2008/10/30

Zero e Undicisettembre, interviste a confronto

di Paolo Attivissimo

Il quotidiano online Imolaoggi ha pubblicato due interviste sulle teorie di complotto intorno all'11 settembre: una a Franco Fracassi, coautore del video pro-complotti Zero, e una al sottoscritto a proposito del progetto Zerobubbole, l'analisi critica completa del video Zero, scaricabile gratuitamente come documento PDF.

Nell'intervista a Fracassi, va notato che ancora oggi viene ripetuta a pappagallo la frase "i complottisti sono quelli che li attentati li organizzano". No, Fracassi: basta aprire un dizionario per sapere che chi fa un complotto non è complottista: in italiano la parola corretta è cospiratore ("chi prende parte a una cospirazione", DeMauro). Il complottismo è invece la "tendenza a scorgere o, talvolta, anche a progettare, complotti nello svolgersi della vita politica, anche senza fondamento" (DeMauro).

Nell'intervista su Zerobubbole,
l'esercizio di stile che interpreta Guerre Stellari in chiave complottista, citato dall'intervistatore Luca Balduzzi, è pubblicato qui. Buona lettura.

2008/10/25

Dylan Avery (Loose Change): niente falsi aerei o falsi video al WTC

di Paolo Attivissimo

Nel variegato scenario del cosiddetto "movimento per la verità" sull'11 settembre ci sono anche le teorie che ipotizzano manipolazioni dei video o nessun aereo per gli attentati alle Torri Gemelle.

Finora ai debunker era necessario addentrarsi in lunghe discussioni sui concetti di artefatti di compressione video, prospettiva, punti di ripresa e risoluzione delle immagini televisive. Ma grazie a Dylan Avery (il secondo da sinistra nella pregevole immagine qui accanto), coautore di Loose Change, il più popolare video cospirazionista, questo non è più necessario.

Avery ha infatti pubblicato recentementeuna dichiarazione molto chiara in merito nel forum Loosechangeforums.com:

i will now state for the record, as if this actually needs to be clarified, that i do not and will not ever support tv fakery or no wtc planes theories. Thanks for listening.

In italiano (correggendo l'ortografia):

Dichiaro, affinché sia agli atti, come se ci fosse davvero bisogno di chiarirlo, che non sostengo e non sosterrò mai le teorie di manipolazioni televisive o di assenza di aerei al WTC. Grazie per l'ascolto.

Coloro che in questi anni hanno insultato i debunker perché ritenevano ridicole e assurde queste teorie ora si trovano nella situazione imbarazzante di mettersi contro uno dei più popolari leader del proprio movimento.

Ringraziamo Avery per il suo contributo alla semplificazione del nostro lavoro. La prossima volta che si affaccia qualcuno a teorizzare che i video degli attentati alle Torri Gemelle sono stati falsificati, potremo semplicemente rispondergli che persino Dylan Avery nega queste teorie.

Già abbiamo visto Giulietto Chiesa sbugiardare Dario Fo a proposito delle dimensioni del foto del Pentagono (che non sono più "cinque metri ripeto cinque metri"); abbiamo anche visto Massimo Mazzucco ritirarsi dalle teorie "no-plane" al WTC. Ora anche Avery sbugiarda i no-planer del WTC e gli spacciatori di ologrammi.

E così, un pezzetto alla volta, il castello di carte del cospirazionismo continua a crollare.

Aggiornamento


A gennaio 2009, Dylan Avery ha ribadito il concetto:

No-planers are justifiably insane.
No amount of eyewitness testimony will change their ideas. Every eyewitness is planted, disinfo or lying.
I love how they do it too. They simply do "this". They put quotes around words like "saw" and "plane"

Watch, I'm Killtown ... "Sure, he says he 'saw' a 'plane' ... but did he ACTUALLY see it?"


E' ironico che Avery critichi negli altri complottisti quello che fa anche lui, ma il concetto più importante è che Dylan Avery, uno dei leader del movimento cospirazionista, dice che gli altri cospirazionisti che sostengono l'assenza di aerei al WTC sono "giustificabilmente malati di mente".

2008/10/11

Intervista al maestro di arti marziali del dirottatore Ziad Jarrah

di Hammer

Nell'ambito delle sue ricerche sugli attentati del'11 settembre 2001, il Gruppo Undicisettembre ha contattato Bert Rodriguez, istruttore di arti marziali presso la US 1 Fitness di Miami e Dania, Florida, che ha avuto tra i suoi allievi Ziad Jarrah, uno dei dirottatori piloti del Volo 93.

Rodriguez (che, è bene specificarlo, non ha legami di parentela con William Rodriguez) ha dato la sua disponibilità a rispondere ad alcune domande che gli abbiamo posto; abbiamo potuto così apprendere alcune caratteristiche della personalità del pilota suicida, di indubbio interesse per chiunque intenda studiare gli attentati dell'11/9. Quanto segue è la traduzione dell'intervista che ci ha rilasciato.

