranno mai dimenticati".

23 commenti:

brain_use ha detto...

Interessante, Hammer: confesso che non conoscevo la sorte del monumento durante e dopo l'attentato.

Certo che i demolitori della CIA sono davvero bravi: sono riusciti persino a non schiacciare del tutto il monumento... ;)

A meno che un sistema come quello dei missili al Pentagono abbia nascosto il monumento al momento del crollo per poi farlo riemergere. ;)

n.b.
per complottisti di passaggio: ero ironico.

Stepan Mussorgsky ha detto...

"Interessante, Hammer: confesso che non conoscevo la sorte del monumento durante e dopo l'attentato."

Nemmeno io, grazie per l'articolo.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Grazie a voi per l'apprezzamento.

:-)

Pax ha detto...

@brain_use

Non lo sai che hanno usato il teletrasporto? Cavolo ma aggiornati andando a vedere i film di Star Trek, del resto lo sanno tutti che quella non e' fantascienza ma solo tecnologia che non possono divulgare al momento! :-D

P.S.
Ero ironico as well

Leonardo Salvaggio ha detto...

Pier Ferdinando,

scusami ma per errore ho cancellato il tuo commento. Intendevo pubblicarlo, ho cliccato sul tasto sbagliato.

Comunque il tuo sarcasmo e la tua discutibile ironia sono davvero fuori luogo di fronte a 3000 morti.

Abbi rispetto per loro, almeno.

Unknown ha detto...

Non mettere in discussione il mio rispetto per la morte in generale di qualunque forma essa sia, potevi risparmiartela questa azione di basso livello, potevi pubblicare il mio commento e lasciare agli altri lettori giudicare se c'era ironia o meno, non mi sembra di aver mancato di rispetto qualcuno. A me sembra solo che questo blog sia un pò troppo di parte. saluti a tutti

Leonardo Salvaggio ha detto...

Pier Ferdinando,

ti ho spiegato che l'ho cancellato per sbaglio.

Ti è chiaro?

Del resto lo avevi postato sei volte, ne stavo cancellando 5 e mi è scappata la sesta. Se tu lo avessi postato una volta sola non sarebbe successo.

Il rispetto per la morte è doveroso verso chiunque. Questo non è il luogo per ridere e scherzare davanti a 3000 morti.

Ora, se hai qualcosa da dire dilla pure. Altrimenti puoi anche andare a fare un giro da un'altra parte.

brain_use ha detto...

omg!
Un "equidistante" in arrivo.

Unknown ha detto...

Riformulo il mio commento portandolo a livelli ottimali perchè non voglio offendere nessuno in particolar modo le persone che si sono viste strappare via la vita violentemente.
E' confortante constatare come gli americani si preoccupino di una sfera simboleggiante la pace nel mondo proprio in una nazione che della guerra ne ha fatto una status operandi, sarebbe ancora più bello e confortante per il mondo intero se gli americani portassero via il loro onorevole deretano dai paesi occupati e si sensibilizzassero verso i problemi che attanagliano l'umanità, del resto si sono auto eretti paladini della giustizia.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Pier Ferdinando,

mi sembra una polemica del tutto inutile.

Gli USA avranno anche delle colpe della politica internazionale (anche se non credo che la situazione si possa descrivere con la faciloneria con cui la metti tu), ma questo non c'entra con il recupero di un monumento.

Quindi secondo te quando hanno trovato The Sphere qualcuno avrebbe dovuto dire "Mmmm... visto che abbiamo il nostro deretano in vari stati è meglio se la buttiamo via..."

A me sembra puro delirio.

Anonimo ha detto...

Sono parzialmente d'accordo con pier ferdinando.
Trovo l'idea di fondo concettualmente valida.
Tuttavia non mi piace il modo in cui essa prende vita e cioè parlando ancora una volta di "americani". Sinceramente questi appellativi "razzisti", lasciatemelo dire, sono sintomo di un'errata percezione della realtà.
Che significa gli americani? Se tizio nasce a Boston allora è responsabile della guerra in Iraq? in Vietnam o altrove?
E' come dire sei tedesco? -si- allora sei nazista! chiedi scusa agli ebrei. E' fuori luogo.
Senza dubbio la politica estera degli Stati Uniti è condannabile, ma questa condanna non puà certo ricadere su quei poveri disgraziati che hanno trovato un simbolo della loro città sotto tonnellate di macerie ed hanno deciso di restituirlo al popolo newyorkese...

brain_use ha detto...

politica estera degli Stati Uniti è condannabile.

Credo che tutti la si pensi più o meno in questi termini.

Credo però sia un grosso errore, per quanto diffuso, identificare una sorta di specificità ed esclusività di certi atteggiamenti arroganti solo nella politica estera americana.

Hanno l'esercito più potente del mondo e lo usano. Altre potenze usano mezzi simili su base più localizzata e mezzi meno evidenti, ma non necessariamente meno invasivi, su base ampliata per ottenere lo stesso tipo di controllo.

