2008/08/21

WTC7: pubblicato il rapporto NIST. Con sorprese

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2013/09/12.

Si è da poco conclusa la conferenza stampa per presentare il rapporto definitivo del NIST sulle ragioni del crollo del WTC7, disponibile qui. La messe di nuovo materiale è enorme e ci vorrà tempo per acquisirla in dettaglio: ma il concetto fondamentale è che ci sono sorprese per tutti, e le implicazioni delle scoperte del NIST daranno molto da pensare ad ingegneri ed architetti.

Purtroppo i complottisti di Infowars (il sito di Alex Jones) presenti alla conferenza, invece cogliere quest'occasione perfetta di fare domande tecniche, si sono lanciati in sconclusionati monologhi. Il relatore, Shyam Sunder, con pazienza olimpica ha saputo troncare i loro discorsi con risposte secche ma educate, oltre che tecnicamente ineccepibili. La sua relazione è trascritta qui.

I fatti tecnici, decisamente interessanti e per certi versi inattesi, sono questi: il WTC7 non è crollato a causa dei danni strutturali dovuti all'impatto delle macerie della Torre Nord, come molti avevano ipotizzato, e non è crollato a causa della presenza di carburante diesel nei serbatoi dei generatori d'emergenza.

Non è crollato neanche a causa della “fusione” dell'acciaio della sua struttura portante, e non era vulnerabile perché costruito a cavalcioni di una centrale elettrica. E ovviamente non è crollato perché minato con esplosivi (si sarebbe sentito un botto assordante, da 130 decibel, a 800 metri di distanza) o termite (sarebbe stata impossibile da collocare nelle enormi quantità necessarie e da contenere durante la sua fusione senza lasciare tracce).

Invece i dati scientifici e una serie di simulazioni fisiche dettagliatissime e innovative che hanno richiesto mesi per una singola esecuzione (qui i video) indicano che il WTC7 è crollato in seguito a un fenomeno finora sottovalutato come causa scatenante di crolli: la dilatazione termica dell'acciaio strutturale, prodotta dagli incendi estesi su più piani e rimasti incontrollati per ore.

Questa dilatazione ha indotto il cedimento di una colonna primaria, che ha dato il via a un fenomeno in sé ben noto ai tecnici: il collasso progressivo, i cui fondamenti sono descritti per esempio in Costruire con l'acciaio. Ricerca scientifica e tecniche costruttive, di Aurelio Ghersi (2008). Chi volesse conoscere un caso pratico di collasso progressivo può cercare la letteratura tecnica sul disastro di Ronan Point, nel Regno Unito.

Specificamente, la struttura del WTC7 non è riuscita a redistribuire i carichi dopo il cedimento per flessione della colonna numero 79 (quella maggiormente sollecitata): le colonne adiacenti a quella compromessa si sono trovate sovraccariche e hanno ceduto a loro volta. Il collasso si è così propagato in pochi secondi all'interno dell'edificio.





È la prima volta che un collasso progressivo in un grande edificio viene indotto da un incendio, e questo è un fattore di preoccupazione per tutti gli addetti ai lavori. Come ha detto chiaramente Sunder, nelle attuali procedure di progettazione dei grandi edifici in acciaio esiste una lacuna: non si tiene conto adeguatamente dell'effetto della dilatazione termica dell'acciaio anche a temperature relativamente basse (300 °C). La dilatazione differenziale sgancia l'acciaio dal cemento e sollecita i giunti, specialmente nelle campate più lunghe (come appunto quella della colonna 79). I giunti si strappano, i solai cedono e gli elementi verticali si trovano senza contenimento laterale. Le colonne si flettono lateralmente, non reggono più l'edificio e innescano il crollo.

Il fuoco, dunque, è stato il fattore primario del crollo del WTC7. Incendi multipli, innescati dalle macerie precipitate dalla Torre Nord, hanno potuto espandersi indisturbati per ore fino a consumare gran parte dell'edificio. Non c'era infatti acqua per spegnerli: le condotte erano state tranciate dai crolli delle Torri Gemelle.



Nei prossimi giorni pubblicheremo la traduzione delle nuove FAQ del NIST dedicate al WTC7 e delle parti salienti della nuova documentazione rilasciata. Per il momento, agli ostinati che ancora pensano che il WTC7 sia crollato in seguito a un complotto, dedichiamo soltanto uno dei tanti esempi di debunking fatti direttamente dal NIST: il tempo di crollo.