Ringraziamo pubblicamente Bert Rodriguez per la grande cortesia e disponibilità che ci ha dimostrato e ricordiamo che il maestro di arti marziali fu ascoltato dall'FBI subito dopo gli attentati, come riferì il 19 settembre 2001 la CNN.

Undicisettembre: Quale arte marziale praticava Ziad Jarrah, e con quale atteggiamento? Si allenava per tenersi in forma o era davvero intenzionato a imparare come uccidere con le sue stesse mani?

Bert Rodriguez: Sono cintura nera di otto discipline, ma ciò che io insegno è il Juai-Kung. Quest'arte comporta dei principi fondamentali di leve e di fisica che sono alla base di tutti gli stili. Le persone a cui insegno sono principalmente agenti della DEA, poliziotti, guardie penitenziarie, e militari, inclusi i mercenari.

Jarrah si rivolse a me perché gli ero stato consigliato da un mio ex allievo che faceva servizio di sicurezza presso uno sceicco arabo. Mi disse che viaggiava molto e che voleva imparare le tecniche pratiche di difesa da strada e di controllo, che sono la mia specialità.

Non aveva praticato arti marziali in precendenza, ma era un allievo serio e si impegnava molto. Sembrava in buona forma fisica e a una mia domanda rispose che era cresciuto giocando a calcio.

Imparava in fretta ed era desideroso di apprendere il più possibile. Gli feci fare pratica in diversi scenari, tra cui spazi ristretti e corridoi, perché di solito è nei vicoli e nei corridoi che si viene attaccati quando si è per strada. Ha imparato le stesse tecniche di atterramento immediato e controllo che insegno ai militari o ai poliziotti.

Le cose più importanti che insegno a tutti sono il controllo della mente, la determinazione e il dominio della paura: sia la propria che quella dell'avversario. Uso parecchi esempi per far capire questi concetti, compresa la paura dell'altezza: siamo in grado di camminare senza problemi su un'asse che si trova a terra ma andiamo nel panico se l'asse si trova a 15 metri d'altezza. A questo esempio mi rispose che lo capiva molto bene, perché stava studiando da pilota. Feci anche l'esempio della dedizione al combattimento che deve avere un pilota kamikaze. Sono esempi che uso con chiunque io alleni, ma non avevo idea di quanto fossero vicini alla realtà.


Undicisettembre: Puoi fare una descrizione generale della persona? Che impressione ne hai avuto? C'era qualcosa di lui che ti ha colpito particolarmente?

Bert Rodriguez: Era una persona gentile. Molto rispettoso con gli impiegati all'ingresso e sempre sorridente. Non aveva un aspetto mediorientale. Parlava usando parole gergali europee ma non spiccava. Sembrava una persona che avesse obiettivi chiari. Mi disse di aver studiato ingegneria in Germania e che stava frequentando una scuola di volo: tutte cose che ritenevo ammirevoli ed encomiabili. Era un allievo eccellente e diligente e per questo parlavo con lui di qualunque cosa.

Ha fatto con me allenamento individuale per circa tre mesi e mezzo e pertanto abbiamo avuto modo di dialogare molto. Di solito a chi viene dall'estero chiedo se gli piace la vita qui: a questa domanda mi rispose che gli piaceva molto. Mi disse che non beveva e non fumava, quindi avevo nel complesso un'alta considerazione di lui.


Undicisettembre: Quando Ziad Jarrah era uno degli atleti che allenavi, hai mai avuto anche la più blanda impressione che si trattasse di un terrorista?

Bert Rodriguez: Noi tendiamo a incasellare le persone secondo stereotipi e crediamo che, come nei film, l'abito faccia il monaco. Il terrorismo, così come il furto o l'indole omicida, è un atteggiamento mentale, è un'ideologia. Non è un vestito che s'indossa. Questa gente non va in giro indossando indumenti da terrorista come nei cinegiornali.


Undicisettembre: Come ti senti al pensiero che una persona che conoscevi e che frequentava la tua palestra faceva parte di un gigantesco piano per uccidere migliaia di persone?

Bert Rodriguez: Faccio ciò che faccio al massimo della mia capacità, così come un artigiano armaiolo fabbrica l'arma migliore di cui è capace. Non posso farci nulla se ognuno ha una propria volontà e può usare ciò che impara per portare a compimento ciò che ritiene importante.

E' necessario considerare i differenti punti di vista di ciascuno: lui è cresciuto avendo davanti agli occhi ciò che Israele sta facendo alla sua gente in Palestina mentre nessuno interviene. Suppongo che questa per loro sia l'unica strada da percorrere.

Anche se per noi uccidere gli altri sacrificando noi stessi per ciò in cui crediamo è sbagliato, quando lo fa il nemico, non è la stessa cosa che ci attendiamo e che otteniamo dai nostri soldati? E cosa è successo con il Giappone? La loro indole kamikaze e le nostre bombe atomiche sulle loro città. Quando sei un guerriero, devi rispettare il tuo avversario e vedere anche lui come un guerriero. Chi può stabilire quale causa è più onorevole o fino a che punto è lecito spingersi? Hai mai visitato Nagasaki o Hiroshima per vedere cosa pensano gli abitanti di ciò che noi abbiamo fatto? O hai letto l'enciclopedia, prima che venisse "ripulita", per vedere come definiva "terroristi" gli israeliani per come si comportavano?