Detto ciò e tornando IT, credo si sia detto bene: altro è criticare la politica estera di un paese e altro è estendere la propria critica ad aspetti di vita sociale e ad un monumento che rappresenta una speranza cui anche un cittadino americano è liberissimo di ambire.

Stepan Mussorgsky ha detto...

Vedete mai "Che tempo che fa?"

In una delle ultime puntate Antonio Cornacchione era andato a Londra facendo finta di essere un politico dalle idee un pò bizzarre (ehm... tralasciamo la sua fonte di ispirazione, tanto è ovvia)

A un certo punto un londinese gli ha urlato "Torna a casa tua, mafioso!"

Questo mi ha fatto provare quel disagio che credo provino milioni di americani quando li si accusa di essere guerrafondai e assassini.

E' notevole che siano, come dire, riusciti ad eleggere Barack Obama, al di là dei risultati spero che possano proseguire con questo spirito per lungo tempo.

Se così fosse dovrei cambiare nick, ma lo farei più che volentieri :D

mogio ha detto...

politica estera degli Stati Uniti è condannabile
Credo che tutti la si pensi più o meno in questi termini.

Direi discutibile più che condannabile, ma se poi guardiamo le grandi nazioni sconfitte della WWII che fine hanno fatto (Germania e Giappone in primis)faccio fatica a trovaci qualcosa di condannabile.
Comunque non vedo questo cosa c'entri con l'articolo postato da Hammer (tra l'altro mi associo per i complimenti all'autore). Criticare una nazione perché rende omaggio alle vittime di un attentato terroristico mi sembra un pò una polemica sterile fatta tanto per fare. Piuttosto trovo discutibile il memoriale in sè perché è stato collocato all'infuori della sua ubicazione storica e sembra (è) costruito "al risparmio".
Anche se è solo un pezzo di ferro inerte mi auguro che "The Sphere" ritorni "a casa" per rispetto a tutto ciò che rappresenta.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Motogio,

tra l'altro mi associo per i complimenti all'autore

Grazie!

mogio ha detto...

Rileggendo l'articolo di Hammer mi sono accorto di averlo letto "male":

The Sphere è stata posta in questo luogo l'11 marzo 2002 come un memoriale temporaneo a chi ha perso la propria vita nell'attacco terroristico al World Trade Center.Ritiro la mia "polemica" sul memoriale costruito al risparmio ;)

Anonimo ha detto...

Salvo che vogliano montarlo nel nuovo complesso, una volta ultimato, temo che rimarrà lì..

mother ha detto...

Complimenti per l'ottimo articolo storico.


L'idea di Yamasaki per la Plaza era quella di creare uno scenario simile al cortile della grande moschea della Mecca.
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Oddio, non voglio i processi l'ispirazione che portano ispirazione a terzi, tuttavia da un lato abbiamo un monumento religioso, dall'altro uno dedicato alla pace.
Da un lato il cubo, figura regolare e perfetta, dall'altro la sfera, figura regolare e perfetta.
Da un lato una sede di banche e varie altre aziende.
Da un lato predicazione spassionata ed affollamento in circolo, dall'altro concerti e vita quotidiana.
Da un lato complanarità con una massa sconfinata di teste fra cui non spiccano irregolarità, dall'altra due torri estremamente verticali.
Da un lato campi di accoglienza e tendopoli per centinaia di migliaia di pellegrini giornalieri, dall'altro un hotel sullo sfondo.
Da un lato il crollo a seguito di un attentato terroristico, dall'altro ripetuti crolli a causa dell'affollamento di fedeli e del cattivo dimensionamento di certe strutture.

saluti

Marianne_Brandt ha detto...

OT

Su Facebook e più precisamente nel gruppo "Informazione Libera" a cui mi ero iscritto hanno pubblicato la prima parte del video "September Clues", un abominio.
Giù il finimondo di commenti "Ah allora sapevano", "Quante cose ci tengono nascoste", "Guardate Zeitgeist" (di cui ricordo la puerile "mitologia" reinventata che anche un bambino della scuola elementare avrebbe contestato e le micidiali rivelazioni architettoniche che mi fecero scompisciare dalle risate e ribollire di rabbia per lo sfoggio di ignoranza), "era tutto organizzato", "mi sono documentato su siti seri ed è tutto vero" ed altre porcherie del genere.

Ho abbandonato "(DIS)Informazione Libera".

Vergogna e amarezza

Grazie dello splendido lavoro che state facendo.
E grazie per tutta l'eccellente documentazione che offrite!

Paolo Attivissimo ha detto...

Belphagor,

grazie a te di leggerlo. Se ti è piaciuto quello che hai letto qui, fallo sapere in giro.

Paolo Attivissimo ha detto...

Davide,

il tuo commento è stato rifiutato. Se vuoi il dialogo, evita polemiche e insulti e porta dei fatti documentati.

omar ha detto...

Scusate se vado OT, ma si sa qualcosa sui processi agli attentatori, in particolare quando riprenderanno?

Se non ricordo male verranno giudicati da una corte militare, è corretto?

Sarà interessante vedere il materiale che verrà desecretato..

brain_use ha detto...

Ne parla un certo John B. ;) in questo articolo.