Aggiornamento: la traduzione delle FAQ è ora disponibile.

I complottisti dicono che il WTC7 è crollato troppo in fretta, in caduta libera. Ma basta analizzare i filmati per scoprire che è falso. Come dice il NIST nelle FAQ del WTC7, il WTC7 è precipitato per 18 piani in 5,4 secondi. Se fosse crollato in caduta libera, ci avrebbe messo 3,9 secondi: quindi il crollo è durato il 40% in più rispetto alla caduta libera. Fine della storia.

Il rapporto NIST non è una mano di bianco o un contentino per insabbiare la storia dell'11 settembre: invece solleva questioni assai più serie e concrete di quelle rigurgitate dai complottisti. Quanto sono sicuri i grattacieli in acciaio? Certo, un evento che produca un incendio vasto e incontrollato è altamente improbabile (tant'è vero che non era mai accaduto prima nella storia decennale dei grattacieli), ma il NIST ritiene che il caso del WTC7 sia così importante da aver presentato nuove raccomandazioni tecniche, basate sui risultati delle proprie indagini e di quelle delle società private esterne chiamate a collaborare. Sono raccomandazioni costose e non banali, che gettano non pochi dubbi sull'attuale sicurezza delle grandi strutture d'acciaio in caso d'incendio incontrollato e impongono un ripensamento delle attuali norme e prassi di progettazione.

Questi fatti, non i deliri di demolizioni controllate, sono la verità finora nascosta dell'11 settembre.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho seguito la conferenza in diretta: molto interessante. Sarà spunto per me di numerose interrogazioni specifiche ai docenti della facoltà che frequento.
Comunque credo che il fatto che che la struttura avesse luci così grandi e distribuzioni disomogenee importanti (esistono "colonne primarie") sia dovuto proprio al fatto che il WTC7 era costruito sopra una centrale.
Comunque come aspirante addetto ai lavori, i carichi termici sui collegamenti mi hanno messo un pesante tarlo in mente.

Unknown ha detto...

Mi immagino già i complottisti:

_La temperatura non era abbastanza alta

_Vi rimangiate le parole da soli

_Sono stati i pompieri che si sono divertiti a minare un edificio visto che non sapevano cosa fare (e naturalmente nessuno li ha visti)

_il proprietario (cioè locatario) ha detto: "sono morte troppe persone...quindi demoliamo il mio edificio"...come se io dicessi "sono morte troppe persone...quindi finisco la focaccia al posto tuo" o_O
(Sì, parlo proprio con te Paolo !!!
Ti fanno male tutte 'ste focaccie o pizze che siano !!!)

e tante altre cose...

A già dimenticavo.
Fai parte del complotto !!!
Come spieghi che tutte le donazioni di focacce arrivano con materie prime dalla CIA* ?

*CIA: Confederazione Italiana Agricoltori ;-)

Maximilian Hunt ha detto...

Direi che col rapporto NIST si mette (o almeno si dovrebbe mettere, poi i complottisti sono strani davvero) un freno ad alcune ipotesi a dir poco fantasiose sui fatti dell'11/9.
Quello che non ho mai capito, e temo non sarà mai spiegato, è il clamoroso "errore" fatto dagli attentatori a proposito dell'orario dell'impatto.
E' ovvio che, volendo fare quante più vittime possibile, sarebbe stato più logico colpire il bersaglio in un orario di punta (mi pare, vado a memoria, che le twin towers furono attaccate alle 8:46 e 10:28)
Fortunatamente non è stato così, ma è curioso che chi ha progettato un'azione in modo tanto particolareggiato non abbia pensato ad un simile dettaglio.

Scusate l'evidente O.T. ogni tanto mi lascio trasportare dal ragionamento. :)

Paolo Attivissimo ha detto...

Maximilian,

ottima domanda, me la sono fatta anch'io. L'unico che potrebbe risponderti concretamente è Khalid Sheikh Mohammad, l'organizzatore. Io posso fare solo delle congetture.

Per esempio, è possibile che più tardi nella mattinata non ci fosse la concentrazione di voli transcontinentali necessaria.

Oppure un attentato più tardi sarebbe finito nei telegiornali arabi della notte invece che nel tardo pomeriggio, quindi con un impatto mediatico meno drammatico.