Undicisettembre: Qual è la tua opinione dei cospirazionisti che credono che l'11/9 sia stato un autoattentato? Avendo conosciuto Jarrah, ritieni che le teorie cospirazioniste siano anche solo vagamente plausibili, o che siano solo fantasie di gente malata di mente?

Bert Rodriguez: Chiunque creda alle teorie cospirazioniste è cieco: non vede cosa succede nel mondo e crede che gli Stati Uniti e il nostro Governo siano il centro dell'universo. Credo che Ziad e i suoi complici si siano presi carico di fare ciò che era nei loro cuori e nel cuore di molti altri musulmani radicali.

2008/10/02

L'11/9 visibile dallo spazio

di Paolo Attivissimo

Questa è una delle numerose immagini di Manhattan scattate dall'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale l'11 settembre 2001, ripubblicata dalla NASA in occasione del settimo anniversario degli attentati.

Che qualcuno abbia ancora il coraggio di dire che gli incendi erano modesti, e che per i dirottatori fosse difficile localizzare le Torri Gemelle perché erano "poco più di due matite che spuntano appena da una jungla di edifici tutti uguali" (Mazzucco qui e a Matrix), soprattutto quando dalla prima colpita sgorgava una nube di fumo visibile persino dallo spazio, è una misura eloquente di quanto siano tragicamente scollegati dalla realtà i pensieri dei cospirazionisti.

2008/10/01

11 settembre in cifre, versione aggiornata

di Paolo Attivissimo

E' stata reimpaginata, riordinata e aggiornata con nuovi dati la miniguida di riferimento rapido L'11 settembre in cifre, consultabile e scaricabile qui.

Ipse dixit: Cynthia McKinney, 5000 americani fucilati dal governo

di Paolo Attivissimo, su segnalazione di Screwloosechange

C'è una signora... dopo l'uragano Katrina c'era una signora... Non ho mai detto questa cosa in pubblico, ad alta voce di fronte a tante telecamere, e ora ci sono tante telecamere in questa stanza, ma una signora mi ha chiamato perché suo figlio aveva un compito molto macabro. L'incarico di suo figlio, da parte del Dipartimento della Difesa, era di trattare 5000 cadaveri che avevano ricevuto un unico proiettile alla testa. Erano per lo più maschi, e suo figlio aveva paura di parlare perché aveva firmato un accordo di riservatezza. Per cui si lamentò soltanto con sua madre. Ma i dati di queste persone furono immessi in un computer del Pentagono e poi, a quanto mi dicono, i cadaveri furono gettati in una palude della Louisiana. Questo in seguito alla tragedia dell'uragano Katrina. Ora, io non ho... e ho conferme da addetti ai lavori che desiderano restare anonimi presso la Croce Rossa, e questo... questo è vero. Sospetto si trattasse di prigionieri, e quindi... capite... quest'indagine dell'intero complesso carcerario-industriale è estremamente importante e non deve finire solo con domande sulla natura delle carceri nel nostro paese, ma anche queste 5000 anime hanno bisogno di giustizia.

– Cynthia McKinney, membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, candidata dei Verdi alla presidenza USA, alla conferenza Critical Resistance di Oakland (California), 28 settembre 2008.

Testo originale:

I have a woman... in the wake of Hurricane Katrina I had a woman... I've never really said this in public, out loud in front of a lot of cameras, and there's a lot of cameras in this room now, but I had a mother to call me because her son had a very gruesome task. Her son's charge by the Department of Defense was to process 5,000 bodies that had received a single bullet wound to the head. And these were mostly males, and her son was afraid to talk because he signed a silence agreement. So he only complained to his mother. But the data about these individuals was entered into a Pentagon computer, and then reportedly the bodies were dumped in a swamp in Louisiana. This is as a result of the tragedy of Hurricane Katrina. Now I have no.... And I have verification from insiders who wish to remain anonymous at the Red Cross, and this is... this is true. I suspect that these were prisoners, and so... you know... this investigation of the whole prison industrial complex is extremely important and it should not end with just a question of the nature of prisons in our country, but these 5,000 souls also need some justice too.


Video della dichiarazione:



Cynthia McKinney è un esponente ben noto del cospirazionismo statunitense ed è citata da Massimo Mazzucco in Inganno Globale (a 9 minuti circa dall'inizio) e da Megachip.info (sito di Giulietto Chiesa) come membro dello "zoccolo duro di credibilità attorno alla questione della falsità del rapporto ufficiale sul 9-11, che va molto al di là di quanto fino ad ora si sia riuscito a comunicare al grande pubblico" e di un "elenco di personalità dall'indubbio valore professionale".

E' interessante notare che nonostante l'asserita popolarità di massa delle tesi cospirazioniste da lei sostenute apertamente, la McKinney ha finora raccolto lo 0% delle preferenze elettorali nei sondaggi.