2006/11/24

Il ritorno in patria dei parenti di Osama

di Hammer

La mattina dell'11/9/2001, appena fu chiaro che gli USA erano stati attaccati con aerei dirottati, la Federal Aviation Administration ordinò lo stop di tutti i voli di linea e privati. Solo ai mezzi militari e di emergenza fu consentito di occupare lo spazio aereo statunitense. Il blocco durò fino al 13 settembre, due giorni dopo.

Eppure qualche voce sovversiva sostiene che ai familiari di Osama Bin Laden fu consentito di lasciare il suolo americano in anticipo: proprio durante lo stop aereo. Per qualcuno è la prova di una strana alleanza tra il governo americano e lo sceicco saudita del terrore.

Sarebbe anzitutto interessante chiedere ai complottisti quali legami credono che i parenti di Osama abbiano con le sue attività terroristiche. Osama Bin Laden è figlio di un padre poligamo, ha più di cinquanta fratelli e fratellastri e la sua famiglia estremamente ramificata lo ha pubblicamente disconosciuto nel 1994. Nello stesso anno gli fu anche revocata la cittadinanza saudita.

Ma anche volendo ammettere che ci siano tuttora legami tra Osama e i suoi familiari, possiamo avere informazioni più complete sui voli di rimpatrio della famiglia Bin Laden grazie all'indagine del sito www.snopes.com.

Non esiste nessuna conferma attendibile del fatto che i Bin Laden siano fuggiti dagli USA durante il blocco aereo; al contrario esistono importanti smentite.

La prima smentita viene proprio dal Rapporto Ufficiale della Commissione di Inchiesta (capitolo 10), che asserisce che i cittadini sauditi (tra cui i parenti di Osama) che sono rientrati in patria lo hanno fatto dopo lo sblocco del traffico aereo. Lo stesso Rapporto smentisce coinvolgimenti del governo nell'agevolare il reimpatrio dei cittadini sauditi. Inoltre il Rapporto sostiene che l'FBI ha potuto condurre tutti i controlli necessari a garantire che non uscisse dagli USA nessun saudita implicato negli attentati dell 11/9.

Un'ulteriore conferma giunge da un articolo del 26/9/2001 della testata britannica "The Independent", che menziona il ritorno in patria di alcuni membri della famiglia Bin Laden il 18/9/2001, ovvero cinque giorni dopo la riapertura dei voli.

Nessuna prova, quindi, che ci siano state agevolazioni per qualcuno legato ad Osama Bin Laden. I dati in nostro possesso puntano tutti, invece, in direzione contraria.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

In alcune pagine del tuo blog inviti i lettori a non farsi incantare dalle belle favole raccontate da I SOSTENITORI DELLA TESI DI UN COMPLOTTO(che non sono i complottisti!). Le tue pagine sono scritte con grande accuratezza e con sottilezza cerchi di fare esattamente quello che cercano di fare tutti: avere ragione. Non è vero che ti limiti a smentire. Ci sono delle conclusioni che fai, come quelle sulle put option, che non hanno nulla di sensato o di pertinente. La prima conclusione è che è una coincidenza(put option e attentato): come fai a dirlo, solo tu lo sai. La seconda è che se c'è stato inside trading, è stato a opera di alqeada: perchè scusa? non è forse più corretto e imparziale riassumere le tue conlusioni con: "Non ci sono le prove per legare l'aumento di volume delle put option con l'attentato. Tuttavia, se ci fosse un legame, sarebbe probabilmente(NON ALQAEDA)colpa del responsabile degli attentati.

che povertà di informazione che dai

Paolo Attivissimo ha detto...

Credo che tu non abbia letto bene gli articoli che citi.

In ogni caso, se ritieni che queste informazioni siano povere, ti invito ad arricchirle fornendo documentazione sulle tue obiezioni.