Oppure ancora, agli organizzatori faceva poca differenza fare tremila vittime o trentamila: l'importante era il simbolo. Ferire gli Stati Uniti in modo visibile attraverso la distruzione di edifici-icona, più che attraverso la strage.

Un'altra considerazione da fare è che può esserci stato l'intento di "minimizzare" le vittime civili, dato che comunque bin Laden aveva preso in considerazione alcuni precetti islamici sul "fair play" in guerra (in sostanza, non era molto lecito ammazzare civili inermi).

brain_use ha detto...

Saranno felici i complottisti di vedere che avevano ragione nel sostenere che il WTC7 non è crollato a causa delle macerie della Torre Sud... :-P

Stepan Mussorgsky ha detto...

Si può dire allora che il WTC7 è il primo grattacielo con struttura portante in acciaio ad essere crollato per un incendio incontrollato.

Ma date le esigue temperature sufficienti ad innescare una dilatazione termica capace di far crollare l'edificio,potrebbero verificarsi crolli anche quando l'incendio fosse sotto controllo: inquietante O_O

Mi piacerebbe se questi studi fossero tradotti in italiano: forse così potrei rendermi conto di come questi scienziati riescano a capire, da una catasta di macerie fumanti, che il crollo è partito dalla dilatazione termica della trave 79.

Paolo Attivissimo ha detto...

Si può dire allora che il WTC7 è il primo grattacielo con struttura portante in acciaio ad essere crollato per un incendio incontrollato.

Non solo si può dire: il NIST lo ha detto chiaro e tondo.


Ma date le esigue temperature sufficienti ad innescare una dilatazione termica capace di far crollare l'edificio,potrebbero verificarsi crolli anche quando l'incendio fosse sotto controllo: inquietante O_O

Il rapporto NIST spiega che è necessaria la concomitanza di vari fattori. Per questo i crolli di grattacieli sono rari (ma come testimonia il caso Citigroup, di cui spero di poter scrivere a breve, non sono impossibili).

Servono campate molto lunghe rette da travi in acciaio, altrimenti la dilatazione è insufficiente. Servono incendi che bruciano incontrollati, e questo non succede perché di norma interviene il sistema antincendio.
Servono incendi appiccati simultaneamente su più piani.


Mi piacerebbe se questi studi fossero tradotti in italiano: forse così potrei rendermi conto di come questi scienziati riescano a capire, da una catasta di macerie fumanti, che il crollo è partito dalla dilatazione termica della trave 79.

Tradurremo quello che possiamo, almeno i punti salienti, ma ti posso anticipare che l'analisi del NIST non si è limitata all'osservazione delle macerie fumanti. Tutt'altro.

Il processo di determinazione delle cause è stato lungo e dibattuto, tanto che a un certo punto è stato necessario abbandonare le congetture precedenti perché non comportavano danni tali da causare il crollo.

E' il metodo scientifico: se la tua teoria prediletta non collima con i fatti osservati, non puoi ignorare i fatti o selezionare solo quelli che la supportano. Devi correggere la teoria anche se è la tua prediletta. Anche se significa buttar via anni di lavoro.

Personalmente trovo coraggiosa la scelta del NIST: invece di sostenere una delle teorie "normali", tipo cedimento dovuto a danni da impatto o dovuto agli incendi del carburante diesel, che avevano già un certo seguito e che non comportavano un ripensamento delle norme, il NIST ha preso di petto il problema e ha detto le cose come stanno, anche se questo causerà infiniti problemi di ristrutturazione e grattacapi a non finire per gli addetti ai lavori.

Invece di prendere una delle soluzioni di comodo, il NIST ha scelto di dire pane al pane e vino al vino.

Hanmar ha detto...

E' il "sistema americano".

Se qualcosa non funziona (o non ha funzionato) a dovere si fanno le inchieste da parte di enti indipendenti, si pubblicano i risultati appena pronti e poi si norma di conseguenza.

Ricordate la questione Ford Explorer?
Link

Saluti
Hanmar

weierstrass ha detto...

Mi sembrano plausibili le analisi del Nist. Ho solo un dubbio: i danni e gli incendi al Wtc7 sono stati provocati dalle macerie di quale torre?
1 o 2? nord o sud?
E in che modo le macerie hanno causato gli incendi?

Scusate se, probabilmente, avete già trattato questi argomenti (in questo caso, basta un link e me lo guardo da me), ma in questo post si parla di torre sud, in un altro di torre nord. Volevo capire solo questo.
Grazie in anticipo per ogni delucidazione.

Paolo Attivissimo ha detto...

Hanmar, mi sembra che il link al caso Ford Explorer non vada, puoi controllare?



Weier,

Danni e incendi sono stati prodotti principalmente dal crollo della Torre Nord (WTC1), ma un contributo iniziale (sfondamento vetri lobby) fu dato dal WTC2 (Torre Sud, la prima a crollare).

Hanmar ha detto...

Boh...
O blogger.com ha incasinato il link durante il postig, oppure l'ho fatto io durante la scrittura..
Piu' probabile la seconda, cmq :D

Il link in chiaro e':
www.fordexplorerrollover.com

Oppure eseguire una ricerca con chiavi "ford explorer rollover" o "... recall"



Saluti
Hanmar

mother ha detto...

[QUOTE]Ma date le esigue temperature sufficienti ad innescare una dilatazione termica capace di far crollare l'edificio,potrebbero verificarsi crolli anche quando l'incendio fosse sotto controllo: inquietante O_O[QUOTE]
Vengono costruiti edifici dalla notte dei tempi, molti sono crollati, altri interrati da alluvioni. altri ancora hanno la fortuna di essere ancora in piedi.
Nella storia più recente si costruisce edifici da quasi un secolo. Molti sono stati demoliti per far spazio a nuovi, qualcuno è crollato, altri si trovano sopra colline che stanno crollando, altri ancora hanno sviluppato solo crepe, altri sono lì imperterriti che svettano nel cielo.
Al momento della costruzione l'ipotesi dei carichi a cui saranno sottoposti (vento, pesi, terremoti, fuoco, ecc...) è un terno al lotto a cui il progettista può solo apporre una ragionata ipotesi di che definisca un grado di sicurezza.
Tuttavia non esistono esempi veri e propri misurati che permettano di dire qual è effettivamente il comportamento di un palazzo 50 piani da qui a 50-100 anni. Questo per il semplice motivo per cui si costruiscono grattacieli da meno di 50 anni.
Il mondo dell'uomo è un mondo di ipotesi, di tentativi di previsione del futuro del comportamento della natura e delle risposte date dai materiali utilizzati. Un mondo in cui si deve essere dei maghi per offrire la certezza, la sicurezza, l'oracolo perfetto.
Saper leggere gli errori per porvi rimedio e migliorare le stime di comportamento a lungo termine è l'unico metodo concesso.

weierstrass ha detto...

Grazie per la spiegazione.

Un'ultima cosa: gli incendi al wtc7 sono stati causati dalle macerie, ma in che modo?
Nel senso: sono stati gli impatti con oggetti presenti nell'edificio (hai rammentato, per esempio, i generatori di corrente)? Oppure le macerie provenienti dalle torri erano già 'infuocate' (scusate il termine sicuramente improprio) dagli incendi delle torri stesse? O altro?

Anonimo ha detto...

mother, il tuo commento è meraviglioso; complimenti sinceri.

Paolo Attivissimo ha detto...

Ho aggiornato l'articolo per correggere un refuso. I danni principali al WTC7 sono stati provocati dal crollo della Torre Nord, o WTC1, la seconda a crollare: avevo scritto "Sud". Anche il crollo del WTC2, o Torre Sud, ha però fatto sentire i suoi effetti sul WTC7, con danni in particolare nella zona del lobby.

Paolo Attivissimo ha detto...

gli incendi al wtc7 sono stati causati dalle macerie, ma in che modo?

Da quel che ho letto fin qui del rapporto, le macerie del WTC1 erano in fiamme e hanno innescato la combustione del contenuto del WTC7. Oggi dovrei completare la traduzione delle FAQ del NIST, che contengono maggiori dettagli.

weierstrass ha detto...

Grazie di nuovo. Casomai allora leggerò anche le Faq del Nist (quelle tradotte dove le metti su questo blog?).

Paolo Attivissimo ha detto...

quelle tradotte dove le metti su questo blog

Cerca "FAQ Nist" e le troverai appena vengono pubblicate. Ci sono già quelle precedenti.